venerdì 28 aprile 2023

Compra-Vendita

 Viene un tizio con una scatola modello vecchissimo di Citizen (per gli appassionati: le scatole rettangolari in legno, roba dei bei tempi quando le ditte avevano i soldi, stiamo parlando di circa 25 anni fa, epoca in cui io non ero minimamente coinvolto in questo negozio). Dentro alla scatola c'è un orologio Citizen che, appunto, potrebbe avere 25 anni, con evidenti segni d'usura.

"Buongiorno, vorrei vendere questo orologio"

"Buongiorno, purtroppo non mi occupo di acquisto e vendita di orologi usati"

"Ma questo l'ho preso qui, guardi, c'è ancora la garanzia e lo scontrino"

(la garanzia è veramente di questo negozio, e l'acquisto è di 24 anni fa)

"Sì, l'ha preso qui, ma 24 anni fa, e in generale non mi occupo di comprare orologi usati"

"Ma me l'ha venduto lei, dovrebbe anche poterlo ricomprare"

Siamo andati avanti ancora un po', il tizio non ne voleva sapere del fatto che io non ricomprassi la merce uscita da questo negozio. Era quasi indignato, quando è uscito. Ma dove cazzo vive, sta gente?

Per la cronaca, il suo orologio usato probabilmente valeva meno della scatola che lo conteneva, dopo 24 anni di usura.


martedì 18 aprile 2023

Persone che aprono la bocca, episodio 2

 "Buongiorno, vorrei un cinturino originale per questo orologio"

"Mi spiace: se lo cerca originale non posso aiutarla, perché non tengo questa marca di orologi da 7 anni"

"Ma allora hanno chiuso tutti i negozi che tenevano questa marca?"


***'Persone che aprono la bocca' è una rubrica "veloce", senza troppi commenti perché non servono: è solo gente che non collega il cervello alla bocca, la apre senza pensare a cosa sta dicendo, alle conseguenze di quel che dice, e soprattutto non si preoccupa se sia una cosa rispettosa o meno.***

giovedì 6 aprile 2023

Amore Fraterno

Antefatto: mesi fa, trovai appena fuori dal negozio una tessera prepagata scalare per una piscina, con 8 ingressi residui. Era nominale e intestato a una donna con un cognome molto ma molto ma molto particolare - l'aveva persa una cliente uscendo dal negozio. Il cognome particolare me lo ricordo da un anno all'altro quando viene a portare la pila, ma la cliente non ricordo che faccia abbia, e non l'ho vista per mesi.

L'altro giorno viene un tizio sui 60 anni con esattamente lo stesso cognome molto ma molto particolare. Lascia una pila, io mi ricordo che avevo in giro questa tessera e la sera gliela metto nella busta, per chiedergli se la tizia è una sua parente.

Oggi torna. Tiro fuori l'orologio e la tessera.

"Scusi la domanda, ma qualche mese fa ho trovato qui fuori questa tessere intestata a xxx Sabrina, può essere una sua parente?"

"Ah no no, io questa roba non la voglio"

"Intendo dire che magari conosce chi l'ha persa, o magari è solo un caso di omonimia"

"Sì, è mia sorella, ma io non voglio avere niente di quella stronza"

"Mi scusi allora"

"Sa come si dice, 'Amore fraterno ti fa scoppiare il cervello', non voglio dare niente a mia sorella"

"Ok mi scusi"

Ecco cosa succede la rara volta che cerco di fare un gesto altruistico verso un cliente. 

Il detto popolare inventato e con rima sbilenca però mi ha quasi fatto scoppiare a ridere davanti al cliente.