lunedì 30 dicembre 2024

Orologeria di Clerks, 1998-2024: chiusura di un negozio

 "Questo sarebbe anche un gran lavoro, se non fosse per i clienti di merda." 

("This job would be great if it weren't for the fucking customers." - Randal Graves, Clerks by Kevin Smith, 1994)



Sì, il 28 Dicembre ho chiuso il negozio. Il nome del negozio lo vedete nelle foto, si trovava a Monza. E' stato il mio posto di lavoro per 18 anni (più tutti gli anni dal 1998, in cui ci lavoravo in Dicembre aiutando mio padre). 

Le persone descritte in questo blog entravano da quella porta, e appoggiavano le loro cose preziose e le loro cose sporchissime su quel bancone. 

La foto l'ho scattata poco prima dell'inizio della vendita per liquidazione, quando stavo già spostando alcune cose dall'interno alla vetrina esterna. Oggi tutte le vetrine interne sono vuote, ho praticamente finito tutto.

Credo di aver detto quasi tutto della mia avventura in un post del Gennaio 2016, per festeggiare i 10 anni di mia gestione. Perché ho preso in mano il negozio, con che spirito l'ho fatto, come ho proseguito e come mi ci sono ritrovato incastrato: ho già parlato a fondo di tutto e non ho altro da aggiungere, fino a qui.


Mi è piaciuto stare qui? Se avete letto qualche pagina di questo blog, la risposta potete trovarla da soli. Anche se ovviamente ho parlato solo dei clienti più folli e rompipalle, che per fortuna costituivano il 10% dei clienti totali di ogni giorno. E' passata molta gente perbene e normale, per fortuna. Ma sapete quel che si dice sulle mele marce: rovinano tutto il cesto, e di persone con grossi problemi ne ho viste ogni giorno, e probabilmente solo scrivere su questo blog mi ha salvato da qualche esaurimento nervoso. Ma ho anche avuto il tempo libero fra un cliente e l'altro per scrivere questo blog, e continuare a scrivere le altre cose che non ho mai smesso di scrivere - una certa flessibilità c'era, e me la sono goduta. Come dice anche la citazione qui in alto, il lavoro sarebbe anche stato interessante, se non avessi dovuto avere a che fare con i clienti. Ho scoperto di essere molto bravo a gestire il budget, seguire gli acquisti, far quadrare i conti, avere a che fare con i rappresentanti delle ditte e mi sono anche scoperto un venditore abbastanza efficace: tutta roba che ho iniziato a fare da zero, visto che avevo studiato lingue e letterature straniere applicate alla comunicazione di massa. Un altro bonus che ho sempre gradito, è il fatto che potessi andare al lavoro vestito come mi pareva: non ho mai avuto problemi con la mia enorme collezione di magliette di gruppi metal, punk e cose nerd varie.

Insomma, i lati positivi ci sono anche stati, ma i motivi per cui chiudo il negozio sono 4, e li metto in ordine di importanza:

1 - Non voglio mai più lavorare a contatto con il pubblico. E anche qui, la lettura del blog potrebbe essere un forte indizio sul perché. Dovrebbe essere inserito nei lavori usuranti, soprattutto per la mente.

2 - Gli incassi erano drasticamente diminuiti, questo era il momento giusto per chiudere prima di finire indebitato e amareggiato. La liquidazione totale è stata miracolosa, chiudo veramente a testa alta e con i conti a posto anche per le tasse (salatissime) che mi attendono nel 2025. 

3 - Mia mamma ha deciso che vuole godersi la pensione e, incidentalmente, anche lei non vuole mai più avere a che fare con il pubblico. Cosa c'entra mia mamma? Beh, mia mamma porta il cognome del negozio, è la titolare fiscale e (COLPO DI SCENA) il tecnico delle pile. Quando mi ha comunicato l'intenzione di ritirarsi, è stato per me un piacere e un sollievo. Non ho pensato mai di sostituirla, di cercare un altro tecnico: l'ho visto come un segno che era il momento di chiudere tutto. Per sfortunata coincidenza, tra l'altro, il tecnico esterno che invece si occupava delle revisioni e di riparazioni degli orologi ci ha comunicato a Dicembre che all'improvviso dovrà smettere di lavorare per seri motivi di salute. Sarei rimasto senza più nessuno che si occupasse delle riparazioni o le pile. Meglio chiudere, augurando una buona pensione a mia mamma e una pronta guarigione al riparatore. 

Ma non so se voi starete leggendo queste righe, perché probabilmente sarete ancora sotto shock per la rivelazione parentelare con il tecnico delle pile, che in realtà era unA tecnicA delle pile e ha circa 50 anni di esperienza con gli strumenti tecnici (ma voleva cambiare le pile di sera per non venire distratta).

4 - Visto che questo blog era dedicato a Clerks, spero di non fare troppi spoiler sul bellissimo finale della trilogia di film di Kevin Smith: in Clerks 3 Dante Hicks, il titolare del Quick Stop che "non avrebbe dovuto essere qui oggi", ha un infarto in negozio. Ecco, io non voglio fare quella fine, infartare a causa dell'ennesimo cretino che pretende di avere ragione su qualche argomento assurdo. Voglio fermarmi ora, prendermi una lunga pausa e riflettere su cosa fare in futuro. Posso permettermi un anno sabbatico e me lo prenderò, e questo è quanto, riguardo il negozio.

Clerks è stato un film fondamentale, per me: lo vidi nel 1995, a 19 anni, con amici appena conosciuti all'università. Era un film divertentissimo, folle, fenomenale. Non avrei mai immaginato che, 11 anni dopo, sarebbe diventato un documentario sulla mia vita. I clienti folli, le rotture di palle, i pochi incassi, è tutto riassunto in una storica scena fra Dante (commesso del minimarket) e Randal (commesso del videonoleggio accanto).

Randal: "Questo sarebbe anche un gran lavoro, se non fosse per i clienti di merda. Perché non ti rilassi, sai quanto staresti meglio se ogni tanto ti concedessi un bel cazziatone a qualche rompipalle? [...] Vuoi dirmi che non ci sono clienti che ti frantumano i coglioni ogni santissimo giorno per niente? Sfogati, sfoga le tue frustrazioni."

Dante: "Messa così no, non c'è nessun cliente in particolare, magari giusto certe categorie di clienti - le lattaie ad esempio, quelle che si mettono a periziare ogni litro di latte per trovare quello con la scadenza più lontana nella speranza di beccarne uno capace di non andare a male di qui ai prossimi 10 anni."

Randal: "Sai, io farei proprio a meno di quelli che vengono da me a noleggiare i film, con domande cretine come 'Cosa mi consiglia per un bambino di 6 anni che fa sempre la pipì a letto? Avete per caso quello lì con quel tizio che ha fatto quel film che è uscito l'anno scorso?' Come se per farsi la tessera del videonoleggio sia obbligatorio un quoziente intellettuale a livello zero"

Dante: "Dici che a te fanno domande idiote, dovresti sentire le caterve di cazzate che mi becco io."


E con questo, vi saluto.
Il blog non chiude: a inizio 2025 ci saranno altri dettagli sulla chiusura e su di me, e qualcos'altro su cui discutere. Ma intanto, auguro a tutti un buon 2025, e tutto il meglio per il resto della vostra vita.



martedì 24 dicembre 2024

Hey Fratello!

Una bella storia di salvezza natalizia.

Tizio sui 35-40 anni (NON 18-20: 35-40). Deve cambiare cinturino. Ha un cinturino stile NATO in pelle - sono cinturini che sono un pezzo unico, che passano sotto alla cassa.

Vuole cambiarlo, dice che in pelle non gli piace più e gli dà fastidio che passi sotto la cassa, alzando lo spessore dell'orologio, devo assolutamente aiutarlo a cambiare cinturino.

Nessun problema, sinceramente: è un cinturino 18millimetri, ansa normalissima, se vuole passare al cinturino classico ho ancora un'ampia scelta di modelli.

Rimane senza fiato quando estraggo il contenitore con tutti i cinturini che vanno bene, inizia a dire WOW, guarda i vari modelli.

Poi ne sceglie uno che è praticamente uguale a quello che sta indossando, ma diviso in due parti anziché essere un pezzo unico. 

"Wow davvero posso mettere questo? Fratello questo va bene? Saresti un grande se potessi montarmelo."

Glielo monto: è identico a prima, esteticamente.

Lui è a dir poco contento:

"Mi hai salvato la vita fratello. Non pensavo ce l'avrei fatta, invece mi hai proprio salvato. Sei un grande."

Beh, è bello ricevere complimenti per il proprio lavoro, a volte.

Buon Natale, fratelli e sorelle!

PS: non so se riesco a farmi capire, ma questo tizio mi ha trasmesso delle vibrazioni da "Bella Zio", che è il miglior regalo di Natale che si possa immaginare!


sabato 21 dicembre 2024

Lo Stalker, Il Collezionista e... Gino Pilotino!

Riassumo in un post unico il ritorno di tre personaggi super-storici, meriterebbero ognuno un post di commiato ma in realtà 2 su 3 non hanno fatto niente di memorabile. Sono passati tutti nell'arco di una settimana, sembra proprio una di quelle cose da cameo finale di una serie tv che sta chiudendo.

Cliccate sul nome per leggere le origini dei personaggi.

Il Collezionista.

Non ho idea del perché sia venuto con 40 giorni di ritardo rispetto al cambio dell'ora legale. Ha tirato fuori come sempre con tutta la calma del mondo i suoi orologi, ho dovuto metterglieli a posto sulla nuova ora e MI RACCOMANDO sistemare anche la data.

Mi ha detto "ci vediamo l'anno prossimo", dando dimostrazione che non aveva letto gli enormi cartelli posti sulle vetrine, e gli ho detto che no, non ci sarà una prossima volta perché chiudo.

"Poi riapre a Gennaio?"

"No, intendo che chiudo per sempre"

"Mi spiace"

Mettiamola così: ha avuto la decenza di non iniziare a dirmi cosa avrebbe dovuto fare con i suoi orologi, non ha detto niente. Secondo me era sotto shock.

Questo soggetto veniva nel mio negozio solo per cambiare l'ora da DIECI ANNI. Forse ha cambiato 3-4 pile in questo lasso di tempo. Alcune delle buste in cui tiene gli orologi sono di altri negozi nella città.

Non mi mancherà. Ciao.

Lo Stalker. (bonus: aggiornamento del 2018)

Incredibilmente, mi rendo conto che dello stalker ho parlato solo due volte, sul blog. Ma ancora più incredibilmente, la prima volta che ne parlai fu nel 2009, con un aggiornamento nel 2018 e, beh, nel 2024 siamo ancora qui. 2-3 visite all'anno da parte dello stalker, che sparisce per qualche mese e poi torna e viene quasi tutti i giorni per una settimana, permanendo in negozio un'ora alla volta. Non aggiorno dal 2018, ma lui sempre ha continuato ad agire così, non aggiornavo perché il comportamento era sempre uguale, e un orologio all'anno se lo comprava dopo 4-5 ore di riflessione stando IN NEGOZIO (voi ricordate di essere mai stati per un totale di 5 ore in un negozio? 5 ore in una settimana?).

Beh, comunque. Viene, dice che ha notato che c'è tutto in sconto, ma non vede più i suoi orologi preferiti, i radiocontrollati. Gli dico che li ho venduti tutti, "perché con questi sconti tutti hanno approfittato", lui mi chiede perché faccio questi sconti e gli dico che sto per chiudere il negozio. Anche lui sembra sotto shock, anche perché mette in fila una serie di mezze bugie che mi lasciano molto perplesso. La più clamorosa è "ma allora io dove andrò a cambiare le pile?". E' una bugia molto grossa e sorprendente, perché lui non mi ha MAI portato a cambiare una pila, ma proprio mai mai mai, e da me ha sempre e solo comprato orologi a carica di luce. Quindi non comprendo la sua domanda, gli dico che purtroppo dovrà trovare qualcun altro.

Poi mi dice che non si era accorto della imminente chiusura perché non passava da tempo da questa via: che non si fosse accorto dei cartelli va bene, ma dalla via l'ho visto passare almeno 3 volte da quando sto facendo la svendita, lo noto perché si fissa a guardare la vetrina per 10-20 minuti e io prego che non entri in negozio. Quindi perché mentirmi sul fatto che non fosse passato?

Boh.

Alla fine sembra dispiaciuto per la chiusura, forse è dispiaciuto perché dopo anni di pianificazione stava finalmente per portare a termine il suo piano di stalking e omicidio di un orologiaio, non so.

GINO PILOTINO! (con aggiornamento 2007 e clamoroso aggiornamento con foto del 2018)

Gino Pilotino non lo vedevo da almeno 3 anni - non ne avevo effettivamente parlato più sul blog, ma so che è rimasto nei cuori di tanti di voi. Ogni 3-4 anni passava, comprava un cinturino o qualcosa, e devo dire che con il passare del tempo mi sembrava diventasse sempre più sano di mente, al contrario delle altre persone che diventavano sempre più pazze.

Infatti lui, di questi 3 personaggi storici, è anche l'unico che ha compreso che il negozio chiuderà, ed è venuto per salutarmi.

La cosa terrificante è che si ricordava ancora il mio nome, dopo tutti questi anni, mentre io invece faccio fatica a ricordarlo, mi ci sono concentrato a lungo, mi pare inizi con la F, ma le lettere non si compongono nella mia memoria, non ricordo come si chiama, per me è solo Gino Pilotino. E invece lui se ne esce con un

"Allora P., è tanto che non ci vediamo, ed è da tanto che ci conosciamo. Ti ricordi eh, quante volte sono venuto."

Ora, non voglio sembrare stronzo: decontestualizzata, questa è una frase molto carina e gentile, a chi non fa piacere avere un rapporto con il cliente di lunga data? Però, presa nel contesto, è una frase sballata: il "cliente" lo conosco sì da 17 anni, ma in tutto questo tempo ha comprato un paio di cinturini, un orologio da 30 euro, e mi ha sottoposto a 800 domande. Diciamo che lui ha un ricordo migliore della nostra relazione lavorativa, rispetto a quella che sia la realtà e la mia interpretazione. Buon per lui, e buon per voi che ora sapete che sì, Gino Pilotino è ancora vivo e lotta insieme a noi per rendere vivace il blog.


mercoledì 18 dicembre 2024

Un Matto

Ore 18.55, prima di chiudere la saracinesca esco per guardare la vetrina: ogni giorno sposto qualcosa perché si creano degli spazi vuoti sui ripiani (per dire: mi rimangono CINQUE orologi da donna in tutto il negozio. Non ne ho più.)

Sono fuori da 20 secondi, sto calcolando se si vede bene il colore verde di un quadrante quando mi si avvicina un tizio: ragazzo sui 30 anni, bella presenza. Quello che segue è il dialogo riportato fedelmente, scritto appena ho tirato giù la saracinesca. Premetto che io pensavo fosse l'ennesimo cliente di cui non ricordo la faccia e che se mi vede in giro si sente obbligato a parlarmi, che insomma sapesse chi sono, che lavoro nel negozio di cui stavo guardando la vetrina. 

"Allora, si vendono questi orologi?"

"Eh, per fortuna sì, la vetrina si sta sempre più svuotando"

"Qual è un orologio bello qui?"

"Stavo proprio guardando quello con il quadrante verde, è molto particolare ma serve la persona che apprezzi il colore diverso dal solito"

(l'orologio costava 169 euro, scontato sono 111, c'è il cartellino con il prezzo originale e un adesivo scritto in rosso che riporta il prezzo scontato del 30%, tutto bello chiaro)

"Ma questi sono sconti reali, o hanno gonfiato i prezzi per far finta che sono scontati?"

"Guardi, si vede chiaramente il cartellino con su il prezzo stampato dalla ditta, e in rosso c'è il prezzo scontato"

"Ma quindi 111 è da scontare?"

(mi altero)

"No, 111 è scritto in rosso, è il prezzo già scontato"

"Ma secondo te me lo dà a 90?"

"No, direi di no: era 169, 58 euro di sconto non sono pochi, non credo ne posso togliere altri 21"

"A quella cifra glielo lascio, non li spendo 111 euro"

"Eh pazienza, sono sicuro che entro il weekend non solo quell'orologio, ma la metà di quelli su questo ripiano saranno tutti venduti"

"Ah ma tu sei il venditore?"

"Sì"

"Ah non lo sapevo. Allora ciao."

Allora, in poche parole: ma che cazzo voleva questo? 

E' partito come se appunto conoscesse me e il mio ruolo nel negozio, alla fine c'è il colpo di scena che invece non lo sapeva, e questo ribalta tutto. Cioè, si era fermato a chiedere a un tizio sconosciuto che sta guardando una vetrina, consigli sugli orologi e teorie complottistiche sui prezzi?

Ma chi fa queste cose? Va oltre l'essere estroversi, secondo me serve avere qualche rotella in meno, o perlomeno essere dei perditempo socievoli a livello colossale.

O forse mi voleva rimorchiare, boh.

In ogni caso: un matto.

domenica 15 dicembre 2024

Pile: fine di un'epoca

 


Foto senza bisogno di commenti.
Niente più pile, niente più tag "pile" su questo blog.
No, il tecnico non è infelice per questa scelta, perché ha scelto la via della pensione.

sabato 14 dicembre 2024

Dedizione totale alle mie pile

Due storie strappalacrime per festeggiare l'ultimo giorno in cui questo negozio cambierà pile agli orologi.

Ragazza (signora?) sui 40 anni, porta 7 orologi per cambiare le pile.

"Ho portato tutti i miei orologi per far cambiare le pile prima che chiudiate, ma poi dove andrò per cambiarle?"

"Non so, purtroppo dovrà trovare qualcun altro, qui in centro non credo ci siano altri che cambiano pile, ma altri negozio più fuori ci sono"

"Ma no, vuol dire che quando si scaricheranno le pile agli orologi smetterò di indossarli, userò solo il telefono"

Ringrazio mentalmente la signora per la fedeltà assoluta per le pile (solo quelle: nessun orologio portato era di marca che vendo anche io - non ha mai comprato niente da me), ma credo sia un filo esagerata, come risoluzione.

***

Tizio, sui 60 anni.

"Visto che chiudete ho portato l'orologio per cambiare la pila anche se sta ancora andando, così almeno andrà avanti ancora un po' anche dopo che sarete chiusi."

Colpo di scena inaspettato: la pila l'aveva cambiata il mese scorso (lo scriviamo all'interno del fondello). Alla faccia del portarsi avanti... la pila non gliel'ho cambiata, non era assolutamente necessario.



giovedì 12 dicembre 2024

Pila a tutti i costi (AKA "L'orologio tutto matto")

Davvero, sto per chiudere e speravo di averle sentite tutte, ma una riserva di cazzate i clienti me la deve ancora presentare.

Tizia sui 75 anni, un paio di settimane fa mi porta un orologio vecchissimo a pila, con la premessa "ogni tanto fa il matto, a volte va a volte no, per favore mi cambi la pila".

Cambio la pila: non funziona, non dà segni di vita. Glielo restituisco, senza farle ovviamente pagare niente, dicendole che l'orologio non funziona e quindi non abbiamo cambiato la pila.

"Ma è un orologio matto, con la pila a volte funziona"

"Sì, ma se non funziona sempre, che senso ha mettere la pila?"

"Ma a volte va, mi piace così, a volte trovarlo che sta andando"

Le dico che per me non vale la pena rimettere la pila e vedere "se ogni tanto va" (ribadisco che è un orologio semplicemente vecchio, non vale la pena fare altro se non funziona con la pila nuova).

La signora torna qualche giorno dopo.

"Senta ci ho pensato, l'orologio è tutto matto, a me fa piacere se la pila la mette lo stesso, magari sta fermo un mese e poi riparte. Mi metta la pila, fa niente anche se me lo dà che non funziona."

AGLI ORDINI, SIGNORA.

Orologio restituito il giorno dopo, con pila nuova ma movimento non funzionante. Pagare ha pagato, contenta lei contenti tutti.

Io in 18 anni non ricordo di aver sentito una richiesta come questa - non so se era solo l'orologio, ad essere "tutto matto".

lunedì 9 dicembre 2024

Intervento Divino

8 Dicembre, giorno importante per le divinità. Io ovviamente sto lavorando, durante la mattina abbastanza tranquilla suona alla porta una signora che ha un colossale passeggino doppio, larghissimo, con su due bambini addormentati. Non passa dalla porta. Spinge fino a quando inizio a temere che mi rompa lo stipite, poi le dico che no, non ci passa, mi spiace. Mi chiede se posso servirla in strada. E ok, facciamo gli umili e andiamo a servire in strada, tanto non è che questo sia un negozio che vende cose preziose.

Vuole vedere due orologi, mi chiede se li prendo e glieli porto. No, le dico che non posso fare avanti e indietro con orologi in mezzo alla strada, passi un altro momento.

Lei mi dice che ok, uno in particolare lo vuole di sicuro, ripasserà, vuole lasciarmi un acconto di 50 euro. Allora entro in negozio, prendo una busta per la ricevuta, le chiedo il nome, lo scrivo, scrivo che mi lascia 50 euro di acconto, esco per consegnarle la ricevuta... e uno dei due bambini nel passeggino sta vomitando come una fontana. La tizia non si è nemmeno accorta, glielo dice una passante "Guardi che il bambino sta vomitando tantissimo".

Lei corre con salviettine, il bambino non si ferma, continua con il suo geyser di vomito. Però la tizia mentre lo pulisce, si prende la ricevuta e va via ringraziando.

Lascia sotto al passeggino, davanti alla vetrina, una notevole pozza di vomito. Smadonno un po', dovrò pulire velocemente con una canna dell'acqua - una impresa non facile, con il negozio aperto.

Ma poi comprendo che in realtà si è compiuto un intervento divino: tutta sta scena avrebbe potuto svolgersi dentro al negozio, se il passeggino fosse stato più stretto di 5 centimetri e fossero entrati. E allora preferisco la pozza di vomito in strada da lavare con la canna, che non dover tirar su e pulire il vomito dal pavimento del negozio mentre la gente continua a entrare e calpestarlo.

Quindi ok, oggi sono grato.

Doppiamente grato, in realtà, perché la cosa è successa la mattina, e il pomeriggio la signora è venuta senza bambini e ha completato l'acquisto.

mercoledì 4 dicembre 2024

'Come si permette di chiudere?' - e altre stronzate che mi tocca sentire in questi giorni

Scrivo questo post per chi si troverà ad affrontare la chiusura di un punto vendita: sia chi purtroppo lo chiuderà, sia chi un giorno da cliente arriverà nel negozio e scoprirà che sta per chiudere.

Tendenzialmente la chiusura di un negozio non è una gran festa, ci sono poche persone che prendono la decisione e ne sono contente. Io sì, non ho nessun rimpianto e ho scelto il momento giusto per chiudere: ho scelto io, non ci sono costretto e non ci sono motivi gravi che mi hanno portato a questa decisione. Ma quasi sempre un negozio chiude perché il titolare è costretto a farlo. Per motivi di salute, spessissimo per motivi di soldi, a volte per fortuna perché è arrivata la pensione e non hanno a chi lasciare l'attività (e per questo sono tristi di chiudere, ma chiudono).

Premesso questo, a me pare una cosa ovvia e di decenza minima evitare di chiedere a chi sta per chiudere "Perché sta chiudendo". Perché ci sono una marea di motivi dietro, e quasi mai sono motivi allegri. Pensate che bello potrebbe essere, trovarsi sommersi dai debiti ed essere costretti a chiudere e sentirsi dire continuamente "Perché stai chiudendo?" da perfetti sconosciuti.

Non mi aspettavo di essere così bombardato da queste domande sempre più invadenti, poste di continuo, sempre uguali, da gente con la quale non ho nessuna confidenza. 

Perché chiude? 

Ma poi cosa va a fare? 

Va in pensione? 

Dai non chiuda! 

Dove andrò adesso per le pile? 

Ma davvero chiude? 

Ho letto che chiude, ma è vero? 

Ma non è che poi se ne pente, dopo? 

Sposta il punto vendita o chiude per sempre? 

Questo è un negozio storico, non può chiudere! 

Ci sarà un'orologeria qui, dopo che avrà chiuso? 

Secondo me poi rimpiangerà questa scelta. 

Non le mancherà la vita del negozio? 

E mi dà questa notizia così, sorridendo?

Il Comune le dà un sostegno economico per la chiusura?

Come farà a campare? 

Avrà la disoccupazione? 

No dai, non chiuda.

Ma lei cosa farà dopo la chiusura?

(aggiunte il 6 Dicembre)

Ma ho visto l'altro giorno sua mamma al supermercato e mi sembrava allegra, non pensavo che lei avesse da dirmi notizie così gravi sulla chiusura.

Guardi che rimpiangerà tutto questo. Mio padre dopo una settimana di pensione ha chiesto al suo lavoro se poteva tornare a fare qualcosa, ha lavorato ancora una decina d'anni.

Ma non può contattare una scuola di orologiai, magari prendere un tirocinante a basso prezzo per farlo lavorare qui e tenere aperto il negozio? (questo è il culmine di almeno 12 domande poste da una tizia mai vista che stava comprando un orologio da 40 euro "per sostenere la chiusura", domande che spaziavano sull'intera storia del negozio ma soprattutto sulle cause della chiusura)

Se alcune vi sembrano eccessive o invadenti, calcolate che sono state tutte poste almeno due volte, e le più comuni saranno già sulla cinquantina, mentre "Perché chiude" è fuori scala.

La versione per persone decenti di voler esprimere interesse e dispiacere è una sola, dal mio punto di vista: "Mi dispiace che stiate chiudendo, ho dei bei ricordi legati a questo negozio / mi sono sempre trovato bene qui."

E invece no. Ogni giorno "Perché state chiudendo?" mi viene posto credo 20 volte, io spesso cambio anche versione nella risposta, tanto per divertirmi un po'. Anche perché qualsiasi risposta io darò, sarà sempre controbattuta da altre richieste, tutte prettamente egoistiche.

"E io dove andrò a cambiare la pila?"

"Come farò per farmi accorciare i cinturini?"

In pochi, ma direi veramente 1 su 100, mi hanno chiesto malinconicamente "Dove comprerò nuovi orologi?". Mi ha anche fatto piacere che qualcuno abbia detto (esagerando) "Siete gli unici onesti in città". E sì, in molti manifestano solidarietà o si dimostrano dispiaciuti in maniera sincera. Questo mi fa piacere. Un paio di persone erano veramente commosse e colpite, ha commosso anche me.

Comunque, il picco negativo l'ho ottenuto nemmeno in negozio, ma mentre ero in edicola per comprare il giornale. Mi sento picchiare sulla spalla, mi volto e c'è una tizia sui 75 anni che non riconosco.

"Ma lei come si permette di chiudere il negozio?"

Le ho risposto che vado a godermi la vita. Così, la prima cosa che mi è venuta in mente. Una risposta del cazzo a una domanda del cazzo. Ma come ti permetti tu, a volermi dare il permesso di chiudere? Capisco che in realtà voleva fare la brillante con una battuta simpaticissima, ma dire che è stata accolta con gelo è ancora poco. Era una stronzata, non una battuta.

Per i negozianti che prenderanno la dura decisione di chiudere il proprio negozio: ecco, questa è un'ennesima dura prova che forse non vi aspettavate, in mezzo alla marea di burocrazia e problemi che vi troverete ad affrontare. Fatevi forza, ancora più forza.

Per le persone che scopriranno che un negozio dove si servono sta per chiudere: usate il cervello, prima di aprire la bocca. Cercate di essere persone decenti. Dall'altra parte del banco c'è qualcuno che è sicuramente più in difficoltà di voi, in quel momento.


lunedì 2 dicembre 2024

Last Christmas

Inizia Dicembre, il mese più importante per qualsiasi negozio, il mese in cui si sta aperti anche la Domenica nella speranza che la gente voglia comprare più regali di Natale.

L'anno scorso, Dicembre 2023, fu un vero e proprio disastro: incassi a malapena migliori di un mese qualsiasi, mentre si avrebbe bisogno di molto di più per far fronte alle tasse di fine Dicembre e inizio anno. Fu messo il seme dell'idea che forse la mia attività avrebbe potuto e dovuto fermarsi

Arriviamo a Dicembre 2024: realisticamente e in maniera ottimista, posso più o meno puntare a fare gli stessi (bassi) incassi dell'anno scorso. Sapete perché? Perché il mio Dicembre è stato in Novembre. Il mese scorso ho iniziato la svendita di liquidazione, vendo tutto al 30% in meno rispetto al prezzo di cartellino, e le vendite sono andate oltre le mie aspettative. Ho finito i Cucù (ne vendevo uno all'anno). Ho finito gli orologi Radiocontrollati (venduti 7, di solito ne vendevo 4 in un anno). Ho finito i profondimetri (ne avevo solo 2, ma non ne vendevo da un anno). Mi sono rimasti 5 G-Shock e 6 Casio normali (in pratica li ho finiti, l'enorme vetrina è completamente vuota). Ho venduto 48 Citizen (in un anno mediamente ne vendevo 60, circa).

La seconda settimana di Novembre ho incassato quanto tutto Settembre. La terza settimana, come tutto Ottobre.

Perché pronostico che incasserò molto meno a Dicembre, quindi? Semplicemente perché mi si è presentato il problema più assurdo, più bello e devo dire inaspettato: sto finendo la merce da vendere. Certo, ho ancora una 40ina di Citizen, ci sono altre cose di altre marche, ma anche se vendessi tutto (e ok, non credo di riuscire a farlo, ma ci andrò vicino), gli oggetti che ho in negozio non sono più quelli più costosi. Dovrei vendere 7 Citizen in un giorno, per arrivare al giorno medio di Novembre.

Da metà mese smetterò anche di prendere pile da cambiare. Metterò fuori un cartello: NON SI CAMBIANO PIU' PILE. Sarebbe troppo alto il rischio che la gente non venisse a ritirarle in tempo, e io non voglio tenermi dozzine di orologi in sospeso dopo la chiusura, organizzare i ritiri e seccature varie. Anche lì prevedo un grosso circo di pianti e lamentele di persone che devono cambiare la pila il 23 Dicembre, ma sorriderò perché non sarà un problema mio e non dovrò mantenermi calmo per non scontentare potenziali clienti.

Dicembre. Benvenuto. E' l'ultimo in cui lavorerò tutti i giorni con orari massacranti. L'anno prossimo mi godrò sul serio il Natale, ma anche quest'anno avrò soddisfazioni.

mercoledì 27 novembre 2024

200% Clerks

Questo è il cartello che campeggia sulle mie due vetrine. Guardatelo bene. Uno è grande 100x35 centimetri, l'altro 60x35. Sono due cartelli grossi, con 9 parole totali disposte su 4 righe (io direi che siano 3 righe perché "Liquidazione Totale" si legge d'un fiato, ma ok, siamo fiscali: 4 righe). 

Ecco, la riga finale non è letta e/o non è compresa.
Ogni giorno almeno 10-12 persone mi chiedono "ma quando chiude?". 
Ci sono una marea di variazioni fantasiose e folli: 

"Ho letto che chiude il 2 Dicembre".
"Chiude a fine Novembre?"
"Ma quando chiude?"
"Quando chiude?"
"Ah, chiudete? Quando?"
"A Natale siete ancora aperti?"
"Faccio in tempo a comprare qualche regalo prima di Natale?"
"Avete già fissato la data di chiusura?"

Non è scritto in piccolo, è anche posizionato in un punto in cui l'occhio cade naturalmente leggendo le informazioni (spesso invece le cose posizionate in alto a sinistra sono notate meno). 
Eppure i clienti saranno sempre clienti, e io sarò sempre Randal del RST Video, a sentire la versione orologistica di una delle frasi più citate da me ed amici quando il mondo era semplice e Clerks era un film divertente e non un tragico documentario sulla mia vita da commesso.


"Allora, è arrivato qualcosa di nuovo?"


"Scusi tanto, potrebbe dirmi il prezzo?"

giovedì 14 novembre 2024

Il tempo che non scorre

 Entrano due ragazzi, sui vent'anni. Li ho visti che guardavano da un po' di tempo la vetrina.

"Buongiorno, circa un anno e mezzo / due anni fa abbiamo visto in vetrina un orologio dorato, per caso ce l'ha ancora?"

"Di che marca era?"

"Non lo so"

"Provi a guardare se lo riconosce, onestamente faccio girare molto gli orologi in vetrina e li vendo anche, quindi dubito che ci sia."

SPOILER: non c'era. Hanno guardato ogni singolo orologio che ho in negozio, per assicurarsi che non c'era.

Ma che pretese sono? Che richieste fa la gente? DUE ANNI FA.

martedì 5 novembre 2024

Gli effetti della chiusura sulla gente #2: l'ammucchiata (di acquisti)

C'è un signore dello Sri-Lanka che da anni è un OTTIMO cliente. Ogni volta che torna al suo Paese compra 2-3 Citizen, e per sé e per il figlio ha comprato dei Radiocontrollati.

QUESTO è un cliente, cavolo. Una persona che compra, compra sul serio, chiede sconti ma ci sta che me li chieda, e compra un paio di orologi all'anno. Mi rendo conto ora, scrivendolo, che questa persona è fra i miei clienti migliori.

Viene con la moglie, tre giorni prima che io esponga il cartello di liquidazione totale. Deve comprare un orologio per un amico, gli dico della chiusura e che per lui posso fin da ora fare sconti da liquidazione. La moglie si rattrista tantissimo, dice che le dispiace moltissimo, anche lui rimane molto colpito, sono entrambi sinceri. Dicono che allora devono fare scorta di orologi, la moglie apre il portafoglio, conta i soldi... io dico che non c'è fretta, ma loro sono veramente presi male.

Si fanno vedere un po' di orologi, e alla fine COMPRANO 4 CITIZEN! 

Calcolate che nel resto di Ottobre (incredibilmente, in negativo) avevo venduto solo 3 Citizen. E questi ne comprano -scontatissimi, certo- quattro in un colpo solo. E mi dicono che torneranno prima della fine di Dicembre.

Voglio iniziare Novembre così, con questa grinta: dai forza a vendere, vendere, vendere. Un Citizen Eo-Drive del 2024 ora sta tranquillamente a meno di 100 euro, con il 30% di sconto. Non è tanto per i soldi, ma per liberare più spazio possibile.


martedì 29 ottobre 2024

Gli effetti della chiusura sulla gente #1: l'ammucchiata

Fra pochi giorni sarà esposto il cartello di svendita per liquidazione totale per cessata attività: in quel momento chiunque passerà davanti al negozio, FORSE comprenderà quel che sta per succedere. 
Ma nel frattempo, non lo dico a tutte-tutte le persone che entrano, perché alcuni non c'è bisogno di avvisarli e ad altri non ho voglia di dirlo. Diciamo che se li conosco e sono persone decenti, inizio ad avvisarli.

Oggi avviso un tizio che, sì, 5-6 pile all'anno le porta a cambiare e forse un paio di orologi se li è comprati.
La sua reazione:
"Oh no, mi dispiace, vuol dire che porterò tutti gli orologi che ho, circa una trentina, per cambiare la pila prima che chiuda"

Non è esattamente quello che speravo di ottenere con l'annuncio della imminente svendita (il mio obiettivo sarebbe vendere più orologi possibile per svuotare le vetrine, NON cambiare più pile possibile), ma trenta pile sarebbero una cifra considerevole (a fronte di un lavoro considerevole, eh), e soprattutto se veramente me ne portasse trenta, batterebbe il record della campionessa mondiale di pile (sempre sia lodata).

PS: scrivo questo post alle 10.30 del primo giorno di apertura post-cambio ora legale. in 60 minuti ho servito 11 persone. Fra queste, ci sono 2 Citizen Radiocontrollati che non si sono messi a posto, e 2 corone strappate (uno Swatch che ora è da buttare, un orologio in oro che ok, vale la pena). Sorrido solo perché questa è l'ultima volta che mi dovrò occupare di queste cose, anche se all'orizzonte so che a breve vedrò anche quel rompipalle del Collezionista - che ovviamente non avviserò della imminente chiusura, preferisco lasciargli la sorpresa per l'anno prossimo quando avrà bisogno di farsi cambiare gratuitamente l'ora a 7-8 orologi.

martedì 22 ottobre 2024

Il complotto dei Potery Forty e delle Multinazionali

Ad alcune persone viene naturale passare dalla parte del torto anche quando inizialmente si ha ragione: basta solo essere maleducati e molto nervosi.

Premessa lunghissima per capire la scena - è lunga, ma poi ne varrà la pena per la seconda parte della storia. 

Una signora nel Luglio 2022 comprò nel mio negozio un orologio da 89 euro come regalo alla figlia. 1 anno e 10 mesi dopo, l'orologio smise di funzionare: me lo porta a inizio Settembre 2024. Garanzia ancora valida, lo invio alla ditta per riparazione.

La ditta ci impiega molto tempo (molto tempo per un cliente=1 mese), la cliente viene due volte, sento la ditta. Alla fine il 10 Ottobre mi mandano un orologio nuovo, identico in tutto tranne che ha il quadrante nero anziché blu scuro. Blu è esaurito.

Chiamo la signora, viene a prenderlo con la figlia (25enne), entrambe molto eleganti e ben vestite. Le spiego che miracolosamente anziché ripararlo e farle attendere più tempo per i pezzi di ricambio, lo hanno dato nuovo. La figlia non dice nulla, la madre perde la testa dal primo minuto.

Vorrei sottolineare come posso comprendere e condividere una certa seccatura nel trovare un modello lievemente diverso, la signora aveva ragione: ha dato un oggetto (MOLTO USURATO), l'ha ritrovato completamente nuovo ma con una lieve differenza, è una cosa che può non far piacere.

"Non è l'orologio che le abbiamo portato"

"Sì, come le stavo dicendo, visto che avete fretta la ditta ha pensato di mandarle un modello nuovo, identico ma con il quadrante nero anziché blu"

"A me piaceva blu, l'ho regalato a mia figlia blu e lo voglio blu"

"Ha ragione, è solo che me lo hanno mandato così"

"Non lo trovo un atteggiamento serio"

"Per me non è una cosa sbagliata, visto che aveva fretta le hanno dato un orologio nuovo al posto di quello vecchio rotto, stanno attendendo il movimento e ci vuole del tempo, ma se questo non le piace allora attenderemo"

"Ho fretta perché è l'unico orologio di mia figlia"

"Proprio perché ha fretta, hanno trovato questa soluzione"

"Avrebbero potuto avvisarmi, avremmo risparmiato tempo"

"Guardi, purtroppo anche a me non hanno detto nulla: mi è arrivato questo orologio sostitutivo, senza avvisarmi prima"

"Se me lo avesse detto, non sarei nemmeno venuta qui"

"Allora che faccio, sento la ditta e mi faccio dire quanto tempo ci vuole per il pezzo di ricambio del suo orologio?"

"Non può chiedere di prendere il movimento di questo nero e metterlo nel mio?"

"Non credo si possa fare, rimarrebbe a loro un orologio smontato e non nuovo di fabbrica, anche quando arrivasse il movimento sostitutivo"

"Mi sembra una ditta poco seria"

"Ci sono delle regole sugli oggetti in garanzia, siccome non è l'unica cliente in Italia non possono mettersi a scambiare movimenti e farsi appunti su cosa sostituire"

"Sono molto delusa dalla ditta"

"Non so che farci, ripeto che allora tengo l'orologio e li sento domani per sapere i tempi della sostituzione"

La tizia va avanti ancora un po' con le lamentele, la figlia 25enne rimane muta tutto il tempo, boh.

Ora. Tutta questa rottura di palle è avvenuta settimana scorsa, non avevo intenzione di scriverne perché alla fin fine per me è una rottura di palle base, e ripeto per l'ennesima volta che la cliente all'inizio aveva anche ragione, non mi sembrava materiale da blog, voi non avete idea di quante rotture di palle "di base" non riporto su queste pagine e si perderanno nella mia memoria come lacrime nella pioggia. Cioè, magari vi siete innervositi a leggere questo scambio di opinioni, ma pensate che per me è una lamentala standard che non mi fa nemmeno accelerare il battito cardiaco.

IN OGNI CASO. Ecco il seguito. 

Nota bene: la ditta di cui parliamo è una multinazionale, leader di vendite in Italia, l'orologio è della linea di primo prezzo, ma la garanzia è comunque della ditta madre.

La ditta mi dice che il ricambio arriverà a inizio Dicembre, lo comunico alla cliente alla fine di settimana scorsa, la prende incredibilmente bene. Tutto ok.

Stamattina la tizia torna con una sua amica altrettanto ingioiellata.

"Senta, sono venuta per un dubbio sull'orologio. Visto che la garanzia era in scadenza, non è che la ditta sta facendo passare il tempo per poi dirmi che non è più in garanzia, o per farmelo pagare come nuovo se me lo sostituiscono?"

(mi cadono le palle: era la prima volta che sentivo una accusa del genere, e continuo a sperare di averle ormai sentite tutte, le possibili cazzate dei clienti)

"No, le ricordo che settimana scorsa le hanno mandato un orologio nuovo in sostituzione, non credo stessero cercando di fare giochetti. Poi capisco che il colore fosse diverso, e allora l'ho rimandato indietro, e mi hanno detto quanto tempo bisogna aspettare."

"E' che ho capito che è una ditta poco seria, quindi non mi stupirei di questi giochetti."

"Signora, la ditta è una multinazionale con sedi in tutto il mondo, non credo che stia cercando di fare trucchi per evitare di ripararle un orologio da 89 euro."

"Magari si comportano così con tutti, i soldi si risparmiano anche così."

"Le ripeto che sta parlando di una multinazionale, hanno un po' più soldi di quelli necessari a sostituirle un orologio da 89 euro in garanzia."

"Mi rimane qualche dubbio, vedendo in che modo scorretto si sono comportati con la sostituzione."

"Le ricordo che hanno cercato di venirle incontro, se invece vuole attendere, pazienteremo. Ma non hanno cercato di fare giochetti: l'orologio è accettato in garanzia e come tale viene trattato, risolveranno la questione senza che lei paghi un euro."

"Lo spero bene, perché non mi è piaciuto come si sono comportati."

"Si sono comportati in maniera impeccabile, penso, comunque se non è contenta della ditta, le ripeto che è una multinazionale e della sua insoddisfazione se ne faranno una ragione."

E basta, che due coglioni. 

Le ho risposto male, al quel punto si è calmata (incredibile come vada trattata la gente) ed è andata via.

Da una parte sarebbe meraviglioso se il pezzo di ricambio arrivasse a Gennaio 2025 e lei dovesse andarselo a prendere direttamente al centro assistenza di un'altra città. 

Dall'altra ok, spero che il pezzo arrivi a inizio Dicembre e questa si levi dalle palle come ultima seccatura dell'anno (seeee.... ahahaha).


giovedì 17 ottobre 2024

Orologi un tanto al chilo

Sì, ormai sono in dirittura d'arrivo, potrei quasi dire di averle viste tutte e di aver finito... e invece no. Nel campionato dei pazzi che rompono le palle, arriverà sempre un fuoriclasse.

Prima cliente del giorno, la mattina.

"Buongiorno, ho visto in vetrina l'orologio dorato di marca xxx, posso vederlo? E poi avrei bisogno anche di un orologio da battaglia, da tenere su tutti i giorni."

Prendo dalla vetrina l'orologio e penso fra me e me: "Wow, ma allora comprerà due orologi? La signora mi sembra molto determinata!".

"Lo posso provare al polso? Devo sentire quanto pesa, odio le cose pesanti."

"Certo, lo provi pure, direi comunque che abbia il peso normale di un orologio da donna, niente di eccessivo."

Lo prova. Le piace.

"Mi fa vedere anche questi nell'altra vetrina, che sono più da tutti i giorni? Sono più piccoli ma non è che peseranno tanto?"

"Eccoli qui, credo che pesino quanto quello che ha già provato."

"Per caso ha una bilancia di precisione per valutarli?"

Ora. La bilancia di precisione ce l'ho, è una cosa che ho trovato in giro. Non ho nessuna voglia di farle pesare gli orologi, perché mi sembra una stronzata. Ma è anche vero che in questi giorni ho mille cose da fare, burocrazia che mi tiene la testa impegnata, e non ho voglia di far storie. Quindi prendo la bilancia di precisione, e pesiamo i due orologi.

Orologio dorato che le piace: 70 grammi.

Orologio da battaglia: 58 grammi.

"Caspita che differenza!"

"Sì, ehm, sono 12 grammi, non molto"

"Peccato perché l'orologio dorato mi piace, ma è molto più pesante dell'altro."

"Se lo sente pesante, capisco."

"Quell'altro non mi piace. Devo pensarci, è una bella differenza di peso."

"Capisco, ci pensi su. Arrivederci."

Ma vaffanculo.

(In generale, per prevenire chi mi potrebbe dire "ma non sei un bravo venditore, potevi convincerla, sembra che non ti vada di vendere". Di anni di esperienza ne ho, i matti perditempo posso non beccarli subito, ma dopo una manciata di frasi e atteggiamenti so quando si può provare a spingere e quando sarebbe tutto tempo perso. Quindi, la signora è mentalmente invitata ad accomodarsi affanculo, sì.)


(per chi ha visto il film Clerks: la tizia mi ha fatto pensare al cliente che cercava l' "uovo perfetto". Se sapete di cosa parlo, complimenti - questo intero blog è ispirato a quell'uomo, prima ancora che agli altri clienti del Quick Stop)



mercoledì 9 ottobre 2024

Mania di Persecuzione

Tizio, deve cambiare la pila a un orologio con profondimetro, probabilmente il modello di profondimetro più famoso al mondo.

"Mi raccomando lo tratti bene perché questo sembra un modello normale, ma è un prototipo assemblato con due modelli diversi di profondimetro, come nota dalla forma e dal colore del coprisensore. Infatti lo porto a lei perché lo avevo portato al centro assistenza ufficiale e mi dissero che questo orologio era un prototipo che non avrebbe mai dovuto essere distribuito, e che avrebbero potuto e forse dovuto chiamare la polizia per farmi confermare in che modo io ne fossi entrato in possesso."

L'orologio in questione:


(foto presa da internet, basta cercare il modello e se ne trovano in tutte le pose)

Si tratta, sì, di un orologio "raro", una variante di una trentina d'anni fa del profondimetro base. Ma è solo una variante di colore normalmente distribuita anni fa, forse un po' ricercato da collezionisti ma sicuramente non un prototipo trafugato per il quale fosse necessario finire in prigione.

Insomma, se proprio avessi voluto comporre un numero di telefono d'urgenza, sarebbe stato per un TSO, non la polizia.

Per i curiosi: ovviamente poi il tizio si è sentito in dovere di spiegarmi come fosse entrato in possesso di questo modello così raro - lavorava come tecnico informatico presso la ditta che li produce.

Ecco, non ha aggiunto altro, e quindi in effetti la spiegazione è peggio del mistero: ok, era un tecnico informatico, e quindi glielo avrebbero regalato? Solo a lui? O l'avrebbe realmente trafugato?

A volte è meglio una parola in meno che dieci in più.


venerdì 4 ottobre 2024

Persone che aprono la bocca #6: un'altra domanda rassicurante

Tizio totalmente sconosciuto sui 70 anni deve cambiare cinturino. Lo sceglie, vado a montarglielo. Mentre glielo monto, una domanda dal nulla - ripeto che il tizio è uno sconosciuto totale, zero confidenza:

"Ma lei ha già subìto un bel furto qui?"

"Scusi non ho ben capito"

"Dico, i ladri sono mai passati da qui?"

Perdo subito la pazienza e uso una parolaccia rafforzativa.

"Ma che cazzo di domanda sarebbe?"

"No niente, ero solo curioso"

"Comunque no, per fortuna no"

"Da me in casa sono venuti il mese scorso, per questo ho recuperato questo orologio vecchio a cui sto cambiando cinturino"

"Mi spiace"

Prima che pensiate che fosse un emissario per fare minacce velate, smonto le fantasie: era solo un ennesimo coglione che ha trovato delle parole a caso (e sbagliate) solo per cercare di contestualizzare un eventuale discorso sul fatto che purtroppo a casa sua fossero passati i ladri.

Come sempre nel caso di "persone che aprono la bocca": ma che cazzo aveva in testa? Bah.
*EDIT: poi il tizio si è scusato, dicendo che "non voleva portare sfortuna", ma ormai la cretinata l'aveva detta*

***'Persone che aprono la bocca' è una rubrica "veloce", senza troppi commenti perché non servono: è solo gente che non collega il cervello alla bocca, la apre senza pensare a cosa sta dicendo, alle conseguenze di quel che dice, e soprattutto non si preoccupa se sia una cosa rispettosa o meno.***

martedì 1 ottobre 2024

Il dado è tratto

Comunicazione di servizio, visto che fino ad ora c'era stata una discussione nei commenti ai post e qualche indizio, ma è ora di renderlo veramente ufficiale: il giorno 28 Dicembre 2024 questo negozio chiuderà. Ho mandato la richiesta di svendita per liquidazione per cessata attività, ho avvisato fornitori e commercialista, già da Giugno praticamente non facevo acquisti, ho una strada piuttosto lineare e tracciata davanti a me.

Mi spiace? Se leggete il blog da tempo, ma anche solo da un paio di mesi, la risposta potete intuirla da soli.

Fa strano, certo, sono qui da 18 anni (più almeno 5 anni precedenti in cui in Dicembre passavo in negozio tutto il mese per aiutare mio padre), è stata la cosa che mi ha occupato più la vita in questi 18 anni, è ovviamente stata la mia fonte di reddito e sui soldi non ho mai sputato. Ma è anche stata la mia fonte di stress e disgusto per l'umanità.

Finché lo facevo per soldi sopportavo tutto, ma adesso semplicemente i soldi non entrano più, mentre le rotture di palle dai clienti si sono moltiplicate e sono incessanti (cosa di cui ho discusso ampiamente nei post Lavorare con l'immondizia e Esempi di spazzatura). Mercoledì scorso ho incassato 78 euro, a fronte di una 40ina di persone entrate. Giovedì 130. Non ha nessun senso andare avanti così, prendersi gratis le rotture di palle. E quindi, fra tre mesi la saracinesca chiuderà per l'ultima volta e sarò a posto così, non preoccupatevi per me, non chiudo con astio o amarezza, è il momento giusto per farlo e con lo spirito giusto.

Prevedo tre mesi di ferro e fuoco, comunque: la parte complicata, dopo le semplici e formali comunicazioni a fornitori, comune e commercialista, sarà dirlo ai clienti. Prevedo scene da circo, quindi restate sintonizzati.


martedì 24 settembre 2024

Persone che aprono la bocca #5: la domanda rassicurante

Sto servendo un tizio che cerca un cinturino. Nel negozio c'è un'altra signora, entrata dopo di lui.

Tizio, 50enne, dice che vuole un bel cinturino perché ha una collezione di orologi e gli piace cambiare spesso cinturini. Impiega un po' di tempo per sceglierlo, ma non è un problema.

La tizia, 75enne, si intromette di continuo nei discorsi di tizio facendo delle domande assurde.

"E' un vero peccato avere solo due polsi, lei indossa solo un orologio, o ne mette due, o riesce anche a indossarne tre?"

Fa un altro paio di domande (onestamente non le ricordo), ma poi si carica per La Domanda, quella sparata a bruciapelo.

"Ma lei mi saprebbe dire che orologio usano i terroristi?"

(silenzio atterrito da parte mia e del tizio)

"Credo che abbiano orologi belli precisi per sganciare la bomba al momento giusto, sarebbe interessante sapere quali sono così precisi"

Io: "Mah, non credo ci sia un modello unico, non è che poi si vedano spesso foto di terroristi in cui noto che orologio indossano"

Tizio: "Ma che domanda è, poi?"

"Mah, è una curiosità che mi è venuta adesso"

Certo signora, certo. Per curiosità.

***'Persone che aprono la bocca' è una rubrica "veloce", senza troppi commenti perché non servono: è solo gente che non collega il cervello alla bocca, la apre senza pensare a cosa sta dicendo, alle conseguenze di quel che dice, e soprattutto non si preoccupa se sia una cosa rispettosa o meno.***

martedì 17 settembre 2024

Il calendario

 Oggi ho avuto una discussione che mi capita 3-4-5 volte alla settimana, ma con una svolta imprevista.

La discussione inizia sempre con "provi a vedere se c'è la pila scarica, perché l'ho cambiata da poco, è impossibile sia già scarica, o magari ne avete messa una difettosa".

Da ormai 9 anni scriviamo all'interno del fondello la data del cambio della pila. Quindi, quando ci sono queste discussioni, il giorno dopo segnalo che la pila è durata 2-3 anni, non esattamente "poco", non è stata cambiata "da qualche mese", non l'ha messa "lo scorso Maggio" né balle simili.

Chiaro che, anche quando vado a segnalare la data, la reazione malamente nascosta è quella di non credermi, perché il negoziante furbetto e ladro avrà scritto la data a suo piacimento. Ad alcuni si legge in faccia che non mi credono, altri balbettano qualche scusa sul fatto che si sono sbagliati ma che, in qualche modo, è più colpa mia che loro.

In ogni caso, oggi: restituisco la pila ad una signora che settimana scorsa aveva pianto per quanto poco fosse durata la pila. Le dico che non l'aveva cambiata nel Maggio 2024, ma nel Gennaio 2023 - sostanzialmente 20 mesi fa.

Lei sgrana gli occhi, dice che non è possibile - le dico che se l'ultima volta l'aveva cambiata da noi, la data che abbiamo segnato è Gennaio 2023, poi se l'aveva cambiata da altre parti non posso dirlo, anche se la pila era della stessa marca di quelle che usiamo noi.

Niente, non cede, e mi espone la prova: dice che è sicura che aveva cambiato a Maggio la pila perché l'aveva scritto sul calendario, lei si annota sul calendario sempre quando cambia la pila dell'orologio.

I casi sono due:

1 - è una ossessivo-compulsiva

2 - stava dicendo una cazzata immane

Le ho detto che comunque la pila era scarica e sono 5 euro, grazie. Non ho più ascoltato oltre, perché la mia mente vagava su una tizia che scrive sul calendario l'avvenimento importante del cambio di una pila ad un orologio, un evento memorabile. 

Che poi in generale, tiene i calendari degli anni passati per controllare gli avvenimenti importanti come un cambio-pila?

mercoledì 4 settembre 2024

Odore sopra la superficie

Riprendo a lavorare, e riprendo il tema del post precedente con un evento accaduto il secondo giorno di riapertura post-vacanze, un ottimo bentornato al lavoro.

Entra tizio, 45 anni*, orologio al polso con cinturino "NATO" (sono i cinturini tutti in Nylon che passano sotto la cassa). Fuori fa caldissimo, si suda a mille, il sudore impregna i cinturini, ovviamente.

"Buongiorno, vorrei cambiare questo cinturino perché puzza."

Toglie dal polso l'orologio, porta l'orologio vicino al naso, annusa.

"Mmm, puzza proprio tanto."

Ma che animale devi essere per comportarti così in pubblico, in un negozio? Pensi di essere spiritoso? Pensi di voler essere onesto e quindi vuoi dire la verità sempre? Devi esternare tutto quello che ti passa per la testa?

Sei solo un maleducato di merda, oltre che uno schifoso.

Gli ho mentito dicendo che al momento non vendo cinturini di quel tipo, gli ho detto che basta lavarlo essendo tutto in nylon. Non ho nemmeno sfiorato quella merda ambulante che portava al polso.

Bentornati al lavoro, che tanto fa ancora caldo e di queste scene ne vedrò ancora per 2-3 settimane come minimo.

Ma tanto poi le vedo anche tutto il resto dell'anno.

Rieccomi carico di disprezzo per tutti.

*  ahimè, dobbiamo renderci conto che 45 anni adesso è PIU' GIOVANE di me, seppur di poco.

PS: so che è quasi la stessa identica esperienza vissuta l'anno scorso con La Puzzona, ma questa volta mi sono innervosito ancora di più per l'idiozia, e infatti il cinturino non l'ho cambiato né tantomeno toccato.

venerdì 30 agosto 2024

Non ho ancora riaperto

Avrei dovuto riaprire oggi, ma un lieve problema di salute mi ha convinto a spostare la data di un giorno. 

Sono andato in biblioteca a restituire i libri letti in Agosto, e fuori dall'ingresso ho trovato questo, un malinconico cinturino (NON USCITO DAL MIO NEGOZIO!) perso così, per strada. Non era nemmeno messo male, quasi nuovo. 

Ho fatto una foto, nel caso fra qualche giorno arrivi un "cliente" a chiedermi di montare questo raro cinturino trovato per strada (rideteci su, ma non è una cosa così improbabile, non batterei ciglio).



Intanto, gli altri negozianti della via mi hanno ragguagliato sul fatto che io sia la persona più ricercata in zona. Ogni giorno hanno notato che qualcuno arrivava davanti alla saracinesca abbassata e si guardava in giro spaesato. Al supermercato ho incontrato DUE clienti che mi hanno guardato con occhi sgranati.

Il punto più basso l'ho effettivamente toccato ieri, il momento in cui ho deciso che mi meritavo un giorno in più di pausa.

Ero in ospedale (non per me, stavo solo accompagnando), incrocio una cliente - devo dirlo, è una che riconosco, una cliente che effettivamente compra un paio di cose all'anno. 

Non è che mi ha fatto dei convenevoli vuoti come "che strano vederla qui", "spero vada tutto bene". No, le sue esatte parole con una faccia stupitissima per la mia apparizione e toccandosi l'orologio al polso: "Ohhh, ma buongiorno! Quando apre? Ho una pila da cambiare, sono passata ieri ed era chiuso."

Le ho detto che aprirò Martedì, solo per darle fastidio - è una buona cliente, ma io sono anche una persona, e se mi vedi in ospedale non mi chiedi di quando sarò al lavoro, io non mi sono mai identificato con il mio lavoro.

Insomma, si ricomincia esattamente come si era finito.

Ma da un certo punto di vista si ricomincia un po' più leggeri, perché io so una cosa che i clienti ancora non sanno.


giovedì 1 agosto 2024

Orrore sotto la superficie (attenzione: potreste vomitare)

Ultimo post prima delle vacanze. Pensatevi al mare, una distesa placida, blu, piatta. Bellissimo e invitante. Ma cosa si cela sotto la superficie? Sabbia e pesciolini tranquilli o qualcosa di terribile, pronto a rovinarvi le vacanze?


Ora, prendete questo orologio, consegnatomi da una cliente di 60/65 anni settimana scorsa. Tolto dalla borsetta e non dal polso (lo sottolineo perché è quasi un miracolo - la maggior parte delle persone pensa sia un'ottima idea darmi il loro orologio tutto sudato tolto dal polso in quel momento, indossato anche se non stava funzionando). Guardatelo in questa prima foto, è un orologio comune, come tanti (ho "censurato" la marca per paranoie mie, ma diciamo che è di una nota ditta giapponese). Un orologio che ad essere generosi ha 25 anni, ma sembra proprio ben tenuto.

La signora deve cambiare la pila, mi appoggia l'orologio sul banco. Prendo il nome, torni domani, grazie arrivederci.

La mattina dopo, una nota del tecnico: "questo devi vederlo bene, toccalo con cautela, non l'ho aperto". Lo guardo bene.



Mmm, che schifo.



Oh, cazzo.



OCCAZZO.



Lo sporco viene fuori dalle fottute pareti. Questo orologio, che in superficie era un semplice cambio-pila di routine, si aggiudica il PRIMO PREMIO DI OROLOGIO PIU' FOTTUTAMENTE SPORCO CHE IO ABBIA MAI VISTO IN 18 ANNI CHE SONO QUI. 

Ingrandite le foto, le ho scattate per permettervi di entrare nell'ecosistema di merda che questa tizia si porta al polso. Ho scattato le foto con cura, eppure a riguardarle non rendono bene la sfumatura di marrone scuro e malsano dello sporco. Era qualcosa che... beh, la si può paragonare alla merda, merda spalmata su tutto il cinturino.

Brava, complimenti alla signora, che come super ciliegina sulla torta quando le ho detto che "non siamo riusciti ad aprirlo", se l'è messo sul polso ed è andata via. Con questo caldo, lo sporco si sarà nuovamente sciolto e le avrà lasciato un bel segno sul braccio. Il segno delle vergogna.

Mi sento ancora sporco solo a postare le foto, ho sbagliato a non mettere i guanti quando l'ho preso nonostante l'avvertimento, ma non mi aspettavo una cosa del genere. 

Buona estate a tutti, buon caldo, buone sudate.


venerdì 26 luglio 2024

Rompipalle fai-da-te

Spesso nei commenti del blog ci sono persone che mi incitano a lasciar fare il fai-da-te direttamente in negozio per il cambio delle pile, possibilmente filmando i risultati.

Era da un bel po' di tempo che in effetti non mi capitava un McGyver così preparato da proporre il cambio della pila davanti ai miei occhi - davvero penso siano passati un paio d'anni dall'ultima richiesta oscena di "dammi la pila e lo cambio subito davanti ai tuoi occhi".

Il tizio in questione era pure partito bene, era pure capace. Ma la rottura di palle è sempre dietro l'angolo.

Quindi, beh: tizio sui 60 anni, ha un orologio a lancette molto essenziale in mano.

"Buongiorno, ho letto il cartello fuori che devo lasciare l'orologio per cambiare la pila, ma se mi dà la pila la posso cambiare io?"

"Il problema è che non so che pila ci sia dentro al suo orologio, ci sono una dozzina di dimensioni diverse"

"Non c'è problema, se mi dà un coltellino lo apro io"

"Sì, d'accordo, le dò il coltellino, il problema spesso è poi con la chiusura del fondello"

"Sono un esperto di queste cose"

-porgo il coltellino-

-il cliente in effetti lo apre, e mi porge la pila. il movimento è semplice, non ci sono viti interne o cose da smontare-

"Ecco la pila, vede che era facile tirarla fuori?"

"Sì, semplicemente non è il mio lavoro"

"Invece io lavoravo in una ditta elettrotecnica e queste cose le so fare bene"

"Benissimo!"

-Vado a prendere la pila. Il cliente la posiziona. E, sì, il cliente riesce a chiudere la cassa, semplicemente premendo forte i pollici, perché l'orologio era veramente una cosa da poco senza nessuna complicazione-

"Ha visto? E' stato semplicissimo."

"Molto bene!"

"Perché non lo fa lei?"

"Innanzi tutto non è il mio lavoro ma ho una persona che si occupa di questo, poi non tutti gli orologi sono semplici come il suo"

"Io ci ho messo un attimo, ha visto?"

"Sì, ho visto"

"Veramente un gioco da ragazzi"

"Sì, molto bello"

"A volte le cose basta volerle fare"

"D'accordo, sì, giusto"

"Una cosa facilissima"

Giunti a questo punto, avrei voluto tirargli uno schiaffo in bocca per farlo stare zitto. Non ero toccato dal suo pavoneggiarsi e forse volermi umiliare, di queste cose non me ne frega niente, ma stava tirando la scenetta per le lunghe, avevo capito il concetto la prima volta che l'ha espresso. E' stato bravo e veloce. Wow, bravo bambino, stasera ti compro un gelato.

"Bene, sì, sono 4 euro."

"Non c'è sconto perché ho fatto tutto io? Alla fine lei mi ha dato solo la pila."

"In effetti sta pagando meno rispetto a chi mi lascia l'orologio. Sarei anche felice se tutti cambiassero la pila da sè come ha fatto lei"

"Dovrebbero veramente farlo tutti, perché è stato proprio semplice."

"Sì, se sà dove mettere le mani, è semplice"

"Io lavoravo con micro-attrezzature quindi non ho problemi con questi strumenti"

"Sì, me lo aveva detto"

"Un bel lavoro, il fondello è chiuso bene"

"Ecco il resto, arrivederci"

Spero di avervi trasmesso il fastidio provocato da una persona che sembra dover dire un tot di parole per assicurarsi di dare aria alla bocca. Credo anche di aver tagliato ulteriori 3-4 frasi in cui si lodava e implicitamente mi diceva che sono un incapace. Bravissimo questo McGyver, che campione.


Per i curiosi, oltre all'invito a cliccare sul tag "McGyver" qui accanto, segnalo due episodi di fai-da-te: tizio che alla fine viene sconfitto e avventura finita malissimo.


venerdì 12 luglio 2024

Infantile

 Signora sui 65/70 anni. Ha due orologi in mano.

"Buongiorno, ho trovato questi due orologi, vorrei mettere la pila a uno solo. Li ho portati tutti e due, provi a mettere la pila a uno, se quello non funziona, allora metta la pila nell'altro"

(e questo ovviamente si riallaccia, ancora una volta, al discorso degli orologi-spazzatura)

*respiro a fondo per il compito ingrato che mi si prospetta, ma d'altronde son qui per questo*

"D'accordo, ho capito. A quale devo provare la pila per primo?"

"Ah non ci avevo pensato!"

"Non so, quale le piace di più?"

Li posiziona sul banco

"Ambarabà ciccì coccò

tre civette sul comò

che facevano l’amore

con la figlia del dottore.

Il dottore si ammalò

ambarabà ciccì coccò.

QUESTO QUI."

Così, spostando il dito da uno all'altro mentre contava. E nemmeno solo la prima strofa tanto per ridere, nono, mi son sentito tutta la filastrocca.


mercoledì 29 maggio 2024

Campionessa di Maleducazione e Faccia Tosta

Suonano alla porta. C'è una tizia, 60 anni circa, che sta parlando al telefono. Odio chi suona mentre parla al telefono. Non puoi aspettare 30 secondi/ 3 minuti/ 3 ore e finire la conversazione? Vabbè, tanto sono qui esattamente per farmi mettere i piedi in testa, apro la porta e la tizia entra.

La tizia parla, parla, parla anche di cose vagamente private ("Sì tu continua a fargli dispetti di questo tipo, fagliela pagare piano piano"), e mentre l'interlocutrice sta parlando, lei si toglie l'orologio e sottovoce mi dice "cinturino, bianco". Io rispondo come se non stesse parlando al telefono, dico "Sì certo", tiro fuori il contenitore dei cinturini di quella misura, dico "Ecco qui, tutti questi sono quelli della misura giusta, veda lei se c'è qualcosa che le piace". Solo che mentre io parlo, lei sta parlando al telefono.

Per smuoverla un po', dico "Ecco, i bianchi sono qui e qui".

Lei indica uno, dico "Glielo monto?", fa cenno di sì.

Monto il cinturino, lo porgo alla cliente che poco prima ha smesso di telefonare e le dico una frase di circostanza che dico a tutti: "Mi sembra che stia proprio bene, così".

"Sì, mi piace, però avrebbe potuto aspettare che finissi la telefonata per farmeli vedere, facevo fatica a sentire quello che mi diceva"

Ho fatto l'unica cosa consentita dalla legge in quel momento:

"Perfetto, allora sono 23 euro, grazie"

Meglio stare zitto, o sarei finito in cronaca nera per una maleducata del cazzo - ed ennesima persona per la quale il mondo gira intorno alla propria figura, gli altri sono comparse inutili nella sua importantissima vita.

martedì 14 maggio 2024

Pazza o maleducata?

Sto servendo un signore che deve ritirare un orologio.

Subito dopo entra una signora. Ignora totalmente il fatto che io stessi parlando con l'uomo.

Signora: "Buongiorno devo ritirare questo orologio"

Io: "Sì, un attimo che sto servendo il signore"

La signora mi porge la ricevuta per ritirare un orologio. NON la prendo, perché mi sto già voltando per prendere l'orologio del signore. Prendo l'orologio. Purtroppo non funziona. Lo porgo in mano al signore.

Io: "Mi spiace, purtroppo non funziona."

Signora: "Oh che peccato, ci tenevo tanto."

Io: "Sto parlando al signore, non a lei"

Signora: "Il mio allora funziona?"

Io: "Signora, non vede che sto parlando con il cliente che era qui prima di lei?"

Signora: (sta zitta)

Poi ok, finisco con l'uomo e servo la donna - mi rammarica il fatto che il suo orologio funzionasse.

Ma io mi chiedo: la tizia era pazza, o maleducata? Come cazzo si fa a non vedere che c'è fisicamente un'altra persona che sta parlando con me, che io sto chiaramente interagendo con un'altra persona, che sto parlando di cose diverse rivolgendomi ad un'altra persona?

Sì, c'è la terza opzione comica: il signore era un fantasma.

Magari un giorno ci riderò su, adesso mi girano le palle a pensare alle due opzioni più probabili: la tizia era pazza, o maleducata? Scene assurde.


martedì 30 aprile 2024

Vecchio di merda

Di persone sgradevoli ne sono passate in negozio, ma questo tizio entra velocemente ai primi posti dei più stronzi degli stronzi.

Tizio, vecchio, ben oltre gli ottanta. Purtroppo per lui, ha la schiena un po' piegata in avanti, si muove con il bastone. Tizio mai visto prima.

Viene in negozio il 15 Aprile, in un momento in cui il clima è freddissimo MA bisognerebbe tenere spenti i caloriferi, in attesa di una deroga del sindaco (deroga poi arrivata il 17 Aprile). Nella pratica, chi ha il riscaldamento condominiale (come io a casa) congela, chi ce l'ha autonomo tiene accesso. In negozio ho un calorifero acceso e uno no.

In ogni caso, il tizio entra e:

"Buongiorno. Mi deve mettere la sedia qui."

(gentilezza, parola magica "per favore" e tutto il resto non pervenuto: ordini diretti, bene così)

*metto la sedia dove richiesto*

Estrae un orologio.

"Per questo orologio deve mettermi una pila buona, la migliore che ha"

"Sì, non c'è problema, le pile che usiamo sono sempre tutte freschissime e di buona marca"

"Che marca?"

"Energizer"

"Non la conosco, ne ha altre?"

"No, ho solo Energizer."

"Pazienza, mettiamo questa che dice lei"

"Mi deve lasciare l'orologio, viene pronto domattina"

"Ma io faccio fatica a camminare, me lo deve fare subito"

(ancora una volta, nemmeno la parola magica "per favore", il suo è un ordine)

"Mi dispiace ma non mi occupo io di queste cose, lo fa il tecnico la sera e quindi è pronto da un giorno per l'altro."

"Non posso tornare"

"Mi dispiace allora, veda lei se è comodo a trovare in altri negozi, anche più vicini a casa"

"Me lo deve fare subito"

"Le ho spiegato perché purtroppo non posso, non è il mio lavoro, c'è una persona apposita"

***Nel frattempo sono entrate altre due persone***

"Mi lasci tempo per pensare, mi sposto dal bancone così si occupa delle altre persone"

***Il vecchio si alza dalla sedia e si sposta vicino al termosifone. Le altre persone devono una cambiare la pila, l'altra ritirarla. Non fanno storie. Mentre sto restituendo l'orologio al secondo cliente, il vecchio interviene.***

"Senta scusi?"

"Sì, un attimo"

"No, lei mi deve dire subito perché il calorifero è acceso"

"Un attimo che finisco con questo signore, arrivo"

"NO ME LO DEVE DIRE SUBITO"

"Un attimo."

**Finisco con il cliente**

"Ecco, dica"

Mi aggredisce verbalmente, urlando come un matto.

"LEI MI DEVE DIRE PERCHE' TIENE I CALORIFERI ACCESI, QUANDO NON E' PERMESSO"

"In negozio fa freddo, ho il riscaldamento autonomo e preferisco non congelare"

"LEI DOVREBBE ESSERE MULTATO"

"E' un rischio che corro, sì"

"LO SPENGA SUBITO O CHIAMO LA POLIZIA"

"Non lo spengo, e le dico che forse è ora di andare"

"IO VADO ALLA POLIZIA"

"D'accordo, ci vada pure, basta che esca dal negozio subito."

"E' VIETATO TENERE I CALORIFERI ACCESI"

"Sì, ne sono consapevole."

"PERCHE' LI TIENE ACCESI?"

"Perché fa freddo."

"LI SPENGA SUBITO"

"Senta, vada alla polizia ma si sbrighi a uscire."

Sta roba, detta a uno che ha il bastone, non è che sia molto applicabile. Io lo avrei volentieri aiutato con calci nel culo, ma alla fine, sbraitando, è andato via.

Dio santo che persona sgradevole. Io posso capire uno che ha problemi fisici ed è nervoso, ma niente può dare l'autorizzazione a sbroccare e trattar male la gente a caso. Non gli ho nemmeno potuto dire che chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni, perché in realtà a 100 anni ci era già vicino.

In ogni caso, ho chiuso il termosifone per il pomeriggio e il giorno dopo - poi è arrivata la deroga e ho riacceso. Sì, ero nel torto. No, nessun vecchio è autorizzato comunque a dirmi cosa fare.

martedì 9 aprile 2024

Non mi abituerò mai

Il negozio apre alle 9.30. Il Martedì arrivo al lavoro alle 9.05, per preparare un po' tutto all'apertura. Quindi, alle 9.05 arrivo in motorino davanti al portone, devo aprire per parcheggiare. Le saracinesche del negozio sono ovviamente chiuse, non c'è segno di vita.

Scendo dal motorino, metto le mani in tasca per prendere le chiavi e... 

"Buongiorno, sono qui per ritirare l'orologio."

"Sì, ecco, apro fra mezz'ora"

"Scusi se non sono venuto subito a ritirarlo, mi hanno operato e non sono potuto venire"

"Non c'è problema, gli orologi rimangono nel cassetto, non c'è mai fretta."

"Ma alla fine l'orologio funziona?"

"Sinceramente non ricordo che orologio sia, non mi ha nemmeno detto il suo nome, non so di cosa sta parlando."

"Ah, scusi, io sono xxxx"

"Sì, signor xxxx, in ogni caso non mi ricordo, ripassi fra mezz'ora e vediamo."

Ovviamente il signor xxxx ha atteso 25 minuti fermo immobile davanti alla vetrina, e alle 9.30 e 01 secondi è entrato ed è tornato in possesso del suo orologio (che, sì, funzionava).

Io a queste stronzate, all'essere fermato per strada per avere informazioni riguardo al proprio orologio, da parte di persone che pensano che il mio negozio ruoti intorno alla loro presenza ma delle quali non ricordo nè nome nè orologio, non mi abituerò mai.

mercoledì 6 marzo 2024

Sporco

Per amanti dello sporco, dei dettagli più zozzi, dello schifo che trasuda dallo schermo: cliccate sulla foto e zoomate all'infinito. Buona visione.



Non c'è molto da dire. Il cliente ha tolto dal polso questo orologio (prezzo da cartellino: 498 euro) per farmi controllare una cosa (una cretinata sistemata subito - giusto il tempo di portarlo nel retro e fare questa foto).

Cioè, lo stava indossando. E poi lo ha rimesso al polso, così com'è.

In effetti, immagino che lo avrà al polso tutto il giorno tutti i giorni da un decennio. Senza. Mai. Toglierlo.

mercoledì 28 febbraio 2024

Riparazioni telefoniche

Suona il telefono.

"Buongiorno, voi fate riparazioni di orologi?"

"Sì, certo, dipende da cosa c'è da fare, ma tendenzialmente sì, facciamo riparazioni"

"Chiamo per sapere se il mio orologio è pronto, sono la signora xxx"

*controllo: è pronto, c'era solo da cambiare la pila*

"Sì, è pronto, era solo la pila da cambiare, ora è a posto"

"Bene, grazie"

"Se quando viene a ritirarlo vuole portare anche l'orologio da riparare, diamo un'occhiata senza problemi"

"Nono, volevo solo sapere della pila"

Boh. Non mi pare che la sua prima frase volesse dire quello, la conversazione ha preso una piega inaspettata.

giovedì 22 febbraio 2024

Paranoia

Suonano alla porta. Apro, entrano due donne contemporaneamente, immagino siano insieme. 

La donna davanti dice a quella dietro: "Lei non può entrare se non è una persona nota in questo negozio"

Quella dietro mi guarda spaesata, le faccio cenno di entrare.

No, non erano insieme - allora ho pensato che la prima signora stesse scherzando. Ma poi risulterà che no, non stava scherzando.

"Devo far cambiare la pila a questo orologio"

"Sì, non c'è problema, me lo deve lasciare e viene pronto domattina"

"Benissimo, glielo lascio"

"Che nome segno?"

"Ah no, non le lascio nessun nome e nessun numero di telefono"

"Mi serve solo per la ricevuta"

"Non so cosa ci fate con il mio numero di telefono"

"Non le ho chiesto il numero, ho solo chiesto il nome per la ricevuta, non voglio il numero"

"Io non le dò niente"

"Eh, va bene, ma mi serve un nome per la ricevuta"

"Non mi piace dare in giro i miei dati, non le dò niente"

Prende l'orologio e se ne va via.

La seconda signora mi dà soddisfazione:

"Ma questa era pazza"

"Temo di sì"


mercoledì 14 febbraio 2024

Esempi di Spazzatura

Il mio post precedente sugli orologi-spazzatura ha scatenato un interessante dibattito, che mi ha anche fatto sentire un po' meglio grazie al motto "mal comune, mezzo gaudio" perché allora non sta succedendo solo a me: la quantità di orologi senza valore che stanno venendo ritrovati in antichi cassetti o nei garage si sta moltiplicando a vista d'occhio. Che fenomeno strano e triste.

Alcuni (non orologiai) forse non hanno compreso lo stato di alcuni di questi orologi portati "per una valutazione" "per metterli a posto ma solo se costa poco", e quindi una foto vale mille parole, mille spiegazioni per far capire che sì, forse in teoria l'orologio sarebbe aggiustabile, ma esteriormente non sarà mai come prima e in ogni caso "non costa poco".

Ecco degli esempi a caso, fotografati nel mio laboratorio nelle ultime settimane. Sì, gli "orrori" tendo a fotografarli tutti, poi finisce che me ne dimentico e non uso le foto qui sul blog - di solito posto solo le cose schifose, non le cose irreparabili.

Primo esempio. Orologio che se è stato pagato 6 euro da nuovo, è già stato un furto. L'orologio però non è nuovo, la cassa si è scolorita mostrando il colore dell'ottone, la ghiera è graffiata e bloccata in posizione sbagliata. Vuole cambiare la pila e il cinturino. Gli dico che non ne vale la pena, a essere sinceri. La pila ok, ma il cinturino costerà il triplo del valore dell'orologio, diciamo che se ne compra due di questi orologi con il valore del cinturino. Niente, il cliente non accetta il consiglio dell'orologiaio truffaldino che fa di tutto per NON cambiare il cinturino e NON guadagnare soldi. Cambio la pila (sperando che non funzionasse, ma funziona), cambio il cinturino. Il cliente torna dopo una settimana dicendo che l'orologio ritarda. Gli dico che ci sarà un problema con il movimento, io gliel'ho consegnato funzionante con la pila nuova, se poi sorgono altri problemi non posso saperlo, mi offro di togliere la pila e magari la potrà usare in un altro orologio. Ma il cliente si lamenta perché ha anche cambiato il cinturino e l'ha usato poco. Usato poco non vuol dire "nuovo", non posso ritirare il cinturino, io glielo avevo detto di non cambiarlo. Alla fine, stizzito, lascia qui da buttare orologio e cinturino. Contento lui.


Secondo esempio. "L'ho trovato nel cassetto dei miei genitori, non so da quanti anni fosse lì, mi piacerebbe usarlo".

Orologio senza valore particolare, diciamo sui 120 euro. Lo prendo in mano, la cassa è smangiata dall'ossido, ci sono proprio dei buchi verdi. Lo faccio notare, aggiungendo che se quello è l'esterno, chissà com'è l'interno, probabilmente non funzionerà. Ma niente, il cliente insiste.

Lo apro, il movimento è in buone condizioni esteriori, la pila non ha rilasciato acido, ma comunque l'orologio non funziona. Che sorpresa. Il problema è che poi il fondello non tornava più a bloccarsi sulla cassa, visto che la cassa era tutta ossidata. E' stato un problema farlo capire al cliente che se mi porta un oggetto mezzo disastrato, può anche darsi che non si riesca a ripristinarlo nelle stesse pessime condizioni. Polemiche, litigate, solito sangue marcio per nulla.

A posteriori, mi dò la colpa per aver accettato anche solo di farmelo lasciare per controllarlo, ma spesso finisce che accetto di dare un'occhiata per farli smettere di piangere e lamentarsi che non possono più indossare un orologio che non sapevano nemmeno esistesse. Se accettassero la mia prima valutazione da esperto senza dover piangere e far polemiche, si vivrebbe meglio.

Terzo esempio. Orologio ritrovato insieme ad altri 5-6 che mi ha portato tutti insieme. L'orologio funziona e lo trova bellissimo, vorrebbe mettere a posto il cinturino. Le consiglio di andare da chi si occupa di pelle e pelletteria per farlo incollare. In pratica la parte a ore 6 del cinturino si è tutta scollata, si è rotta l'anima in plastica all'interno, e sulla parte a ore 12 il cinturino è tutto graffiato/usurato. Però vuole metterlo a posto, non vuole comprare un nuovo cinturino.
Spoiler: no, non troverà un negozio di pelletteria per aggiustarlo. E se lo trovasse, spenderebbe il triplo del valore dell'orologio.
Gli altri 5-6 orologi che aveva portato insieme a questo? Un paio di orologi a carica manuale "ma basta cambiare la pila", e altre stupidate. Che bel ritrovamento, la signora.

Quarto esempio. Questo in realtà non è un orologio da pochi soldi, MA mi è stato portato con il quadrante con evidenti segni di umidità residua e le lancette arrugginite. Ho detto subito che l'orologio era chiaro che avesse preso acqua, ma la risposta è stata una cosa tipo "ma no, l'ultima volta l'ha usato mio padre 10 anni fa e poi l'ha messo via, impossibile che si sia bagnato, sarà solo da far ripartire".

Certo, impossibile che si sia bagnato. Al punto che l'intero movimento è arrugginito. Il colore arancione non è un vezzo del produttore, ma il risultato di un decennio di acqua lasciata nell'orologio.
Referto: immondizia (costosa). Avrei potuto arrivare alla conclusione anche senza aprire l'orologio.

****
Potrei andare avanti per giorni, con questi esempi. Riempire questo blog di foto di orologi ridotti malissimo ma che il cliente reputa di enorme valore, senza ascoltare i miei consigli. Stamattina la mamma di un mio ex compagno di scuola mi ha portato 6 Swatch "che ha trovato in garage". Alcuni senza tappini per la pila, uno con il cinturino in plastica cotto e disintegrato. Su 6 orologi, uno solo andava. Ma io ho lavorato su 6, e sono stato pagato per 1.

E' un continuo, un flusso che è diventato assurdo, che compromette tutto il resto del tempo che dovrei dedicare a seguire il negozio. Che situazione di merda.

Ringrazio il commentatore anonimo che ha coniato il termine "accanimento terapeutico orologiero". Un termine perfetto, poetico, un'ottima descrizione della realtà. Anzi, chiudo con la sua frase intera:
"L'accanimento terapeutico orologiero sta peggiorando, lasciateli riposare in pace e compratevi un cazzo di orologio decente."

Parole sante.

mercoledì 7 febbraio 2024

Follia telefonica

 Suona il telefono. Sto cambiando un cinturino, ma rispondo in vivavoce.

"Pronto, buongiorno, lei è la persona che solitamente risponde al telefono?"

"Ci sono solo io, confermo"

"Buongiorno, non so se si ricorda, ma qualche tempo fa ho portato a cambiare la pila ad un orologio Casio, adesso mio marito ne vorrebbe un altro uguale."

"Onestamente cambio tante pile a tanti orologi, anche Casio, non so quale orologio fosse"

"Parliamo di circa 2 mesi fa"

(mi viene da vomitare dalle risate e dallo sconforto)

"Sì, d'accordo, ma mi dovrebbe dire che orologio cerca suo marito"

"Uguale a quello a cui ha cambiato la pila"

"Sì, ma se ce l'ha sottomano, mi può dire la referenza? Sui Casio è scritta bella chiaramente sul fondello, sul retro."

"No, ce l'ha mio marito, al momento è in ospedale e non posso andare a visitarlo perché non sono vaccinata"

"Non so se riusciremo a capire che orologio sia..."

"E' un Casio"

"Sì, di Casio ne avrò in negozio un centinaio"

"Digitale con le lancette belle chiare, sui 30 euro."

Ora: escludendo per un momento che gli orologi spesso (ma non sempre) sono o digitale o con le lancette, anche perché proprio Casio a volte ha orologi a doppia lettura, io di orologi così e quel prezzo preciso non ne ho mai avuti.

"Ma non è che intende il Casio in plastica nera con le lancette, da 20 euro?"

"No, era 30 euro con le lancette"

"Al momento non mi viene in mente niente, con le lancette e a quel prezzo"

"Ma non se lo ricorda, quello a cui ha cambiato la pila?"

"No, mi spiace ma proprio mi è impossibile"

"Manderò un mio uomo di fiducia a comprarlo domani."

"Sì ma non so cosa darle, se non mi dice che modello è."

"Lo fa vedere alla persona che mando."

"Non so cosa fargli vedere."

"Vedrà che lo riconosce lui."

"Se ci pensa lui, va benissimo. Guardi, adesso starei servendo, la devo salutare."

Dopo un paio di giorni è venuto un tizio. Aveva 40 euro in mano e non aveva la minima idea nemmeno di cosa dovesse fare, non dico di cosa dovesse comprare, ma proprio sembrava uno a cui avessero messo i soldi in mano dicendo "Vai in orologeria e ti daranno l'orologio giusto".

Non aveva idee, nessuna opinione su cosa servisse comprare.

Alla fine, gli ho dato il Casio nero tutto in plastica, con lancette belle grosse, da 20 euro.

Spero che non si sia intascato gli altri 20 euro.

Che fatica, ragazzi. Che fatica.