martedì 9 aprile 2024

Non mi abituerò mai

Il negozio apre alle 9.30. Il Martedì arrivo al lavoro alle 9.05, per preparare un po' tutto all'apertura. Quindi, alle 9.05 arrivo in motorino davanti al portone, devo aprire per parcheggiare. Le saracinesche del negozio sono ovviamente chiuse, non c'è segno di vita.

Scendo dal motorino, metto le mani in tasca per prendere le chiavi e...

"Buongiorno, sono qui per ritirare l'orologio."

"Sì, ecco, apro fra mezz'ora"

"Scusi se non sono venuto subito a ritirarlo, mi hanno operato e non sono potuto venire"

"Non c'è problema, gli orologi rimangono nel cassetto, non c'è mai fretta."

"Ma alla fine l'orologio funziona?"

"Sinceramente non ricordo che orologio sia, non mi ha nemmeno detto il suo nome, non so di cosa sta parlando."

"Ah, scusi, io sono xxxx"

"Sì, signor xxxx, in ogni caso non mi ricordo, ripassi fra mezz'ora e vediamo."

Ovviamente il signor xxxx ha atteso 25 minuti fermo immobile davanti alla vetrina, e alle 9.30 e 01 secondi è entrato ed è tornato in possesso del suo orologio (che, sì, funzionava).

Io a queste stronzate, all'essere fermato per strada per avere informazioni riguardo al proprio orologio, da parte di persone che pensano che il mio negozio ruoti intorno alla loro presenza ma delle quali non ricordo nè nome nè orologio, non mi abituerò mai.