martedì 26 settembre 2017

Autoveicoli contro orologi contro telefonini

Mi chiedo spessissimo quali siano le logiche del consumatore nei confronti di certi oggetti. Per chiarirci, ecco la comparazione di alcuni casi.

Autoveicolo di 16 anni, ha qualche problema.
"Uhm, temo che dovrò iniziare a pensare di dover cambiare la macchina."
Telefonino di 2 anni fa, non funziona benissimo.
"Devo cambiarlo."
Orologio di 16 anni fa, non funziona benissimo.
"Funziona da 16 anni, direi che sia un orologio che funziona, quindi non è possibile che ora non vada più, nessuno deve osare dirmi che non funziona."

Autoveicolo senza benzina, si ferma in mezzo alla strada.
"[bestemmie] Sono un coglione perchè non ho dato retta alla spia che si accendeva, ora devo o camminare fino ad un distributore, o chiamare il carro attrezzi. Sono un coglione."
Telefonino si scarica mentre sei al parco, non puoi più usare wazzap.
"Che coglione, non mi ero accorto che si stava scaricando. Spero i miei amici sopravvivano fino a questa sera, quando finalmente lo ricaricherò. E ora cosa faccio, in questo pomeriggio vuoto?"
Si ferma l'orologio, a tre anni dall'ultimo cambio pila.
"Oddio com'è possibile, probabilmente è rotto, ma per 16 anni è andato, è impossibile che una cosa che va per 16 anni poi non funzioni più!"
Si ferma l'orologio, a tre mesi dall'ultimo cambio pila.
"Quel bastardo dell'orologiaio mi ha messo una pila difettosa, perchè questo è un orologio che va da 16 anni, è impossibile che una cosa che va per 16 anni poi non funzioni più!"

Autoveicolo appena ritirato dopo la revisione, sbagli la curva e finisci contro un palo.
"[bestemmie] Ma come cazzo ho fatto? L'ho appena ritirata dal concessionario, e ora devo già tornarci. Sono un coglione, e maledetto il palo messo lì in curva."
Telefonino appena comprato, dopo la prima carica lasci attaccato il filo e ti cade per terra il telefono, si incrina il display.
"[bestemmie] mi sa che mi costa meno comprarmi già un telefono nuovo..."
Orologio ritirato 3 giorni fa dopo il cambio pila, ti cade per terra e non funziona.
"Ma guarda questo bastardo dell'orologiaio, mi ha messo una batteria che non dura niente, e magari me l'ha anche tutto pasticciato dentro e adesso non funziona più. Speriamo sia una riparazione in garanzia, io ho i miei diritti di consumatore. E poi questo orologio ha 16 anni, vuol dire che è un buon orologio."

Da queste casistiche (di cui ok, ho informazioni di prima mano solo su una tipologia), si deduce una cosa semplice: gli orologi sono oggetti eterni, non prevedono usura o guasti, e se succede qualcosa è sempre colpa dell'orologeria, che complotta ai vostri danni, o semplicemente è gestita da un incompetente.
Se lavorate in un negozio di telefonini o da un meccanico, sfogate pure qui i vostri paragoni (perchè immagino benissimo che i complottisti sapientini siano diffusi ovunque). Ma di sicuro, io non devo osare dire a nessuno che il loro orologio ha qualche problema. Soprattutto se è un orologio che ha almeno 16 anni di vita.

giovedì 14 settembre 2017

Cose successe d'Estate, e alla riapertura


Ho riaperto un paio di settimane fa, e non ho ancora tirato il fiato. Parlerò di questo dopo. Prima di tutto, due eventi estivi.

1.

(riferitomi da uno che abita di fronte al negozio)
16 Agosto, dalle 10.00 alle 10.20 un vecchio staziona davanti alla saracinesca chiusa. Il tizio che abita di fronte lo nota, e quando esce per i fatti suoi viene approcciato proprio dal vecchio.
"Scusi, ma lei sa se il negozio ha chiuso?"
"Penso sia in vacanza, è il 16 Agosto"
"Ma quindi non ha chiuso per sempre?"
"Non so, ma è il 16 Agosto"

Ha fatto in tempo a dirgli che doveva cambiare una pila. Così, a uno sconosciuto che abita di fronte ad un negozio. Vabbè.

2.
Pochi giorni prima della riapertura, sto lavando i vetri. Attività RISCHIOSISSIMA per me, lo faccio di Lunedì mattina in cui comunque il negozio "sarebbe" chiuso, ma al solo pensiero che qualcuno mi rivolga la parola relativamente al negozio, mi girano le palle.
E infatti.
Vecchio in bici.
"Scusi, apre?"
"Sì, fra tre giorni, è scritto sul cartello."
"Le posso lasciare un orologio per la pila?"
"No, mi spiace, il negozio è chiuso, non ho possibilità di prenderlo"
"Ma le saracinesche sono su!"
"La saracinesca della porta è chiusa, questa è su perchè sto lavando i vetri. Il negozio è chiuso."
"Ma è solo una pila"
"Apro fra tre giorni, grazie" (ma vaffanculo, chi ti conosce)

3. La riapertura.

Niente, un delirio. Il primo giorno ho preso 48 pile, e si è ottenuto un record abbastanza inquietante: i primi ventitre clienti (23) hanno portato pile. Nessuno dei primi ventitre è venuto per altro.
Poi ok, quel giorno ho anche venduto l'orologio più costoso che avevo in negozio.
Il trend sta andando avanti tutt'ora: è un vero e proprio massacro, insostenibile, si viaggia costantemente sui 70 clienti al giorno e sulla quarantina di pile (vuole anche dire che al momento stanno ancora portando più pile di quante non ne ritirino, e sto iniziando ad esaurire lo spazio).

Quindi: soldi ne sto facendo, con questa riapertura. Sono l'unica motivazione che mi porta a tirare su la saracinesca la mattina. Però non so quanto potrò sostenere, ancora una volta e per 11 mesi, questi ritmi. Boh, vedremo, sono ancora piuttosto fresco per volermi abbattere (e i soldi sono sempre un buon lubrificante), ma prima o poi dovrò sistemare qualcosa. Inizio a pensare che nell'intera città, ad esclusione dei cinesi, non ci sia più nessuno che cambi le pile.
Un dato piacevole della prima settimana, è che per 7 interi giorni non ci sono stati veri e propri "rompicoglioni". Insomma, sembrava un negozio normale, in cui c'erano transazioni. Dalla seconda settimana, siamo tornati alle classiche lamentele per tutto, al vittimismo, i dubbi su quanto io lavori bene, e tutte le troiate varie. E' pure tornato "Rambo", figuriamoci. E' già tornato 3 volte, dopo un 3 anni che passava ogni singolo giorno a guardare le vetrine, ma senza entrare.