giovedì 20 febbraio 2014

La Replica

Tizio mai visto, sui 45 anni, ha un Rolex falso, di quelli che si vede da distanza che è un falso. Gli si è staccato il rotore del movimento automatico da quattro soldi.
Me lo piazza in mano, ma gli dico:

"Mi spiace, ma non possiamo fare assistenza su orologi falsi."
"Ma come? Perchè?"
"Perchè legalmente non possiamo tenere orologi falsi in negozio, e poi in casi come questo in cui si è rotto il movimento, mi sa che costa più sistemarlo che comprarne uno nuovo. Con gli orologi falsi è così... vanno finchè vanno, poi non si aggiustano..."
"Ma questo non è un falso, è una REPLICA!"
"Una replica è sempre un falso, putroppo..."
"Ma le pare che se avessi un Rolex vero, lo porterei da lei?"
"Ecco, allora non mi porti niente e siamo a posto, no?"

Andato via tutto indignato per il nostro servizio assistenza che non si occupa di orologi falsi.

La domanda è sempre la stessa: ma che bisogno c'è di diventare aggressivi e offendere? Dimostri ancor di più di essere un pezzente morale: non solo hai un Rolex finto al polso, ma pure ti offendi se te lo fanno notare.

martedì 11 febbraio 2014

Orologi a carica di luce

Visti le mie mille seccature legate al cambio pila nel mio negozio, in molti qui nei commenti mi dicono "ma ora esistono gli orologi a carica di luce, sei salvo!".

See... salvo un cazzo.

Voglio innanzi tutto chiarire che i Citizen Eco-Drive (che appunto funzionano con la luce, sia artificiale che solare) sono fra gli orologi che più vendo nel mio negozio. Hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo, fanno tanta pubblicità quindi spesso il potenziale cliente entra in negozio con già una conoscenza su quel che cerca.
E poi sì, funzionano senza pila e questo attira in molti, è una cosa che funziona veramente bene, io stesso ne porto uno al polso e in 3 anni non ha mai avuto problemi, anche quando lo sostituisco con il mio orologio automatico. Sono felice al 100% di vendere Citizen, è un'ottima marca e lavorativamente mi dà soddisfazioni.

Detto questo, mi preme assicurare che quando vendo un orologio del genere spiego sempre, sempre, sempre, che funziona con la luce "se si indossa ogni giorno è sempre al massimo della carica, ma anche se non lo mette per due mesi l'orologio va avanti uguale". Poi sottolineo che "la riserva di carica è di 5 mesi: se lo si mette via carico al massimo, può stare 5 mesi al buio e continua ad andare". Poi c'è sempre il genio che chiede "ma allora di notte continua a funzionare?", o lo spiritoso che mi chiede se si ferma quando il cielo è nuvoloso e piove. Ma tralasciamo...

Quindi, il cliente è totalmente informato del funzionamento, di solito escono belli felici di questa tecnologia.

Il problema è che poi queste persone o si dimenticano di quel che gli dico, o si rincoglioniscono semplicemente, o che ne so.

Il fatto è che ogni settimana che il Signore ha creato, almeno due persone mi portano un eco-drive chiedendo di cambiare la pila. Quando pazientemente faccio notare che sono orologi a carica di luce, ergo non hanno la pila, i clienti cascano dalle nuvole, è un fioccare di facce stupite, di "eh? ma come? ma io...! ah!" seguiti da varie storie di come dovrebbero funzionare orologi solari in condizioni critiche, tipo 2 anni in cassetta di sicurezza, 15 anni dalla comunione in un cassetto, oppure "in una vetrinetta che ogni tanto la luce la prende" (non avete idea di quante persone, a quanto pare, tengono i loro orologi "in vetrinette che ogni tanto prendono la luce", boh, è una casistica elevata!).

Ormai ho l'abitudine in questi casi di farmi lasciare l'orologio e di metterlo io sotto carica (ovvero: alla luce, dietro le finestre), perchè le facce stupite e gli "eh? ma come?" proseguono anche mentre dico che appunto basta metterli bene sul balcone o dietro la finestra e in mezza giornata ripartiranno. Non capiscono proprio il concetto di "carica solare", nei rari casi in cui si portano via l'orologio per caricarlo loro, dopo 3 ore me lo riportano lamentandosi che ancora non funziona.

Morale della favola, parte 1: per me, la perdita di tempo a servire il cliente è uguale a quella impiegata per farmi lasciare e poi restituire un orologio per la pila, solo che in questo caso non ci guadagno mezzo euro.

Morale della favola, parte 2: tenendo conto che in media vendo una dozzina di eco-drive al mese, e che ogni settimana mi arrivano 2-3 di questi furboni (di mezza età, anziani, ma pure giovani - non ci sono differenze) che non hanno idea di come funziona l'orologio, io mi chiedo: ma quanto sono rincoglioniti, nel mio paese?

Morale della favola, parte 3: see, salvo un cazzo. Datemi le pile da cambiare, a sto punto...

giovedì 6 febbraio 2014

The watch of the beast

In quanto metallaro, sono molto sensibile ai 'problemi del 666'.
No, niente di satanico... ma nel mondo del metal la cifra 666 rappresenta uno stile di vita - se non capite quel che dico, vuol dire che non ascoltate la musica giusta, potete anche passare oltre.

Quindi, mi fa molto piacere scoprire che qualche designer di orologi ha nascosto in un orologio 'normale e coloratissimo' il marchio della bestia...


Niente, questo non è un post di rabbia o lamentele, ne siete stupiti?
E' solo un saluto a chi ascolta "la musica giusta". Con tanto di playlist per rilassarvi.