giovedì 21 settembre 2023

Psicopatologia del cinturino

"Buongiorno, devo cambiare questo cinturino"

Signora giovanile, sui 50 anni, vestita curata, la vedi per strada e puoi pensare che sia carina ma soprattutto una persona NORMALE.

Deve cambiare il cinturino dell'orologio: trattasi di un semplice cinturino marrone in vitello stampato coccodrillo. Nessun problema - anzi, il problema molto temporaneo c'è: quel modello esatto con quel colore esatto l'ho esaurito, mi arriverà a fine mese, ma precisamente in questo istante l'ho esaurito. Ci sono di altri colori, ci sono altre lavorazioni, ma quello non c'è - per capirci, di quella misura ho un album di 8 pagine, 12 cinturini per pagina. Diciamo un centinaio di modelli.

Inizia il circo, con una insalata di parole durata 13 minuti. Questo è un riassunto di quel che mi ricordo (metto fra parentesi quello che ho pensato, non quello che ho detto, perché non mi dava tempo per rispondere e comunque dopo poco avevo perso la voglia di provare a dialogare).

"Non c'è uguale, cosa devo fare, buttare via l'orologio? (no, basta mettere un cinturino simile e accontentarsi)

Lei non ha idea di come mi facciano schifo questi colori, ma detto con tutto rispetto, è una mia opinione. Ma rivediamoli tutti dall'inizio, bisogna affrontare le cose con mentalità aperta, magari ne trovo uno che va bene. Questo è verde? (è nero) è un bel verde (è nero). Questo che sto cambiando è durato poco, non c'è una garanzia sui cinturini?  (è marcio, ha i due passanti rotti e anche sotto ai buchi del cinturino è completamente marcio) Sa, me ne serve uno robusto perché io lo tengo su tutto il giorno anche a dormire, non lo tolgo mai, lo tolgo solo per fare la doccia e lavarmi i denti.

Questo potrebbe piacermi anche se è marrone scuro, ma ha la metallurgia dorata (tradotto: fibbia dorata), non va bene (non le ho neanche spiegato che potevo cambiarla con una acciaio, ero già arrivato a un livello di bassa sopportazione).

Vediamoli ancora, prima o poi troverò qualcosa che potrebbe piacermi anche se non me ne piace nessuno."

Segnalo uno dei pochi momenti in cui ho avuto uno scambio di parole, perché verrà utile nel proseguo della storia. Un paio di minuti dopo aver iniziato a sfogliare l'album dei cinturini, ne trova due identici: uno ha la fibbia dorata, uno la fibbia acciaio. Per il resto, sono identici.

"Di questi mi piace un po' questo qui, quello invece proprio no."

"Sinceramente sono uguali, con fibbie diverse."

"Ne è sicuro?"

"Sì signora, è il mio lavoro, ne sono sicuro."

"Ma la metallurgia è diversa."

"Sono lo stesso cinturino con fibbie diverse."

"Allora non sono uguali, una differenza c'è, sarebbe corretto segnalarla e non dire che sono uguali."

Ora confesso una cosa: ultimamente va molto di moda chiedermi se per cose banalissime del mio lavoro "sono sicuro" di quello che dico. E' una cosa che mi fa imbestialire, se non ti fidi del professionista che hai davanti (e sei abbastanza maleducato da chiedergli se è sicuro su una cosa che riguarda il suo lavoro), puoi prendere e cambiare negozio.

In ogni caso, dalla risposta che mi ha dato ho appunto capito che era meglio smettere di rispondere alla sua cazzate di domande e considerazioni.

Dopo 13 minuti trova il cinturino "che le fa meno schifo". Quando prendo in mano l'orologio e le chiedo se allora quello andrà bene e se vuole che glielo monti, la pietra tombale dell'ottimismo:

"Ma quindi ha una prognosi infausta? Durerà poco come quello che sto cambiando?"

"Dipende da quanto lo indossa, dal suo sudore... ma non durerà poco. Vado a montarlo."

Mi siedo al banco di lavoro. Tolgo il primo pezzo di cinturino.

"Ci vorrà molto?"

"No, un paio di minuti, il tempo di fare il lavoro"

L'ansa del cinturino è marcia, come di consuetudine decido di cambiarla (è un servizio che faccio gratis e spesso non lo dico al cliente, perché ho imparato che se lo dici, il cliente è capace di dirti che era affezionato a quell'ansa e che la vuole indietro e non dovevo permettermi di sostituire un pezzo invisibile e completamente marcio).

Mentre cerco l'ansa giusta:

"Ci vuole ancora tanto?"

"Signora mi sarò seduto da 40 secondi, un attimo di pazienza e ce la facciamo"

"No, perché ho fretta"

Onestamente, sbotto. Forse non dovrei, ma penso mi possa anche essere consentito.

"Signora, ha impiegato 13 minuti a scegliere il cinturino, mi concede di concentrarmi sul mio lavoro 2 minuti?"

"Ma scusi, ma lei ce l'ha con me?"

"No, vorrei solo finire il lavoro"

"E' da prima che sento un clima di ostilità"

(sto zitto e lavoro)

"Io devo andare via entro un minuto."

(sto zitto e lavoro)

"Voglio andare via presto da qui, non voglio più stare in questo negozio dove lei è veramente scortese."

(finisco, credo di averci impiegato 100 secondi, compreso il cambio delle anse)

"Ecco fatto, sono 22 euro"

"Ma la pagavo anche il doppio se avesse fatto ancora prima, perché me ne voglio andare da qui."

"Signora, il tempo di passare il bancomat e può andare, non la sto certo trattenendo e non c'è bisogno di pagare di più."

"Ancora questo clima aggressivo, già dall'inizio quando mi ha contraddetto e ha detto che questo è il suo lavoro, io stavo solo facendo domande perché non ne so niente di questo lavoro, e lei è stato molto ostile."

"D'accordo, passi qui il bancomat."

"MA HA SENTITO QUELLO CHE HO DETTO?"

"Sì, non so cosa rispondere."

"Io avrei chiesto scusa."

"Non so di cosa dovrei scusarmi, ma d'accordo."

"LO DICE SOLO PER ACCONTENTARMI."

"Signora, direi che siamo a posto così, il cinturino è montato, pagare ha pagato, possiamo salutarci."

"GUARDI CHE L'HO SENTITA, CHE DICEVA CHE HO IMPIEGATO TROPPO TEMPO A SCEGLIERE IL CINTURINO, NON E' IL MIO LAVORO GUARDARE I CINTURINI, LI HO GUARDATI CON CALMA PER SCEGLIERE QUELLO MIGLIORE, CHE POI NON MI PIACE NEMMENO TROPPO."

(sto zitto)

"E POI C'ERA CHE XXXYYYXYXYXYXYXYXYXYXYXYBLABLABLABLABLA"

"Signora, le ho detto che siamo a posto, ora la devo salutare. Se non si è trovata bene mi dispiace, vuol dire che non ci rivedremo."

"GUARDI CHE LEI FORSE NON SI RICORDA, MA IO VENIVO IN QUESTO NEGOZIO FIN DA BAMBINA, MIO PADRE E' XXX, E' UNA DELUSIONE CHE QUESTO NEGOZIO SIA FINITO COSI'"

"Signora, se prima aveva fretta di andare, non so perché ora si trattiene."

"MA INSOMMA XXXYXYXYXYXYXXXXXBLABLABLABLABLA"

"Signora... a posto così."

Esce, sbattendo la porta.

Ora. Io posso anche avere compassione di una persona del genere. Ritengo che abbia qualche sorta di disturbo mentale, a me dispiace che lo abbia. Ma la sostanza è che mi ha tenuto impegnato quasi 20 minuti e alla fine mi ha anche trattato di merda e si è messa a urlare contro di me. Io non mi occupo di disagio mentale, ho un semplice negozio di orologi. Cerco di avere molto (MOLTA) pazienza, vedo persone con vari disagi tutti i giorni. Ma ad una certa, oh, finisce che ti mando mentalmente affanculo e finisci come personaggio memorabile in questo blog, cosa devo dirti.

(In tutto questo delirio, un avvenimento quasi paranormale: non è entrato nessuno mentre la servivo e mentre ci litigavo. Il destino mi ha lasciato da solo a seguirla, senza interruzioni e/o intromissioni di estranei)



giovedì 14 settembre 2023

Il Puzzone

Un signore mi porta tre orologi per cambiare la pila. Li lascia, nessun problema.

Torna a ritirarli: due sono pronti ma il terzo no, perché il tecnico ha segnalato che è troppo sporco, troppo incrostato per aprirlo. Ci ha provato, ma alla fine ha desistito, il tappo di sporco è troppo. Infatti lo guardo e il fondello è vomitevole, una palla di pelle morta e sudore blocca il fondello e si estende alle anse e al cinturino in pelle. Davanti a certe cose, è consentito arrendersi e dire al cliente di arrangiarsi. Non succede spesso, ma è una cosa giustificata.

(Panoramica dell'orologio: vecchio, di nessuna marca particolare, cinturino in pelle molto usurato.)

Tenendo conto che cerco sempre (ovviamente) di non offendere o disgustare i clienti parlando in maniera diretta, relativamente all'orologio gli dico:

"Ecco, questi due sono pronti, questo invece ha il fondello bloccato, non si riesce ad aprire, ci abbiamo provato con tutti gli strumenti ma non si muove, non siamo riusciti a farlo."

"Ma come?"

"Non si apre, purtroppo."

"Perché?"

Insomma, devo dirglielo.

"Il tecnico ha segnalato che è bloccato da un tappo di incrostazioni, si vede che con il sudore i residui di pelle con il tempo si sono fusi alla cassa."

"Peccato, perché è l'orologio di mio padre."

"A volte proprio non riusciamo ad aprirli, se son bloccati così."

Il cliente accetta la cosa. Paga le pile degli altri due, e qui il momento disgustorama (o semplicemente, il "momento deficienza"). Mette i due orologi funzionanti nella busta, e al polso si mette l'orologio non funzionante. Quello che ho appena descritto come troppo sporco e incrostato per poterlo aprire.

Anni di sporco accumulati sul fondello, pronti a essere rigenerati con il calore e il sudore del polso in Estate. Pronti a puzzare di nuovo, come una volta. Con il bonus di avere al polso un orologio nemmeno funzionante.

Valli a capire, sti puzzoni.


martedì 12 settembre 2023

Persone che aprono la bocca, episodio 4: La Puzzona

Signora sui 65 anni ben vestita, deve cambiare cinturino.

Ovviamente lo toglie dal polso, bello caldo e sudato in piena estate. E' tutto marcio.

"Vorrei cambiare questo cinturino perché puzza da morire, ogni volta che lo avvicino alla faccia sento una puzza tremenda, lo devo cambiare, fa schifo"

Riflessioni:

1 - non stava mentendo. Cazzo, se puzzava.

2 - perché decidere di aprire la bocca e esplicitare quanto tu stessa faccia schifo nell'indossare una cosa che puzza così tanto? Cosa pensava di ottenere?

3 - perché indossarlo, se si è consapevoli che puzza così tanto?

***'Persone che aprono la bocca' è una rubrica "veloce", senza troppi commenti perché non servono: è solo gente che non collega il cervello alla bocca, la apre senza pensare a cosa sta dicendo, alle conseguenze di quel che dice, e soprattutto non si preoccupa se sia una cosa rispettosa o meno.***

venerdì 8 settembre 2023

Riapertura post-estiva 2023

Questa è più che altro una nota di diario per me stesso, o una nota per i curiosi.

Ho riaperto Martedì scorso, 10 giorni fa. 

Devo essere onesto con me stesso e con i miei 25 lettori, e per una volta non mi posso lamentare: i primi 7 giorni di apertura sono filati via lisci, complice forse il fatto che il 29 Agosto molta gente era ancora in vacanza. Questo non vuol dire che abbia lavorato poco: ci sono stati tranquillamente (e tenendomi basso con le stime) 50 clienti al giorno, mi sento fresco solo perché son stato fermo 3 settimane, ma è una bella mazzata di gente.

Nei 3 giorni di agosto (29-30-31) ho incassato più che nei 6 giorni di apertura (dal 24 in poi) dell'anno scorso. 

Tutto bene? Bah sì, la prima settimana me la sono goduta (per quanto, ripeto, si possa godere il relax di servire 50 persone ogni singolo giorno, ma per me è il pane quotidiano). Erano persone normali, non ci sono stati problemi particolari, niente gente che piange perché la pila è durata solo 5 anni, niente gente che piange per uno sconto... sembrava di stare in un negozio normale, seppur molto affollato. Forse per voi sarà difficile da comprendere, ma mi sembrava di stare in un posto normale.

Tutto bene? Mmm. Ora siamo alla fine della seconda settimana, e la routine è tornata uguale come sempre. Molti, troppi pazzi. Gente che veramente avrebbe bisogno di uscire accompagnata, al punto che mi spiace per loro, però mi spiace anche per me perché non è mio dovere stare dietro ai loro problemi. E' successo un caso proprio stamattina, per il quale sento di volermi sfogare scrivendo sul blog, ma al contempo rifletto se è giusto mettere in piazza (in modo anonimo per tutti) quanto mi abbia trattato male e rotto i coglioni una persona che evidentemente aveva dei disagi mentali. 

Troppa gente e, assurdamente, incassi in calo. Più viene gente, meno incasso - perché viene una marea di gente con richieste ridicole.

Quindi, rieccomi. Fine della nota, e fine del mio piacere.

Prometto che martedì prossimo arriverà la storia della prima puzzona, e giovedì il secondo (sì, li ho separati in due storie diverse).

Buon rientro a tutti.


martedì 1 agosto 2023

Per un Agosto sereno e laborioso

Stimatissimi lettori del blog, quest'anno ho abbastanza tempo per annunciare che sto per chiudere per ferie - solitamente arrivavo così fiacco all'inizio di Agosto, da abbandonare il blog senza saluti.

Ho già scritto appunti per 3-4 avvenimenti ridicoli (uno si intitolerà "i due puzzoni" ed è un vero disgusto estivo), ma non ho tempo per scriverli bene adesso.

QUINDI, per augurare un sereno Agosto a tutti, penso di farvi gradita nel riesumare il link di wikihow alla guida per cambiarsi le pile da soli. Così, il lettore casuale troverà esattamente quello che cercava, ovvero il modo di non dovermi lasciare l'orologio per far cambiare la pila (con questa guida sarà ancora più evidente che "è facile, lo possono fare tutti"), mentre gli addetti ai lavori potranno ancora una volta ridere a crepapelle soprattutto per le SEMPLICISSIME istruzioni su come aprire un fondello a vite senza l'apposito attrezzo ma con un oggetto colloso che possa aderire al fondello per riuscire a ruotarlo; puoi acquistare questi prodotti in qualsiasi cartoleria oppure online (suggeriamo colla patafix e due puntine).

https://www.wikihow.it/Cambiare-la-Batteria-dell%27Orologio

Per i più arditi, c'è tutta una serie di articoli correlati veramente utili per passare un'Estate spassosa. Io continuo a pensare che wikihow sia in realtà un sito satirico, soprattutto quando utilizza l'immagine di uno Swatch per mostrare come si cambiano le anse a molla.

https://www.wikihow.it/Rimuovere-le-Maglie-dal-Cinturino-dell%27Orologio

https://www.wikihow.it/Cambiare-il-Cinturino-di-un-Orologio

A presto... purtroppo.

venerdì 21 luglio 2023

Persone che aprono la bocca, episodio 3: il caldo

Il pomeriggio, a Luglio, fa molto caldo in città. Il sole batte sulla mia vetrina, aumentando il calore.
Suona alla porta una signora sui 55 anni. Apro in circa 1.2 secondi, anche meno (stimo che il mio tempo di reazione fra il campanello che suona e io che metto mano al telecomando per aprire la porta sia fra 1 e 2 secondi).

"Se posso permettermi, dovrebbe aprire la porta più velocemente o lasciarla aperta, perché fuori fa caldissimo e il pomello della porta poi è bollente, stare ad aspettare fuori è molto pesante ed è un disagio per i clienti"

Preso nota, grazie signora. Cercherò anche di risolvere il problema del riscaldamento globale.

***'Persone che aprono la bocca' è una rubrica "veloce", senza troppi commenti perché non servono: è solo gente che non collega il cervello alla bocca, la apre senza pensare a cosa sta dicendo, alle conseguenze di quel che dice, e soprattutto non si preoccupa se sia una cosa rispettosa o meno.***

venerdì 14 luglio 2023

Reazione spropositata

 Faccio una premessa per chi non conosce gli orologi Suunto di 20 anni fa, la scrivo adesso così poi potete gustarvi l'intera scenetta tutta di seguito, veloce e brutale com'è accaduta in negozio - mi spiace se la premessa è più lunga del racconto e se magari serve a poco!

I primissimi Suunto avevano un tappo in plastica da svitare per cambiare la batteria, tipo Swatch ma ancora più morbido, una scelta assurda (gli Swatch hanno il tappo in acciaio, e anche i modelli successivi di Suunto hanno il tappo in acciaio). Non ho idea di chi abbia progettato quella chiusura, ma era qualcuno che non sapeva che la gente non si lava e non toglie mai l'orologio dal polso: basta un po' di sporco e questi tappi di bloccano, e se devi fare forza su un tappo di plastica, finisce che lo rovini. Negli anni ho visto tantissimi tappini rovinati al punto da non poter nemmeno più aprire l'orologio, il filo completamente slabbrato. Allego una foto del "prima", e una foto del "dopo" (sono foto recuperate su internet, giusto per capire in che modo si può rovinare il tappo - ma ci sono mille altri modi per rovinarlo - anzi, quello nella foto è ancora "recuperabile", ma pensate se fosse slabbrato in ogni centimetro).




Sto dando il resto ad una signora gentilissima che aveva ritirato due orologi e ne stava lasciando un altro, per la pila.

Suona il campanello tre volte: drin - drin - driiiiiiiin. Ok, ok, apro, un secondo...

Finisco di servire l'altra signora e passo alla nuova entrata, 50 anni, in mano un Suunto Altimax (vecchio di almeno 20 anni) e una batteria ancora confezionata.

"Buongiorno, provo a chiederle se per caso lei è capace di aprire il tappo di questo orologio senza farmi andare nel negozio dove vado solito."

"Sì, vediamo" 

"Loro di solito me lo aprono con una moneta da 20 centesimi."

Prendo in mano l'orologio, e noto che il tappo è quasi completamente liscio: sarà una missione complicata. Come meraviglioso bonus, nella fessura è tutto pieno di sporco - ma lì basta una punta di cacciavite per toglierlo, per carità. E' solo un bonus. Però devo avvisare che il tappo è in pessime condizioni.

"Allora, sì, la avviso che il tappo è molto rovinato, bisogna vedere se si riesce ad aprire, ma possiamo provarci."

Mi strappa l'orologio di mano.

"Se inizia così, partiamo già male."

"Sto solo avvisando che l'orologio è un po' rovinato, lo vede anche lei."

Mi volta le spalle e se ne va. Mentre esce, le dico:

"Che nervosismo, signora."

"Queste cose mi fanno incazzare, arrivederci."

"Ciao, ciao! Ciao!"

I più attenti avranno notato inconsciamente l'ulteriore bonus: la signora aveva in mano una batteria ancora confezionata - avrebbe sicuramente voluto il lavoro gratis.

Ma vaffanculo.


martedì 13 giugno 2023

A far favori...

Questa è la versione estesa della storia della terza tizia di cui parlavo nel post precedente.

Entra, ha in mano un orologio con cinturino in pelle, di una marca che non tengo. Vuole assolutamente e categoricamente un cinturino originale di quella marca. Il cinturino è un coccodrillo marrone "gold", per la cronaca.

"Mi spiace, ma se cerca proprio il suo originale, non tengo la marca, deve andare da un rivenditore."

"E' che io cerco proprio il suo originale."

"Sì, appunto, io non avendo questa marca non posso avere i ricambi originali, quindi deve trovare un rivenditore."

"Sìsì, mi interessa l'originale"

(questo è il momento in cui i miei testicoli cadono, ma decido di mantenere il sorriso e andare avanti - credo che in molti avrebbero troncato qui la discussione)

"Guardi, quel cinturino è uno standard, io ce l'ho uguale ma di marca Morellato, un classico di ricambio, al massimo si può scambiare la fibbia e mettere la sua originale, viene praticamente identico al suo con anche la fibbia originale."

"Però non è l'originale."

"No, ovviamente non c'è scritta sulla pelle la marca."

"Me lo faccia vedere."

Lo mostro: è veramente identico.

"Non sembra male, ma preferisco l'originale."

"D'accordo, allora deve proprio cercare in un negozio che venda quella marca."

"Casomai tornerò, se non lo trovo."

"Benissimo."

...

"Senta, già che sono qui, potrebbe cambiarmi 50 euro? Devo pagare il parcheggio."

(decido di essere gentile: davvero non mi costa niente)

"Sì, me li dia."

Prendo, con l'unghia controllo ci sia la zigrinatura e guardo l'ologramma, mentre le dò le spalle e non mi vede - controllo non sia una truffa, insomma. Poi prendo dalla cassa 1 banconota da 20 e 3 da 10.

"Ecco qui."

"Grazie."

Ecco. Prende in mano i soldi, e li conta. Sono quattro banconote, non serve nemmeno contarle: basta il colpo d'occhio, sono 3 da 10 e 1 da 20. Mi innervosisco, ma ho deciso che voglio mandarla via mantenendo la calma. E qui... LI CONTA DI NUOVO. 

A VOCE ALTA.

"10, 20, 30, e 20 che fa 50."

Mi ringrazia e tutto, io non le rispondo più, le apro la porta e non la saluto. Ho trovato questo gesto di una maleducazione incredibile. Non si fidava del commerciante truffatore che le dava il cambio sbagliato? Voleva vedere se io le stavo dando banconote false, quando ero io ad essermi assunto il rischio di prendere un 50 euro così, solo per fare un favore.

Tutto questo, unito all'impossibilità di capire il concetto che il cinturino originale non lo potevo avere. Solo un'altra, ennesima grande mente che entra nel mio negozio, uscendone senza avermi lasciato un euro. 

venerdì 9 giugno 2023

Pomeriggio luuuuuungo

Ieri pomeriggio c'è stato un vero assalto di stupidità umana e follia, mi ha molto abbattuto avere tutta questa immondizia in un solo pomeriggio, alternata a chi deve solamente e giustamente portare/ritirare pile.

Al posto di abbattermi, consegno ai posteri la galleria umana che è venuta in un singolo pomeriggio, ieri. 

- è venuto Il Collezionista, per cambiare 2 pile e farsi sistemare ora e data di tutta la sua collezione di orologi. La cosa sconfortante è che sono andato a prendere il link per spiegare chi è il collezionista, e ne avevo parlato QUATTRO anni fa, specificando che all'epoca era un "cliente" da almeno 4 anni. Dio, da quanto lo vedo questo coglione, che a occhio in 8 anni mi ha portato una trentina di euro di incasso.

- tizia che "ho trovato per terra questo orologio, quanto può valere?". L'orologio è un Nixon dorato, dico sui 100 euro per essere generoso, lei mi guarda sospettosa, capisco cosa ha in testa e le uccido subito le speranze: "ovviamente non è un orologio d'oro". Ma ovviamente lei non si fida, esce come se io l'avessi voluta fregare.

- tizia che cerca unicamente un cinturino originale di una marca che non ho, e devo dirglielo 7 volte che se non ho quella marca, non avrò mai i cinturini originali. Poi mi chiede di cambiare 50 euro. (su questa mi prendo un appunto di scrivere un breve post a parte, perché ha fatto una cosa che mi ha fatto imbestialire)

- tizia che "ho trovato in un cassetto questo Swatch che funziona ancora, però non riesco a metterlo a posto". Corona completamente arrugginita e bloccata, ha anche perso uno dei due pulsanti del cronografo, le dico che l'orologio non è recuperabile, ma niente, andrà alla Swatch a farlo vedere perché io sono chiaramente un incompetente.

- tizia che si sarebbe meritata un post a parte, diciamo che è logorroica in una cosa molto specifica: dire che io non mi fido di lei, perché un mese fa aveva portato un orologio a riparare e quando è venuta a ritirarlo non aveva dietro i soldi (25 euro) e pretendeva che io glielo consegnassi "sulla fiducia". Da quel giorno, viene una volta alla settimana con motivazioni assurde, solo per dirmi che "io sono un signore che non si fida". Questa è pazza, cazzo. Pazza. Per dire, ieri era venuta per consegnarmi la ricevuta che ovviamente non aveva quando ha finalmente ritirato l'orologio - le avevo fatto firmare che aveva ritirato e detto di buttare via la ricevuta. Ebbene, è venuta per consegnarmela, e dopo 6-7 minuti di insulti vari perché sono un signore che non si fida, ha detto che la ricevuta non l'aveva e me l'avrebbe portata il giorno dopo. 

- tizia che vorrebbe vendere il suo orologio Baume et Mercier, e nonostante io le dica che non mi occupo di orologi usati, ci tiene a raccontarmi la storia di questo orologio che ha ereditato e che poi è andato di qua di là di su di giù etc etc etcetera e via così con una storia della quale non mi frega niente. Poi le devo ripetere che non mi occupo di questi orologi, quindi non posso aiutarla.

- tizio che ha aperto da solo l'orologio, rompendo la guarnizione e il fermo-pila. Me lo lascia per provare a chiuderlo (spoiler: no, non si chiude, perché ha rovinato tutto il fondello, così non posso nemmeno chiedere un euro per la chiusura, lo devo riconsegnare aperto e rotto).

Fortunatamente non posso dire che questo sia il mio "pomeriggio-tipo in negozio", è stato un accumulo di rotture di palle fuori dalla norma anche per questo negozio (la media accettata e attesa è di 3 pazzi/perditempo al giorno). 

Però è sfiancante sapere che, una volta alla settimana, a sorpresa, ci sarà un pomeriggio (o una mattina) pieno così. Pieno di vuoto.

venerdì 28 aprile 2023

Compra-Vendita

 Viene un tizio con una scatola modello vecchissimo di Citizen (per gli appassionati: le scatole rettangolari in legno, roba dei bei tempi quando le ditte avevano i soldi, stiamo parlando di circa 25 anni fa, epoca in cui io non ero minimamente coinvolto in questo negozio). Dentro alla scatola c'è un orologio Citizen che, appunto, potrebbe avere 25 anni, con evidenti segni d'usura.

"Buongiorno, vorrei vendere questo orologio"

"Buongiorno, purtroppo non mi occupo di acquisto e vendita di orologi usati"

"Ma questo l'ho preso qui, guardi, c'è ancora la garanzia e lo scontrino"

(la garanzia è veramente di questo negozio, e l'acquisto è di 24 anni fa)

"Sì, l'ha preso qui, ma 24 anni fa, e in generale non mi occupo di comprare orologi usati"

"Ma me l'ha venduto lei, dovrebbe anche poterlo ricomprare"

Siamo andati avanti ancora un po', il tizio non ne voleva sapere del fatto che io non ricomprassi la merce uscita da questo negozio. Era quasi indignato, quando è uscito. Ma dove cazzo vive, sta gente?

Per la cronaca, il suo orologio usato probabilmente valeva meno della scatola che lo conteneva, dopo 24 anni di usura.