martedì 24 febbraio 2009

Ipse Dixit

Dentro al negozio c'è una signora di 65-70 anni con un Rolex d'oro in mano, che mi chiede di cambiarle la pila. Mentre le spiego che il suo Rolex è AUTOMATICO, e quindi non ha la pila, entra il fattorino della DHL, ragazzo pugliese sui 20 anni con cui a volte, quando mi viene a fare le consegne, scambio quattro chiacchiere (ma proprio quattro!).


Di solito appena entra il fattorino gli metto subito la firma sul pacco che mi consegna, anche se sto servendo qualcuno, e lo lascio andare subito, perchè so che è gente che non ha tempo da perdere, fra furgoni parcheggiati chissà come e cose varie.

Oggi mi prende a metà di una frase, quindi si sente questo scambio di battute (con orologio Rolex in mano alla signora)


"Ma come, allora non mi vuole cambiare la pila?"

"Le ho detto che è automatico, funziona con il movimento, non ha la pila!"

"Strano, non ho mai cambiato la pila!"

"Lo tenga al polso e vedrà che funziona!"


Appena esce la cliente, mentre firmo per la consegna del pacco, il ragazzo mi dice, con forte inflessione pugliese (riporto in mezzo italiano perchè a scrivere pugliese non so se son proprio bravo eh! Perdonatemi!)


"Ma chessa vecchia tiene un'orologio da cincmeil euro, e manco sap che non tiene a'pila? U' secc pur'io, ca iè nu Rolex Automatico! Tengono i suld e non tengono 'a capa!"


Mi inchino alle sagge parole. A Natale gli darò la mancia :)


Comunque, per amor di chiarezza, diciamo due cose sul Rolex della signora:

- poteva in effetti essere da revisionare, se non andava

- la signora di 70 anni non si muove più come una ragazzina, e se ci si muove poco, la carica dell'automatico si ricarica poco. Questo è un caso molto frequente negli anziani, e non c'è revisione che tenga: se ti muovi poco, non si carica più l'orologio. Dopo una certa età, mi sa che gli automatici vanno regalati ai nipoti! ;)

giovedì 19 febbraio 2009

Lo Stalker


Ora vi racconto di un nuovo personaggio destinato a entrare nella gallery dei freak del mio negozio, al pari di FBI. Lo so già che tornerà, tornerà, tornerà. E le mie palle saranno sempre più frantumate da lui.

Il fatto è che, nonostante forse voi sorriderete al mio racconto, vi assicuro che avere questo cliente in negozio è pesantissimo, mi ha innervosito il primo giorno e alla fine mi ha rovinato la giornata, e oggi (terzo giorno di fila di visita), quando l'ho visto mi è venuto un principio di ulcera. Quindi, stavolta ridete di me, non con me - io suono campane a lutto, per sto cliente.

Una nota: calcolate che la dimensione del mio negozio sarà più o meno come il salotto di casa vostra. Non è uno spazio enorme, una persona in giro la si nota, dopo un po' dà fastidio e inquieta, se continua ad aggirarsi.


MARTEDI


Ore 9.25, si presenta un cliente, sui 50 anni. Lo riconosco perchè ha una faccia "di quelle che non ti scordi" (e non è esattamente un complimento), e infatti al polso ha un orologio automatico che gli ho venduto tre anni fa. Mi dice che ha iniziato a stargli un po' indietro, io gli dico che probabilmente è ancora in garanzia e quindi è fortunatissimo, visto che glielo posso far sistemare senza spendere niente. Lui è contento, tutto, andrà a casa a prendere la garanzia. Di solito questo tipo di interazione clerk/cliente finisce qui, con sorrisi e appuntamenti a domani con la garanzia.

Questo tizio chiede però se può dare un'occhiata agli orologi. Ma certo, se ha bisogno mi dica, guardi pure eh.

Dopo 10 minuti sta ancora guardando in silenzio.

Dopo 20 minuti sta ancora guardando in silenzio.

Dopo 40 minuti sta ancora guardando in silenzio.

Dopo... ecco, perdo il senso del tempo perchè nel frattempo servo una decina di clienti per pile (lasciare o ritirare), vendo pure un orologio da tasca. E lui niente, continua a mettere la faccia a 0,5 centimetri dalle vetrine e scrutare. Dopo 80 minuti è ancora dentro, e mi chiede spiegazioni su cosa siano i Citizen Eco-Drive. Rispondo cortesemente con la storia che sono orologi senza pila che vanno con la luce, bla bla bla, e lui si illumina, sclera per sta tecnologia, dice che sarebbe più comodo che non avere al polso un orologio automatico che se non lo usi per due giorni si ferma. Parla come se avesse bevuto 10 caffè, mi esalta le doti dell'Eco Drive, manco lo dovessi comprare io.

Poi entrano altri clienti, lui rimane lì davanti alla vetrina Eco-Drive.

Allo scoccare delle ore 11.00, decido che se avessi un taser, lo sparerei sul cliente che continua ad aggirarsi in silenzio nel negozio (ricordatevi: negozio piuttosto piccolo, non è che possa far finta che lui non ci sia...).

Dopo aver riflettuto sul da farsi (la mazza da baseball che ho nel retro-negozio è una tentazione), decido di sparare un puttanata diabolica. Gli dico che è venuto il momento della mia pausa caffè e ora chiudo il negozio per un po', se si vuole accomodare.

Esce, saluta come niente fosse.


Risultato della sua visita: zero euro incassati, e nuovo record di permanenza di un cliente in negozio: CENTO MINUTI. Una fottutissima ora e quaranta fottutissimi minuti.

Giusto per dire, io la mattina sto aperto 195 minuti. Metà della mattinata è trascorsa con sto pazzo in negozio. E io sono stato iper-gentile con lui.


MERCOLEDI


Apro alle 9.15.

9.20, suona il campanello. E' il pazzo.

Mi porta la garanzia. Benissimo, è ancora valida, manderò l'orologio in laboratorio e appena pronto le faccio sapere.

Di solito le transazioni clerk/cliente finiscono qui, con la rassicurazione che grazie alla garanzia, sarà tutto sistemato senza dover pagare niente.


Il pazzo no. Chiede se può dare un'altra occhiata. Sarei tentato dal dirgli di no, ma va bene, vediamo che succede.

Passano 10 minuti di silenzio, con lui incollato alle vetrine e io imbarazzatissimo, che non so che fare.

Dopo 15 minuti, mi chiede se può vedere un Eco-Drive, un modello molto bello tra l'altro. Gli piace, me ne decanta LUI le qualità, chiede se glielo posso mettere da parte e me lo paga a rate.

La tentazione è dirgli di no, perchè pagare a rate vuol dire vederselo _almeno_ una volta al mese per i prossimi 5-6 mesi. Ovviamente mi chiede pure lo sconto, e scontato gli faccio 350 euro, cifra tonda va. Ma vabbè, son qui per vendere, vendiamo, ma vi assicuro che concordando questa vendita, sento che sto vendendo la mia dignità.


Di solito le transazioni clerk/cliente finiscono qui, con il cliente che lascia un acconto e se ne va.


No. Un'altra occhiata non farà male.


Alla fine il tizio esce dopo 35 minuti dall'entrata.


GIOVEDI


Mentre imbocco la via del mio negozio, all'angolo vedo una giacca a vento familiare. Non può essere. Mi viene mal di stomaco.

E invece...

9.15.10 (dieci secondi dopo aver tirato su la saracinesca). L'inquietante figura mi si presenta alla porta. Ridacchia.

Entra, e io gli dico "Buongiorno. Cosa c'è oggi?", con un tono abbastanza aggressivo.


La sua risposta mi fa capire che è uno stalker, e che probabilmente è innamorato di me, o chissàcazzo cosa. Ma sa di scusa implausibile, quello che mi dice. Mi dice:


"Sì buongiorno, mi è venuto un dubbio ieri sera: ma ieri quando le ho portato la garanzia, le ho lasciato qui anche la custodia di cartoncino della garanzia? No perchè non la trovo più a casa, ed è una cosa che non vorrei perdere!"


Notare che la "custodia di cartoncino" è un pezzo di cartoncino verde, dentro al quale sta il libretto della garanzia. Una cosa fondamentale nella vita di una persona.

Comunque sì, me l'ha lasciata, io ritiro tutto e dò indietro tutto, può stare tranquillo.


Di solito le transazioni clerk/cliente finiscono qui, con il cliente che è contento di non aver smarrito un elemento fondamentale della sua vita, e quindi se ne va.


No. Senza neanche chiedermi niente, inizia ad aggirarsi per il negozio. Io non gli parlo più, inizio a leggere il giornale, poi sistemo degli orologi, il silenzio è pesante e inquietante. Mi chiede una cosa (non ricordo cosa, ma una cazzata), gli rispondo a denti stretti.

Dopo 30 minuti dall'ingresso, se ne va. A me rimane un senso di inquietudine che mi porterà dritto dagli psicofarmaci.

Domani tornerà? Dio ti prego no. No. Speriamo.



***CONSIDERAZIONI***


Ora, non so come interpreterete questo mio resoconto. Alcuni di voi colti da pietismo, mi diranno che devo capire, che sarà un poveraccio, che sarà solo al mondo. Sì, io posso anche capirla sta cosa. Ma un negozio non è un ricovero per malati mentali, per persone sole. Se uno vuole fare quattro chiacchiere ben venga.

Ma stare in silenzio per un'ora e quaranta, aggirarsi in uno spazio molto ristretto, ridacchiare come un pazzo, venire ogni giorno, è fuori da qualsiasi mia tolleranza. Sono cattivo? Se lo pensate, è perchè non lavorate a contatto con il pubblico. Sì, il tizio si è fatto mettere da parte un orologio che mi pagherà nell'arco di sette mesi. Ma questo non è un cliente normale. E non so come finirà la storia.

Se pensate che io sia sgarbato, cinico, cattivo... non potete capire cosa vuol dire lavorare a contatto con dei pazienti, e non dei clienti.

Scusatemi il post extra-extra large. Io spero di essere riuscito a comunicare la follia che ha attanagliato me e il negozio grazie a sto tipo.

martedì 17 febbraio 2009

Guarnizione

Uno dei primi clienti di stamattina mi si presenta con l'orologio così:






Niente, Domenica è andato al centro commerciale a farsi cambiare la pila, gliel'hanno fatto subito, però il commesso si scusava perchè non riusciva a rimetter dentro la guarnizione, e dopo aver incassato comunque i soldi, lo invitava ad andare da qualche altro orologiaio per quella piccola rifinitura.

Una cosa un pochino fondamentale, in un orologio impermeabile 200 metri, saper rimettere le guarnizioni e, se possibile, utilizzare la macchina che mette sotto pressione e rende impermeabile il tutto.

Però il commesso ha fatto lo sforzo di inanellare la guarnizione in questo modo esteticamente carino, un bel servizio, non trovate?


Quindi il cliente ora viene con la testa bassa dall'orologiaio pirla, che gli aggiusterà le guarnizioni - non di certo "subito", però.


Non è che mi secca che il tizio sia andato da un'altra parte - invito io stesso la gente che deve cambiare le pile ad andare dove le pare, se trovano un posto più veloce o più economico del mio (ne dubito, nella mia zona, ma tant'è).

Mi secca il fatto che il cliente abbia pagato al centro commerciale questo servizio fatto coi piedi, e non si sia lamentato più di tanto. Se consegnassi io un orologio smontato così, il mio cliente medio mi sfonderebbe la testa a furia di lamentele. Valla a capire la gente. Beh, d'altronde a quanto pare i clienti degli altri negozi amano essere sodomizzati, come già riportato in un precedente post.

giovedì 12 febbraio 2009

L'oro degli stolti

Signora sui settant'anni, entra e mi chiede di vedere un orologio in vetrina. Orologio Lorenz con cassa in oro e cinturino di pelle. Costo: 750 euro. Quasi le viene un infarto, quindi passo al mio classico piano B (che tanto gli orologi d'oro sono totalmente fuori dal mio target, non so nemmeno cosa li tengo a fare, i 6-7 che ho esposti...).


"Comunque guardi, quello è un Lorenz d'oro, se vuole c'è un modello fisicamente uguale della Laurens (primo prezzo della Lorenz), cassa acciaio dorato, costa 70 euro!"

"Ah sì?"

"Sì, eccolo... vede, come cassa e quadrante con i bei numeri grandi e tutto, è uguale a quello che ha visto in vetrina, ma ha tutt'altro prezzo"

"Come mai?"

"Questo è acciaio dorato, quello in vetrina è d'oro 18 carati!"

"Ma come mai questa differenza di prezzo?"

"Eh sa, l'oro costa oltre 30 euro al grammo, l'acciaio invece costa molto meno!"


*sguardo sbarrato della signora, come se le stessi spiegando il terzo principio della termodinamica*


"Ma questo è oro?"

"NO! E' acciaio dorato!"

"Ma cavoli c'è una differenze di settecento euro!"

"Sì signora, l'oro ha il suo bel prezzo, ovviamente."

"Questo è uguale ma costa meno"

"Sì - è d'acciaio."

"Non è d'oro?"

"A 67 euro un orologio d'oro temo che non lo trova..."


Dopodichè mi sono ufficialmente cascate le braccia.

Alla fine ovviamente non ha comprato niente.

sabato 7 febbraio 2009

Un lavoro trasparente



IERI:

(negozio con tre clienti dentro, non potevo far "tutto subito")


"Salve, devo cambiare questo cinturino trasparente per questo orologio con cassa trasparente, ce l'ha?"

"Sì certo, aspetti che controllo... sì, eccolo!"

"Bene!"

"Per montarglielo però ho bisogno di una ventina di minuti, che vanno tolte le anse con cura e fissate bene, con gli orologi di plastica bisogna fare attenzione perchè facile che si rompano"

"Non ho tempo"

"Eh, sono una ventina di minuti, se deve fare un giro in centro, dopo poco è pronto..."

"No... dai me lo dai che ci penso io"

"Guardi che deve fare attenzione, questi di plastica trasparente sono orologi più delicati di quelli in acciaio, rischia di ovalizzare il buco dell'ansa e che non tenga più!"

"Ma non sarà un lavoraccio... lo faccio a casa da solo"


OGGI:





WOOOOPS.

Però c'è da dire che non ha "ovalizzato il buco dell'ansa", ha direttamente rotto il piedino in cui va infilata l'ansa, il buco semplicemente non esiste più.


"Però ho tenuto il pezzo di plastica che si è rotto, lo possiamo incollare?"

"No mi spiace, qui è proprio tranciato, non posso incollarglielo, è un bel problema"

"Che casino"

"Eh..."


Gli buttava bene che oggi sono di buon umore e gli ho ridato indietro la manciata di euro che costava il cinturino che gli avevo venduto, visto che tanto non l'aveva ancora tirato fuori dalla confezione, me lo son ripreso e ci ho "rimesso" il 20% di iva dello scontrino fiscale che avevo battuto.

McGyver qui, ha fatto casino mentre ancora smontava il cinturino originale che aveva su! Lui mi ha lasciato, sconsolato, l'orologio da buttar via. E quindi eccone la foto.


Morale, come sempre: se non siete esperti in un campo, fate fare a chi ne sa di più - soprattutto se si rischia di creare danni permanenti. La quarantina di euro che sarà costato sto orologio, son soldi che il tizio ha sbattuto via, per risparmiare venti minuti di vita. Ne valeva la pena?

venerdì 6 febbraio 2009

Avanti nel tempo

Quando cambio la pila agli orologi, li riconsegno sempre sull'ora perfetta, i clienti son sempre contenti così.

A volte mi capita che qualcuno mi faccia una battuta e mi chieda di metterlo 5 minuti avanti, "così non perdo il pullman", e cose simili, non è un prolema e comprendo la tattica psicologica di vedere l'orologio avanti 5 minuti e sbrigarsi, tutto regolare.


Ma del tizio di stamattina che mi ha detto che lui è abituato ad avere l'orologio 30 minuti avanti, cosa devo pensare???? Vorrei saperne di più sulla vita di uno che è abituato ad essere sballato di 30 minuti coi tempi. Anche molti psicologi forse vorrebbero saperne di più :)


Mah.

martedì 3 febbraio 2009

FBI x2

Scusate, scusate, scusate. In sti giorni ho poco tempo per scrivere e settimana scorsa non sono riuscito ad aggiornare il blog per avvisarvi del passaggio di FBI. Beh, poco male, perchè mi ha concesso un bis straordinario, a soli otto giorni dal suo passaggio, è ripassato proprio sabato!

Di solito viene una volta ogni mese/mese e mezzo, quindi quando l'ho visto la seconda volta così ravvicinata, ho pensato che il fantomatico finanziamento dall'America fosse arrivato. Invece niente, è passato per avvisare che "giovedì di sicuro arrivano i fondi, avevano fatto casino con la valuta", e quindi passerà subito a comprare i quattro orologi.


Due chicche... non tanto di storielle (che ormai non racconta più, son finiti i tempi in cui diceva di avere inventato la modifica del motore a scoppio o del suo dottorato di ricerca in Cile), ma come terminologia.

Innanzi mi ha detto che dall'America l'hanno avvisato che i nuovi orologi Casio avranno "vetri molto grossi", che è la tendenza del momento, e quindi gli orologi che ha scelto lui (enormi!) sono al passo con la moda.

E poi la seconda volta che è passato, si è premurato che io gli mettessi da parte quegli orologi, perchè sono "very special".


Sì ok, non c'è da sbellicarsi, ma mi sono fatto carico di avvisarvi dei passaggi di FBI, e lo sto facendo. Finchè un giorno vi avviserò che è venuto e ha lasciato giù i 1.000 euro per i quattro orologi (prezzo scontato).

Sarà anche il giorno in cui avviserò che l'inferno si è ghiacciato, e in cui i maiali voleranno.