martedì 15 maggio 2012

Sherlock

Quanti di voi amano Sherlock, il nuovo fighissimo telefilm inglese in cui il signor Holmes deduce da dettagli impossibili il colpevole? Oppure, potete anche 'solo' amare lo Sherlock Holmes del cinema, con un Robert Downey Jr. che ferma il tempo mentre analizza le scene e scopre indizi.
Li avete applauditi, li avete amati... ma se ci aveste a che fare come commessi, li amereste così tanto?

Tizio, sui 40 anni. Sta cercando un orologio casio con altimetro e un po' di funzioni. Li ho tutti esposti in vetrina, e per ogni singolo modello in esposizione, ho scritto a mano in italiano le funzioni e il prezzo. C'è un cartellino davanti ad ogni orologio, così anche da fuori il cliente si può fare un'idea di quel che cerca.

Tizio entra, chiede, mostro, dopo dieci minuti la scelta si riduce a due modelli. Uno costa 220 euro, l'altro 199. Il primo è un modello uscite tre anni fa, molto molto venduto, il secondo è uscito circa cinque anni fa, ha una funzione in meno e quindi costa meno. Per il resto sono due modelli piuttosto simili, anche fisicamente. Tizio non sa cosa fare, ma per dimostrarsi un cliente fantastico, decide di iniziare a trattare sul prezzo, prima ancora di aver scelto il modello da comprare.

"Che prezzo mi fa su quello da 220? Non me lo può dare a 199, come l'altro?"
"Eh, mi dispiace ma proprio no, se c'è una differenza di prezzo, ci sarà un perchè..."

E qui arriva Sherlock Holmes. Ferma il tempo, analizza i particolari, calcola le probabilità.

In vetrina ci sono i cartellini.
I cartellini sono scritti in pennarello nero.
Il pennarello funziona a base di alcool.
L'alcool a contatto prolungato con la luce evapora.
I cartellini sono esposti al sole.
Uno dei due cartellini ha ancora le scritte belle nere, nell'altro sono tendenti al rosso.

QUINDI

Uno dei due cartellini è esposto da più tempo.

QUINDI

Uno dei due orologi è più vecchio, ed il minimo che si possa fare è ottenere uno sconto del 10%.

Mi espone la sua teoria (riassumendola in uno spocchioso "Però ho notato che il cartellino dell'orologio da 220 è più sbiadito, vuol dire che l'orologio è più vecchio, quindi su, uno sconticino si potrà fare...")

Ed è qui che io, stolto ed umile Watson (eroe di guerra, dottore, campione di kung fu - esattamente la mia descrizione), ho totalmente umiliato Sherlock.
Gli ho smontato le premesse che, ammettetelo, anche voi stavate ammirando e applaudendo.

"Uhm, sì, innanzi tutto l'orologio da 220 è un modello più nuovo rispetto all'altro, ma soprattutto, per mia fortuna, ne ho venduti parecchi nel tempo, penso l'ultimo a Febbraio. Quindi l'orologio non è qui da anni, è qui solo il cartellino, che rimane sempre lo stesso da tre anni. Inoltre, penso che il pennarello usato per i due cartellini fosse diverso, si vede che uno evapora velocemente, l'altro è migliore. Quindi, alla fine, sono due orologi nuovi, ognuno con le sue caratteristiche, le posso fare 215 per quello più costoso e 195 per l'altro, ma è una questione di gusti e di cosa piace, non si perda dietro all'età degli orologi, che sono nuovi entrambi..."

Ha preso quello da 195.

giovedì 3 maggio 2012

Il primo cliente del mese

C'è un cliente, sui 60 anni circa, che vedo a Marzo, Maggio, Luglio, Ottobre, Dicembre. E ai due cambi dell'ora.
E' sempre sempre sempre sempre il primo cliente del mese, fuori ad aspettarmi all'apertura col caldo o con la pioggia.
Venisse per comprare, gli stenderei un tappeto rosso.

Invece viene per una seccatura, veramente minima, ma che mi porta a chiedere: ci vuole tanto per imparare una cosa semplicissima?

Il tizio viene da QUATTRO ANNI per un solo motivo: farmi cambiare la data (o l'ora) al suo orologio.
Il tizio è uno di quei geni che, al cambio dell'ora, decidono di strappare direttamente tutta la corona, dovendo poi pagare euro sonanti per farla cambiare. Il trauma per lui è stato troppo forte: da allora viene da me sette volte all'anno, primissimo all'apertura del primo giorno del mese, per farsi sistemare data e/o ora dalle mie mani fatate.
Le quali mani fatate prendono l'orologio, estraggono delicatamente la corona, girano di uno scatto il datario rimasto indietro, e restituiscono l'orologio al proprietario.

Non è che il tipo sia un rompiballe, anzi ringrazia sempre ed è gentile e non mi lamento di lui come 'cliente', anche se mi indispone sempre il fatto innanzi tutto di arrivare venti minuti prima al lavoro e trovarmelo già fuori dal negozio ad aspettare. E poi mi chiedo:

Dopo quanti anni scade, il servizio assistenza post-riparazione?

E ci vuole tanto, seriamente, ad imparare a tirar fuori con delicatezza (e non con le tenaglie) la corona, per cambiarsi da solo la data? Il tizio ha 60 anni, mi sembra a posto con la testa, avrà mantenuto un minimo di capacità cognitiva per imparare una nuova mossa speciale di Hokuto, la 'estrazione delicata della corona con l'unghia'.

E quanti soldi ha speso in questi anni, per venire da me e tornarsene a casa? Verrà in pullman? Ce la fa con un solo biglietto valido 60 minuti? O ne deve usare due? Avrà la macchina a benzina o a gas? Pagherà il parcheggio?
Non si farebbe prima ad imparare? Pensate al risparmio di tempo e soldi.

No, meglio venire da me.
Per un orologio aggiustato da me quattro anni fa, ma non venduto da me.