martedì 9 febbraio 2010

L'Asilo

Arrivo alle 15.25: mentre parcheggio noto che fuori dal negozio ci sono già due "vedette", come le chiamo io. Gente immobile col collo teso a vedere se il negozio apre, o pronte a scovarmi da lontano, mentre mi avvicino per aprire... si sa mai che si riesca a darmi in mano una pila da cambiare mentre ancora sono fuori.

Entro, apro il negozio, non ho nemmeno finito di tirar su la saracinesca che già suona il campanello. Un attimo, per dio... ok.
Entra una tizia. Non è una delle due viste fuori.

Appena si chiude la porta dietro di lei, ri-suona il campanello ed entrano le due tizie contemporaneamente.
L'età media di tutte è attorno ai 65. Giusto per dire che non sono ragazzine.

Io nel frattempo ho salutato la prima a entrare e la sto servendo (deve cambiare un cinturino). Mentre lei guarda i cinturini, le altre due parlano fra di loro:

"Ma chi di noi due era arrivata prima?"
"Forse io, ma di sicuro non la signora qui!"

La signora continua a guardare i cinturini e le ignora.

"No, perchè noi eravamo in coda fuori, e questa qui ci è passata davanti, ahaha!"
"Ehehe!"

Io le ignoro.
La signora sceglie un cinturino da 15 euro, vado a montarlo. Mentre lo monto (tempo: 2 minuti, che devo pure sostituire la fibbia), sento che in negozio le due prima-sconosciute-ora-alleate continuano.

"No, sa, prima dicevamo per scherzo, ma lei alla fin fine ci è passata davanti!"

"Se voi state dall'altra parte della strada ad aspettare che apra un negozio, perdete il posto!"
"Sì ma non è giusto. Comunque pazienza. Non avevo altro da fare, però ero in coda da un po'."

Finisco il lavoro, incasso i soldi, e con un sorriso sardonico mi rivolgo alle due:

"E ora a chi tocca?"

Purtroppo si erano definiti i ruoli. La prima doveva lasciare una pila. La seconda ritirarla.

Dico "purtroppo" perchè mi sarebbe piaciuto gustarmi una continuazione della litigata. Soprattutto fra i bambini dell'asilo, è gustosissima.
 

11 commenti:

  1. hanno anche chiamato la mamma?

    s.

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  2. Scena analoga: parrucchiere, orario d'apertura 14.30, arrivo alle 14.35, il proprietario è un pò in ritardo, d'accordo, aspetto. Davanti all'entrata è già presente un altro ragazzo, e un cinque minuti dopo che sono arrivato, si aggiunge anche un signore sulla settantina. Inizio a temere.
    Nel frattempo arriva il parrucchiere, ci apre il negozio, e (come da previsione) il vecchio esclama bello arzillo:"Cià, vado prima io, eh!".
    Sono stato zitto: non sta bene insultare gli anziani.


    Butch

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  3. @ Butch: io sono più della politica Unna, fai agli altri quello che vuoi ma fallo prima che lo facciano loro a te...avresti dovuto (e bada è solo un consiglio) arrotolargli il cavo dell'asciugacapelli al collo e appenderlo fuori dal negozio come monito! Molto pittoresco e di grande effetto!

    @ P.: pazzesco, mancava solo che si infilassero davanti a te dicendo: "Ho aperto io per prima!" - oppure - "Tana! Tocca ancora a te!" - poi le vedi zoppicare cercado di correre su quelle loro gambette anzianotte che rischiano di spezzarsi!...mi sento particolarmente ispirato alla violenza oggi, dovrò scrivere un post a riguardo!

    LibraioInalberato

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  4.  vedi è sempre colpa dei vecchi, sono dei casinisti arraffoni e non hanno un CAZZO DA FARE tutto il giorno! scusate il francesismo!!
    gli è sempre dovuto tutto
    M A L E D E T T I
    almeno P. quelli che vengono nel tuo negozio non puzzano! e hai l'arma del campanello quindi VOLENDO puoi anche non aprigli!! :-PP

    infopazzi :)

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  5. Io non ho pietà. Se ci sono prima io, ci sono prima io, vecchietto o meno. Negli ospedali sono temutissima, controllo l'eliminacode e butto i foglietti raccoglibili.
    L'Economa Domestica (certe risse alle poste....).

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  6. a breve troverai gente che si accampa in tenda davanto al negozio come fanno in giappone quando esce un nuovo aggeggio elettronico!!!

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  7. @Butch... l'educazione NON HA ETA'... si presuppone che qualcuno più grande di te abbia già vissuto una certa esperienza e capisca che deve essere di esempio... Invece col piffero... sti maledetti sempre pronti in metropolitana a buttarti sotto il treno per passare.... o a far finta di zoppicare per scavalcare le file... ma andassero a cagare. Che odio.

    @LibraioInalberato AHAHAHAHAHA

    Fyaa

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  8. basta un po' di intelligenza.
    eravamo in un sette o otto in attesa che aprisse il negozio.
    ho chiesto al gruppone di persone: "chi è l'ultimo?"
    una donna: "io".
    "bene, io sono dopo di lei".
    allora anche gli altri hanno cominciato a numerarsi.
    "io sono arrivato dopo di lei"
    "il signore con il cappello è arrivato prima"
    quando il negozio ha aperto, siamo stati serviti in ordine perfetto d'arrivo, autoregolato.

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  9. ahaha anonimo... il tuo ragionamento è fallato fin dall'inizio.
    c'è la parola "intelligenza" nella primissima frase. 

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  10. la cosa triste e non sto scherzando è che stasera la mia fidanzata per una situazione simile in un negozio a momenti faceva partire la faida...

    lei prima, lui un imbecille che pretendeva di passare prima gridando e sbraitando, nel giro di dieci minuti urla botte e minacce. tutto questo per un "c'ero prima io". ultimamente mi chiedo spesso xkè la gente esce di casa lasciando il cervello sul comodino oppure se effettivamente ste persone sono così anche in casa. mah.

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  11. E' una giungla. Ad esempio quando devo andare dal dottore prima di recarmi in ufficio ci mando mia madre a fare la fila (porella) un'ora prima e già così mi ritrovo con 2/3 pensionati del menga davanti. Che per farsi prescrivere 1 cavolata ci impiegano almeno un quarto d'ora a testa (che per le semplici prescrizioni di medicine basta lasciare una busta con il foglietto dentro e poi ripassare a ritirare il tutto). Ma no, devono arrivare all'alba e rompere le scatole. Sarà perchè in saletta d'attesa possono leggere le riviste gratis?

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