mercoledì 14 settembre 2016

Lezione di civiltà

Da quando ho riaperto dopo le ferie estive, qui è un inferno, la media ormai si è spostata sui 60-70 clienti al giorno, con 30-35 pile almeno e punte di 45 il Martedì.
Questo per dire che ho costantemente un bordello colossale in negozio, io lavoro come un mulo e non guardo nemmeno chi ho davanti, figuriamoci se tengo conto di chi è entrato prima di qualcun altro.

L'altro giorno avevo 6 persone in attesa, mentre stavo mostrando i cinturini di ricambio. La cliente sceglie, io monto il cinturino, poi passo al cliente successivo, esce la cliente del cinturino, entra un'altra, e così via: non riesco a svuotare il negozio, e continuamente ci sono 5-6-7 persone che lo affollano (non è un negozio grosso). Io chiedo spesso "a chi tocca", se ci sono tre persone buttate maleducatamente tutte insieme sul bancone, mi affido non tanto alla loro intelligenza, non tanto al loro senso civico, ma ad un minimo di praticità nel ricordarsi a chi tocca.

Ad un certo punto tocca a una tizia che mi dà una ricevuta per ritirare un orologio, mentre la servo vedo un'altra tizia che stizzita torna verso la porta, mi chiede di aprire che torna dopo. Ok, uno in meno a far casino in negozio.

La tizia torna alle 12.28, mentre sto per chiudere. Le apro, il negozio è finalmente vuoto. La tizia, va detto, è una gran bella donna, vestita scollata, visioni rare in questo negozio frequentato al 90% da vecchi. Peccato che, vecchi o giovani, facciano sempre tutti cagare.

"Buongiorno"
"Buongiorno, sono passata a dirle che prima ha fatto passare davanti a me una signora e non si fa così"
"Uh... non so, pensavo toccasse alla signora"
"Senta io non sono qui a farmi prendere in giro, l'ha fatta passare davanti anche se toccava a me!"
"Ma io non so nemmeno chi fosse, c'era un bel po' di gente, se non dice niente lei, io servo chi mi trovo davanti"
"Comunque volevo comprare un orologio, ma siccome lei è un maleducato, mi rivolgerò da un'altra parte"
"Mi spiace, arrivederci"

Ma vaffanculo va. Magari la prossima volta anzichè fare sto casino, fai la persona "civile" e dici "scusi signora, ma tocca a me". Se stai zitta, te ne vai e poi torni a far la paladina dei diritti civili di sto cazzo, sarai sempre una che in un posto solo deve andare.
Perchè comunque so che posso guardarmi con serenità allo specchio, mi spacco veramente il culo con questo lavoro per guadagnarmi ogni singolo euro, e non ho bisogno di nessuno che mi faccia la predica su come ci si comporta davanti ad un branco di incivili.

(tanto la storia dell'orologio secondo me era una cazzata, voleva solo farmi una ripicca da scuola media e cercare di farmi piangere chiedendo scusa...)

7 commenti:

  1. Ma và, secondo me sperava che per scusarti la invitassi a prendere un caffè, o a pranzo (vista l'ora) ;)

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    1. Mah, forse un approccio del genere avrebbe funzionato in un film di Tom Hanks degli anni Novanta: ti odio poi ti amo poi ti apprezzo... Per me con chiunque inizi rompendomi le palle, la cosa finisce immediatamente :)

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  2. Oh no, e adesso chi le cambierà la batteria dello Swatch?

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  3. Ah che bella l'umanità!

    O forse era un altro modo maldestro per chiedere uno sconto!
    Qualche giorno fa entra un tizio e mi dice che lui di solito va da un'altra parte ma quel giorno era chiuso...quindi di trattarlo molto bene!
    Un genio della trattativa!

    Nella loro mente bacata in questo caso avresti dovuto chiedere scusa in ginocchio e fare uno sconto eccezionale!

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    1. Beh certo, come gli altri geni della trattativa che mi dicono che "in un altro negozio l'hanno visto a 20 euro di meno". Di risolito rispondo con un "eh, non so che dire", anche se le cose da dire, dopo un paio di male parole, sarebbero "MA ALLORA VAI DA QUELL'ALTRO, NO?"

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    2. Infatti solitamente vorrei rispondere:

      a- questo non è un suk.
      b- ti sembro un vu cumprà in spiaggia?
      c- se quell'altro ti fa 20 di meno perché dovresti dirmelo? esci e vai!
      d- secondo te non sono abituato a riconoscere chi mente spudoratamente?

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  4. Ma il mi dispiace deve per forza essere detto di prammatica? Ma quanto sarebbe più gratificante un "Signora la cosa mi riempie il cuore di profonda indifferenza vada a fare i suoi acquisti dove più le aggrada possibilmente lontano da qui".
    Sognare in fondo è ancora gratis

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