mercoledì 8 settembre 2021

Il concetto di "pila"

 Una perla da una cliente, stamattina - ovviamente deve cambiare la pila all'orologio. Italiana, circa 50 anni.

"Ah si chiama pila? Non ero sicura sul nome di questa cosa, mi era venuta in mente la pila ma sembra una parola dialettale che non esiste veramente. Pila, pila... che parola strana. Si chiama proprio così in tutta Italia, allora!"

E con questo, direi che possiamo chiudere l'argomento "elucubrazioni filosofiche sul concetto di pila", e aprire l'argomento "dove sono stato negli ultimi tre mesi?"

Un mese sono stato in vacanza, gli altri due sono ovviamente stato al lavoro. Così tanto lavoro che mi esplode la testa, ho dei ritmi ormai diventati insostenibili - o forse sto invecchiando io, e non reggo più come una volta. La media di persone che entra in negozio è ormai assestata fra i 45 e i 50 al giorno, ovviamente la prima settimana dopo la chiusura estiva si sono toccate punte di 75-80 persone, e ho perso completamente la forza di fare qualsiasi cosa, blog compreso.

Hanno chiuso due negozi "della mia stessa fascia" (insomma che trattano orologi e riparazioni simili a quel che faccio io), la loro clientela si è riversata nel mio punto vendita, ma questo vuole anche dire il triplicarsi di puttanate che mi vengono raccontate o mostrate. Non ho mai detto che manca il lavoro, qui - ma manca il lavoro di qualità, se su 80 clienti batto 24 scontrini, per un totale di 340 euro. 

E' da anni una situazione spinosa, io mi son goduto le vacanze, ma ora sembra siano già passati 6 mesi da quando non ho pensato ai clienti. Pace, si tira avanti, di scelta non ce n'è.

Sono in realtà contento di essermi ritagliato qualche minuto per scrivere queste righe, scrivere mi fa sempre bene, ma spesso vi rinunci p'erché ho la certezza che sarò interrotto mentre sono alla tastiera, e questo mi frustra ancora di più.