Partiamo dal presupposto che io sono a favore, anzi incoraggio, il fai-da-te per il cambio pila, perchè in 8 casi su 10 porta a risultati esilaranti, tipo rotture di vetri, casse, anse, circuiti interni dell'orologio, quindi per me sono risate e soldi incassati per la riparazione, e a volte anche la soddisfazione di metter lì un sorriso del tipo "te l'avevo detto, se me l'avessi lasciato per il giorno dopo, sarebbe costato 5 euro e via, ma per te era tutto facile, e adesso guardati qui cosa hai fatto!". Se il fai da te va a buon fine, per me sono 5 euro di guadagno in meno, ma un cliente in meno che mi fa menate per la pila subito, il conteggio è in pari, fidatevi.
Ci sono anche ditte che incitano al fai da te, ad esempio l'ottima Suunto finlandese, fra le caratteristiche di ogni orologio, indica (lo prendo dal sito ufficiale)
- Batteria sostituibile dall'utenteE in effetti, sul retro il vano-batteria ha una chiusura come uno Swatch, si svita facilmente. Però è tutto di plastica, quindi devi stare accorto nell'inserire la monetina per far leva e girare. Poi bisogna avere a portata di mano la pila giusta, che è un po' particolare, e insomma molto spesso comunque l'utente viene a farmela cambiare qui, anzichè arrischiarsi lui, e io ai Suunto, come agli Swatch, la pila la cambio subito. Ma se lui è convinto di riuscirci da solo, benvenga! Ecco come si presenta una chiusura nuova della Suunto.

Ok, ecco il genio di turno che oggi viene con un orologio (neanche comprato da me, tra l'altro) in queste condizioni:

SPANATO è dir poco. Non c'è spazio per far leva per aprire il vano batteria, il genio ha insistito nel voler forzare e ha rovinato tutto. Glielo faccio notare, che è uno dei Suunto messi peggio che io abbia mai visto, che farò il possibile per aprirlo ma non garantisco nulla, che avrebbe dovuto fermarsi prima, quando vedeva che la cassa non gli si apriva. Insomma gli tendo una mano, gli dico che la situazione è grave ma io la posso recuperare. E lui anzichè ringraziare che fa? Si incazza perchè il lavoro non glielo faccio subito.
Gli spiego che innanzi tutto proverò ad aprire la cassa sfruttando il poco di plastica che ha lasciato intatta, ma vengo interrotto dal genio che mi fa notare che
"probabilmente basta fare due buchini con un trapanino e poi far leva con quelli". Lo guardo con una faccia del tipo "cazzo dici?", ma dalla mia bocca esce solo la frase "E le sembra una cosa semplice?", secondo lui sì, è solo che lui non ha "il trapanino" sennò l'avrebbe fatto lui.
Gli dico che probabilmente alla fine andrà così, farò i buchi, ma è un processo di precisione e lungo, non lo posso fare col negozio aperto e la gente che entra. Lui si inquieta, tra l'altro tira anche fuori dalla tasca l'asso nella manica, un copribatteria di ricambio che si è fatto mandare dalla Suunto, e dice che lui il pezzo di ricambio ce l'ha già, io devo solo aprire l'orologio. Questo implica anche, sicuramente, che lui non vorrebbe pagare niente, visto che il pezzo di ricambio ce l'ha. E' come andare dal meccanico con una marmitta nuova nel baule e dirgli "Uè ciccio, smontami la marmitta, io quella nuova ce l'ho già, tanto ci metti niente, ti offro un caffè casomai".
Io dopo quattro minuti di ste menate inizio a trattarlo male sul serio, lui si incaponisce, alla fine cede e mi lascia l'orologio, perchè tanto non aveva scelta. Se avesse evitato di fare tutte ste parole e avesse ceduto subito, saremmo stati tutti più felici. Ma ammettere i propri errori con serenità + una cosa dura, per i cretini.
E tanto il lavoro me lo paga 5 euro: 0,01 euro per il lavoro, 4,99 euro per il supplemento rottura di palle. E sto pure facendo sconti.
LA MORALE DI QUESTA STORIA E': quando hai fatto una cazzata e sei con l'acqua alla gola, cerca di non fare lo stronzo, perchè il negoziante è il tuo ultimo amico, e non è saggio farlo incazzare.