giovedì 14 febbraio 2013

Arma di Distruzione di Massa

Siore e Siori, vi presento l'arma definitiva per abbattere il morale di qualsiasi cambiatore di pile!!!


Un orologio composto da cinque orologi... non ha nemmeno il cinturino, sono solo orologi uniti l'uno all'altro per circondare il polso.
Quando si scaricano le pile è un problema!

Sinceramente, io avrei fatto cambiare solo la pila dell'orologio centrale, o quello che si guarda di più, ma la cliente me l'ha lasciato per cambiarle tutte e cinque. Beh, così è divento un'arma di incasso di massa, anche se alla fine le ho fatto pagare 4 pile al posto di cinque per 'sconto quantità', e anche per 'sconto simpatia' visto che almeno non ha preteso che eseguissi il lavoro immediatamente!

lunedì 7 gennaio 2013

Peggio dei Maya

2012 archiviato (per i fan di Mario Monti, questo Dicembre ho incassato l'11% in meno dell'anno scorso, e tutti mi dicono che sono fortunatissimo perchè la media dei colleghi della zona è stata almeno del doppio, se non del triplo, in meno - comunque, il bilancio annuale è in positivo, merito di oculati tagli alle spese e di un mazzo enorme che mi sono fatto), cerchiamo di guardare al 2013 con ottimismo.

Sì, ok, proviamoci, ma non crediamoci eh.

Perchè ho tenuto chiuso il negozio fino a venerdì 4 gennaio compreso, riapertura il 5. Il 4 pomeriggio trovo in giro una mia cugina, dopo un breve saluto e qualche convenevole (non abbiamo sto gran rapporto), come qualsiasi cliente del creato ha la bella idea di parlarmi di orologi mentre non sono al lavoro. Ovviamente non mi dice che deve comprarne uno assolutamente adesso, ma butta lì che deve cambiare la pila all'orologio che ha in borsa.
Io, non so cosa mi sia preso, sarà stato che appunto l'anno si era chiuso in positivo, sarà che non lavoravo da ben 6 giorni, sarà che è mezza parente... ma vabbè, le ho detto che se voleva passare in negozio subito, gliela cambiavo io.
Quindi, mentre scambiamo due chiacchiere, le cambio la pila (a negozzio chiuso ovviamente). Mi chiede cosa mi deve pagare, e io ancora presto dal fatto che avevo chiuso in positivo, che non lavoravo da 6 giorni, che è mezza parente, le dico che non mi deve niente, è la mia prima cliente dell'anno.

E lei cosa risponde? Con la maledizione più orribile.

"Ma grazie! Allora ti auguro di cambiarne tantissime quest'anno!"

Porca troia, subito (e poco delicatamente) mi è andata la mano sui testicoli. Intanto le dicevo che non era un bell'augurio, e cercavo di spiegarle che per me le pile non sono una benedizione e blahblah blah. Tanto alla fine non ha capito (come non capisce il 90% dei colleghi che legge questo blog e pensa che sia bellissimo avere un giro enorme di pile da cambiare, in effetti è bellissimo guadagnarci poco o niente e portare a casa uno stress immane per la quantità di gente che viene in negozio solo per quello!). Ma il danno è fatto, la maledizione lanciata.

Sabato 5 gennaio apro. 0.5 secondi dopo (la città deserta), prendo la prima pila. Ma da dove cazzo è uscito il vecchio che mi aspettava?!?!?! Comunque. Sabato 5 gennaio la sera chiudo la prima giornata di lavoro. Ho preso 56 buste. Suddivise in: 46 buste per pila (un totale, contando le doppie, di 58 pile), 6 pile e impermeabilità, 2 perni da sistemare e 2 riparazioni.
Il tecnico è venuto a lavorare domenica 6, e ha lavorato circa 6 ore. Non era particolarmente divertito. E domani sarà la stessa storia, il primo martedì dell'anno. Benvenuto, 2013.

mercoledì 12 dicembre 2012

Lo schifo

Signora, gentile e raffinata sui 40 anni, viene a ritirare il suo orologio a cui ha fatto cambiare la pila.
Purtroppo sulla busta che contiene l'orologio c'è un post-it con una annotazione del tecnico. Le annotazioni del tecnico su post-it sono messaggi che il cliente non deve vedere.
Sull'annotazione c'è scritto: "Cassa bloccata dallo sporco, impossibile aprirla". C'è anche disegnato un teschio per indicare di toccare con cura.

Non crediate che siano esagerazioni del tecnico o cose rarissime: 3-4 orologi al mese si meritano un post-it di questo tipo. Io, dipende dalla persona che ho davanti, ma comunico la notizia spingendo o meno su quanto sia sporco l'orologio (e quindi la persona). Alcuni la prendono bene, alcuni male, ma alla fin fine il segnale è che no, l'orologio non te lo pulisco, perchè fa troppo schifo, è talmente pieno di schifo che non si riesce nemmeno a scrostare per aprire il fondello.

Alla signora in questione, dico che appunto il tecnico ha segnalato che l'orologio è un po' sporco, impastato, e blocca il fondello.

Ora, se avete appena mangiato e siete sensibili, smettete di leggere.

La signora non si scompone nè prende male la cosa, e non si mostra nemmeno meravigliata (a me se dicessero che una cosa è sporca da far schifo, sarei imbarazzato E meravigliato, ma io sono io). Prende l'orologio, guarda il fondello incrostato di sporco, si lecca il dito e lo passa sullo sporco. Poi lo lecca di nuovo, e ancora lo strofina sul fondello. Cerca di sciogliere con la saliva il grasso, l'unto e lo sporco accumulatosi sul fondello. Mettendosi continuamente il dito sulla lingua.

A me viene abbastanza da vomitare, fortunatamente lo sporco non si scioglie, la signora prende l'orologio e lo porta via - non penso che lo avrei accettato, anche se fosse riuscita a 'sgrassarlo'.

Ora, se non avete ancora vomitato, vi mostro un fondello sporco più o meno come quello della signora. Non è il suo, e non è sporco quanto quello. Ma solo la visione potrebbe darvi un'idea.


E ad essere onesti, questa foto non rende nemmeno bene l'idea. E 'quasi', viste le schifezze che vedo spesso, è un orologio 'nemmeno troppo sporco'. Figuratevi gli altri, tutti impastati di grasso, pelle morta, cerume, sporco generico, smog...

giovedì 6 dicembre 2012

La mattina perfetta

5 Dicembre 2012, una mattina che entrerà nella storia del negozio.
Ho servito una ventina di clienti, alcuni hanno comprato (sì, ho pure venduto un paio di orologi per Natale), alcuni hanno ritirato orologi lasciati per le pile, alcuni mi hanno fatto perdere tempo.

MA.
MAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

Nessuno. NESSUNO. Ha portato pile da cambiare.

Per tre ore e mezza, non ho preso nessuna pila.

Mai successo prima, mai succederà di nuovo, sono sicuro.

Solo un temerario, verso le 12.00, ha provato a lasciarmi un orologio per la pila - peccato che il furbone lo avesse portato nella busta del mio stesso negozio, con su la scritta "Portare al concessionario, chiusura particolare". Insomma se settimana prima il tecnico dice di portarlo al concessionario, posso assicurare che non cambierà idea. Quindi gli ho rimbalzato l'orologio, e ho chiuso alle 12.30 senza nessuna pila da cambiare.

Mi son preso una pizza e birra per festeggiare, ero commosso.

Ovviamente nel pomeriggio mi hanno portato diciotto (18) pile da cambiare. E stamattina vi scrivo un'ora dopo l'apertura, e sono già intorno a quota 10 pile lasciate.

E' stata un'oasi nel deserto, una serie di magnifiche coincidenze. Lo rimpiangerò per sempre, quel magnifico 5 Dicembre 2012.

venerdì 30 novembre 2012

Fata Turchina

Sono le ore 16.15, sto mostrando ad una signora un orologio. La signora non capisce una mazza di radiocontrollo, carica solare, ma è affascinata per un regalo per il marito. Quindi, sperando nella vendita di un orologio da 400 euro, mi sforzo di farle capire il funzionamento per tutto. Dopo già un po' che parlo, entra in negozio una signora con amica, entrambe sui 65 anni.
Dopo tre secondi che sono dentro, mentre sto parlando, proprio nel mezzo di una frase, la nuova entrata mi interrompe a voce alta dicendo: "Scusi, posso farle una domanda così non aspetto?". Di solito a chi cerca di passare davanti agli altri non presto nemmeno attenzione, ma questa ha urlato così forte, per sovrastare la mia voce, che non posso ignorarla.

"Sì mi dica", rispondo con tono gelido.
"Ha cinturini turchesi?"
"Sì"
"Allora aspetto!"

Il mio "sì" era giusto per sottointendere "non rompere i coglioni adesso, comunque sì ce li ho". La risposta corretta dovrebbe essere "Sì, ce li ho, bisogna ovviamente vedere che misura le serve per il cinturino, vediamo un po'."

Vabbè, io vado avanti con le mie spiegazioni all'altra cliente, che dopo 4-5 minuti decide che non ci capisce niente e l'orologio verrà a vederselo il marito. Ottimo, quindi sono già 10 minuti persi, sono già di ottimo umore.

Mentre la prima tizia è ancora in negozio (sta prendendo l'ombrello), la tizia del cinturino dice all'amica: "Te l'avevo detto che non comprava, io ho un sesto senso per le persone"

Educatissima, la tipa, sentiamo cosa vuole.

Tira fuori un orologio enorme: l'attacco del cinturino è 22 millimetri, per i quali già non c'è moltissima scelta. Ma prendo il campionario dei cinturini e OPLA', un bel cinturino turchese per la signora.

"Ma questo non è turchese, è celeste!"

(io sono un uomo. delle differenze fra turchese e celeste me ne sbatto. ma credetemi, quello era turchese)

"Mmm, allora, se non le piace questo, sull'azzurro abbiamo questi altri due. Purtroppo su questa misura non c'è un'ampia scelta nei colori, ma questi tre coprono tutta la gamma, direi"
"No no, lei mi ha detto che l'aveva turchese!"
"Non so, quelli disponibili sono questi, sono appena arrivati quindi non c'è altro purtroppo"
"Lei mi ha solo fatto perdere tempo!"
"Ehh, io direi che questo si avvicina al turchese... pazienza..."
"No, pazienza no! Mi ha detto che lo aveva turchese ma questi sono celeste e due blu! Mi ha fatto aspettare per niente!"
"Son quelli che ho, deve cercare altre marche casomai, ma buona fortuna con quella misura!"

Se ne va lamentandosi di qualcosa con l'amica.

In un film con Christian De Sica, la scenetta si sarebbe chiusa con un "'A fata turchina... ma vaffanculo va!"

Invece la scenetta si è chiusa con me che rido di lei e la compatisco. Chissà quante cose importanti ha perso, nei 5 minuti che ha dovuto aspettare invano. Uno che è in giro alle 16.15 di un giorno lavorativo.

martedì 30 ottobre 2012

Metterlo dietro un'ora

Ragazzi, non sapete quanta merda sto mangiando oggi, primo giorno di apertura dopo il fatidico cambio dell'ora. Essendo poi il cambio di un'ora indietro, è ancora più facile rompere gli orologi.

Scrivo a metà giornata, e fino ad ora conto: 3 citizen radiocontrollati che non hanno controllato un cazzo (probabile che i possessori li abbiano tenuti in un bunker dove non ricevono il segnale, e li abbiano tirati fuori solo per vedere se avevano cambiato l'ora). Un casio radiocontrollato tutto sballato dall'utente che ci ha messo mano alle 5 di mattina di Domenica "siccome non si era ancora aggiornato".
Due corone strappate, sei vecchi che non sanno mettere a posto l'ora di un orologio a lancette (estrarre la corona, girare, richiudere la corona), due vecchi che non sanno mettere a posto l'ora digitale, una che si è portata dietro la sveglia a muro della cucina per mettere a posto l'ora (capisco che girare l'unica rotellina sul retro dell'orologio costi più fatica del venire in pullman fino al negozio per farla girare da me).

Che giornata. Ed è solo a metà. Ed è solo la prima. Almeno fino a Sabato, avrò di queste rogne.

L'unica cosa che mi consola, è questo cartello trovato su internet. Magari l'anno prossimo lo stampo e lo appendo in negozio.
Così mi denunciano per atti osceni, vista l'apertura mentale dei miei clienti.



ps: mi rendo conto che questo post sia scritto in maniera un po' diretta e volgare. Vi assicuro che di persona oggi sono ancora più volgare, quindi il post rappresenta una versione più tranquilla di quanto io sia oggi. Mi scuso per le parolacce.

mercoledì 24 ottobre 2012

Durata Eterna

(Se non scrivo per oltre un mese, è perchè sono preso. I casi umani sono sempre sempre sempre presenti. Prima o poi parlerò di tutti, ma devo avere tempo. Cosa che non ho, purtroppo.)

Un episodio veloce veloce sulle pile. Perchè ok, è da mesi che non parlo di cambio-pila, ma voi ovviamente potete tener conto che ormai sono dalle 30 alle 40 che cambio ogni giorno, e di questi 3-4-5 sono clienti che si lamentano che vogliono la pila subito, o hanno lamentele varie che ormai non registro nemmeno più. Alla fine, lasciano tutti comunque.

Arriva un tizio, sulla cinquantina, orologio senza arte nè parte. Fermo.

"Salve, ho cambiato questa pila due anni fa, forse poco di più, ma adesso non funziona più. Può controllare se è rotto?"
"Non penso che sia rotto, sarà la pila scarica. Già due anni, come durata, sono buoni, direi!"
"Così poco? E come mai dura così poco una pila?"
"Due anni non è proprio pochissimo... comunque in media una batteria dura un anno e mezzo, se ne ha fatti due direi che va bene!"
"No, secondo me l'orologio è rotto, provi a controllare."
"Sì, me lo deve lasciare, vediamo se è la pila."
"Comunque sarà qualcosa che non va, la pila ha solo due anni."
"Se, vabbè. Proviamo a cambiarla lo stesso?"
"Ma mi mette una pila che dura due anni?"
"Ripeto: in media una pila in un orologio a lancette dura un anno e mezzo. Se dura due anni è tanto di guadagnato, ma poi con il tempo e l'usura, gli orologi iniziano a consumare un po' di più, io posso garantirle che almeno un anno e mezzo lo farà, poi vedremo."
"Ma non ci sono pile migliori?"
"Uso la marca migliore... comunque veda lei eh."
"Ok."

Sì, ok, che bello, guadagnerò 5 euro per la pila. Ma quanta fatica, a parlare con un muro.
Che poi, due anni per voi sono pochi? Proprio all'interno di una vita, due anni sono pochi? Io non mi ricordo cosa ho fatto due anni fa, figuriamoci quando ho cambiato l'ultima volta una pila al mio orologio.
Due anni e tre mesi fa ho comprato la macchina, ecco. Poi, il buio. E la macchina va bene, anche se addirittura devo fare il pieno ogni 360 chilometri. Forse è rotta, non capisco perchè il pieno non mi duri due anni.

giovedì 20 settembre 2012

Equilibrista

Son quelle cose che ti fan dire... BOH.

Signore, molto distinto, con a seguito ragazza di una decina di anni più giovane, molto elegante. Direi collega più che moglie, ma non conta ai fini della storia. Solo, sono molto molto eleganti. Ha al polso un orologio sportivo di ottima marca, è un modello che conosco bene e costa sugli 800 euro.
Però non è qui per quello.

Tira fuori un orologio a carica manuale, cassa acciaio dorato, deve cambiare il cinturino.
Seleziona fra l'ampia scelta a disposizione da me, consulta la donna, sceglie, glielo monto, tutto bellissimo e perfetto.

Gli porgo l'orologio, per fargli provare al polso come sente il cinturino montato. Lui toglie dal polso il suo orologio costoso, e SE LO METTE IN TESTA. Lo fa così, nessuno dice niente, nemmeno la donna, nè lui commenta. Lo appoggia sulla testa, anzichè sui dieci metri quadrati di bancone che ha davanti a sè.

Prova l'orologio col cinturino nuovo, gli piace, me lo paga, gli dò scontrino e resto, e l'altro orologio rimane IN TESTA.

Mette i soldi nel portafoglio, si gira per uscire e finalmente l'inevitabile: CRASH! L'orologio che aveva in testa gli cade per terra, probabilmente si era dimenticato di averlo in testa, o alla scuola del circo gli han detto che devi crederci e fare qualche passo, quando stai facendo prove di equilibrismo.

Io faccio una battuta ("Almeno è quello sportivo, è più robusto!"), lui lo raccoglie, lo porta all'orecchio per sentire se funziona ancora, constata che funziona, saluta senza problemi ed esce. La donna non gli dice niente a riguardo, saluta ed esce.

Così, come se fosse la cosa più normale del mondo. BOH.
(e comunque, per quanto l'orologio fosse sportivo, una caduta su pavimento da circa 1,75 metri, non gli ha certo fatto bene...)

martedì 18 settembre 2012

Spongebob, pensaci tu!

Lunedì è il mio giorno libero. Non è che poi sia liberissimo, visto che devo seguire tutte le cose di casa che non riesco a fare in settimana, fra le quali fare la spesa. Ma almeno non lavoro, quindi è "giorno libero".
Il Lunedì non penso al lavoro, e in generale mi dà molto fastidio parlare di lavoro quando non sono in negozio.

Quindi sono in borghese, sto scegliendo uno spazzolino da denti al supermercato, quando sento una voce quasi affannata dall'emozione "BUONGIORNO!". Non mi giro, perchè spero nessuno si stia rivolgendo a me.
Ma proprio una settantenne mi si piazza davanti, e mi ri-saluta. Rispondo al saluto, ovviamente non so chi sia, ma posso immaginarlo.


"Salve, sì, volevo dirle che la sveglia che ho portato a riparare settimana scorsa, che mi ha detto che sarà pronta Mercoledì, probabilmente verrò a ritirarla Martedì prossimo, spero non sia un problema."


Il mio unico sentimento, l'unica immagine nella mia testa, è stato questo meme che va tanto di moda ultimamente.



E la mia risposta è stata sulla falsariga, eh. Non con questi termini, ma il mio disinteresse verso questa comunicazione era totale. Ma perchè fermarmi per dirmi ste cose? Perchè riconoscermi? Perchèèèè?

Dopodichè, la chicca:
"Scusi, sa dove si trova il filo interdentale?".
NO. Non ne ho idea. Non lo uso, lo so, colpa mia.

venerdì 7 settembre 2012

Orologio sott'olio

Entra un signore, con un sacchetto di carta in mano.
Dal sacchetto estrae un contenitore per alimenti a chiusura ermetica. Penso che lo abbia tirato fuori per cercare meglio nel sacchetto l'orologio che mi deve far vedere.

Invece no, apre il contenitore, e mi si apre un mondo.

Innanzi tutto un mondo di bestemmie, perchè il tappo del contenitore sgocciola immediatamente olio sul bancone. Non la cosa più facile da pulire, non la cosa più rituale da trovare sul bancone lindo di una orologeria.

Poi ok, mi si apre un mondo meraviglioso di inventiva.

Il signore mi spiega che era al mare nel weekend, e immergendosi gli è saltato il vetro e il gli è entrata acqua nell'orologio. Allora lui appena se n'è accorto, è corso a casa e ha immerso l'orologio nell'olio, per bloccare il processo di ossidazione causato dall'acqua di mare.

Adesso, immaginatevi il famosissimo personaggio della tipa delle poste de 'I Soliti Idioti', e con quel tono perplesso pensate a me che dico: "Nell'olio diceeee?"

 Sìsì, nell'olio. Olio di semi, mi specifica orgoglioso. Perchè blocca il processo di arrugginimento.
Lo dice così, senza porsi domande, senza pormi domande. E' un dato di fatto che l'olio blocchi la formazione della ruggine.

C'è un piccolo particolare. Magari lo blocca sulle palle di cannone. Magari lo blocca boh, sulla bicicletta. E magari lo blocca anche nei meccanismi dell'orologio. Il problema, è che un orologio non è fatto per essere immerso nell'olio. Non verrà mai più pulito!

Io non so cosa dire (in realtà saprei, e pregusto il momento di far delle foto al reperto, e mostrarlo ai miei tecnici), gli dico solamente di lasciarmelo che farò il possibile.

'Il possibile' consiste in fotografarlo, poi fargli fare il giro come un reliquario. Lo vede il mio tecnico delle pile e mi intima di non aprire nemmeno la scatola davanti a lui. Lo vede il tecnico di laboratorio e ci ride su. Lo porto anche al centro assistenza della marca dell'orologio, anche loro non vogliono crederci.

(Note alle foto: 1 - ho censurato la marca per proteggere la privacy dell'orologio. 2 - notate ovunque le macchie d'olio che cadono non appena si tocca la scatola 3 - notate la ruggine sul quadrante, segno che nemmeno l'immersione nell'acqua santa avrebbe potuto riparare l'orologio e bloccare la ruggine. Era già troppo tardi.)







La risposta è semplice: su un orologio immerso sott'olio, nessuno, NESSUNO vorrà nemmeno metterci mano. Vorrebbe dire buttar via l'intero banco di lavoro, tutti gli attrezzi, magari pure i vestiti che indossi!

Quindi, il cliente torna dopo una settimana, e apprende la notizia. Non la prende molto bene, per lui era naturalissimo immergere nell'olio l'orologio, 'tanto poi basta sgrassarlo'. Gli rispondo solo che no, non funziona così. E intanto penso a quanto ci ho messo a tirar lucido il bancone su cui il suo olio di semi aveva sgocciolato.


Riassumendo: DON'T TRY THIS AT HOME.
Se si bagna un orologio con acqua di mare, correte da un orologiaio. Non fate nient'altro. Non aprite l'orologio (a meno che non ne siate capaci), non immergetelo in acqua dolce, non asciugatelo col phon, non immergetelo nell'olio. Andate SUBITO da un orologiaio, per farlo aprire ed asciugare, e possibilmente riparare.

Io vi giuro che da nessuna parte su internet, su nessun forum dedicato agli appassionati di orologi, ho trovato il consiglio "mettetelo nell'olio". La cosa affascinante della storia, invece, è stata l'estrema naturalezza con cui il signore trattava la vicenda, come se fin dall'asilo si insegnasse alla gente a immergere nell'olio gli orologi bagnati.