mercoledì 13 dicembre 2023

La fretta di McGyver

 Tizio con un Rolex falso, consapevole che sia falso.

"Devo avvitare la ghiera girevole, è diventata molle, credo serva smontarla per poi tendere le molle sottostanti."

"Mi spiace, non è un lavoro che facciamo, non mettiamo mano sui Rolex falsi"

"Ma cosa ci vuole?"

"Se si rompe una delle molle o altre cose è un problema sostituirla"

"Bah, è una cosa che so fare anche io a casa, non so perché non la facciate voi."

"Ma se sa farla, perché lo chiede a me?"

"E' che ero in giro, volevo sistemarla subito, non ho voglia di aspettare stasera."

"Pazienza, mi spiace."

Boh.
(Ah sì, si deduce anche che volesse il lavoro fatto subito.)


16 commenti:

  1. Uuuuuh la combo lavorosubito-Rolexfalso-losofarepureioacasa, c'è profumo di grandissime polemiche nell'aria!
    Mi siedo e attendo...

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  2. Assolutamente d'accordo, non si fa assistenza sulle patacche. E' una regola aurea di ogni buon orologiaio, e vale anche per i commessi di orologeria, sebbene titolari del negozio :-). Anche il mio caro amico S., valentissimo maestro orologiaio della mia città, schifa giustamente i falsi. Rinunciando anche ad un certo guadagno. Ma la regola è che se il falsone si rompe, spiace...si butta. Eh cari, è così. La patacca passa direttamente dal polso alla pattumiera, senza fermate intermedie. Tra l'altro io non capisco che soddisfazione può dare un falso acclarato. Boh...va bene io sono io (e voi...), nasco orologiaio nel cuore, appassionato di meccanica applicata all'orologeria; per me un falso equivale ad una bestemmia e non faccio testo. Ma gli altri, quelli che non distinguono uno scappamento a Deténte da un Grasshopper, ma cosa cazz...volo ci trovano in un falso Rolex, Muller, Breitling, Cartier o vattelapesca? Ma sarà sempre meglio l'orologio omaggio del Dixan no, che almeno è originale? Bah...

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    1. Scusa, comprendo benissimo che gli orologiai non desiderino riprarare il falso, ma perché dici "non si fa..", "la regola è che..." e così via, quasi che fosse un dogma religioso (la regola è quella, guai a metterla in discussione)? Se rispondi così a uno che ti chiede di riparare un falso, sembra fatto apposta per cercare il litigio.

      Perché non dici qualcosa tipo "perché i pezzi di ricambio sono praticamente impossibili da trovare", "perché il falso è fatto con materiali scadenti, o è tenuto insieme con la colla, e 90 volte su cento quando provi ad aprirlo si spacca del tutto", o "perché il falso costa talmente poco, e il lavoro da fare per revisionarlo è talmente tanto, che spendi di più a ripararlo che a comprarne un altro"? Che tra l'altro, mi pare sia la verità.

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    2. La verità è che ci sono le leggi sui marchi, e in linea puramdnte teorica compie un reato chi li possiede. Non puoi dire di aver preso un rolex falso a 300 euro pensando che fosse vero.
      Un professionista non deve prendere in carico il lavoro su un falso in quanto tale.
      Punto.

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    3. @Anonimo delle 21:58 - Immagina la finanaza che trova in una sartoria abiti taroccati, prova a spiegargli che non li stai producendo ma solo riparando.

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    4. Anonimo 21.58, perchè la gente deve mettersi in testa che un falso è reato, comprarlo, indossarlo,e anche ripararlo; e l'orologiaio non deve dare altra spiegazione se non quella che non si fa assistenza sui falsi.
      Prova a dire una cosa diversa e sentirai:
      -ma è sempre andato bene è un buon orologio!
      -ma guarda che non ci sono ricambi da sostituire, è solo da aggiustare (di default, guai a dire il contrario)!
      -ma non è fatto con materiali scadenti, è sempre andato bene!
      -Ma non l'ho pagato poco, gli ho dato 100 euro!
      E iniziano discussioni infinite, meglio "non si riparano i falsi"

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    5. Rispondo ad "Anonimo 21:58": apprezzo l'obiezione "se rispondi così è chiaro che cerchi il litigio", ma anni e anni di esperienza personale in negozio mi hanno fatto capire che:
      - meno si parla, più si è chiari
      - anche quando si è chiari, la gente non capisce niente
      - il litigio avverrà sempre e comunque, se si ha di fronte qualcuno che non ha voglia di capire e che vive pensando che "il cliente ha sempre ragione" (anche quando porta materiale falso o ha pretese assurde, come in questo caso avrebbe voluto che gli sistemassi SUBITO una cosa comunque complicata).
      - a molte persone (più di quante immagini) dà fastidio il solo sentir nominare la parola "falso", al punto che io in questi casi uso il termine "non facciamo riparazioni su questo tipo di orologi", poi sta al cliente capire di "che tipo" di orologi si sta parlando. Se menzioni la parola falso, iniziano a offendersi, dire che è una replica e non un falso, e diventano aggressivi in un attimo. Perché un falso è da poveracci, e loro di certo non lo so. Giammai!

      Approvo, in linea teorica, la comunicazione chiara e onesta nello spiegare perché non si riparano certi orologi. Il problema è che la gente sta spiegazione non la vuole sentire, vuole solo sentire le due paroline magiche "sì padrone".

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  3. Domanda per P.
    Quanta gente c'è che entra chiedendo assistenza sugli orologi falsi?

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    1. Non tantissimi, sul totale dei miei clienti. Diciamo 5 al mese per assistenza, e 3-4 in più che chiedono di accorciare cinturini di rolecs falsi.

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    2. Per curiosità, togliere una maglia a un falso è un lavori che fai o è sempre off limits?

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  4. Chi è P? Boh, va be' se non ti dispiace, conoscendo il settore, che frequento da decenni, rispondo io: c'è tanta gente che chiede assistenza sulle patacche quanta ce n'è che le compera: quindi tantissima. Naturalmente il mio amico S. accampa mille ragioni, che più che altro sono scuse, per non intervenire sulla patacca, e sono le ragioni elencate più sopra: difficoltà di reperire i ricambi, il costo dell'intervento che risulterebbe antieconomico, la fragilità delle componenti, ecc. Tutte balle. In realtà la spiegazione è che non vuole metterci le mani e basta. Anche perché il cliente col falso è spesso più patacca dell'orologio, pieno di pretese e col braccino corto. Per di più, oltre all'aspetto legale e pratico, vi è quello professionale. Un orologiaio di "un certo livello", come diceva il famoso virologo, è una specie di tecnico specializzato ed artista al tempo stesso. Per una revisione può chiedere ed ottenere compensi cospicui. Campa tranquillamente con gli originali, ha sempre lavoro arretrato e non ha bisogno di mortificare la propria arte con le patacche.

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  5. Mi chiedo... per un orologiaio, fare assistenza su orologi falsi, è per caso equivalente a un negoziante di computer che faccia assistenza ad un computer con software piratato (e craccato) installato?
    Quando si hanno dei problemi al computer di solito si chiede sui forum, si invia un log con gli errori e con la configurazione del sistema, si aggiorna il software all'ultima versione, e si contatta l'assistenza tecnica del software.
    Se il software è craccato, a volte la causa del problema è il crack stesso (o magari, il software contiene del malware, provenendo da fonti dubbie, oppure c'è qualche protezione che si attiva in ritardo). Chiedere informazioni su come aggirare la protezione è illegale, non è possibile contattare l'assistenza senza un numero di licenza valido, non è possibile installare patch o aggiornamenti, e non è possibile condividere i log del sistema senza rivelare l'installazione di software piratato. Quindi, risolvere il problema diventa ben difficile (magari sul deep web c'è qualcuno che sa come risolverlo, ma trattandosi di gente che sta violando la legge, ti fidi di loro? In molti casi le patch per software craccati sono in realtà malware)

    Inoltre, se la guardia di finanza ti trova un pc con software piratato in negozio, il sospetto che sia stato tu ad installarlo (quindi, pirateria a scopo di lucro, punibile col carcere) è alto, e non è facile per il negoziante provare che il computer gli era già arrivato così.

    E, per finire, se il cliente non voleva spendere soldi per il software originale, probabilmente non vuole spendere soldi nemmeno per l'assistenza, quindi si inventerà di sicuro scuse per non pagare il lavoro. Perciò, se qualcuno chiede assistenza su un computer con software piratato, il rivenditore rifiuta.

    Per gli orologi il principio è lo stesso?

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    1. Il principio è corretto, sì, ma c'è l'aggiunta che ben pochi hanno voglia di rompersi le palle e perdere tempo con un meccanismo che darà dei problemi e che non vale niente. Un pc con software piratato, rimane un pc. Un rolecs è un prodotto con materiale scarso, che monta un meccanismo scarso, ed è illegale.

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  6. Mi viene una idea: in passato, se non ricordo male, qualcuno aveva suggerito di mettere il banchetto "pila self-service". Perché non fai davvero una cosa del genere? Metti un tavolo, con qualche attrezzo (fissato con catena, così non te lo rubano), e ogni volta che qualcuno dice "ma cosa ci vuole?" "Lo so fare anche io!" "Lo farei io se avessi gli strumenti" "Basta solo aggiustare un pezzetto", tu gli indichi il tavolo del self service e gli dici "Accomodati!". Così almeno spaccano l'orologio definitivamente e non insistono più (e magari riesci pure a vendergliene uno decente)

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