Oggi sono tornato al lavoro (fino al 31) con zero entusiasmo dopo le vendite natalizie, ma come ultimo post dell'anno (salvo casi clinici eclatanti), volevo fare una domanda a chi legge, su una cosa che ho notato quest'anno.
Il 24 Dicembre ovviamente è dedicato - dalle persone normali - agli acquisti dell'ultimo minuto, lo shopping a casaccio, oppure a starsene a casa a preparare il cenone o ancora a starsene a casa a farsi i fatti propri (io non so bene cosa si faccia, sono 15 anni che il 24 Dicembre lo passo lavorando).
In ogni caso, quel che non mi aspetto è che il 24 Dicembre una marea di gente sia in giro a pensare a riparazioni più assurde.
Oltre alle consuete pile (son riuscito comunque a prenderne una quindicina, anche se venivano pronte oggi 29 Dicembre), la cosa infatti sconvolgente è che ho servito parecchie persone che portavano le riparazioni o le cazzate più improbabili, e si stupivano se non le potevo fare subito.
La pendola da riparare.
L'orologio ta tavolo con cornice in argento a cui si era rotto il vetro.
L'orologio che aveva perso la corona.
Il cinturino che aveva perso i passanti ma non voleva comprare un cinturino nuovo e mi chiedeva se potevo cucirgli il passante rotto.
Il vetro prismatico rotto di un chronotech.
Un cucù. UN CUCU'!
Non è che abbiano fatto storie quando ho detto che dovevano lasciarmi le cose per ripararle, non insistevano per farle subito (anche se un po' rimanevano stupiti), insomma non erano rompipalle tradizionali, ma io son rimato stupito per la loro calma nel giorno prima di Natale.
A me non verrebbe mai in mente di prendere su una pendola e portarla a riparare il 24 Dicembre - sia perchè appunto avrei di meglio a cui pensare, sia perchè penserei che al negoziante non fregherà niente di accogliere la mia riparazione, mentre è impegnato con le vendite last-minute. E in generale, portando una riparazione all'inizio delle vacanze di Natale/Capodanno, si sa in partenza che si dovranno attendere almeno una quindicina di giorni prima di avere un preventivo.
Cos'è, consumismo spinto o stupidità?
Magari voi lo fate/fareste, non so... io sono rimasto un po' stupito, non so se riesco a esprimerlo correttamente con questo post.
Buon Anno a tutti, nel frattempo!
Un orologiaio frustrato. Un milione di clienti assurdi. Divertitevi alle mie spalle.
martedì 29 dicembre 2015
lunedì 21 dicembre 2015
Spirito Natalizio
Domenica 20 Dicembre, apertura straordinaria per vendite natalizie. Ma ovviamente, la gente vede aperto e pensa che io stia qui ad aspettare il privilegio di cambiare le loro pile.
Entrano madre (70 anni) e figlia (45). La figlia tira fuori un orologio da pochi euro, tutto consumato, mi chiede se posso cambiare la pila.
"Sì nessun problema, viene pronto domani mattina."
La madre annuisce e fa cenno di lasciare, la figlia non è della stessa opinione... inizia a URLARE.
"MA NON SE NE PARLA NEMMENO!"
"Ah ok, se non può lasciarlo nessun problema allora"
"SE LO DO' A MIO NIPOTE LO FA SUBITO!"
"Nessun problema allora, se c'è il nipote"
"PAZZESCO!"
"Pazienza dai, arrivederci allora"
Penso le stia per venire un infarto da quanto è nervosa mentre va via... la madre è imbarazzata oltre ogni livello.
Buon Natale, testa di cazzo.
A memoria, nessuno ha mai urlato così forte in negozio per una questione di pile. Ricordo il cretino che si alterò arrivando a darmi dello "stronzo di merda" (se vi siete persi quella storia, cliccate sul link), ma urlare così no.
Boh, Auguri a tutti, eh.
Entrano madre (70 anni) e figlia (45). La figlia tira fuori un orologio da pochi euro, tutto consumato, mi chiede se posso cambiare la pila.
"Sì nessun problema, viene pronto domani mattina."
La madre annuisce e fa cenno di lasciare, la figlia non è della stessa opinione... inizia a URLARE.
"MA NON SE NE PARLA NEMMENO!"
"Ah ok, se non può lasciarlo nessun problema allora"
"SE LO DO' A MIO NIPOTE LO FA SUBITO!"
"Nessun problema allora, se c'è il nipote"
"PAZZESCO!"
"Pazienza dai, arrivederci allora"
Penso le stia per venire un infarto da quanto è nervosa mentre va via... la madre è imbarazzata oltre ogni livello.
Buon Natale, testa di cazzo.
A memoria, nessuno ha mai urlato così forte in negozio per una questione di pile. Ricordo il cretino che si alterò arrivando a darmi dello "stronzo di merda" (se vi siete persi quella storia, cliccate sul link), ma urlare così no.
Boh, Auguri a tutti, eh.
mercoledì 16 dicembre 2015
Flash Mob
Flash Mob
Mercoledì 16 Dicembre, 8 giorni a Natale. Le vendite sono più che mai la mia priorità, non le pile. Le vendite stanno andando abbastanza bene in questo periodo.
Apro alle 9.30 di Mercoledì 16. 0,8 secondi dopo entra un vecchio, deve cambiare un cinturino. Perfetto, lo sistemiamo senza problemi.
Mentre monto il cinturino entra un altro vecchio. Quando ho finito col cinturino, passo a lui. Deve cambiare la pila.
"Nessun problema, me la deve lasciare, è pronto domattina"
NONONONONO il vecchio non può vivere senza orologio al polso. Nessuno problema, arrivederci.
Esce lui, entra una vecchia (tutti i vecchi di cui parlerò d'ora in poi sono ABBONDANTEMENTE over-80). Pila. Non la può lasciare, esce.
Tre minuti, altro vecchio. Pila. Non se ne parla di lasciarla, esce.
Subito dopo, vecchio. Pila. Non la lascia perchè "è di fuori e non può passare".
Viene una tizia a ritirare la pila lasciata ieri, a posto. Esce, entra una vecchia. Pila. Ah no no non può lasciarla. Esce lei, entra una tizia che finalmente la pila può lasciarmela. Wow, eh.
Nei minuti successivi altri due vecchi entrano e NON lasciano la pila.
Nel giro di 15 minuti dall'apertura ho già avuto a che fare con 8 persone, e ho visto le facce della morte spaventosa quando ho detto che "la pila è per il giorno dopo".
Poi servo un po' di gente, vendo un orologio, arriva una circa quarantenne, con tre pile da cambiare. Non lasciate. E si continua così... boh.
Di solito il rapporto "pila lasciata / pila NON lasciata" è di 20 a 1, almeno: in un giorno è facile che io prenda oltre una ventina di pile, e che solo uno mi dica che non può lasciarla. Ci sono giorni in cui la lasciano tutti, al massimo fanno qualche storia, ma alla fine la lasciano.
Qui il rapporto statistico è sballato, siamo 1 a 8. Quindi: o un lettore del blog mi sta mandando una carovana di vecchi per farmi un flashmob, oppure un concorrente in città ha deciso di intasarmi di non-lavoro per bloccarmi le vendite. Sono le uniche due ipotesi plausibili!
PS: Ribadisco che a me non interessa se le lasciano o no, non campo di pile e posso fare a meno del lavoro collegato alla cinquantina di euro persi con questi rifiuti. Di solito sono 50 euro in una settimana però, non 50 euro in 2 ore!
PS2: come sempre, questa è solo una descrizione di quel che è successo, una aberrazione statistica che mi ha stupito - non ho bisogno nei commenti di ricominciare il dibattito "ma allora dovresti farle subito, vedi quanti soldi perdi", anche perchè in ogni caso avrei preso ben 8 pile in 15 minuti, voi riuscireste a cambiarle così, al volo, una ogni 2 minuti, servendo anche gli altri, e soprattutto sotto Natale? Ecco, colleghi, quindi cercate di capire lo spirito del post e non ammorbatemi per l'ennesima volta con una discussione da cui non si esce: QUI LE PILE SI FANNO PER IL GIORNO DOPO. Non è un problema mio, di solito non è un problema per i clienti (tranne oggi), e quindi non deve essere un problema per nessuno.
Mercoledì 16 Dicembre, 8 giorni a Natale. Le vendite sono più che mai la mia priorità, non le pile. Le vendite stanno andando abbastanza bene in questo periodo.
Apro alle 9.30 di Mercoledì 16. 0,8 secondi dopo entra un vecchio, deve cambiare un cinturino. Perfetto, lo sistemiamo senza problemi.
Mentre monto il cinturino entra un altro vecchio. Quando ho finito col cinturino, passo a lui. Deve cambiare la pila.
"Nessun problema, me la deve lasciare, è pronto domattina"
NONONONONO il vecchio non può vivere senza orologio al polso. Nessuno problema, arrivederci.
Esce lui, entra una vecchia (tutti i vecchi di cui parlerò d'ora in poi sono ABBONDANTEMENTE over-80). Pila. Non la può lasciare, esce.
Tre minuti, altro vecchio. Pila. Non se ne parla di lasciarla, esce.
Subito dopo, vecchio. Pila. Non la lascia perchè "è di fuori e non può passare".
Viene una tizia a ritirare la pila lasciata ieri, a posto. Esce, entra una vecchia. Pila. Ah no no non può lasciarla. Esce lei, entra una tizia che finalmente la pila può lasciarmela. Wow, eh.
Nei minuti successivi altri due vecchi entrano e NON lasciano la pila.
Nel giro di 15 minuti dall'apertura ho già avuto a che fare con 8 persone, e ho visto le facce della morte spaventosa quando ho detto che "la pila è per il giorno dopo".
Poi servo un po' di gente, vendo un orologio, arriva una circa quarantenne, con tre pile da cambiare. Non lasciate. E si continua così... boh.
Di solito il rapporto "pila lasciata / pila NON lasciata" è di 20 a 1, almeno: in un giorno è facile che io prenda oltre una ventina di pile, e che solo uno mi dica che non può lasciarla. Ci sono giorni in cui la lasciano tutti, al massimo fanno qualche storia, ma alla fine la lasciano.
Qui il rapporto statistico è sballato, siamo 1 a 8. Quindi: o un lettore del blog mi sta mandando una carovana di vecchi per farmi un flashmob, oppure un concorrente in città ha deciso di intasarmi di non-lavoro per bloccarmi le vendite. Sono le uniche due ipotesi plausibili!
PS: Ribadisco che a me non interessa se le lasciano o no, non campo di pile e posso fare a meno del lavoro collegato alla cinquantina di euro persi con questi rifiuti. Di solito sono 50 euro in una settimana però, non 50 euro in 2 ore!
PS2: come sempre, questa è solo una descrizione di quel che è successo, una aberrazione statistica che mi ha stupito - non ho bisogno nei commenti di ricominciare il dibattito "ma allora dovresti farle subito, vedi quanti soldi perdi", anche perchè in ogni caso avrei preso ben 8 pile in 15 minuti, voi riuscireste a cambiarle così, al volo, una ogni 2 minuti, servendo anche gli altri, e soprattutto sotto Natale? Ecco, colleghi, quindi cercate di capire lo spirito del post e non ammorbatemi per l'ennesima volta con una discussione da cui non si esce: QUI LE PILE SI FANNO PER IL GIORNO DOPO. Non è un problema mio, di solito non è un problema per i clienti (tranne oggi), e quindi non deve essere un problema per nessuno.
venerdì 11 dicembre 2015
Cattiva consigliera
Donna, settant'anni.
Entra bella aggressiva e parte subito in quinta con l'orologio in mano "Senta, settimana scorsa ho messo questo cinturino, ma è difettoso, non riesco a infilare nei buchi il pernino..."
Non capisco bene il problema, magari si è rotta la fibbia, ma è improbabile che non si riesca a infilare l'ardiglione (sì, ok, "il pernino") nel buco. Mi faccio dare l'orologio, provo a far scorrere il cinturino nella fibbia ed è tutto ok. Provo ad allacciarlo (facendo passare il pernino della fibbia nei buchi). Tutto ok. Dico alla signora che non capisco il problema.
La signora lo prende nervosissima, lo mette al polso, chiude perfettamente la fibbia.
"Di solito non succede!"
Le dico di provare qualche volta, che magari devono un po' allargarsi i buchi del cinturino, così entra meglio il perno. Son cose magari da avere pazienza.
Mi dice che la mattina lei è sempre di fretta, non ha nemmeno cinque secondi per assicurarsi che il cinturino sia chiuso bene, e a volte le cade l'orologio dal polso.
Vorrei sapere cosa ha fretta di fare questa, la mattina presto, al punto che sia un delitto perdere un secondo (non cinque: UNO! Ne basta uno!) per chiudere bene il cinturino.
Comunque, in ogni caso, vige la regola del cliente santo e che ha "sempre ragione": la colpa è sempre del negoziante, che ha ovviamente cercato di vendere qualcosa di difettoso.
Entra bella aggressiva e parte subito in quinta con l'orologio in mano "Senta, settimana scorsa ho messo questo cinturino, ma è difettoso, non riesco a infilare nei buchi il pernino..."
Non capisco bene il problema, magari si è rotta la fibbia, ma è improbabile che non si riesca a infilare l'ardiglione (sì, ok, "il pernino") nel buco. Mi faccio dare l'orologio, provo a far scorrere il cinturino nella fibbia ed è tutto ok. Provo ad allacciarlo (facendo passare il pernino della fibbia nei buchi). Tutto ok. Dico alla signora che non capisco il problema.
La signora lo prende nervosissima, lo mette al polso, chiude perfettamente la fibbia.
"Di solito non succede!"
Le dico di provare qualche volta, che magari devono un po' allargarsi i buchi del cinturino, così entra meglio il perno. Son cose magari da avere pazienza.
Mi dice che la mattina lei è sempre di fretta, non ha nemmeno cinque secondi per assicurarsi che il cinturino sia chiuso bene, e a volte le cade l'orologio dal polso.
Vorrei sapere cosa ha fretta di fare questa, la mattina presto, al punto che sia un delitto perdere un secondo (non cinque: UNO! Ne basta uno!) per chiudere bene il cinturino.
Comunque, in ogni caso, vige la regola del cliente santo e che ha "sempre ragione": la colpa è sempre del negoziante, che ha ovviamente cercato di vendere qualcosa di difettoso.
martedì 1 dicembre 2015
Mordersi la lingua
Cari lettori, dovete sapere che ci sono tante storie succose che non posso raccontare - principalmente perchè i protagonisti sono tizi che, a mio sommario giudizio, dopo avermi fatto perdere tempo passano poi il resto della giornata online su forum e siti di orologeria, e sarebbe spiacevole se si trovassero raccontati in maniera impietosa. Magari a distanza di anni mi ricordo di una storia e la scrivo, ma spesso devo mordermi le dita per non parlare di certe cose.
Ma quando un cliente mi chiede se mi sento felice quando vedo che tutte le lancette degli orologi con radiocontrollo sono tutte sincronizzate, diventa quasi impossibile non condividere un frammento di quell'esperienza. E sapeste cosa mi ha detto prima e dopo... dannazione. Dovrei telefonarvi uno ad uno (tanto cosa siete, 21 lettori?) per raccontarvi certe cose.
Elucubrate solo sulla mia felicità nel vedere le lancette allineate, per ora, e siate lieti quanto me!
Ma quando un cliente mi chiede se mi sento felice quando vedo che tutte le lancette degli orologi con radiocontrollo sono tutte sincronizzate, diventa quasi impossibile non condividere un frammento di quell'esperienza. E sapeste cosa mi ha detto prima e dopo... dannazione. Dovrei telefonarvi uno ad uno (tanto cosa siete, 21 lettori?) per raccontarvi certe cose.
Elucubrate solo sulla mia felicità nel vedere le lancette allineate, per ora, e siate lieti quanto me!
mercoledì 11 novembre 2015
Italia, 2015
Telefono ad un cliente per comunicare un preventivo per una riparazione parziale di un Baume et Mercier. Sono 70 euro.
"E' un po' costoso, ma ne vale la pena?"
"Direi proprio di sì, è un orologio molto costoso!"
"Ma lei mi saprebbe dire il prezzo del modello nuovo, e anche usato? Vorrei poi rapportarlo in lire?"
IN LIRE??!?!?!
Ma cos'è, una domanda teorica dei libri di testo di matematica delle elementari?
"Se un orologiaio ha 9 euro, a quanto corrisponde in Lire?"
9 x 1.936,27 = 17426.43 lire.
E mi raccomando che mi diano anche i 43 centesimi di lira!
(comunque alla fine non ha confermato il preventivo. gli auguro di andare direttamente alla B&M, dove gli chiederanno il quintuplo. di solito poi tornano con la coda fra le gambe, ma c'è sempre la teoria che "nel negozietto deve essere tutto quasi gratis, anzi forse mi pagano per l'onore di aver lasciato lì un orologio costoso")
"E' un po' costoso, ma ne vale la pena?"
"Direi proprio di sì, è un orologio molto costoso!"
"Ma lei mi saprebbe dire il prezzo del modello nuovo, e anche usato? Vorrei poi rapportarlo in lire?"
IN LIRE??!?!?!
Ma cos'è, una domanda teorica dei libri di testo di matematica delle elementari?
"Se un orologiaio ha 9 euro, a quanto corrisponde in Lire?"
9 x 1.936,27 = 17426.43 lire.
E mi raccomando che mi diano anche i 43 centesimi di lira!
(comunque alla fine non ha confermato il preventivo. gli auguro di andare direttamente alla B&M, dove gli chiederanno il quintuplo. di solito poi tornano con la coda fra le gambe, ma c'è sempre la teoria che "nel negozietto deve essere tutto quasi gratis, anzi forse mi pagano per l'onore di aver lasciato lì un orologio costoso")
mercoledì 28 ottobre 2015
Ora Solare - e venne il giorno
Tutti prendono in giro Erdogan per la figuraccia dell'abolizione fallita dell'ora solare in Turchia, e fanno bene.
Però fosse per me, abolirei il passaggio da ora solare e legale e viceversa: troppe rotture di palle con i clienti.
Ecco la mia giornata di ieri, primo giorno dopo il cambio dell'ora. Ho deciso di prendere nota cronologica degli interventi legati al cambio dell'ora.
Ricordatevi che di tutte queste cose, non prendo un euro (se non dalle sostituzioni delle corone staccate), e che non ho fatto SOLO questo durante la giornata: prese 29 pile da cambiare, restituite una ventina, cambiato qualche cinturino, venduti un paio di orologi.
Di tutta sta fuffa del cambio dell'ora, farei volentieri a meno.
09.30 - prima corona spezzata "ma io non gli ho fatto niente"
09.36 - primo radiocontrollato che non ha ricevuto il segnale
09.38 - cambiare ora ad un cartier normalissimo a lancette
09.41 - cambiare ora ad un digitale della decathlon
09.49 - un radiocontrollato non ha cambiato l'ora
09.59 - compra un cinturino, e fa cambiare ora al suo Rado a lancette
09.59 - sistemata ora ad una sveglia da comodino a lancette
10.16 - radiocontrollato a cui il cliente voleva cambiare l'ora, e l'ha messo sul fuso orario di new york. messo sul fuso di parigi, il radiocontrollato risultava perfetto
10.25 - "ho cambiato l'ora e si è fermato l'orologio". proviamo a vedere se è la pila o se l'ha rotto.
10.51 - casio analogico/digitale da cambiare ora solo sulle lancette
11.07 - citizen profondimetro analogico/digitale, da cambiare ora solo digitale. il cliente, provandoci, aveva puntato la sveglia alle 3 di notte e messo l'anno al 2030. ottimo.
11.18 - corona strappata cambiando ora
-pausa pranzo dalle 12.30 alle 15.30-
15.46 - radiocontrollato che non si è aggiornato
16.04 - cambiare ora a orologio digitale
16.40 - cambiare ora a sveglia digitale da comodino
17.05 - cambiare ora a cellulare nokia. vabbè.
17.27 - cambiare ora a orologio digitale. il cliente cercando di cambiarla aveva puntato 3 sveglie su 5 e avviato il cronometro.
***una nota sui radiocontrollati: tendenzialmente quelli che non si aggiornano è perchè sono molto giù di carica (solare) - il 90% di quelli portati, se caricati un giorno sotto la luce, la sera ricevono il segnale e si sistemano da soli. E' anche utile, al fine di una buona ricezione, non abitare sottoterra e/o non tenerli in cassaforte***
sabato 24 ottobre 2015
Cronache dall'ora solare
I drammi del cambio dell'ora, da legale a solare (tirate indietro le lancette un'ora, o meglio tiratele avanti 23 ore per non sforzare il meccanismo!) iniziano sempre prima.
Martedì prossimo mi sorbirò tutti quelli che, con l'orologio radiocontrollato tenuto in cassaforte e tirato fuori due volte all'anno solo per vedere se ha cambiato l'ora da solo, scopriranno che no, un orologio nella cassaforte non riceve il segnale.
Ma già giorni prima inizia la processione di impediti con orologi anche a lancette che mi chiedono di cambiare l'ora.
Oggi, un evento speciale: il re degli storditi.
Tizio, sui 60 anni, orologio digitale Casio da 20 euro. Mi chiede se gli posso già sistemare l'ora per stasera.
Prendo l'orologio, mi metto al lavoro (impiegherò circa 7 secondi). Mentre sistemo l'ora, passando dalle 11.07 alle 10.07, mi dice "è due minuti avanti", io gli rispondo "ok, lo lascio così allora?" e mi risponde sì (è normale per tanta gente tenere l'orologio avanti, contenti loro che si reputano ritardatari).
Gli dò l'orologio, paragona l'ora con un radiocontrollato e mi dice "ma è due minuti avanti!". Gli dico che mi aveva detto di tenerlo avanti ma ok, glielo sistemo preciso.
Ridò l'orologio, pronto all'ora solare. Non c'è nemmeno niente da pagare. Esce.
Torna dopo due minuti un po' alterato.
"Mi scusi ma l'orologio è un'ora indietro!"
Grazie al cazzo.
Non so nemmeno cosa gli ho risposto di preciso, il cervello mi si è spento...
Martedì prossimo mi sorbirò tutti quelli che, con l'orologio radiocontrollato tenuto in cassaforte e tirato fuori due volte all'anno solo per vedere se ha cambiato l'ora da solo, scopriranno che no, un orologio nella cassaforte non riceve il segnale.
Ma già giorni prima inizia la processione di impediti con orologi anche a lancette che mi chiedono di cambiare l'ora.
Oggi, un evento speciale: il re degli storditi.
Tizio, sui 60 anni, orologio digitale Casio da 20 euro. Mi chiede se gli posso già sistemare l'ora per stasera.
Prendo l'orologio, mi metto al lavoro (impiegherò circa 7 secondi). Mentre sistemo l'ora, passando dalle 11.07 alle 10.07, mi dice "è due minuti avanti", io gli rispondo "ok, lo lascio così allora?" e mi risponde sì (è normale per tanta gente tenere l'orologio avanti, contenti loro che si reputano ritardatari).
Gli dò l'orologio, paragona l'ora con un radiocontrollato e mi dice "ma è due minuti avanti!". Gli dico che mi aveva detto di tenerlo avanti ma ok, glielo sistemo preciso.
Ridò l'orologio, pronto all'ora solare. Non c'è nemmeno niente da pagare. Esce.
Torna dopo due minuti un po' alterato.
"Mi scusi ma l'orologio è un'ora indietro!"
Grazie al cazzo.
Non so nemmeno cosa gli ho risposto di preciso, il cervello mi si è spento...
mercoledì 7 ottobre 2015
Un nuovo stalker
Una sera verso le 19, entra un tizio. Io sto servendo una persona, il tizio inizia a guardare gli orologi. Tutto normale.
Con la persona che stavo servendo ci metto un po', ma alla fine mi libero. Il tizio mi chiede di vedere tre modelli di orologi diversi, glieli tiro fuori, ne parlo un po'.
Lui mi dice:
"Grazie per le informazioni, ero molto curioso di sapere come funzionano questi orologi, e non ho mai avuto il coraggio di entrare in questo negozio. Abito qui dietro da 13 anni, non avevo mai visto questo negozio fino a prima dell'Estate, ma poi non sono mai entrato... beh grazie mille!"
Allora, i segni di disturbo c'erano già: vivere (veramente) nella via parallela a questa, eppure non aver mai notato uno dei dieci negozi della via. Poi questa storia di non osare entrare. Ma ok, passiamoci sopra.
Se non fosse che...
Mattino dopo, ore 9.30. Entra il tizio (sulla cinquantina d'anni scarsa), saluta cordiale. Mi dice che vorrebbe rivedere altri orologi, perchè deve comprare, ora che ha scoperto il negozio.
Ancora con sta storia dello scoprire. Boh. E "deve" comprare. Boh.
Comunque, nonostante il casino che c'è all'apertura del mattino, gli mostro due orologi, lui li soppesa e tutto, poi saluta dicendo che tornerà.
Torna la sera stessa, sempre verso le 19. Entra, dice che ci deve pensare, esce.
Mentalmente per me sta già avviandosi verso la landa sconosciuta dell'andare affanculo.
Torna il pomeriggio dopo. Dice che ci sta ancora pensando.
MOLTO BENE, eh. Grazie per l'aggiornamento.
Dopo il weekend, si presenta alla porta. Pensavo che il weekend avesse portato consiglio. No, si fa vedere altri due orologi che con quelli precedenti non c'entrano niente, segno che non si ha idea di cosa si sta cercando. Brutto segno.
Vabbè, li mostro, lui dice che sono gentilissimo, che è contento di aver scoperto questo negozio, è bello che ci siano tutti questi orologi in vendita.
Va via.
Per ora, due settimane dopo, non l'ho più visto.
CHE ANGOSCIA.
Con la persona che stavo servendo ci metto un po', ma alla fine mi libero. Il tizio mi chiede di vedere tre modelli di orologi diversi, glieli tiro fuori, ne parlo un po'.
Lui mi dice:
"Grazie per le informazioni, ero molto curioso di sapere come funzionano questi orologi, e non ho mai avuto il coraggio di entrare in questo negozio. Abito qui dietro da 13 anni, non avevo mai visto questo negozio fino a prima dell'Estate, ma poi non sono mai entrato... beh grazie mille!"
Allora, i segni di disturbo c'erano già: vivere (veramente) nella via parallela a questa, eppure non aver mai notato uno dei dieci negozi della via. Poi questa storia di non osare entrare. Ma ok, passiamoci sopra.
Se non fosse che...
Mattino dopo, ore 9.30. Entra il tizio (sulla cinquantina d'anni scarsa), saluta cordiale. Mi dice che vorrebbe rivedere altri orologi, perchè deve comprare, ora che ha scoperto il negozio.
Ancora con sta storia dello scoprire. Boh. E "deve" comprare. Boh.
Comunque, nonostante il casino che c'è all'apertura del mattino, gli mostro due orologi, lui li soppesa e tutto, poi saluta dicendo che tornerà.
Torna la sera stessa, sempre verso le 19. Entra, dice che ci deve pensare, esce.
Mentalmente per me sta già avviandosi verso la landa sconosciuta dell'andare affanculo.
Torna il pomeriggio dopo. Dice che ci sta ancora pensando.
MOLTO BENE, eh. Grazie per l'aggiornamento.
Dopo il weekend, si presenta alla porta. Pensavo che il weekend avesse portato consiglio. No, si fa vedere altri due orologi che con quelli precedenti non c'entrano niente, segno che non si ha idea di cosa si sta cercando. Brutto segno.
Vabbè, li mostro, lui dice che sono gentilissimo, che è contento di aver scoperto questo negozio, è bello che ci siano tutti questi orologi in vendita.
Va via.
Per ora, due settimane dopo, non l'ho più visto.
CHE ANGOSCIA.
giovedì 1 ottobre 2015
Cretino e Mazziato
A inizio Settembre viene un tizio con un orologio di una marca che tengo anche io, un modello costoso con cinturino in pelle. Specifica subito che non l'ha preso da me, vorrebbe cambiare il cinturino perchè "si è rovinato subito". In effetti il cinturino, molto chiaro, assorbe molto il sudore e se sudi tantissimo si nota...
Gli dico che è fortunato perchè il cinturino uguale originale ce l'ho in casa, ma lui dice che non ho capito bene - vuole mettere un cinturino acciaio perchè non è possibile che dopo SOLI DUE ANNI il cinturino di pelle vada cambiato.
(innanzi tutto non si era spiegato bene lui, non è che non avevo capito io: "vorrei cambiare cinturino", senza dire altro, significa che se possibile lo vuoi uguale, o almeno dello stesso materiale... e poi "soli due anni" come durata di un cinturino di pelle non sono niente male, ma son dettagli solo di cortesia, non c'entrano con questa storia)
Gli spiego che purtroppo su quel modello non si può montare un cinturino in acciaio. E' un modello particolare, ha una sorta di scalino sulla cassa, e non si può montare il cinturino in acciaio. Esiste in effetti una versione in acciaio di quell'orologio, sembra identica ma il cinturino in acciaio sul modello che nasce in pelle non si può montare. Lui non ci crede, io gli spiego che è un modello che conosco bene, che ho già provato a montare il cinturino acciaio sulla base di quello in pelle, e non ci sta. Sembra tutto perfetto, ma lo scalino impedisce la perfetta aderenza del cinturino.
Non gli sto mentendo: ho un cinturino in acciaio di quel modello, rimastomi invenduto in negozio dopo che appunto non si era riusciti a montarlo. Sad but true, l'assistenza della marca dopo avermi venduto il cinturino assicurandomi che ci stava, non son riusciti a montarlo nemmeno loro, e non mi avevano ridato i soldi riprendendosi il cinturino. Grazie mille, centro assistenza.
Comunque, lui mi dice che forse non ho voglia, e insomma mi rompe le palle, io non so come spiegargli che IL.CINTURINO.DI.ACCIAIO.NON.SI.PUO'.METTERE.
Niente, va via tutto dubbioso e seccato.
Torna ieri, dopo 3 settimane. Ha un'aria di sfida, mi dice "Capo, alla fine l'ho preso il cinturino d'acciaio, hai visto che c'era? Me lo monti? L'ho preso da un'altra parte, ma non riescono a montarlo."
Gli sorrido veramente in faccia, mentre mi interrogo sull'analfabetismo di ritorno, sull'arroganza degli ignoranti, e sulla difficoltà di comprendere concetti semplici in persone di 40anni.
No, il cinturino non glielo monto. IL.CINTURINO.DI.ACCIAIO.NON.SI.PUO'.METTERE.
E infatti ripete che anche nel negozio dove l'ha comprato, non sono riusciti a metterlo. Ma allora perchè stracazzo devi venire a rompere le palle a me, che ti avevo detto che il lavoro non si poteva fare, e che non ci ho guadagnato un euro dalla situazione?
Oh niente, è ancora convinto che sia io che non voglio lavorare, che sia per qualche misterioso motivo colpa mia se nemmeno l'altro negozio è riuscito a montarlo, mi dice "ma non vuoi nemmeno provare?". No, non voglio provare, perchè so il risultato e non vedo perchè perderci tempo.
Nella discussione che segue, scopro anche l'onestà dell'altro negozio (non so chi sia), che un cinturino da vendere a 110 euro l'ha fatto pagare 140. Senza riuscire a montarlo.
Ma in effetti non sono cazzi miei, sono problemi del furbone di turno. Vada a farselo montare dal negozio, lo faccia mandare in assistenza, lo mandi al padreterno: IL.CINTURINO.DI.ACCIAIO.NON.SI.PUO'.METTERE.
E tanti saluti ai 140 euro, boccalone.
Gli dico che è fortunato perchè il cinturino uguale originale ce l'ho in casa, ma lui dice che non ho capito bene - vuole mettere un cinturino acciaio perchè non è possibile che dopo SOLI DUE ANNI il cinturino di pelle vada cambiato.
(innanzi tutto non si era spiegato bene lui, non è che non avevo capito io: "vorrei cambiare cinturino", senza dire altro, significa che se possibile lo vuoi uguale, o almeno dello stesso materiale... e poi "soli due anni" come durata di un cinturino di pelle non sono niente male, ma son dettagli solo di cortesia, non c'entrano con questa storia)
Gli spiego che purtroppo su quel modello non si può montare un cinturino in acciaio. E' un modello particolare, ha una sorta di scalino sulla cassa, e non si può montare il cinturino in acciaio. Esiste in effetti una versione in acciaio di quell'orologio, sembra identica ma il cinturino in acciaio sul modello che nasce in pelle non si può montare. Lui non ci crede, io gli spiego che è un modello che conosco bene, che ho già provato a montare il cinturino acciaio sulla base di quello in pelle, e non ci sta. Sembra tutto perfetto, ma lo scalino impedisce la perfetta aderenza del cinturino.
Non gli sto mentendo: ho un cinturino in acciaio di quel modello, rimastomi invenduto in negozio dopo che appunto non si era riusciti a montarlo. Sad but true, l'assistenza della marca dopo avermi venduto il cinturino assicurandomi che ci stava, non son riusciti a montarlo nemmeno loro, e non mi avevano ridato i soldi riprendendosi il cinturino. Grazie mille, centro assistenza.
Comunque, lui mi dice che forse non ho voglia, e insomma mi rompe le palle, io non so come spiegargli che IL.CINTURINO.DI.ACCIAIO.NON.SI.PUO'.METTERE.
Niente, va via tutto dubbioso e seccato.
Torna ieri, dopo 3 settimane. Ha un'aria di sfida, mi dice "Capo, alla fine l'ho preso il cinturino d'acciaio, hai visto che c'era? Me lo monti? L'ho preso da un'altra parte, ma non riescono a montarlo."
Gli sorrido veramente in faccia, mentre mi interrogo sull'analfabetismo di ritorno, sull'arroganza degli ignoranti, e sulla difficoltà di comprendere concetti semplici in persone di 40anni.
No, il cinturino non glielo monto. IL.CINTURINO.DI.ACCIAIO.NON.SI.PUO'.METTERE.
E infatti ripete che anche nel negozio dove l'ha comprato, non sono riusciti a metterlo. Ma allora perchè stracazzo devi venire a rompere le palle a me, che ti avevo detto che il lavoro non si poteva fare, e che non ci ho guadagnato un euro dalla situazione?
Oh niente, è ancora convinto che sia io che non voglio lavorare, che sia per qualche misterioso motivo colpa mia se nemmeno l'altro negozio è riuscito a montarlo, mi dice "ma non vuoi nemmeno provare?". No, non voglio provare, perchè so il risultato e non vedo perchè perderci tempo.
Nella discussione che segue, scopro anche l'onestà dell'altro negozio (non so chi sia), che un cinturino da vendere a 110 euro l'ha fatto pagare 140. Senza riuscire a montarlo.
Ma in effetti non sono cazzi miei, sono problemi del furbone di turno. Vada a farselo montare dal negozio, lo faccia mandare in assistenza, lo mandi al padreterno: IL.CINTURINO.DI.ACCIAIO.NON.SI.PUO'.METTERE.
E tanti saluti ai 140 euro, boccalone.
venerdì 18 settembre 2015
Nuovi sbocchi lavorativi
Parlavo nel post precedente di problemi organizzativi nel gestire orde di clienti
(e ancora una volta lo ripeto: prima di dire "eh ma te sei fortunato, nel mio negozio entra poca gente", ricordatevi che esistono le vie di mezzo, e che io mi trovo ogni giorno da solo a servire almeno 60 clienti, con il problema che tratto tutti troppo velocemente e con superficialità, anche chi magari sta lasciandomi 300 euro per comprare un orologio).
Beh, in Agosto ho fatto un giro a Expo e ora rifletto che potrebbe essere questo il mio futuro:
Carrellino di orologi da spacciare direttamente per strada, oppure carrellino per cambiare le pile direttamente a domicilio: d'altronde con i numeri di pile che cambio, immagino che se andassi a suonare casa per casa, qualcuno che deve cambiare la pila lo troverei sempre.
"SIGNORA E' ARRIVATO IL CAMBIAPILE! SIGNORA SCENDA SUBITO E SI AVVICINI AL CARRELLINO! CAMBIO PILA IMMEDIATO, PILE CINTURINI LUCIDA VETRO! PREZZI ABBORDABILI SIGNORA! SIGNORAAAAAA APPROFITTI!"
(e ancora una volta lo ripeto: prima di dire "eh ma te sei fortunato, nel mio negozio entra poca gente", ricordatevi che esistono le vie di mezzo, e che io mi trovo ogni giorno da solo a servire almeno 60 clienti, con il problema che tratto tutti troppo velocemente e con superficialità, anche chi magari sta lasciandomi 300 euro per comprare un orologio).
Beh, in Agosto ho fatto un giro a Expo e ora rifletto che potrebbe essere questo il mio futuro:
Carrellino di orologi da spacciare direttamente per strada, oppure carrellino per cambiare le pile direttamente a domicilio: d'altronde con i numeri di pile che cambio, immagino che se andassi a suonare casa per casa, qualcuno che deve cambiare la pila lo troverei sempre.
"SIGNORA E' ARRIVATO IL CAMBIAPILE! SIGNORA SCENDA SUBITO E SI AVVICINI AL CARRELLINO! CAMBIO PILA IMMEDIATO, PILE CINTURINI LUCIDA VETRO! PREZZI ABBORDABILI SIGNORA! SIGNORAAAAAA APPROFITTI!"
sabato 12 settembre 2015
System Fail
Dopo le vacanze, il tecnico delle pile mi ha proposto ("supplicato" rende meglio) una cosa: mettere un "tappo" alle pile per ogni giorno - al massimo 30, poi si prendono per il giorno successivo ancora.
E' un metodo che in linea teorica approvo e da anni già volevo implementare, ma non avevo mai proposto per un motivo.
Il motivo è spiegato nei numeri della prima settimana di apertura.
Sabato: 49 pile
Martedì: 35
Mercoledì: 37
Giovedì: 34
Venerdì: 24
Sabato: 28
quindi i numeri reali del cambio pila sono stati:
sabato 30
martedì 30 (19 di arretrato + 11 nuove, rimangono 24)
mercoledì 30 (24 di arretrato + 6, rimangono 31)
giovedì 30 (30 di arretrato e ne avanzano ancora 1 e tutti quelli di giovedì, 34)
venerdì 30 (30 arretrati, e ne avanzano 5 da mercoledì, e tutti quelli di venerdì, 24)
Sabato: 57 (ci ha lavorato Lunedì tutto il pomeriggio)
Se fossi un ristorante chiamerei Gordon Ramsay. O Joe Bastianich. Mi serve un'idea geniale per svoltare, per mettere un tappo ai 114 "clienti" entrati il primo giorno, i 74 del secondo, i 69 del terzo, e la stabilizzazione sui 65 al giorno.
Non sono numeri fisiologicamente sostenibili da una sola persona in un negozio, se non ti fanno incassare abbastanza. Fanno solo incazzare abbastanza, casomai.
****
Che poi, a me scoccia fare quello che "si lamenta", e so che sono problemi da primo mondo (o da terziario avanzato, per chi amava Cuore), ci ho pensato un po' prima di pubblicare questo post, ma alla fin fine questo blog nasce come sfogo lavorativo, e questa situazione sta iniziando a pesarmi, preferisco scriverne che urlarne.
Lo rileggerò fra 5 anni e ne riderò, dall'alto delle mie ricchezze accumulate. In realtà il negozio lo sto facendo filare dritto, è solo che non posso permettermi, a causa delle tasse aggiuntive, di assumere nessun altro. Al contempo, smettere tout-court di cambiare le pile mi pare irragionevole, anche se a conti fatti secondo me tutte le altre orologerie in città hanno smesso di farle, visto che continuo ad avere "clienti" nuovi che arrivano per le pile, non sono sempre gli stessi.
E' un metodo che in linea teorica approvo e da anni già volevo implementare, ma non avevo mai proposto per un motivo.
Il motivo è spiegato nei numeri della prima settimana di apertura.
Sabato: 49 pile
Martedì: 35
Mercoledì: 37
Giovedì: 34
Venerdì: 24
Sabato: 28
quindi i numeri reali del cambio pila sono stati:
sabato 30
martedì 30 (19 di arretrato + 11 nuove, rimangono 24)
mercoledì 30 (24 di arretrato + 6, rimangono 31)
giovedì 30 (30 di arretrato e ne avanzano ancora 1 e tutti quelli di giovedì, 34)
venerdì 30 (30 arretrati, e ne avanzano 5 da mercoledì, e tutti quelli di venerdì, 24)
Sabato: 57 (ci ha lavorato Lunedì tutto il pomeriggio)
Se fossi un ristorante chiamerei Gordon Ramsay. O Joe Bastianich. Mi serve un'idea geniale per svoltare, per mettere un tappo ai 114 "clienti" entrati il primo giorno, i 74 del secondo, i 69 del terzo, e la stabilizzazione sui 65 al giorno.
Non sono numeri fisiologicamente sostenibili da una sola persona in un negozio, se non ti fanno incassare abbastanza. Fanno solo incazzare abbastanza, casomai.
****
Che poi, a me scoccia fare quello che "si lamenta", e so che sono problemi da primo mondo (o da terziario avanzato, per chi amava Cuore), ci ho pensato un po' prima di pubblicare questo post, ma alla fin fine questo blog nasce come sfogo lavorativo, e questa situazione sta iniziando a pesarmi, preferisco scriverne che urlarne.
Lo rileggerò fra 5 anni e ne riderò, dall'alto delle mie ricchezze accumulate. In realtà il negozio lo sto facendo filare dritto, è solo che non posso permettermi, a causa delle tasse aggiuntive, di assumere nessun altro. Al contempo, smettere tout-court di cambiare le pile mi pare irragionevole, anche se a conti fatti secondo me tutte le altre orologerie in città hanno smesso di farle, visto che continuo ad avere "clienti" nuovi che arrivano per le pile, non sono sempre gli stessi.
venerdì 28 agosto 2015
-1 al rientro
Sì, scusate, sono andato in ferie senza salutare. Ma ora ritorno... il 29 Agosto il negozio riapre.
Quanto son stato bene in queste settimane chiuso? Benissimo, perchè quando la saracinesca è abbassato, io al lavoro non ci penso, mai.
So che domani sarà una giornata PESSIMA, ma il mio cervello blocca fuori tutto e cerca di godersi il dolce far niente fino alla fine.
Ma il destino non è d'accordo.
Oggi pomeriggio ero a far la spesa al supermercato*, con musica altissima nelle orecchie, mi stavo concentrando sul formato di pasta da comprare. Mi batte sulla spalla qualcuno.
Per me l'atto di togliere le cuffie dalle orecchie è già una bestemmia incorporata, il mio umore non è mai buono, se mi tolgo le cuffie per un imprevisto.
Figuriamoci come deve essere il mio umore, se quando le tolgo lo sconosciuto accanto a me sta già parlando, partito in quinta, mi perdo le prime parole ma poi afferro il senso del discorso:
"...sono tre in tutto, uno in particolare è un orologio trasparente che sembra un Royal Oak, aveva un cinturino di plastica giallo, se ti porto il pezzetto poi tu..."
Lo interrompo dicendo che lo devo vedere in negozio, detto così non so dare una risposta, grazie. Ma ovviamente continua.
"E' in particolare a quello che tengo, perchè me l'aveva regalato un amico che adesso non c'è più e quindi se porto la chiusura magari tu riesci a blablablablabla"
Mi concentro FORTISSIMO sulla lista della spesa, proprio mentre lui parla io rifletto sul fatto che non ho richiesto il buono sconto per la carta igienica, e rifletto anche che uno sconosciuto che mi dà del tu mi sta proprio sul cazzo, se si sta parlando di lavoro. Va avanti a parlare, alla fine cedo all'informazione di pubblico interesse: "guardi, io apro domani, casomai me lo porti".
In effetti spero non me lo porti domani, spero domani vengano 10 persone in tutto e debbano ritirare una delle 50 (CINQUANTA) pile lasciatemi in negozio prima della chiusura estiva.
So che non sarà così. Ci risentiremo con le cronache da una riapertura. L'inverno sta arrivando.
* non so da voi, ma nel mio supermercato c'è uno scanner dei prodotti che ti permette di fare la lettura da solo, poi vai in una cassa speciale automatizzata, passi lo scanner e paghi, senza nessun contatto umano o perdita di tempo. quindi immaginate quanto mi faccia piacere avere un qualsiasi contatto umano mentre sto facendo la spesa, in generale...
Quanto son stato bene in queste settimane chiuso? Benissimo, perchè quando la saracinesca è abbassato, io al lavoro non ci penso, mai.
So che domani sarà una giornata PESSIMA, ma il mio cervello blocca fuori tutto e cerca di godersi il dolce far niente fino alla fine.
Ma il destino non è d'accordo.
Oggi pomeriggio ero a far la spesa al supermercato*, con musica altissima nelle orecchie, mi stavo concentrando sul formato di pasta da comprare. Mi batte sulla spalla qualcuno.
Per me l'atto di togliere le cuffie dalle orecchie è già una bestemmia incorporata, il mio umore non è mai buono, se mi tolgo le cuffie per un imprevisto.
Figuriamoci come deve essere il mio umore, se quando le tolgo lo sconosciuto accanto a me sta già parlando, partito in quinta, mi perdo le prime parole ma poi afferro il senso del discorso:
"...sono tre in tutto, uno in particolare è un orologio trasparente che sembra un Royal Oak, aveva un cinturino di plastica giallo, se ti porto il pezzetto poi tu..."
Lo interrompo dicendo che lo devo vedere in negozio, detto così non so dare una risposta, grazie. Ma ovviamente continua.
"E' in particolare a quello che tengo, perchè me l'aveva regalato un amico che adesso non c'è più e quindi se porto la chiusura magari tu riesci a blablablablabla"
Mi concentro FORTISSIMO sulla lista della spesa, proprio mentre lui parla io rifletto sul fatto che non ho richiesto il buono sconto per la carta igienica, e rifletto anche che uno sconosciuto che mi dà del tu mi sta proprio sul cazzo, se si sta parlando di lavoro. Va avanti a parlare, alla fine cedo all'informazione di pubblico interesse: "guardi, io apro domani, casomai me lo porti".
In effetti spero non me lo porti domani, spero domani vengano 10 persone in tutto e debbano ritirare una delle 50 (CINQUANTA) pile lasciatemi in negozio prima della chiusura estiva.
So che non sarà così. Ci risentiremo con le cronache da una riapertura. L'inverno sta arrivando.
* non so da voi, ma nel mio supermercato c'è uno scanner dei prodotti che ti permette di fare la lettura da solo, poi vai in una cassa speciale automatizzata, passi lo scanner e paghi, senza nessun contatto umano o perdita di tempo. quindi immaginate quanto mi faccia piacere avere un qualsiasi contatto umano mentre sto facendo la spesa, in generale...
mercoledì 15 luglio 2015
Bad Karma
Questa storia distruggerà il mio karma, e se ne riderete distruggerà anche il vostro. Ma dio, quanta soddisfazione a sentirla e a raccontarla a voi...
Entra un tizio/cliente, è un rompicoglioni patentato, ha sempre da dire su tutto e tempo fa aveva avuto un problema con un orologio da donna comprato da me, e ancora un po' non si finiva in tribunale per una cazzata (sì vabbè, le solite minacce senza gambe, ovviamente). E' proprio uno di quelli che finisci a trattare con sufficienza perchè speri non torni più, eppure torna sempre.
Ha un taglio in faccia, un occhio nero e l'orologio da donna in mano. Rido mentalmente per le condizioni della sua faccia, ma mi preoccupo per il fatto che abbia in mano questo benedetto orologio.
"Oh, salve! Le ho portato questo orologio perchè è successa una cosa assurda!
Anni fa ho fatto installare una ventola a pale sul soffitto, una cosa di design in ghisa pesantissima, ma ben fissata con tasselli. L'altro giorno mentre eravamo a tavola io e mia moglie si è staccata. Ha rotto il polso a mia moglie e mi ha tagliato la faccia. E ha pure rotto l'orologio!"
Bwahahahahaha.
Non vi dico altro della storia, bastano le mie risate sataniche (alla fine ci ho pure guadagnato perchè l'orologio era irreparabile e ne ha preso uno uguale), non è finita in cronaca nazionale perchè si son solo feriti e presi un enorme spavento.
Grazie karma per aver accolto le mie maledizioni, anche se ci sono voluti un paio d'anni. Ho molto apprezzato il tocco di classe di rompere anche l'orologio tanto contestato.
Entra un tizio/cliente, è un rompicoglioni patentato, ha sempre da dire su tutto e tempo fa aveva avuto un problema con un orologio da donna comprato da me, e ancora un po' non si finiva in tribunale per una cazzata (sì vabbè, le solite minacce senza gambe, ovviamente). E' proprio uno di quelli che finisci a trattare con sufficienza perchè speri non torni più, eppure torna sempre.
Ha un taglio in faccia, un occhio nero e l'orologio da donna in mano. Rido mentalmente per le condizioni della sua faccia, ma mi preoccupo per il fatto che abbia in mano questo benedetto orologio.
"Oh, salve! Le ho portato questo orologio perchè è successa una cosa assurda!
Anni fa ho fatto installare una ventola a pale sul soffitto, una cosa di design in ghisa pesantissima, ma ben fissata con tasselli. L'altro giorno mentre eravamo a tavola io e mia moglie si è staccata. Ha rotto il polso a mia moglie e mi ha tagliato la faccia. E ha pure rotto l'orologio!"
Bwahahahahaha.
Non vi dico altro della storia, bastano le mie risate sataniche (alla fine ci ho pure guadagnato perchè l'orologio era irreparabile e ne ha preso uno uguale), non è finita in cronaca nazionale perchè si son solo feriti e presi un enorme spavento.
Grazie karma per aver accolto le mie maledizioni, anche se ci sono voluti un paio d'anni. Ho molto apprezzato il tocco di classe di rompere anche l'orologio tanto contestato.
sabato 13 giugno 2015
De Gustibus...
Mentre servo un cliente per un cinturino, entra un altro cliente, inizia a guardarsi in giro per passare il tempo.
Finito con il cinturino, passo al nuovo cliente. Lui mi dice, guardando i Citizen:
"Certo che escono orologi sempre più brutti, eh! Mamma mia..."
Boh, che gli devo dire... rispondo con un generico (visto che guarda i Citizen)
"Più che altro magari son sempre più grandi, gli orologi della Citizen, chi cerca una mezza misura non la trova più..."
(è una frase assolutamente a caso che mi è venuta in mente)
"No no, anche guardando gli altri che ha qui, tutti questi nuovi... son proprio brutti."
"Eh..."
"Senza offesa, ma non me ne piace neanche uno, ma chi li fa questi orologi?"
"..."
"Beh buona sera, grazie."
Ma perchè la gente si sente in dovere di parlare solo perchè ha un buco sulla faccia? Ma cosa si poteva sperare di ottenere, da un "dialogo" di questo tipo?
E in parole povere, ma che minchia voleva il tizio?
venerdì 15 maggio 2015
il Cretino (cecato)
Come FORSE potete immaginare dalla lettura anche casuale di questo blog, di cretini ne vedo tanti. Ma proprio tanti. Eppure qualcuno mi stupisce ancora.
Tizio sui 60 anni a cui la moglie ha regalato un orologio con cronografo.
Torna per cambiarlo, perchè "non vedo bene le ore quando sono senza occhiali". Ok, legittimo - a parte che se indossi normalmente gli occhiali come faccio io, non capisco in quale momento della giornata tu debba leggere le ore senza occhiali. Comunque ok, lo cambiamo non ho problemi, lui ha lo scontrino ed è tutto in regola.
Gli mostro gli orologi in quella fascia di prezzo, visto che era un regalo e comunque era già piuttosto costoso. Li guarda tutti SENZA occhiali, mettendosi a 2 centimetri dalla vetrinetta e fermandosi una ventina di secondi davanti ad ogni modello. I modelli sono una trentina.
Arrivato a metà delle sue analisi, io lo mollo per servire altra gente che c'è in negozio, perchè inizio ad intuire quanto tempo impiegherà il soggetto a scegliere.
Dopo 6-7 minuti, finalmente mette gli occhiali, e si riguarda tutti i modelli.
Se ne fa tirare fuori 4-5. Li prende in mano, li apprezza, continua a guardare. Io gli mostro i due che secondo me si vedono meglio, come lettura, con lancette bianche che svettano sul fondo scuro. Però non hanno gli indici visibili bene, e a quanto pare a 60 anni ha ancora bisogno dei riferimenti sul quadrante per capire che ore sono.
Opta per un modello a fondo bianco con lancette bianche. Gli sottolineo che boh, secondo me non è che si veda bene-bene.
Va nel panico, e inizia a ripetermi una domanda impossibile:
"Ma tu cosa mi consigli?"
Io continuo a ripetergli che al di là del gusto personale, non gli posso consigliae una cosa "che lui veda bene". Che ne so io di come ci vede? Glielo dico proprio così, eh, senza mezzi termini, in modo che sia comprensibile: non-posso-consigliare-come-vedere-bene.
Niente, dice che allora tornerà domani con la moglie.
Sapendo che domani mattina ho un impegno con un rappresentante di orologi, gli dico di non venire assolutamente la mattina, perchè non potrei seguirlo.
Chiama la moglie e le chiede se nel pomeriggio possono venire. Io gli dico che possono venire anche fra due giorni, tre, non c'è fretta.
Ma ok, "nessun problema, veniamo domani pomeriggio!".
Infatti si presentano la mattina alle 11, mentre c'è gente e mentre c'è il rappresentante. Non me li filo molto, li lascio lì a discutere dei vari modelli. Decido di non intervenire affatto, che ho altre robe da fare e visto che mi son reso conto che pure la moglie non è tanto a posto (non me ne ero accorto quando avevo venduto l'orologio, perchè aveva scelto in 3 secondi netti, ora mi rendo conto che aveva scelto in base al prezzo "mediamente costoso", e non in base al gusto).
Alla fine gli tiro fuori 3-4 modelli (nessuno di quelli che si era fatto vedere ieri), la moglie sceglie i peggiori, li guardano, e lui continua "ma tu cosa mi consigli amore? tu cosa mi consigli?".
Lei gli consiglia quelli che si leggono di meno.
Lui è ancora indeciso, alla fine lei decide per lui: praticamente il più brutto e meno leggibile. Io son felicissimo, perchè era quello meno vendibile di tutti.
Lui lo mette al polso, e dice "che bello, non lo vedo benissimo ma è proprio bello".
Oh, contenti loro.
Tizio sui 60 anni a cui la moglie ha regalato un orologio con cronografo.
Torna per cambiarlo, perchè "non vedo bene le ore quando sono senza occhiali". Ok, legittimo - a parte che se indossi normalmente gli occhiali come faccio io, non capisco in quale momento della giornata tu debba leggere le ore senza occhiali. Comunque ok, lo cambiamo non ho problemi, lui ha lo scontrino ed è tutto in regola.
Gli mostro gli orologi in quella fascia di prezzo, visto che era un regalo e comunque era già piuttosto costoso. Li guarda tutti SENZA occhiali, mettendosi a 2 centimetri dalla vetrinetta e fermandosi una ventina di secondi davanti ad ogni modello. I modelli sono una trentina.
Arrivato a metà delle sue analisi, io lo mollo per servire altra gente che c'è in negozio, perchè inizio ad intuire quanto tempo impiegherà il soggetto a scegliere.
Dopo 6-7 minuti, finalmente mette gli occhiali, e si riguarda tutti i modelli.
Se ne fa tirare fuori 4-5. Li prende in mano, li apprezza, continua a guardare. Io gli mostro i due che secondo me si vedono meglio, come lettura, con lancette bianche che svettano sul fondo scuro. Però non hanno gli indici visibili bene, e a quanto pare a 60 anni ha ancora bisogno dei riferimenti sul quadrante per capire che ore sono.
Opta per un modello a fondo bianco con lancette bianche. Gli sottolineo che boh, secondo me non è che si veda bene-bene.
Va nel panico, e inizia a ripetermi una domanda impossibile:
"Ma tu cosa mi consigli?"
Io continuo a ripetergli che al di là del gusto personale, non gli posso consigliae una cosa "che lui veda bene". Che ne so io di come ci vede? Glielo dico proprio così, eh, senza mezzi termini, in modo che sia comprensibile: non-posso-consigliare-come-vedere-bene.
Niente, dice che allora tornerà domani con la moglie.
Sapendo che domani mattina ho un impegno con un rappresentante di orologi, gli dico di non venire assolutamente la mattina, perchè non potrei seguirlo.
Chiama la moglie e le chiede se nel pomeriggio possono venire. Io gli dico che possono venire anche fra due giorni, tre, non c'è fretta.
Ma ok, "nessun problema, veniamo domani pomeriggio!".
Infatti si presentano la mattina alle 11, mentre c'è gente e mentre c'è il rappresentante. Non me li filo molto, li lascio lì a discutere dei vari modelli. Decido di non intervenire affatto, che ho altre robe da fare e visto che mi son reso conto che pure la moglie non è tanto a posto (non me ne ero accorto quando avevo venduto l'orologio, perchè aveva scelto in 3 secondi netti, ora mi rendo conto che aveva scelto in base al prezzo "mediamente costoso", e non in base al gusto).
Alla fine gli tiro fuori 3-4 modelli (nessuno di quelli che si era fatto vedere ieri), la moglie sceglie i peggiori, li guardano, e lui continua "ma tu cosa mi consigli amore? tu cosa mi consigli?".
Lei gli consiglia quelli che si leggono di meno.
Lui è ancora indeciso, alla fine lei decide per lui: praticamente il più brutto e meno leggibile. Io son felicissimo, perchè era quello meno vendibile di tutti.
Lui lo mette al polso, e dice "che bello, non lo vedo benissimo ma è proprio bello".
Oh, contenti loro.
martedì 5 maggio 2015
Fra Moglie e Marito...
Sabato pomeriggio, c'è un gran casino in negozio. Sto mostrando ad una tizia un orologio per una vendita, ci sono 5-6 persone in attesa, alcuni guardano le vetrine, altri parlano fra di loro, c'è anche qualcuno seduto sulla sedia che c'è per i clienti.
Entra un tizio, mi interrompe mentre parlo con la cliente, mi chiede:
"Scusi, una cosa veloce, è per caso passata di qui mia moglie?"
"Ehm... non so, la conosco?"
"Non so, comunque una signora che deve cambiare una pila."
"Non so dirle, ne son passate tante di signore con la pila..."
"Ok grazie buongiorno."
Io finisco con la cliente, impacchetto, saluto, servo uno che deve cambiare il cinturino, prendo una pila, prendo un'altra pila, mostro un orologio da tasca... Ritorna il tizio di prima.
Mi si avvicina per parlarmi, ma mentre lo fa, ora che il negozio è vuoto, vede che sua moglie era seduta sulla sedia, in attesa del suo turno. Le dice "Ah, sei qui!", lei saluta, poi giusto per gradire lui se la prende con me - interrompendomi mentre sto parlando con il cliente dell'orologio da tasca:
"Ma perchè prima non mi ha detto che mia moglie era qui? Son dieci minuti che la cerco per il centro della città"
"Scusi ma io non conosco sua moglie - lei non l'aveva vista?"
"No, col casino che c'era, ho chiesto a lei."
"Guardi, in effetti c'era gente, ma comunque non avrei comunque saputo che quella era sua moglie."
"E lei nemmeno mi ha salutato!"
"Magari anche sua moglie non l'ha vista, non so."
"Certo che sto negozio è un bel casino."
"Mah, ok" - e torno a rivolgermi al cliente dell'orologio da tasca.
Il mio commento in effetti è questo:
MAH, OK.
Ma che vuole sta gente?
(ah sì, cosa voleva la moglie lo so: cambiare cinturino all'orologio. missione compiuta, quando è arrivato il suo turno) (il marito nemmeno aveva capito cosa doveva fare, la moglie - andava di pila di default...)
Entra un tizio, mi interrompe mentre parlo con la cliente, mi chiede:
"Scusi, una cosa veloce, è per caso passata di qui mia moglie?"
"Ehm... non so, la conosco?"
"Non so, comunque una signora che deve cambiare una pila."
"Non so dirle, ne son passate tante di signore con la pila..."
"Ok grazie buongiorno."
Io finisco con la cliente, impacchetto, saluto, servo uno che deve cambiare il cinturino, prendo una pila, prendo un'altra pila, mostro un orologio da tasca... Ritorna il tizio di prima.
Mi si avvicina per parlarmi, ma mentre lo fa, ora che il negozio è vuoto, vede che sua moglie era seduta sulla sedia, in attesa del suo turno. Le dice "Ah, sei qui!", lei saluta, poi giusto per gradire lui se la prende con me - interrompendomi mentre sto parlando con il cliente dell'orologio da tasca:
"Ma perchè prima non mi ha detto che mia moglie era qui? Son dieci minuti che la cerco per il centro della città"
"Scusi ma io non conosco sua moglie - lei non l'aveva vista?"
"No, col casino che c'era, ho chiesto a lei."
"Guardi, in effetti c'era gente, ma comunque non avrei comunque saputo che quella era sua moglie."
"E lei nemmeno mi ha salutato!"
"Magari anche sua moglie non l'ha vista, non so."
"Certo che sto negozio è un bel casino."
"Mah, ok" - e torno a rivolgermi al cliente dell'orologio da tasca.
Il mio commento in effetti è questo:
MAH, OK.
Ma che vuole sta gente?
(ah sì, cosa voleva la moglie lo so: cambiare cinturino all'orologio. missione compiuta, quando è arrivato il suo turno) (il marito nemmeno aveva capito cosa doveva fare, la moglie - andava di pila di default...)
martedì 28 aprile 2015
25 Aprile: negozio CHIUSO
Martedì 28 aprile: ragazzi, quanta merda sto mangiando oggi da parte di alcuni clienti, che Sabato scorso, 25 Aprile, sono venuti in negozio e l'hanno trovato chiuso.
Come mai l'han trovato chiuso?
PERCHE' IL 25 APRILE E' FESTA NAZIONALE.
E durante le feste nazionali non lavoro, soprattutto una festa come il 25 Aprile.
Non mi interessa se i centri commerciali e i supermercati sono aperti (chiedete alle cassiere quanto sono felici!), non mi interessa se oltre metà dei negozi della mia via sono aperti.
Personalmente, non sono andato a far la spesa, a fare un giro per i centri commerciali, a "spendere soldi". Perchè è un giorno che fino a pochi anni fa era "sacro", si stava chiusi e se proprio non si voleva riflettere sulla libertà conquistata nel 1945, si stava in famiglia a riposarsi un po'.
Io al 25 Aprile tengo ancora, mi spiace solo che si sia combattuto (anche) per permettere al mondo di diventare così consumistico, in cui il diritto fondamentale della persona è quello di uscire e spendere soldi, ed il diritto accessorio è quello di scrivere su facebook "liberati da chi?" "siamo schiavi dell'America" e l'immortale "era meglio quando si stava BENISSIMO con Lui" (scritto possibilmente da qualcuno di 23 anni).
Di sicuro ci ho rimesso più io a tenere chiuso il negozio un sabato (in periodo di comunioni, poi) che non il cliente che stamattina si lamentava che "era venuto apposta" per cambiare una pila. Fosse stato uno, ok. Ma pare che tutti Sabato siano passati con la pila in tasca e abbiano vissuto il dramma di una saracinesca abbassata.
Come mai l'han trovato chiuso?
PERCHE' IL 25 APRILE E' FESTA NAZIONALE.
E durante le feste nazionali non lavoro, soprattutto una festa come il 25 Aprile.
Non mi interessa se i centri commerciali e i supermercati sono aperti (chiedete alle cassiere quanto sono felici!), non mi interessa se oltre metà dei negozi della mia via sono aperti.
Personalmente, non sono andato a far la spesa, a fare un giro per i centri commerciali, a "spendere soldi". Perchè è un giorno che fino a pochi anni fa era "sacro", si stava chiusi e se proprio non si voleva riflettere sulla libertà conquistata nel 1945, si stava in famiglia a riposarsi un po'.
Io al 25 Aprile tengo ancora, mi spiace solo che si sia combattuto (anche) per permettere al mondo di diventare così consumistico, in cui il diritto fondamentale della persona è quello di uscire e spendere soldi, ed il diritto accessorio è quello di scrivere su facebook "liberati da chi?" "siamo schiavi dell'America" e l'immortale "era meglio quando si stava BENISSIMO con Lui" (scritto possibilmente da qualcuno di 23 anni).
Di sicuro ci ho rimesso più io a tenere chiuso il negozio un sabato (in periodo di comunioni, poi) che non il cliente che stamattina si lamentava che "era venuto apposta" per cambiare una pila. Fosse stato uno, ok. Ma pare che tutti Sabato siano passati con la pila in tasca e abbiano vissuto il dramma di una saracinesca abbassata.
martedì 21 aprile 2015
Deviazione Professionale - Man finds Food
Ieri è cominciato il nuovo programma di Adam Richman, "Man finds food". Onestamente non è interessantissimo, e l'editing va troppo veloce... troppe immagini e troppe parole in pochi secondi, e poco tempo dedicato all'arte del mangiarsi un bel panino.
Ma in ogni caso, la mia attenzione è stata distratta dopo pochi secondi, quando ho visto che Adam aveva al polso un orologio che ho in vendita anche io. E' sempre un'emozione riconoscere i "miei" orologi :)
Suunto Core All Black.
Scusatemi la deviazione professionale. Scatta sempre, in questi casi. Su DMAX è la fiera del Casio G-Shock, fra "affari in vendita" e "rimozione forzata". In America amano il digitale indistruttibile :)
mercoledì 15 aprile 2015
La voglia... (che torna!)
(mi pare ci sia già un post con lo stesso titolo e gli stessi contenuti, scritto anni fa, comunque ripartiamo da zero!)
Mi spiace per l'assenza dal blog - semplicemente, negli ultimi mesi il tempo è letteralmente volato (ironico, ahah) e la voglia di scrivere è diminuita, insieme al tempo libero a disposizione.
Non è successo niente di grave qui, il lavoro è sempre uguale, la gente sempre uguale (almeno non è "sempre peggio"), me la cavo sempre uguale... ho avuto vagamente meno stimoli a scrivere, sia perchè non ci sono stati casi eclatanti che dovevo raccontare immediatamente, sia perchè le cose "minori" non mi stimolano più. Le lamentele sulle pile subito devono essere epiche, per farmi aumentare le pulsazioni cardiache - di solito me ne frego senza nemmeno alzare un sopracciglio.
Quando succede qualcosa di interessante me lo appunto in testa - in testa mi scrivo l'intero post qui per Clerks, magari butto giù due righe per ricordarmelo, ma poi non concludo il post.
Sono diventato assolutamente un ingranaggio del sistema: mi sveglio, lavoro, poco tempo libero, la sera telefilm di altissima qualità o concerti. Mi si dice che alla fin fine ok, in realtà è questa "la vita", se non hai i soldi per trasferirti su un'isola deserta, se non sei un fricchettone (possibilmente coi soldi di famiglia), e in generale se hai bisogno di soldi per tirare avanti.
Però ecco - ora che ho scritto, che mi sono scusato (era subentrata anche una certa vergogna nel ritornare come se niente fosse), che ho riaperto la diga... diciamo che domani magari un post lo scrivo, e cerco di riprendere il ritmo. Perchè comunque a me fa piacere scrivere!
giovedì 19 febbraio 2015
Perseveranza
In tanti anni di lavoro, non mi era mai capitata una cosa del genere, relativamente al cambio-pila.
Viene una badante con un Cartier d'oro. La persona che cura deve cambiare la pila.
Nessun problema, me lo deve lasciare, è pronto per domani.
"Uh, allora devo chiedere alla signora, torno domani casomai."
Torna il giorno dopo. Ok, deve cambiare la pila.
Sì, deve lasciarlo, è pronto domani.
"Ma avevo capito che oggi si faceva subito, che ieri non poteva."
"Purtroppo no, lo deve lasciare da un giorno all'altro."
"Allora devo chiedere alla signora."
Torna il giorno dopo, aspetta un po' perchè c'è un po' di gente in negozio, vede bene che sono impegnatissimo. Estrae il Cartier.
"Ahh, allora lo può lasciare?"
"No, proprio non può farmelo subito?"
"Non so come dirglielo: lo fa il tecnico la sera. E' un orologio prezioso, pieno di viti, va fatto con calma."
"No, la signora lo vuole subito."
"Non so che dire."
Esce.
Torna il giorno dopo, per dirmi che la signora non vuole proprio lasciare un orologio di così alto valore. MI CHIEDE SE POSSO FARE SUBITO LA PILA.
No, cazzo, NO!
E niente, non lo lascia. Adesso è una settimana che non le vedo... spero sia andata alla Cartier, dove te lo tengono un mese almeno "per motivi tecnici". Oppure spero abbia trovato un cinese che le abbia massacrato le viti, rovinato la cassa e insomma fatto il classico lavoro fatto male PURCHE' FATTO SUBITO.
Venire quattro volte, quattro giorni di seguito, chiedendo sempre la stessa cosa, senza che cambi mai niente. Pensava di prendermi per sfinimento?
martedì 20 gennaio 2015
L'uomo bionico
Questo è un vero caso da Clerks, ma proprio una cosa che sarebbe stata perfetta nel film di Kevin Smith!
Sarebbe potuto finire MALISSIMO, per caso, e nel film l'avrebbero fatta finire MALISSIMO apposta.
Viene un signore con una pila in mano (una CR1632 per chi vuole i dettagli) mi chiede se ce l'ho, gli dico che non ci sono problemi e lui è visibilmente felice, mi dice che ha avuto problemi a trovarla.
La vado a prendere, quando torno lui mi chiede se gentilmente posso inserirgliela nel telecomando che ha tirato fuori dalla tasca. Allora torno di là, smonto le viti, inserisco la pila, e come sempre appena inserita la pila in un telecomando, schiaccio un bottone per vedere se si accende la lucetta. Non si accende nessuna lucetta.
Apro di nuovo il telecomando, smonto il meccanismo, e scopro che in realtà non è prevista nessuna lucetta. E' raro, ma succede. Di solito è carino, se schiacci un bottone e si accende una lucetta, ma non tutti lo fanno. Comunque allora ok, dò per scontato che il telecomando funziona, richiudo il tutto e consegno al cliente.
Mentre gli dò il telecomando, lui mi dice: "Non schiacci nessun pulsante!"
Io sudo un po' freddo ma sorrido e dico "nono, nessun problema" (in realtà so benissimo, che l'ho schiacciato, due volte pure...)
Rassicurato, lui mi dice: "Se lo schiaccia io finisco a terra, è il telecomando della mia gamba artificiale... non va schiacciato il tasto."
Continuo a sudare freddo ma dico "Ma no, non lo schiaccio. Ecco, sono tot euro".
Paga, se ne va. Non sa del rischio che ha corso: evidentemente, dei tre pulsanti sul telecomando, ho schiacciato quello della "accensione", e insomma non quello dello spegnimento/espulsione della gamba/avvio reattori per jetpack/mitragliatrice incorporata.
Nel film di Kevin Smith, si sarebbe trovato il modo accidentale di schiacciare il bottone anche dopo aver scoperto che avrebbe potuto causare una tragedia. E probabilmente a vedere una roba del genere al cinema, avrei riso di brutto.
PS: so che in tanti, visto il tenore dei mitomani che passa dal mio negozio (FBI e Rambo in primis), potrebbe pensare che la cosa della gamba fosse una invenzione tutta sua, ma in questo caso tendo a credergli, visto che poi quando se n'è andato ho notato una lievissima zoppìa, e visto che non mi ha tenuto 20 minuti a parlare della gamba e di quanto sia magnifica - l'ha trattata come una cosa della vita, un dato di fatto, senza volersi vantare o compiangere, e mi sembrava una persona a modo. Quindi penso fosse una cosa vera... e quindi ho imparato a non schiacciare tasti a caso sui telecomandi.
Sarebbe potuto finire MALISSIMO, per caso, e nel film l'avrebbero fatta finire MALISSIMO apposta.
Viene un signore con una pila in mano (una CR1632 per chi vuole i dettagli) mi chiede se ce l'ho, gli dico che non ci sono problemi e lui è visibilmente felice, mi dice che ha avuto problemi a trovarla.
La vado a prendere, quando torno lui mi chiede se gentilmente posso inserirgliela nel telecomando che ha tirato fuori dalla tasca. Allora torno di là, smonto le viti, inserisco la pila, e come sempre appena inserita la pila in un telecomando, schiaccio un bottone per vedere se si accende la lucetta. Non si accende nessuna lucetta.
Apro di nuovo il telecomando, smonto il meccanismo, e scopro che in realtà non è prevista nessuna lucetta. E' raro, ma succede. Di solito è carino, se schiacci un bottone e si accende una lucetta, ma non tutti lo fanno. Comunque allora ok, dò per scontato che il telecomando funziona, richiudo il tutto e consegno al cliente.
Mentre gli dò il telecomando, lui mi dice: "Non schiacci nessun pulsante!"
Io sudo un po' freddo ma sorrido e dico "nono, nessun problema" (in realtà so benissimo, che l'ho schiacciato, due volte pure...)
Rassicurato, lui mi dice: "Se lo schiaccia io finisco a terra, è il telecomando della mia gamba artificiale... non va schiacciato il tasto."
Continuo a sudare freddo ma dico "Ma no, non lo schiaccio. Ecco, sono tot euro".
Paga, se ne va. Non sa del rischio che ha corso: evidentemente, dei tre pulsanti sul telecomando, ho schiacciato quello della "accensione", e insomma non quello dello spegnimento/espulsione della gamba/avvio reattori per jetpack/mitragliatrice incorporata.
Nel film di Kevin Smith, si sarebbe trovato il modo accidentale di schiacciare il bottone anche dopo aver scoperto che avrebbe potuto causare una tragedia. E probabilmente a vedere una roba del genere al cinema, avrei riso di brutto.
PS: so che in tanti, visto il tenore dei mitomani che passa dal mio negozio (FBI e Rambo in primis), potrebbe pensare che la cosa della gamba fosse una invenzione tutta sua, ma in questo caso tendo a credergli, visto che poi quando se n'è andato ho notato una lievissima zoppìa, e visto che non mi ha tenuto 20 minuti a parlare della gamba e di quanto sia magnifica - l'ha trattata come una cosa della vita, un dato di fatto, senza volersi vantare o compiangere, e mi sembrava una persona a modo. Quindi penso fosse una cosa vera... e quindi ho imparato a non schiacciare tasti a caso sui telecomandi.
martedì 13 gennaio 2015
Back To The Future
Fra le (tante) cose che odio nei clienti, sono quelli che vogliono fare gli amiconi e pretendono di conoscere me e la mia famiglia da anni, dimostrandosi in enorme confidenza inventandosi storie delle quali non me ne frega niente (anche perchè spesso vengo confuso con: mio padre, mio NONNO, mio fratello che non esiste, il marito di mia zia, e qualsiasi parentela vogliate immaginare, purchè dimostri che in realtà non state nemmeno guardando in faccia la persona che avete davanti, per determinarne l'età).
Oggi, il top dei top. Tizia, direi circa 65 anni, mi deve far revisionare un orologio.
"Che poi, non so se si ricorda, ma questo bellissimo cinturino d'acciaio lo avevo preso qui, nel 1969. Guardi, mi ricordo anche che l'avevo pagato precisamente 2.500 lire."
Cioè io cosa devo rispondere ad una cosa del genere?
2.500 lire? Nel 1969?!?!?! Ma non ero nemmeno nato!
(il negozio però c'era, sì, tre gestioni fa)
Oggi, il top dei top. Tizia, direi circa 65 anni, mi deve far revisionare un orologio.
"Che poi, non so se si ricorda, ma questo bellissimo cinturino d'acciaio lo avevo preso qui, nel 1969. Guardi, mi ricordo anche che l'avevo pagato precisamente 2.500 lire."
Cioè io cosa devo rispondere ad una cosa del genere?
2.500 lire? Nel 1969?!?!?! Ma non ero nemmeno nato!
(il negozio però c'era, sì, tre gestioni fa)
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