venerdì 31 gennaio 2020

Coronavirus in salsa nostrana

Questa storia è accaduta a Dicembre. Non ne avevo scritto perchè ero impegnato, e perchè mi vergognavo delle bestemmie che avevo tirato all'epoca, e di quelle che mi venivano in mente solo a pensarci. Visti gli accadimenti di questi giorni, penso che sia "perfetta". E almeno ho avuto il tempo di confermare di non essere morto.

Tizio sui 70 anni, gli sto chiedendo il nome per scriverlo sulla ricevuta. Apre la bocca per dirmelo, ma prima mi tossisce in faccia, ci divide solo il bancone di vendita, cadono gocce di saliva ovunque sul bancone e sulle mie mani (in faccia non so, non le sento).

Mentre il cervello elabora la frase "Puttana eva che maleducato", lui pronuncia la frase: "Mi scusi, avviso che ho avuto la tubercolosi ma ormai dovrebbe essere in recesso."

MA.
CHE.
CAZZO.

Io non so veramente cosa dire, oltre a questo. A scrivere queste righe, se qualcuno si sente offeso dalle invocazioni sacre, sappia che mi sono auto censurato, e poi mi sono censurato ancora un po'.
Diciamo che mi sono giocato tutte le mie carte e non posso nemmeno pregare il Signore per evitare l'eventuale contagio.

Al cliente non ho detto niente, che cazzo gli vuoi dire ad un idiota così.

Nota: a scrivere la storia, esattamente com'è avvenuta, sembra una storia falsa. Sembra ancora incredibile anche a me. Eppure è successa. E se non ci credete, vuol dire che non lavorate a contatto con il pubblico.

martedì 21 gennaio 2020

La perquisizione

Tizio, sui 70 anni, viene a ritirare un orologio a cui ho cambiato la pila.

Lo tira fuori dalla busta, lo appoggia sul bancone, poi mi paga. Mentre faccio lo scontrino, immagino che indossi l'orologio, lasciando la busta vuota sul bancone.
Gli dò il resto, e lui dice: "Aspetti! Ma dove ho messo l'orologio?"

Gli dico che forse l'ha messo al polso, o in tasca. Al polso non c'è.
Ha un giaccone con circa 350 tasche enormi. Inizia a frugare, ma non lo trova.
Poi: "scusi, potrebbe cercarmi lei in tasca? io ho poca sensibilità nelle dita, magari è in tasca ma non lo sento"

E fu così che mi posizionai alle spalle del soggetto, e prima di trovare l'orologio, le mie mani toccarono un po' di banconote, un fazzoletto umido, delle carte di caramella e altre cose che non voglio nemmeno immaginare cosa fossero.

Tutto, per il servizio al cliente. Ma proprio tutto.