giovedì 21 settembre 2023

Psicopatologia del cinturino

"Buongiorno, devo cambiare questo cinturino"

Signora giovanile, sui 50 anni, vestita curata, la vedi per strada e puoi pensare che sia carina ma soprattutto una persona NORMALE.

Deve cambiare il cinturino dell'orologio: trattasi di un semplice cinturino marrone in vitello stampato coccodrillo. Nessun problema - anzi, il problema molto temporaneo c'è: quel modello esatto con quel colore esatto l'ho esaurito, mi arriverà a fine mese, ma precisamente in questo istante l'ho esaurito. Ci sono di altri colori, ci sono altre lavorazioni, ma quello non c'è - per capirci, di quella misura ho un album di 8 pagine, 12 cinturini per pagina. Diciamo un centinaio di modelli.

Inizia il circo, con una insalata di parole durata 13 minuti. Questo è un riassunto di quel che mi ricordo (metto fra parentesi quello che ho pensato, non quello che ho detto, perché non mi dava tempo per rispondere e comunque dopo poco avevo perso la voglia di provare a dialogare).

"Non c'è uguale, cosa devo fare, buttare via l'orologio? (no, basta mettere un cinturino simile e accontentarsi)

Lei non ha idea di come mi facciano schifo questi colori, ma detto con tutto rispetto, è una mia opinione. Ma rivediamoli tutti dall'inizio, bisogna affrontare le cose con mentalità aperta, magari ne trovo uno che va bene. Questo è verde? (è nero) è un bel verde (è nero). Questo che sto cambiando è durato poco, non c'è una garanzia sui cinturini?  (è marcio, ha i due passanti rotti e anche sotto ai buchi del cinturino è completamente marcio) Sa, me ne serve uno robusto perché io lo tengo su tutto il giorno anche a dormire, non lo tolgo mai, lo tolgo solo per fare la doccia e lavarmi i denti.

Questo potrebbe piacermi anche se è marrone scuro, ma ha la metallurgia dorata (tradotto: fibbia dorata), non va bene (non le ho neanche spiegato che potevo cambiarla con una acciaio, ero già arrivato a un livello di bassa sopportazione).

Vediamoli ancora, prima o poi troverò qualcosa che potrebbe piacermi anche se non me ne piace nessuno."

Segnalo uno dei pochi momenti in cui ho avuto uno scambio di parole, perché verrà utile nel proseguo della storia. Un paio di minuti dopo aver iniziato a sfogliare l'album dei cinturini, ne trova due identici: uno ha la fibbia dorata, uno la fibbia acciaio. Per il resto, sono identici.

"Di questi mi piace un po' questo qui, quello invece proprio no."

"Sinceramente sono uguali, con fibbie diverse."

"Ne è sicuro?"

"Sì signora, è il mio lavoro, ne sono sicuro."

"Ma la metallurgia è diversa."

"Sono lo stesso cinturino con fibbie diverse."

"Allora non sono uguali, una differenza c'è, sarebbe corretto segnalarla e non dire che sono uguali."

Ora confesso una cosa: ultimamente va molto di moda chiedermi se per cose banalissime del mio lavoro "sono sicuro" di quello che dico. E' una cosa che mi fa imbestialire, se non ti fidi del professionista che hai davanti (e sei abbastanza maleducato da chiedergli se è sicuro su una cosa che riguarda il suo lavoro), puoi prendere e cambiare negozio.

In ogni caso, dalla risposta che mi ha dato ho appunto capito che era meglio smettere di rispondere alla sua cazzate di domande e considerazioni.

Dopo 13 minuti trova il cinturino "che le fa meno schifo". Quando prendo in mano l'orologio e le chiedo se allora quello andrà bene e se vuole che glielo monti, la pietra tombale dell'ottimismo:

"Ma quindi ha una prognosi infausta? Durerà poco come quello che sto cambiando?"

"Dipende da quanto lo indossa, dal suo sudore... ma non durerà poco. Vado a montarlo."

Mi siedo al banco di lavoro. Tolgo il primo pezzo di cinturino.

"Ci vorrà molto?"

"No, un paio di minuti, il tempo di fare il lavoro"

L'ansa del cinturino è marcia, come di consuetudine decido di cambiarla (è un servizio che faccio gratis e spesso non lo dico al cliente, perché ho imparato che se lo dici, il cliente è capace di dirti che era affezionato a quell'ansa e che la vuole indietro e non dovevo permettermi di sostituire un pezzo invisibile e completamente marcio).

Mentre cerco l'ansa giusta:

"Ci vuole ancora tanto?"

"Signora mi sarò seduto da 40 secondi, un attimo di pazienza e ce la facciamo"

"No, perché ho fretta"

Onestamente, sbotto. Forse non dovrei, ma penso mi possa anche essere consentito.

"Signora, ha impiegato 13 minuti a scegliere il cinturino, mi concede di concentrarmi sul mio lavoro 2 minuti?"

"Ma scusi, ma lei ce l'ha con me?"

"No, vorrei solo finire il lavoro"

"E' da prima che sento un clima di ostilità"

(sto zitto e lavoro)

"Io devo andare via entro un minuto."

(sto zitto e lavoro)

"Voglio andare via presto da qui, non voglio più stare in questo negozio dove lei è veramente scortese."

(finisco, credo di averci impiegato 100 secondi, compreso il cambio delle anse)

"Ecco fatto, sono 22 euro"

"Ma la pagavo anche il doppio se avesse fatto ancora prima, perché me ne voglio andare da qui."

"Signora, il tempo di passare il bancomat e può andare, non la sto certo trattenendo e non c'è bisogno di pagare di più."

"Ancora questo clima aggressivo, già dall'inizio quando mi ha contraddetto e ha detto che questo è il suo lavoro, io stavo solo facendo domande perché non ne so niente di questo lavoro, e lei è stato molto ostile."

"D'accordo, passi qui il bancomat."

"MA HA SENTITO QUELLO CHE HO DETTO?"

"Sì, non so cosa rispondere."

"Io avrei chiesto scusa."

"Non so di cosa dovrei scusarmi, ma d'accordo."

"LO DICE SOLO PER ACCONTENTARMI."

"Signora, direi che siamo a posto così, il cinturino è montato, pagare ha pagato, possiamo salutarci."

"GUARDI CHE L'HO SENTITA, CHE DICEVA CHE HO IMPIEGATO TROPPO TEMPO A SCEGLIERE IL CINTURINO, NON E' IL MIO LAVORO GUARDARE I CINTURINI, LI HO GUARDATI CON CALMA PER SCEGLIERE QUELLO MIGLIORE, CHE POI NON MI PIACE NEMMENO TROPPO."

(sto zitto)

"E POI C'ERA CHE XXXYYYXYXYXYXYXYXYXYXYXYBLABLABLABLABLA"

"Signora, le ho detto che siamo a posto, ora la devo salutare. Se non si è trovata bene mi dispiace, vuol dire che non ci rivedremo."

"GUARDI CHE LEI FORSE NON SI RICORDA, MA IO VENIVO IN QUESTO NEGOZIO FIN DA BAMBINA, MIO PADRE E' XXX, E' UNA DELUSIONE CHE QUESTO NEGOZIO SIA FINITO COSI'"

"Signora, se prima aveva fretta di andare, non so perché ora si trattiene."

"MA INSOMMA XXXYXYXYXYXYXXXXXBLABLABLABLABLA"

"Signora... a posto così."

Esce, sbattendo la porta.

Ora. Io posso anche avere compassione di una persona del genere. Ritengo che abbia qualche sorta di disturbo mentale, a me dispiace che lo abbia. Ma la sostanza è che mi ha tenuto impegnato quasi 20 minuti e alla fine mi ha anche trattato di merda e si è messa a urlare contro di me. Io non mi occupo di disagio mentale, ho un semplice negozio di orologi. Cerco di avere molto (MOLTA) pazienza, vedo persone con vari disagi tutti i giorni. Ma ad una certa, oh, finisce che ti mando mentalmente affanculo e finisci come personaggio memorabile in questo blog, cosa devo dirti.

(In tutto questo delirio, un avvenimento quasi paranormale: non è entrato nessuno mentre la servivo e mentre ci litigavo. Il destino mi ha lasciato da solo a seguirla, senza interruzioni e/o intromissioni di estranei)



10 commenti:

  1. Visto il continuo peggioramento della salute mentale degli avventori, mediterei di munirmi di taser.

    RispondiElimina
  2. Diamine che peccato aver perso una clientona così!
    Ma tanto lo so, tornerà, magari a lamentarsi che il cinturino è durato solo tre anni, magari a lamentarsi dei passantini che si rompono dopo due, o magari della metallurgia che si è arruginita.
    Tornano, ahimè, tornano sempre, e fanno finta di niente come se non li riconoscessi.
    A volte se non avessimo una dose massiccia di autocontrollo sviluppata in anni di lavoro ci sarebbero un sacco di articoli di cronaca nera in più.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono colpito dal fatto che i primi due commenti a questo post si concentrino sulla possibile violenza scatenata da persone del genere. E non avete torto: quando ci sono questo tipo di persone, penso quasi sempre che in futuro o io mi beccherò una coltellata da una di queste persone che hanno perso il contatto con la realtà, o loro si beccheranno una coltellata se fanno questi numeri con qualcuno a caso in mezzo alla strada. Questi non sono comportamenti da persona inserita nella società, e se trova un suo pari fuori di testa, basta poco a finire in cronaca nera.

      Elimina
  3. Finalmente un pazzo, anzi pazza, assolutamente oldstyle (per questo blog). Mi scompisciato in pausa pranzo, grazie Olofrust. Diventasse un appuntamento almeno mensile tipo FBI e simili sarebbe fantastico.

    RispondiElimina
  4. Molto interessante anche la scusa per poter insultare e dire qualsiasi cosa: "detto con tutto rispetto, è una mia opinione". Io pensavo che l'apice della storia si fosse toccato lì, ma mi sbagliavo alla grande.

    RispondiElimina
  5. Comunque questa cosa della sostituzione delle anse mi mancava, io lo faccio sempre presente e il cliente mi ringrazia così non perde l'orologio.
    A volte gratis, a volte 1.5-2 € ad ansa li chiedo, dipende dal cliente!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi ricorderò sempre il post della corona cambiata

      Elimina
    2. Come ho detto, se siamo in una situazione di una persona normale io segnalo che c'è l'ansa da sostituire, dico che costa 2 euro e son felici tutti. Ma molto spesso ho a che fare con persone con evidenti problemi di comprensione, quindi preferisco agire, non parlare, e risparmiare 2 euro in salute senza dover spiegare il perché e il percome di un cambio ansa.
      Ho capito che spesso è meglio una parola in meno che una in più, con molta gente.

      Elimina
    3. Ah ok se c'è il distinguo persona normale-pazzo allora ci sta!

      Elimina