Avrei dovuto riaprire oggi, ma un lieve problema di salute mi ha convinto a spostare la data di un giorno.
Sono andato in biblioteca a restituire i libri letti in Agosto, e fuori dall'ingresso ho trovato questo, un malinconico cinturino (NON USCITO DAL MIO NEGOZIO!) perso così, per strada. Non era nemmeno messo male, quasi nuovo.
Ho fatto una foto, nel caso fra qualche giorno arrivi un "cliente" a chiedermi di montare questo raro cinturino trovato per strada (rideteci su, ma non è una cosa così improbabile, non batterei ciglio).
Intanto, gli altri negozianti della via mi hanno ragguagliato sul fatto che io sia la persona più ricercata in zona. Ogni giorno hanno notato che qualcuno arrivava davanti alla saracinesca abbassata e si guardava in giro spaesato. Al supermercato ho incontrato DUE clienti che mi hanno guardato con occhi sgranati.
Il punto più basso l'ho effettivamente toccato ieri, il momento in cui ho deciso che mi meritavo un giorno in più di pausa.
Ero in ospedale (non per me, stavo solo accompagnando), incrocio una cliente - devo dirlo, è una che riconosco, una cliente che effettivamente compra un paio di cose all'anno.
Non è che mi ha fatto dei convenevoli vuoti come "che strano vederla qui", "spero vada tutto bene". No, le sue esatte parole con una faccia stupitissima per la mia apparizione e toccandosi l'orologio al polso: "Ohhh, ma buongiorno! Quando apre? Ho una pila da cambiare, sono passata ieri ed era chiuso."
Le ho detto che aprirò Martedì, solo per darle fastidio - è una buona cliente, ma io sono anche una persona, e se mi vedi in ospedale non mi chiedi di quando sarò al lavoro, io non mi sono mai identificato con il mio lavoro.
Insomma, si ricomincia esattamente come si era finito.
Ma da un certo punto di vista si ricomincia un po' più leggeri, perché io so una cosa che i clienti ancora non sanno.
