mercoledì 12 dicembre 2012

Lo schifo

Signora, gentile e raffinata sui 40 anni, viene a ritirare il suo orologio a cui ha fatto cambiare la pila.
Purtroppo sulla busta che contiene l'orologio c'è un post-it con una annotazione del tecnico. Le annotazioni del tecnico su post-it sono messaggi che il cliente non deve vedere.
Sull'annotazione c'è scritto: "Cassa bloccata dallo sporco, impossibile aprirla". C'è anche disegnato un teschio per indicare di toccare con cura.

Non crediate che siano esagerazioni del tecnico o cose rarissime: 3-4 orologi al mese si meritano un post-it di questo tipo. Io, dipende dalla persona che ho davanti, ma comunico la notizia spingendo o meno su quanto sia sporco l'orologio (e quindi la persona). Alcuni la prendono bene, alcuni male, ma alla fin fine il segnale è che no, l'orologio non te lo pulisco, perchè fa troppo schifo, è talmente pieno di schifo che non si riesce nemmeno a scrostare per aprire il fondello.

Alla signora in questione, dico che appunto il tecnico ha segnalato che l'orologio è un po' sporco, impastato, e blocca il fondello.

Ora, se avete appena mangiato e siete sensibili, smettete di leggere.

La signora non si scompone nè prende male la cosa, e non si mostra nemmeno meravigliata (a me se dicessero che una cosa è sporca da far schifo, sarei imbarazzato E meravigliato, ma io sono io). Prende l'orologio, guarda il fondello incrostato di sporco, si lecca il dito e lo passa sullo sporco. Poi lo lecca di nuovo, e ancora lo strofina sul fondello. Cerca di sciogliere con la saliva il grasso, l'unto e lo sporco accumulatosi sul fondello. Mettendosi continuamente il dito sulla lingua.

A me viene abbastanza da vomitare, fortunatamente lo sporco non si scioglie, la signora prende l'orologio e lo porta via - non penso che lo avrei accettato, anche se fosse riuscita a 'sgrassarlo'.

Ora, se non avete ancora vomitato, vi mostro un fondello sporco più o meno come quello della signora. Non è il suo, e non è sporco quanto quello. Ma solo la visione potrebbe darvi un'idea.


E ad essere onesti, questa foto non rende nemmeno bene l'idea. E 'quasi', viste le schifezze che vedo spesso, è un orologio 'nemmeno troppo sporco'. Figuratevi gli altri, tutti impastati di grasso, pelle morta, cerume, sporco generico, smog...

giovedì 6 dicembre 2012

La mattina perfetta

5 Dicembre 2012, una mattina che entrerà nella storia del negozio.
Ho servito una ventina di clienti, alcuni hanno comprato (sì, ho pure venduto un paio di orologi per Natale), alcuni hanno ritirato orologi lasciati per le pile, alcuni mi hanno fatto perdere tempo.

MA.
MAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

Nessuno. NESSUNO. Ha portato pile da cambiare.

Per tre ore e mezza, non ho preso nessuna pila.

Mai successo prima, mai succederà di nuovo, sono sicuro.

Solo un temerario, verso le 12.00, ha provato a lasciarmi un orologio per la pila - peccato che il furbone lo avesse portato nella busta del mio stesso negozio, con su la scritta "Portare al concessionario, chiusura particolare". Insomma se settimana prima il tecnico dice di portarlo al concessionario, posso assicurare che non cambierà idea. Quindi gli ho rimbalzato l'orologio, e ho chiuso alle 12.30 senza nessuna pila da cambiare.

Mi son preso una pizza e birra per festeggiare, ero commosso.

Ovviamente nel pomeriggio mi hanno portato diciotto (18) pile da cambiare. E stamattina vi scrivo un'ora dopo l'apertura, e sono già intorno a quota 10 pile lasciate.

E' stata un'oasi nel deserto, una serie di magnifiche coincidenze. Lo rimpiangerò per sempre, quel magnifico 5 Dicembre 2012.

venerdì 30 novembre 2012

Fata Turchina

Sono le ore 16.15, sto mostrando ad una signora un orologio. La signora non capisce una mazza di radiocontrollo, carica solare, ma è affascinata per un regalo per il marito. Quindi, sperando nella vendita di un orologio da 400 euro, mi sforzo di farle capire il funzionamento per tutto. Dopo già un po' che parlo, entra in negozio una signora con amica, entrambe sui 65 anni.
Dopo tre secondi che sono dentro, mentre sto parlando, proprio nel mezzo di una frase, la nuova entrata mi interrompe a voce alta dicendo: "Scusi, posso farle una domanda così non aspetto?". Di solito a chi cerca di passare davanti agli altri non presto nemmeno attenzione, ma questa ha urlato così forte, per sovrastare la mia voce, che non posso ignorarla.

"Sì mi dica", rispondo con tono gelido.
"Ha cinturini turchesi?"
"Sì"
"Allora aspetto!"

Il mio "sì" era giusto per sottointendere "non rompere i coglioni adesso, comunque sì ce li ho". La risposta corretta dovrebbe essere "Sì, ce li ho, bisogna ovviamente vedere che misura le serve per il cinturino, vediamo un po'."

Vabbè, io vado avanti con le mie spiegazioni all'altra cliente, che dopo 4-5 minuti decide che non ci capisce niente e l'orologio verrà a vederselo il marito. Ottimo, quindi sono già 10 minuti persi, sono già di ottimo umore.

Mentre la prima tizia è ancora in negozio (sta prendendo l'ombrello), la tizia del cinturino dice all'amica: "Te l'avevo detto che non comprava, io ho un sesto senso per le persone"

Educatissima, la tipa, sentiamo cosa vuole.

Tira fuori un orologio enorme: l'attacco del cinturino è 22 millimetri, per i quali già non c'è moltissima scelta. Ma prendo il campionario dei cinturini e OPLA', un bel cinturino turchese per la signora.

"Ma questo non è turchese, è celeste!"

(io sono un uomo. delle differenze fra turchese e celeste me ne sbatto. ma credetemi, quello era turchese)

"Mmm, allora, se non le piace questo, sull'azzurro abbiamo questi altri due. Purtroppo su questa misura non c'è un'ampia scelta nei colori, ma questi tre coprono tutta la gamma, direi"
"No no, lei mi ha detto che l'aveva turchese!"
"Non so, quelli disponibili sono questi, sono appena arrivati quindi non c'è altro purtroppo"
"Lei mi ha solo fatto perdere tempo!"
"Ehh, io direi che questo si avvicina al turchese... pazienza..."
"No, pazienza no! Mi ha detto che lo aveva turchese ma questi sono celeste e due blu! Mi ha fatto aspettare per niente!"
"Son quelli che ho, deve cercare altre marche casomai, ma buona fortuna con quella misura!"

Se ne va lamentandosi di qualcosa con l'amica.

In un film con Christian De Sica, la scenetta si sarebbe chiusa con un "'A fata turchina... ma vaffanculo va!"

Invece la scenetta si è chiusa con me che rido di lei e la compatisco. Chissà quante cose importanti ha perso, nei 5 minuti che ha dovuto aspettare invano. Uno che è in giro alle 16.15 di un giorno lavorativo.

martedì 30 ottobre 2012

Metterlo dietro un'ora

Ragazzi, non sapete quanta merda sto mangiando oggi, primo giorno di apertura dopo il fatidico cambio dell'ora. Essendo poi il cambio di un'ora indietro, è ancora più facile rompere gli orologi.

Scrivo a metà giornata, e fino ad ora conto: 3 citizen radiocontrollati che non hanno controllato un cazzo (probabile che i possessori li abbiano tenuti in un bunker dove non ricevono il segnale, e li abbiano tirati fuori solo per vedere se avevano cambiato l'ora). Un casio radiocontrollato tutto sballato dall'utente che ci ha messo mano alle 5 di mattina di Domenica "siccome non si era ancora aggiornato".
Due corone strappate, sei vecchi che non sanno mettere a posto l'ora di un orologio a lancette (estrarre la corona, girare, richiudere la corona), due vecchi che non sanno mettere a posto l'ora digitale, una che si è portata dietro la sveglia a muro della cucina per mettere a posto l'ora (capisco che girare l'unica rotellina sul retro dell'orologio costi più fatica del venire in pullman fino al negozio per farla girare da me).

Che giornata. Ed è solo a metà. Ed è solo la prima. Almeno fino a Sabato, avrò di queste rogne.

L'unica cosa che mi consola, è questo cartello trovato su internet. Magari l'anno prossimo lo stampo e lo appendo in negozio.
Così mi denunciano per atti osceni, vista l'apertura mentale dei miei clienti.



ps: mi rendo conto che questo post sia scritto in maniera un po' diretta e volgare. Vi assicuro che di persona oggi sono ancora più volgare, quindi il post rappresenta una versione più tranquilla di quanto io sia oggi. Mi scuso per le parolacce.

mercoledì 24 ottobre 2012

Durata Eterna

(Se non scrivo per oltre un mese, è perchè sono preso. I casi umani sono sempre sempre sempre presenti. Prima o poi parlerò di tutti, ma devo avere tempo. Cosa che non ho, purtroppo.)

Un episodio veloce veloce sulle pile. Perchè ok, è da mesi che non parlo di cambio-pila, ma voi ovviamente potete tener conto che ormai sono dalle 30 alle 40 che cambio ogni giorno, e di questi 3-4-5 sono clienti che si lamentano che vogliono la pila subito, o hanno lamentele varie che ormai non registro nemmeno più. Alla fine, lasciano tutti comunque.

Arriva un tizio, sulla cinquantina, orologio senza arte nè parte. Fermo.

"Salve, ho cambiato questa pila due anni fa, forse poco di più, ma adesso non funziona più. Può controllare se è rotto?"
"Non penso che sia rotto, sarà la pila scarica. Già due anni, come durata, sono buoni, direi!"
"Così poco? E come mai dura così poco una pila?"
"Due anni non è proprio pochissimo... comunque in media una batteria dura un anno e mezzo, se ne ha fatti due direi che va bene!"
"No, secondo me l'orologio è rotto, provi a controllare."
"Sì, me lo deve lasciare, vediamo se è la pila."
"Comunque sarà qualcosa che non va, la pila ha solo due anni."
"Se, vabbè. Proviamo a cambiarla lo stesso?"
"Ma mi mette una pila che dura due anni?"
"Ripeto: in media una pila in un orologio a lancette dura un anno e mezzo. Se dura due anni è tanto di guadagnato, ma poi con il tempo e l'usura, gli orologi iniziano a consumare un po' di più, io posso garantirle che almeno un anno e mezzo lo farà, poi vedremo."
"Ma non ci sono pile migliori?"
"Uso la marca migliore... comunque veda lei eh."
"Ok."

Sì, ok, che bello, guadagnerò 5 euro per la pila. Ma quanta fatica, a parlare con un muro.
Che poi, due anni per voi sono pochi? Proprio all'interno di una vita, due anni sono pochi? Io non mi ricordo cosa ho fatto due anni fa, figuriamoci quando ho cambiato l'ultima volta una pila al mio orologio.
Due anni e tre mesi fa ho comprato la macchina, ecco. Poi, il buio. E la macchina va bene, anche se addirittura devo fare il pieno ogni 360 chilometri. Forse è rotta, non capisco perchè il pieno non mi duri due anni.

giovedì 20 settembre 2012

Equilibrista

Son quelle cose che ti fan dire... BOH.

Signore, molto distinto, con a seguito ragazza di una decina di anni più giovane, molto elegante. Direi collega più che moglie, ma non conta ai fini della storia. Solo, sono molto molto eleganti. Ha al polso un orologio sportivo di ottima marca, è un modello che conosco bene e costa sugli 800 euro.
Però non è qui per quello.

Tira fuori un orologio a carica manuale, cassa acciaio dorato, deve cambiare il cinturino.
Seleziona fra l'ampia scelta a disposizione da me, consulta la donna, sceglie, glielo monto, tutto bellissimo e perfetto.

Gli porgo l'orologio, per fargli provare al polso come sente il cinturino montato. Lui toglie dal polso il suo orologio costoso, e SE LO METTE IN TESTA. Lo fa così, nessuno dice niente, nemmeno la donna, nè lui commenta. Lo appoggia sulla testa, anzichè sui dieci metri quadrati di bancone che ha davanti a sè.

Prova l'orologio col cinturino nuovo, gli piace, me lo paga, gli dò scontrino e resto, e l'altro orologio rimane IN TESTA.

Mette i soldi nel portafoglio, si gira per uscire e finalmente l'inevitabile: CRASH! L'orologio che aveva in testa gli cade per terra, probabilmente si era dimenticato di averlo in testa, o alla scuola del circo gli han detto che devi crederci e fare qualche passo, quando stai facendo prove di equilibrismo.

Io faccio una battuta ("Almeno è quello sportivo, è più robusto!"), lui lo raccoglie, lo porta all'orecchio per sentire se funziona ancora, constata che funziona, saluta senza problemi ed esce. La donna non gli dice niente a riguardo, saluta ed esce.

Così, come se fosse la cosa più normale del mondo. BOH.
(e comunque, per quanto l'orologio fosse sportivo, una caduta su pavimento da circa 1,75 metri, non gli ha certo fatto bene...)

martedì 18 settembre 2012

Spongebob, pensaci tu!

Lunedì è il mio giorno libero. Non è che poi sia liberissimo, visto che devo seguire tutte le cose di casa che non riesco a fare in settimana, fra le quali fare la spesa. Ma almeno non lavoro, quindi è "giorno libero".
Il Lunedì non penso al lavoro, e in generale mi dà molto fastidio parlare di lavoro quando non sono in negozio.

Quindi sono in borghese, sto scegliendo uno spazzolino da denti al supermercato, quando sento una voce quasi affannata dall'emozione "BUONGIORNO!". Non mi giro, perchè spero nessuno si stia rivolgendo a me.
Ma proprio una settantenne mi si piazza davanti, e mi ri-saluta. Rispondo al saluto, ovviamente non so chi sia, ma posso immaginarlo.


"Salve, sì, volevo dirle che la sveglia che ho portato a riparare settimana scorsa, che mi ha detto che sarà pronta Mercoledì, probabilmente verrò a ritirarla Martedì prossimo, spero non sia un problema."


Il mio unico sentimento, l'unica immagine nella mia testa, è stato questo meme che va tanto di moda ultimamente.



E la mia risposta è stata sulla falsariga, eh. Non con questi termini, ma il mio disinteresse verso questa comunicazione era totale. Ma perchè fermarmi per dirmi ste cose? Perchè riconoscermi? Perchèèèè?

Dopodichè, la chicca:
"Scusi, sa dove si trova il filo interdentale?".
NO. Non ne ho idea. Non lo uso, lo so, colpa mia.

venerdì 7 settembre 2012

Orologio sott'olio

Entra un signore, con un sacchetto di carta in mano.
Dal sacchetto estrae un contenitore per alimenti a chiusura ermetica. Penso che lo abbia tirato fuori per cercare meglio nel sacchetto l'orologio che mi deve far vedere.

Invece no, apre il contenitore, e mi si apre un mondo.

Innanzi tutto un mondo di bestemmie, perchè il tappo del contenitore sgocciola immediatamente olio sul bancone. Non la cosa più facile da pulire, non la cosa più rituale da trovare sul bancone lindo di una orologeria.

Poi ok, mi si apre un mondo meraviglioso di inventiva.

Il signore mi spiega che era al mare nel weekend, e immergendosi gli è saltato il vetro e il gli è entrata acqua nell'orologio. Allora lui appena se n'è accorto, è corso a casa e ha immerso l'orologio nell'olio, per bloccare il processo di ossidazione causato dall'acqua di mare.

Adesso, immaginatevi il famosissimo personaggio della tipa delle poste de 'I Soliti Idioti', e con quel tono perplesso pensate a me che dico: "Nell'olio diceeee?"

 Sìsì, nell'olio. Olio di semi, mi specifica orgoglioso. Perchè blocca il processo di arrugginimento.
Lo dice così, senza porsi domande, senza pormi domande. E' un dato di fatto che l'olio blocchi la formazione della ruggine.

C'è un piccolo particolare. Magari lo blocca sulle palle di cannone. Magari lo blocca boh, sulla bicicletta. E magari lo blocca anche nei meccanismi dell'orologio. Il problema, è che un orologio non è fatto per essere immerso nell'olio. Non verrà mai più pulito!

Io non so cosa dire (in realtà saprei, e pregusto il momento di far delle foto al reperto, e mostrarlo ai miei tecnici), gli dico solamente di lasciarmelo che farò il possibile.

'Il possibile' consiste in fotografarlo, poi fargli fare il giro come un reliquario. Lo vede il mio tecnico delle pile e mi intima di non aprire nemmeno la scatola davanti a lui. Lo vede il tecnico di laboratorio e ci ride su. Lo porto anche al centro assistenza della marca dell'orologio, anche loro non vogliono crederci.

(Note alle foto: 1 - ho censurato la marca per proteggere la privacy dell'orologio. 2 - notate ovunque le macchie d'olio che cadono non appena si tocca la scatola 3 - notate la ruggine sul quadrante, segno che nemmeno l'immersione nell'acqua santa avrebbe potuto riparare l'orologio e bloccare la ruggine. Era già troppo tardi.)







La risposta è semplice: su un orologio immerso sott'olio, nessuno, NESSUNO vorrà nemmeno metterci mano. Vorrebbe dire buttar via l'intero banco di lavoro, tutti gli attrezzi, magari pure i vestiti che indossi!

Quindi, il cliente torna dopo una settimana, e apprende la notizia. Non la prende molto bene, per lui era naturalissimo immergere nell'olio l'orologio, 'tanto poi basta sgrassarlo'. Gli rispondo solo che no, non funziona così. E intanto penso a quanto ci ho messo a tirar lucido il bancone su cui il suo olio di semi aveva sgocciolato.


Riassumendo: DON'T TRY THIS AT HOME.
Se si bagna un orologio con acqua di mare, correte da un orologiaio. Non fate nient'altro. Non aprite l'orologio (a meno che non ne siate capaci), non immergetelo in acqua dolce, non asciugatelo col phon, non immergetelo nell'olio. Andate SUBITO da un orologiaio, per farlo aprire ed asciugare, e possibilmente riparare.

Io vi giuro che da nessuna parte su internet, su nessun forum dedicato agli appassionati di orologi, ho trovato il consiglio "mettetelo nell'olio". La cosa affascinante della storia, invece, è stata l'estrema naturalezza con cui il signore trattava la vicenda, come se fin dall'asilo si insegnasse alla gente a immergere nell'olio gli orologi bagnati.


giovedì 30 agosto 2012

Darwin Awards collettivo

30 Agosto. Entra una cliente, deve cambiare il cinturino ma vuole anche fare conversazione.

"Siete andati in vacanza?"
"Sì, abbiamo riaperto Martedì"
"Ah, perchè non c'era il cartello"
"Eh, no"
"No sa, perchè il Martedì prima di Ferragosto (NB: 14 Agosto) verso le dieci di mattina eravamo sei persone, ad aspettare che aprisse, pensavamo fosse in ritardo."
"Nono, ero in vacanza"
"Ah"

Allora, due cose:

- Ok, ha ragione, forse potrei mettere il cartello. Ho deciso, da sempre, di non metterlo, anche per ragioni di sicurezza. Non dico "sto chiuso da tot a tot", perchè qualche malintenzionato potrebbe farsi i suoi conti su quando passare a negozio chiuso. Quando sto per riaprire, un tre giorni prima, metto fuori sì il cartello, dicendo "Riapriamo il giorno tale", così la gente si regola.

- Se alla vigilia di ferragosto, un negozio che normalmente apre alle 9.30, alle 10.00 non ha ancora aperto, a una delle SEI PERSONE che sono fuori in fila ad aspettare, potrebbe venire in mente che forse un po' di vacanza se la merita anche il negoziante? Mi pregio di dare un Darwin Awards per l'estinzione colletiva a questi mancati clienti. Che il 14 Agosto si rischia l'insolazione, a star fuori da un negozio!

Che tanto poi, provate a immaginare di cosa avevano bisogno? Questa del cinturino. Gli altri, saranno state 5 pile.

E comunque, sì, sono tornato, ho riaperto Martedì scorso. In quel primo giorno di apertura, è già stato infranto un record. Ho preso 43 (quaranta-tre) pile da cambiare. Quarantatre. Tutti in fila ad aspettare il mio rientro, insieme ai 2-3 che hanno lasciato aperta la corona e hanno allagato l'orologio, e quelli che hanno rotto il vetro praticando sport estremi (tipo le bocce).

giovedì 2 agosto 2012

AcchiappaMostri

Ultimo giorno di lavoro, ho sistemato tutto quel che devo sistemare, vorrei lasciarvi con una storia, per farvi vedere che son sempre presente, e sempre ricco di aneddoti (purtroppo).
Avrei voluto postare le foto dell'orologio sott'olio, ma al momento non le trovo. Aspettate Settembre!
Nel frattempo, una storiella veloce veloce che vi farà sorridere, vomitare, e chiedere 'Ma che gente c'è in giro?'

Ieri. Primissima cliente del mattino (ovvero 6 secondi dopo aver tirato su la saracinesca). Signora sui 40 anni, cerca un cinturino, lo trova, lo monto, siamo a posto. Son 14 euro, paga col bancomat, quindi le chiedo di avvicinarsi alla cassa, oltre il bancone della vendita. Paga, tutto ok. Si gira e dice in tono quasi affettuoso '"Oh! C'è un animaletto lì nell'angolo!". Guardo nell'angolo (è un punto cieco per la posizione in cui mi trovo, devo sporgermi). Azz, è uno scarafaggio!

Non è che sia bello ammettere di avere qualche scarafaggio che rarissimamente gira per il negozio. L'edificio è molto molto vecchio, ha una cantina, a volte l'intruso ci scappa, nonostante le trappoline disseminate. Questo proprio non l'avevo visto.
E' a gambe all'aria, gambe che mulina vorticosamente. Sono molto imbarazzato con la signora!

"Ah caspita, non l'avevo proprio visto, adesso lo tolgo subito!"
"Nooo, non si preoccupi, ci penso io!"
"Ma no signora, adesso prendo la scopa e..."
"No, no, a me fanno schifo solo i ragni!"

E si avventa sullo scarafaggio, LO PRENDE IN MANO tenendolo per le zampe, si avvicina alla porta e lo butta fuori in strada, ancora vivo e vispo.

Mi vien quasi da vomitare, chiedo scusa alla signora per l'ospite sgradito e lei tutta ridente dice che non c'è problema. Saluta e se ne va.

Bleaaaaaargh.

Buon Agosto a tutti!!! Appena tornato, prima di riaprire il negozio, cerco le foto della conserva sott'olio e le posto! ;)

sabato 7 luglio 2012

La voglia

Sì, non scrivo su questo blog da 2 mesi. Sì, leggo i commenti e noto che vi mancano le mie mirabolanti avventure.
Il fatto è che negli ultimi due mesi non ho avuto un cazzo di voglia di scrivere qui. Nè di scrivere da altre parti.
Il lavoro mi ha decisamente esaurito, attendo con ansia la pausa di 20 giorni per Agosto, già consapevole che dopo 20 giorni la merda ricomincerà tale e quale.

Non è nè meglio nè peggio di prima, i clienti son sempre gli stessi, ho nuove favolose avventure da raccontare (l'orologio sott'olio! la rapitrice di bambini! gli sconticini! l'orologio di berlusconi!), solo che nn ho voglia di farlo, al momento.

C'è un afflusso tale di gente che in media ho un cliente ogni 5 minuti. Ormai 60 persone al giorno sono il MINIMO, non il massimo. Provate voi a intraprendere qualsiasi attività, e farvi interrompere ogni 3-4 minuti. Perderete il senno dopo una settimana. Un giorno sono stato chiuso per lutto, e quando poi ho riaperto ho fatto il record di sei anni di negozio. 92 clienti. Novantadue clienti serviti da solo, in un giorno.

Non ho voglia di sedermi e provare a scrivere due righe, perchè so che a metà della seconda, sarò interrotto. E la cosa mi snerva.

Quindi, sì, tornerò. Magari scriverò da casa. Ho tante belle foto per voi. Ma vederle in orari extra-lavorativi mi deprime solamente. Attendetemi il blog non è morto. E nemmeno io.

martedì 15 maggio 2012

Sherlock

Quanti di voi amano Sherlock, il nuovo fighissimo telefilm inglese in cui il signor Holmes deduce da dettagli impossibili il colpevole? Oppure, potete anche 'solo' amare lo Sherlock Holmes del cinema, con un Robert Downey Jr. che ferma il tempo mentre analizza le scene e scopre indizi.
Li avete applauditi, li avete amati... ma se ci aveste a che fare come commessi, li amereste così tanto?

Tizio, sui 40 anni. Sta cercando un orologio casio con altimetro e un po' di funzioni. Li ho tutti esposti in vetrina, e per ogni singolo modello in esposizione, ho scritto a mano in italiano le funzioni e il prezzo. C'è un cartellino davanti ad ogni orologio, così anche da fuori il cliente si può fare un'idea di quel che cerca.

Tizio entra, chiede, mostro, dopo dieci minuti la scelta si riduce a due modelli. Uno costa 220 euro, l'altro 199. Il primo è un modello uscite tre anni fa, molto molto venduto, il secondo è uscito circa cinque anni fa, ha una funzione in meno e quindi costa meno. Per il resto sono due modelli piuttosto simili, anche fisicamente. Tizio non sa cosa fare, ma per dimostrarsi un cliente fantastico, decide di iniziare a trattare sul prezzo, prima ancora di aver scelto il modello da comprare.

"Che prezzo mi fa su quello da 220? Non me lo può dare a 199, come l'altro?"
"Eh, mi dispiace ma proprio no, se c'è una differenza di prezzo, ci sarà un perchè..."

E qui arriva Sherlock Holmes. Ferma il tempo, analizza i particolari, calcola le probabilità.

In vetrina ci sono i cartellini.
I cartellini sono scritti in pennarello nero.
Il pennarello funziona a base di alcool.
L'alcool a contatto prolungato con la luce evapora.
I cartellini sono esposti al sole.
Uno dei due cartellini ha ancora le scritte belle nere, nell'altro sono tendenti al rosso.

QUINDI

Uno dei due cartellini è esposto da più tempo.

QUINDI

Uno dei due orologi è più vecchio, ed il minimo che si possa fare è ottenere uno sconto del 10%.

Mi espone la sua teoria (riassumendola in uno spocchioso "Però ho notato che il cartellino dell'orologio da 220 è più sbiadito, vuol dire che l'orologio è più vecchio, quindi su, uno sconticino si potrà fare...")

Ed è qui che io, stolto ed umile Watson (eroe di guerra, dottore, campione di kung fu - esattamente la mia descrizione), ho totalmente umiliato Sherlock.
Gli ho smontato le premesse che, ammettetelo, anche voi stavate ammirando e applaudendo.

"Uhm, sì, innanzi tutto l'orologio da 220 è un modello più nuovo rispetto all'altro, ma soprattutto, per mia fortuna, ne ho venduti parecchi nel tempo, penso l'ultimo a Febbraio. Quindi l'orologio non è qui da anni, è qui solo il cartellino, che rimane sempre lo stesso da tre anni. Inoltre, penso che il pennarello usato per i due cartellini fosse diverso, si vede che uno evapora velocemente, l'altro è migliore. Quindi, alla fine, sono due orologi nuovi, ognuno con le sue caratteristiche, le posso fare 215 per quello più costoso e 195 per l'altro, ma è una questione di gusti e di cosa piace, non si perda dietro all'età degli orologi, che sono nuovi entrambi..."

Ha preso quello da 195.

giovedì 3 maggio 2012

Il primo cliente del mese

C'è un cliente, sui 60 anni circa, che vedo a Marzo, Maggio, Luglio, Ottobre, Dicembre. E ai due cambi dell'ora.
E' sempre sempre sempre sempre il primo cliente del mese, fuori ad aspettarmi all'apertura col caldo o con la pioggia.
Venisse per comprare, gli stenderei un tappeto rosso.

Invece viene per una seccatura, veramente minima, ma che mi porta a chiedere: ci vuole tanto per imparare una cosa semplicissima?

Il tizio viene da QUATTRO ANNI per un solo motivo: farmi cambiare la data (o l'ora) al suo orologio.
Il tizio è uno di quei geni che, al cambio dell'ora, decidono di strappare direttamente tutta la corona, dovendo poi pagare euro sonanti per farla cambiare. Il trauma per lui è stato troppo forte: da allora viene da me sette volte all'anno, primissimo all'apertura del primo giorno del mese, per farsi sistemare data e/o ora dalle mie mani fatate.
Le quali mani fatate prendono l'orologio, estraggono delicatamente la corona, girano di uno scatto il datario rimasto indietro, e restituiscono l'orologio al proprietario.

Non è che il tipo sia un rompiballe, anzi ringrazia sempre ed è gentile e non mi lamento di lui come 'cliente', anche se mi indispone sempre il fatto innanzi tutto di arrivare venti minuti prima al lavoro e trovarmelo già fuori dal negozio ad aspettare. E poi mi chiedo:

Dopo quanti anni scade, il servizio assistenza post-riparazione?

E ci vuole tanto, seriamente, ad imparare a tirar fuori con delicatezza (e non con le tenaglie) la corona, per cambiarsi da solo la data? Il tizio ha 60 anni, mi sembra a posto con la testa, avrà mantenuto un minimo di capacità cognitiva per imparare una nuova mossa speciale di Hokuto, la 'estrazione delicata della corona con l'unghia'.

E quanti soldi ha speso in questi anni, per venire da me e tornarsene a casa? Verrà in pullman? Ce la fa con un solo biglietto valido 60 minuti? O ne deve usare due? Avrà la macchina a benzina o a gas? Pagherà il parcheggio?
Non si farebbe prima ad imparare? Pensate al risparmio di tempo e soldi.

No, meglio venire da me.
Per un orologio aggiustato da me quattro anni fa, ma non venduto da me.

martedì 17 aprile 2012

Attacco all' FBI

Sono cinque anni. CINQUE fottutissimi ANNI che FBI viene nel mio negozio. Mai speso un euro. Ha fatto sognare tanti lettori di questo blog, e all'inizio ci ridevo su anche io, ma da almeno due anni ha finito le sue storielle e ripete solo la routine "mi fai vedere orologio"-"e quest'altro orologio"-"che sconto mi fai"-"vediamo anche questo orologio"-"la prossima volta mi arrivano i soldi e vengo a comprare".

Mi ha stancato.
Oggi poi è Martedì, il giorno di super-lavoro (molto più del Sabato), perchè c'è un assalto allucinante di richieste per pila e di ritiri di orologi. Per dire, sono le 17.30, ho battuto 23 scontrini e preso 19 pile da cambiare. Quindi, non sono dell'umore per questo cretino.

Suona alla porta. Alzo la testa, vedo che è lui, lo guardo, lo ignoro. Non apro. Decido che oggi è il giorno giusto per fottergli la testa.
Lui non si scompone: torna a guardare la vetrina dei Casio. Dopo un minuto, suona. Non alzo nemmeno la testa. Suona ancora. Non apro. Mi metto a sistemare in vetrina degli orologi. Sento che da fuori urla il mio nome (mannaggia a quando mai gliel'ho detto: ODIO che i clienti mi chiamino per nome) e mi chiede di aprire. Suona. Non apro.

Andiamo avanti dieci minuti buoni, seriamente.  Cioè pensate a uno che suona un campanello per dieci minuti, senza intuire che forse non gli voglio aprire.

Alla fine cedo io, e decido che è ora di affrontarlo, anche perchè rischio che arrivi un altro cliente e mi rovini la lavata di testa che ho pianificato. Suona (sarà la ventesima volta!), gli apro. Lui, come niente fosse:

"Ciao P! Ho visto in vetrina degli orologi nuovi casio, me li fai vedere?"
"NO." (immaginate il ghiaccio più gelido e l'odio più profondo in questa semplice sillaba. NO.)
"Ah. E quello dell'altra marca, ce l'hai ancora?"
"Non penso."
"I casio posso vederli?"
"Ho detto di no. Li guarda in vetrina."
"Sono due da 100 euro, che sconto mi fai?"
"Quando viene qui con i soldi in mano, parliamo di sconti."
"Ah, bene, perfetto. Allora la prossima volta torno coi soldi! Ciao!"
"Se non torna fa niente."
"Alla prossima!"

Secondo me è un ologramma, o un glitch del matrix. Si è comportato come sempre, indipendentemente dalle risposte MOLTO pesanti che gli ho dato.
Ah no, la soluzione è più semplice: è un rompipalle madornale.

E no, non fa ridere, anche se l'ho messa giù che fa ridere.

venerdì 6 aprile 2012

Domanda a trabocchetto

Tizio, fra i 50 e i 60, aveva già comprato in passato un paio di orologi scontati.



'Salve, vorrei comprare un orologio di quelli digitali con tante funzioni, marca x o marca y, lei cosa mi consiglia?'
'Dipende dalle funzioni, ha qualche necessità particolare, tipo altimetro, bussola...'
'Sì, allora, il mio paese è nell'entroterra della Basilicata a circa 430 metri di altezza, il bosco più vicino è a circa 4 chilometri. Lei cosa mi consiglia?'

Erm... mi sono sentito come alle scuole medie, alla lavagna col gesso in mano senza aver capito la domanda. Come all'epoca, ho detto cose un po' generiche.

Alla fine non ha acquistato niente, si è portato via i depliant delle due marche, e ha promesso che li avrebbe studiati e sarebbe tornato.

E voi cosa gli avreste consigliato? :)

venerdì 30 marzo 2012

Ambitissimo Sconto

Nella comunità degli amanti degli orologi sportivissimi, c'è grande fermento per un modello nuovo di una casa molto famosa. Fa di tutto, ha un'estetica molto carina (soprattutto rispetto al suo predecessore, ormai datato di qualche anno), e un prezzo accessibile. Negli ultimi giorni ho ricevuto un po' di chiamate di persone ansiose di mettere le mani su questo orologio.

Ebbene, posso essere fiero di dire che sono stato uno dei primissimi rivenditori in Italia a riceverlo. Nonchè l'unico rivenditore in città, e uno dei pochissimi in zona.

Quindi, sono lì che ammiro l'orologio e lo apprezzo, e mentre ancora non li ho esposti, suona il telefono.

"Pronto, avete questo orologio ambitissimo?"
"Guardi è fortunato, mi è arrivato proprio stamattina, sarebbe il primo in Italia ad averlo!"
"Quanto costa?"
"479 euro"
"E quanto sconto mi potrebbe fare?"
"Mmm, tipo zero, visto che probabilmente i sei in mio possesso li venderò entro un mese, e poi chissà quanto ci vuole a riordinarli?"
"Ah, allora ci penso, pensavo magari si potesse arrotondare a 450"
"Ah tra l'altro ho riguardato il cartellino, il prezzo è 479.99, quindi ok, diciamo 479 comunque, eh!"
"Grazie, ci penserò, buongiorno"

Carissimo amico. L'orologio non è neanche uscito, e tu pensi già agli sconti. Godrò a farlo pagare 475 a quelli che verranno immediatamente a prendersi l'orologio e NON mi chiederanno sconti. A chi chiede sconto, farò il giochino beffardo di dire che in realtà costerebbe ben 99 centesimi in più, e che per magnanimità arrotondo all'euro inferiore.

Tra l'altro, mettiamo i panni sporchi in piazza, non è un gran mistero per me. L'orologio mi fa incassare 479 euro. La gentilissima produttrice è quella che fa meno sconti-merce in assoluto, e me lo fa pagare 300 euro. PIU' iva. Quindi lo pago 363 euro, più spese di spedizione (diciamo che diluite con gli altri prodotti, arriviamo sui 370 euro). Sui 479 euro, ci devo pure battere lo scontrino, ed è iva che svanisce, e poi probabilmente sarà pagato col bancomat, che se va bene mi toglie un 1% dell'incasso. Quindi diciamo che, al di là dell'iva dello scontrino, comunque su 470 euro, ho un guadagno di meno di 100 euro.
Quindi, tu e il tuo arrotondamento da 29 euro, potete tranquillamente, ma proprio senza rancore, andare a fare la spesa da un'altra parte.
Se solo potessi lavarvi la bocca col sapone, ogni volta che pronunciate a casaccio quella parola...

martedì 27 marzo 2012

Deviazione professionale di razza

Nel weekend sono andato a visitare un acquario. Come si usa ultimamente, ad un certo punto della visita, c'è un'enorme vasca con dei pesci-razza che si possono toccare. Devo dire che nei cinque minuti che son stato a guardare se qualche razza si faceva accarezzare, nessun pesce si è avvicinato ai bordi, nonostante le molte mani in acqua le chiamassero.

Mani acqua.
Polsi in acqua.
Orologi in acqua.
L'occhio mi è subito caduto su questo, beffardamente posto proprio accanto a me.

QUESTO!
Casio 'vintage' dorato, ref. A168WG

Livello Impermeabilità: "Water Resistant", ovvero a malapena 3 atmosfere, ovvero il minimo sindacale per un orologio. Sulla tabella delle impermeabilità, il Water Resistant è segnalato come "ci si può lavare le mani e si può bagnare se piove", ma già innaffiare il giardino è troppo. E immergerlo nell'acqua per luuuunghi minuti è sconsigliato.
Fortunatamente ero a circa mille mila chilometri di distanza da casa. Perchè forse fra qualche giorno il possessore dell'orologio andrà dall'orologiaio a lamentarsi che "non funziona, ma è in garanzia, io non l'ho neanche bagnato, non so come mai, forse è stato il cane, o forse un pesce razza ma non nel mare". 


PS: stamattina, prima giornata di apertura dopo il cambio dell'ora, mi sono fatto una bella tisana rilassante, perchè lo so che succederà. E infatti, al momento scrivo dopo 20 minuti dall'apertura, e ho già preso due corone "svitate da sole mentre cercavo di cambiare l'ora ma giuro non è colpa mia", e un orologio con "le lancette si sono staccate mentre cercavo di cambiare l'ora". Inoltre, ho spedito via il possessore di un radiocontrollato la cui ora anzichè sistemarsi nella notte fra Sabato e Domenica, si è sistemata domenica sera. Son disagi, lo so, ma se mi porti l'orologio che è già a posto, io più di così non posso farci niente. E faglielo capire, che magari fra sabato e domenica lui stava dormendo in una grotta e il segnale del radiocontrollo non prendeva... Sarà una lunga, pessima giornata.

martedì 13 marzo 2012

Intercontinentale

Entra un tizio, di colore. Mi chiede se ho cinturini per orologi. Certo che ce li ho, ne ho di tutti i tipi: ma gli chiedo se ha con sè l'orologio, che vediamo la misura che serve?

"No, l'orologio è in Senegal"

Uhm, ok. Lontanuccio. E quindi?

"Purtroppo senza l'orologio o la misura, non posso trovarle il cinturino giusto!"
"Allora aspetti che chiamo mia moglie che ha l'orologio e le chiedo la misura. Comunque lei lo vuole di colore bianco, ce l'ha?"

"Sì sì, ce l'ho bianco, mi serve la misura però!"

E niente, il tipo tira fuori uno smartphone e chiama in SENEGAL. Parla in senegalese per un paio di minuti, poi attende in silenzio un po' di secondi, poi annuisce, saluta, mette giù, e...

"1,4 centimetri!"

14 millimetri, insomma. Fatto, servito. Con un intermezzo di una telefonata interncontinentale, per trovare il cinturino bianco della misura adatta.

Che cliente stupendo! E che roba futuristica!!! Pensare che c'è gente che in Italia parla ancora della "teleselezione". Questo (spero) avrà usato Skype via smartphone...

(il momento di pausa nella conversazione telefonica, secondo me, era proprio il momento in cui la moglie ha cercato un righello per misurare la larghezza dell'attacco del cinturino!)

mercoledì 29 febbraio 2012

Impostore

Fuori fa freddo, molto molto freddo. La gente deve indossare due cappotti, la sciarpa, il cappello, i guanti.

Sono le 15.35, ho appena riaperto il negozio, sono dentro al caldo, indosso solo una felpa, e sto dando le spalle alla porta, perchè sto guardando una vetrina interna, per studiare come cambiare la disposizione di alcuni orologi.

Suonano alla porta.
Mi giro, apro, saluto.

"Ma lei lavora qui?"
"Eh sì, ci son solo io!"
"Ma ha un tesserino?"
"No, son solo qui io a lavorare, non c'è molto da identificare!"
"No, è perchè stava guardando la vetrina, mi sembrava un cliente, non vorrei che magari lei fa finta di lavorare qui e mi ruba l'orologio, non so! Non si sa mai di questi tempi!"

Ecco un'altra vittima di striscia la notizia!!!!! Bravo, hai scovato l'impostore!

Allora: innanzi tutto il mio abbigliamento non è quello di "un cliente che passa nel negozio per caso e decide di fregare un altro cliente", sono praticamente svestito mentre fuori ci son -5 gradi. Poi quando hai suonato, ho saputo subito come e dove aprire la porta. Ti ho salutato.
Non sono un impostoreeee! E soprattutto, il tuo orologio stra-usato da 45 euro a cui devi cambiare la pila, penso che non lo ruberebbe nessuno. Ma proprio nessuno!
Ciononostante, mentre ti prendevo la ricevuta e ti dicevo di tornare domani a ritirarlo, era chiaro sulla tua faccia che eri sicuro che nottetempo ti avrei rubato l'orologio, e che domani ci sarebbe stato IL VERO commesso a servirti.
Magari...!

martedì 21 febbraio 2012

Old Ninjas

Spessissimo (ma veramente spessissimo) suona il campanello della porta del negozio. Io alzo lo sguardo, e non c'è nessuno. Le prime volte, anni fa, pensavo a uno scherzo. Poi ho capito.

Basta tendere l'orecchio, e si sente rumore di ferraglia.

Il rasoio di Occam ci direbbe che se si sente rumore di ferraglia e hanno suonato alla porta senza che si veda in giro nessuno, SICURAMENTE si tratta di un fantasma.

E invece, si tratta solo di un vecchio ninja, che mentre ancora la bicicletta non è del tutto ferma, ha già messo il dito sul campanello del mio negozio. Poi, mentre io alzo lo sguardo e dovrei aprire la porta, loro sono nascosti dietro al muro e chinati a mettere la catena alla bici, per poi rialzarsi ed entrare velocissimi in negozio, senza perdere un minuto.
Perchè si sa che per un anziano, la cosa fondamentale è FARE PRESTO.
Non bisogna perdere tempo, che con tutti gli appuntamenti e gli impegni che si possono avere a 85 anni, non bisogna perdere un minuto nell'arco della giornata. Quindi, meglio portarsi avanti suonando il campanello, poi chiudere la bici, e poi entrare, lasciando me in curiosa attesa dei comodi suoi (visto che sono veloci in tutto, tranne che a legare la catena di una bici).

Peccato che, "per sicurezza personale e del negozio", io non apro se non vedo chi è alla porta. Quindi spesso devono ri-suonare e stare fermi davanti alla porta, perdendo secondi preziosi.

ps: in realtà ok, non apro per sadismo personale. E poi ho paura dei fantasmi, e dei ninja!

mercoledì 15 febbraio 2012

La colpa dei fischi e dei fiaschi

A volte il Lunedì mi dedico a chiamare i clienti i cui orologi son venuti pronti da tempo, e che ancora non sono passati a ritirarli.
Mi capita fra le mani un orologio sistemato a inizio Dicembre. E' ora che la tipa venga a prenderselo, era una piccola riparazione, e intanto in questi tre mesi ho controllato che l'orologio sia perfetto. E' perfetto.

Quindi, prendo il telefono.

"Buongiorno, è l'orologeria, finalmente la trovo! Il suo orologio è qui, pronto e riparato da ormai tre mesi, oggi siamo chiusi, però quando vuol passare a ritirarlo, è qui!"

Traduzione nella testa della cliente:

"Buongiorno, è l'orologeria, ci abbiamo messo tre mesi a riparare il suo orologio, ma adesso è qui. Se non passa entro dieci minuti lo buttiamo via"

Il risultato:

Martedì mattina, entra una signora incazzata. Senza salutare o presentarsi:

"Ma perchè ieri mi ha fatto venire qui se era chiuso? Son venuta apposta!"
"Il lunedì siamo sempre chiusi! Ma poi di cosa ha bisogno?"
"Ma è lei che mi ha chiamato!"
"Ahh, sarà pronto un orologio, allora. Ho chiamato tanta gente ieri, ha la ricevuta, così troviamo l'orologio?"
"No, non ho la ricevuta, mi ha fatto venire apposta, mi dà l'orologio? E' qui da tre mesi!"
"Mi dica almeno il nome"
"De Puttanis" (sì ok nome di fantasia, ma nomen omen)
"Uh... vediamo... ok, sì, trovato. E' pronto da inizio Dicembre, l'ho chiamata tante volte ma non era mai in casa!"
"Però mi ha fatto venire ieri ed era chiuso!"
"Sì... ok... Comunque, ora l'orologio è a posto, sistemato questo e quello, sono 28 euro."
"Ma come?!?!? Mi doveva chiamare per un preventivo!"
"Tre mesi fa, anzi ormai quasi quattro, l'ho di certo chiamata per dirle la cifra, che tra l'altro direi fosse bassa per un orologio da 230 euro che adesso è tornato come nuovo, con anche le guarnizioni e il test impermeabilità garantiti."
"Mi doveva chiamare! Adesso non so se ho dietro i soldi! Son venuta ieri con i soldi, oggi non so!"
"E allora torni un'altra volta!"
"Ah no ecco, ce li ho."
"Mi dovrebbe anche dare un documento, per il ritiro senza ricevuta dell'orologio."
"Quante formalità!"
"Eh sì"

Comunque, caccia o'documento, prendo i dati, lei firma, paga, e arrivederci.

La cosa mortificante è che sempre, sempre, sempre deve essere colpa mia. Mai che uno ci rida su e dica "ah scusi non ho capito", ma anche "ah scusi se le ho lasciato lì un orologio per tre mesi senza mai passare" "scusi se non trovo più l'importante ricevuta per il ritiro dell'orologio". Mai scuse, solo insulti. E' sempre colpa mia. Mi sento particolarmente orologiaio frustrato.

martedì 7 febbraio 2012

La denuncia

Questa è una storia vecchia, molto vecchia, l'unica storia che non ho mai raccontato "in diretta" sul blog, visto che prima dovevo far passare un po' di tempo per 'sbollire', e poi non avevo voglia di parlarne perchè è quel tipo di occasione che se ci pensi dici "ma io cosa ci sto a fare, a lavorare a contatto con questa gente?".

Ma ok, son passati due anni e qualche mese (quando entra in prescrizione?), sono ancora a piede libero, e posso prendere le cose con ironia e narrarle con il dovuto distacco. Quindi, per motivi legali, sono sicuro che capirete fra le righe cosa voglio dire, quando parlo di un "simpatico vecchietto". Scusatemi anche se la storia è lunghissima, ma già che la racconto, la devo raccontare bene.

Quindi. Una mattina, un arzillo vecchietto (80 anni? 85?) arriva in bici, e mi porta un orologio per il cambio della pila. Lo avverto che per quell'orologio (venduto da me, quindi lo conosco bene, costa 135 euro, è radiocontrollato, impermeabile 200 metri) serve anche cambiare le guarnizioni e fare il test dell'impermeabilità, quindi me lo deve lasciare 4 giorni, e verrà a costare 11 euro. Non fa una piega, mi lascia il nome, prende la ricevuta, arrivederci.

Torna dopo 4 giorni con la sua splendita biciclettina. Presenta la sua ricevuta, gli dò l'orologio, gli dico il prezzo.

"Ma costa così tanto? Siamo pazzi?"
"Eh sì, l'avevo avvertita, un orologio del genere ha una chiusura particolare, ed è per questo che ha dovuto lasciarmelo qualche giorno in più e viene a costare più di un cambio pila normale, sono 11 euro"
"E' una truffa!"
"Purtroppo per orologi di quel tipo, è proprio necessario cambiare anche le guarnizioni, altrimenti rischia che appena lava le mani, si allaghi tutto, quindi costa un po' di più"
"Ma doveva dirmelo!"
"Il fatto è che l'ho avvisata, visto che lo faccio con tutti, è routine"
"E' una truffa, io questi soldi non li pago"

Allora, ok, sono stato ragionevole a farmi dire da un simpatico vecchietto che sono un truffatore, due volte, e accusare che faccio lavori senza avvisare. Alla terza volta un po' perdo la pazienza.

"Non c'è problema, se non paga, non le dò l'orologio, casomai ripassa un'altra volta!"
"Ma lei mi vuole rubare l'orologio!"
"No, solo che se non mi paga il lavoro svolto, l'orologio non glielo dò. E' il commercio."
"E' una truffa!"
"Ma è lei che non vuole pagare quello che avevamo stabilito... io che c'entro?"
"Mi vuole proprio fregare"
"Senta, facciamo dieci euro, basta che adesso la smettiamo."
"E' troppo per il cambio della pila!"
"Cambio della pila professionale, più cambio guarnizioni, test impermeabilità certificato e stampato, guardi qui."
"No!"
"Uh, va bene, che facciamo?"
"Tenga questi dieci euro, mi dia l'orologio, ma qui non verrò più!"
"Guardi, mi spiace dirlo, ma non penso sia un problema per me, se non vorrà più tornare."
"Io questo orologio l'ho preso qui quattro anni fa!"
"Ma va benissimo, la ringrazio! Però se adesso non è soddisfatto, non torni più, non è un problema."
"E' un maleducato!"
"Nemmeno questo è un problema, per me. Arrivederci?"
"Arrivederci"

Si mette l'orologio nella tasca del giubbotto, sbatte la porta, slega la sua bicicletta, e sparisce dalla vista.

Non ricordo se all'epoca di queste storie ne ridevo già o no, c'era stato un periodo in cui ci rimanevo male, ma forse due anni fa ero già bello indurito da questo lavoro, quindi probabilmente, lontano dagli occhi, lontano dal cuore, addio caro vecchietto simpaticissimo.

Invece, nemmeno 10 minuti, suonano alla porta, ed è lui, il simpatico ottantenne.
Che due palle, penso!

"Buongiorno!"
"Lei è un ladro, lo avevo detto!"
"Come?"
"Mi deve dare il mio orologio!"
"Gliel'ho dato prima, mi ha dato dieci euro anzichè undici, le ho dato orologio e scontrino... che problema c'è?"
"Lei mi ha sottratto il mio orologio!"
"No, gliel'ho dato nella busta, insieme allo scontrino."
"Non ce l'ho io, quindi me l'ha rubato lei"
"Uhm... non è che l'ha perso?"
"No, me l'ha rubato, mi deve dare un orologio nuovo."
"No, mi sa che non le devo dare niente, provi a rifare la strada e lo cerchi per terra. L'ha messo nella tasca del giubbotto, sarà caduto fuori. Anzi, aspetti che guardo qui fuori, visto che magari ha messo la busta nella tasca dove ha le chiavi della bici, e magari è caduta fuori mentre apriva il lucchetto"
"No, lei me lo ha rubato!"
"Senta... mi sto un pochino spazientando di queste accuse. Torni sulla sua strada e lo cerchi, che ci posso fare?"
"La denuncio alla polizia!"
"Sì, ok, mi denunci."
"La denuncio!"
"Se vuole... non ci posso fare niente. Non ha nessuna prova che io abbia fatto niente! Le dico che l'ha perso!"
"Vado alla polizia!"
"Senta, sa cosa facciamo? La chiamo io, la polizia, e la facciamo venire qui."

Prendo il telefono, chiamo in vivavoce il numero che mi avevano lasciato i carabinieri di quartiere per il "pronto emergenza". Beh, fortuna che non ne ho mai avuto bisogno, visto che provo tre volte, e dopo tanti squilli non rispondono.

"Lei non sta facendo il numero giusto, mi sta truffando anche qui, chiami il 113"
"Il 113 è per le emergenze, non lo chiamo."
"Allora vado alla polizia, avrà presto mie notizie."
"Ok... ma mentre va alla polizia, cerchi per terra il suo orologio!"

Sbatte la porta, e addio.

Venti minuti dopo (CAZZO! Venti! E il commissariato è a 10 minuti di bici dal negozio! Caro vecchietto simpatico e sprint, fortuna che sei in buona salute per pedalare velocissimo!) mi chiama il commissariato, mi dice che un cittadino ha sporto una denuncia per sottrazione di bene, se posso passare da loro, appena ho tempo.

Beh, chiudo tutto e vado al commissariato (in motorino ci metto 12 minuti! Si vede che in bici aveva bruciato tutti i semafori!). Non potete immaginare cosa avevo in mente mentre ci andavo, pregavo di non trovare lì anche il simpatico vecchietto, perchè non sarei stato molto gentile con lui.
Fortunatamente non c'era. Mi accoglie l'addetto alle denunce, che è tutto tranquillo.

Anzi, mi dice che in effetti devo stare tranquillo anche io, però vuole solo sapere cosa è successo. Gli ripeto l'intera scena, ribadendo che mi ricordo che l'ho visto mettere la busta con l'orologio in tasca, e che probabilmente muovendosi in bici è sparita. Sottolineo come io quell'orologio ce l'ho nuovo in negozio, e di certo non avevo bisogno di rubare un orologio da 135 euro, stra-usato e rovinato da quattro anni di usura.

Quindi, il poliziotto diventa accondiscendente verso il tizio. Mi dice che la denuncia è scritta su carta libera, ne tiene una copia in tasca il simpatico vecchietto, ma non ci sono conseguenze di nessun tipo. Mi dice che forse è un vecchietto simpatico e forse un po' frustrato e duro di comprendonio, forse era in cerca di rivincite con la vita, e verrà a mostrarmi in negozio la denuncia, per soddisfazione. Mi dice in quel caso di non reagire, casomai di sentire le sue ragioni, e di andargli incontro, magari fargli un regalino per tranquillizzarlo e chiudere qui la questione, visto che non era il caso di mettere in mezzo gli avvocati.
Ultimo consiglio del poliziotto, a cui avevo detto che avevo cercato io per primo di chiamare la polizia di quartiere per farli venire direttamente lì: il poliziotto mi ha detto che in ogni caso, per storie assurde come queste, è controproducente chiamare in negozio la polizia, perchè poi la gente vede la macchina ferma fuori, i poliziotti dentro a parlare coi clienti, poi si spargono tutti i tipi di voce, e ci si rovina la reputazione. Ecco, questo consiglio è l'unica cosa buona e interessante che ho imparato da questa esperienza, e ne faccio memoria ancora adesso.

Me ne vado, con le palle girate perchè un regalino al vecchietto, per quanto fosse simpatico e stimatissimo, non lo vorrei fare. E' il classico "italian style" per mettere a tacere le questioni (i ricatti), anche se in realtà capisco che mettersi con gli avvocati non sarebbe stato bello.

Invece il vecchietto stimatissimo non è mai tornato. Forse i miei intensi pensieri in stile "peace & love" sulla via del ritorno sono serviti a qualcosa. E forse potete immaginare cosa avevo in mente, mentre tornavo al lavoro, soprattutto quando son tornato e fuori dal negozio c'era la coda perchè mi ero assentato mezz'ora per un urgenza, come segnalato sul cartello lasciato sulla porta. Sapete quanto erano preoccupati per la mia urgenza, tutti gli altri simpaticissimi vecchietti che si lamentavano fuori dal negozio temporaneamente chiuso?
Zero.

venerdì 3 febbraio 2012

Ok, ci siamo

Oh, Splinder ha VERAMENTE chiuso l'1 Febbraio!
Alle 10 di mattina vado sul vecchio blog e lo trovo ancora online e penso "ahhh, figuriamoci se li chiudevano così di botto". Dopo poco torno, e la pagina che trovo è orribile.

Quindi, benvenuti su blogger/blogspot, l'orologiaio frustrato riprende le sue attività.

Ho salvato (ma non pubblicato) i 60 post mancanti all'appello, e tutte le foto che rischiavano di sparire per sempre. Prima o poi riemergeranno, non si perderanno come lacrime nella pioggia, perchè io ho visto cose che voi clienti non potete nemmeno immaginare.

Devo rimettere in funzione tutti i link agli altri blog e magari dare un'occhiata ai template (anche se questo semplicissimo già va bene, per una chiara lettura). Ma ora basta parlare del blog sul blog, è troppo autoreferenziale. E' un blog lavorativo, e da Martedì prossimo tornerà a parlare solo di lavoro. Con il post tanto promesso, per ri-cominciare col botto: siore e siori, tornate Martedì per leggere di come un simpaticissimo anziano mi denunciò alla polizia, per ripicca. Yeaaaaah!

giovedì 26 gennaio 2012

La nuova casa del blog

Ecco qui. Il primo post su questo nuovo blog, la nuova casa di "Clerks - Un Orologiaio Frustrato".
Purtroppo  clerks.blogspot era già occupato, quindi immergiamoci fino in fondo nel ruolo dell'Orologiaio Frustrato, con tanto di nickname apposito.

Benvenuti, bentornati. Sto ancora organizzando il passaggio da http://clerks.splinder.com - mi mancano all'appello 60 post, e non so bene dove andare a cercarli e come recuperarli :(

Appena i lavori in corso saranno finiti, inizierò questa nuova vita di Clerks con una storia che vi terrà col fiato sospeso. La storia di quando un "simpaticissimo anziano" mi denunciò alla polizia...

Restate sintonizzati, e spargete la voce su questo nuovo indirizzo, aggiornate i blog-roll, e anzi segnalatemi i vostri nuovi indirizzi, che qui c'è ancora tanto da fare e da (s)postare!

martedì 10 gennaio 2012

Liberalizzazioni

Son quelle cose che dici "ci sarà un coglione che fraintenderà questo parlare di liberalizzazioni"? Poi dici "ma no, la legge appena promulgata è abbastanza chiara, e nessuno è così coglione". Poi finisce che scopri che in effetti la mamma dei coglioni è sempre incinta, soprattutto nella mia città, piena di vecchi zombizzati dal consumismo, fantastico prodotto del settore terziario avanzato.

Come FORSE alcuni di voi avranno sentito al tg, gli orari dei negozi sono liberalizzati. Adesso si può tenere aperto quando si vuole.
Io, lavorando da solo, tengo aperto esattamente come prima, e di questa liberalizzazione me ne sbatto a volontà. Personalmente non mi danneggia, non mi libera, non mi cambia niente. 9.30-12.30 / 15.30-19.30, Domenica e Lunedì chiuso, fine della storia.

Lunedì quindi resta il mio giorno libero. Ieri però dovevo passare in negozio per sistemare un po' di cose. Arrivo in motorino all'orario più sbagliato di tutti: alle 15.25, l'orario in cui normalmente arrivo durante i giorni in cui lavoro 8il pomeriggio si riapre alle 15.30).

Mentre apro il portone per parcheggiare il motorino...

"Scusi, sta per aprire?!?!?!?"
Si tratta di un decrepito comparso chissà da dove nei 10 secondi che mi ci vuole ad aprire il portone e togliermi il casco.

[bestemmia interiore ma forse nemmeno molto interiore]
"No, oggi è Lunedì, siamo chiusi tutto il giorno, passo di qui per caso e non apro"

"Ma non dovreste tenere aperti sempre, da Gennaio?"

"No, siamo stati aperti tutti i giorni in Dicembre, ma adesso si torna all'orario normale"

"Ma io dico per le liberalizzazioni!"

"Sì, bah, io non liberalizzo niente, gli orari rimangono quelli di sempre"

"Alla tele dicono che adesso dovete stare aperti sempre!"

"No, dicono che POSSIAMO se VOGLIAMO. E per me sta bene fare gli orari soliti"

"Mi sembra strano!"

"Beh pazienza, ascolti meglio il tg, casomai ripassi domani"

Tanto lo so di cosa avevi bisogno, minchione. E di certo non sono il tuo schiavo, aperto 24 ore su 24, per cambiarti la tua pila.

Ecco. Questo è il mio ritorno "ufficiale" al lavoro del 2012, dopo tre giorni lavorativi all'inizio di Gennaio.
Come ogni anno, mi sembra uguale a quello precedente. L'euforia natalizia è rimasta chiusa con il 30 Dicembre 2011. Ora... same shit, different day.