giovedì 24 dicembre 2020

24 Dicembre, chiuso

Sembra incredibile scrivere in tutta tranquillità un post oggi, 24 Dicembre, Vigilia di Natale, uno dei giorni più caldi dell'anno per le vendite.

Ma tant'è, immagino lo sappiate tutti: il 24 Dicembre i "negozi di articoli non essenziali" sono chiusi. Sono chiuso anche io.

E' un grande danno, anche se il danno maggiore l'hanno fatto con tutto l'ultimo decreto legge, del quale la maggior parte della gente non ha capito niente. Molte persone ieri erano convinte che oggi saremmo stati aperti, molte si mostravano stupite e si capiva che secondo loro un po' era anche colpa mia, se oggi avevo deciso di star chiuso. Molti altri hanno capito che già da Lunedì scorso non si poteva più fare shopping. Tantissimi altri sono partiti nel weekend precedente per andare alle case di villeggiatura, o per tornare dai parenti in altre ragioni.

Tutto questo per dire: il 24 chiuso è un bel pugno in faccia. Ma l'intera settimana di Natale è stata una merda. Le vendite, di botto, sono finite proprio nel momento in cui avrei dovuto vendere di più e iniziare a mettere via i soldi per i mesi magri di Gennaio e Febbraio, comprese le tasse in arrivo. Il negozio, lo dico per i populisti o gli invidiosi, ha sempre costi di gestione notevoli, non è che quello che incasso me lo metto in tasca e divento automaticamente ricco. Con gli incassi di questi ultimi tre giorni, per dire, copro solamente il costo di uno dei miei fornitori (il maggiore, ok) per il mese di Dicembre.

Fortunatamente, non avevo comprato niente "di scorta" per Natale, le spese dei fornitori per Gennaio e Febbraio sono ridicolmente basse. Ora, per "guadagnare", bisogna stare attenti a comprare poco, in pratica. Si punta a non perdere, più che a guadagnare - non è una grande base, per fare commercio...

Ma in questi mesi, ho capito che solo di "cambio batterie" non riesco a campare. Era un esperimento che andava fatto, ma in sostanza non si può mettere insieme fatture ai fornitori, spese di gestione del negozio, mio stipendio e tasse, a botte di 5 euro a volta. Certo, ne cambio ancora 20-30 al giorno, ma non sono abbastanza per ideare un progetto "apro un micronegozio che cambia solo pile e cinturini e ci sto dentro con le spese".

Se non ho scritto in questi mesi, è perché non ho avuto un granchè da dire, non mi abbattono più i rincoglioniti che, a frotte, affollano ancora il mio negozio (entrando uno per volta, però, in modo che la tortura sia lenta e costante). Non trovo più ridicoli quelli che non capiscono il significato della parola "pila", non trovo niente di cui scrivere in maniera ironica. Coprire i costi del negozio mentre era chiuso, o anche mentre era aperto ma mezza italia era chiusa e la gente non voleva uscire, mi è costato circa il 25% del mio patrimonio personale. L'ho fatto, non so se potrò farlo anche l'anno prossimo.

No, non sto chiudendo il blog, nè il negozio! E' che oggi sono a casa, ed è uno dei pochi giorni dell'anno in cui preferirei essere al lavoro - perché lavoro per fare soldi.

PS: in effetti un bel caso cronico ieri verso le 18.45 mi è capitato, una cosa fra la tristezza e l'incazzatura, ne parlerò dopo Natale, magari in uno dei giorni in cui mi è concesso di stare aperto, ovvero il 28, 29, 30.

4 commenti:

  1. Mi dispiace sentirlo... ti auguro di farcela

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  2. Coraggio orolfrust ti siamo vicini!
    Grazie a non so quale entità suprema sono riuscito a recuperare buona parte di quei due mesi e mezzo di chiusura quindi mi ritengo moooolto fortunato...purtroppo so che non durerà molto perchè la seconda crisi economica in dieci anni è alle porte ma questo è e questo ci beccheremo.
    Probabilmente il fatto di vivere in un piccolo paese dell'estremo nord-est mi per una volta mi ha salvato di più rispetto a chi vive in una città più grande come la tua...boh!
    Chi vivrà vedrà!

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  3. questo tuo commento andrebbe stampato e incollato, o meglio inchiodato, sulla fronte di quelli che dicono "ma tu sei un imprenditore, ne fai di soldi!" .

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