venerdì 7 giugno 2019

Il vecchio e l'automatismo

Il problema di avere a che fare tutto il giorno con gente molto vecchia, è che prima o poi il "vecchio rincoglionito che ti causa problemi" lo trovi.
Cioè, ne ho trovati molti sulla mia strada in questi tredici anni, ma un caso che mi stia dando così tanti problemi non lo ricordo - più che altro perchè non sembra esserci una soluzione in vista.

Il caso:
Qualche mese va, un tizio sugli 80 anni mi porta un orologio automatico da sistemare. A me scoccia sempre riparare gli orologi automatici agli anziani, perchè gli automatici vanno indossati e va fatto movimento tutto il giorno, per farli funzionare - e con tutto il rispetto, tendenzialmente dopo gli 80 non è che ti fai le corsette o cammini per lavoro come a 40 anni. Sì, certo, ci sono le eccezioni, mi potete postare gli articoli dei vecchi che corrono la maratona e quel che volete - ma sono eccezioni.
Comunque, ok, gli faccio revisionare l'automatico. Lo consegno.
Dopo due giorni torna, e mi dice che non funziona.
C'è la garanzia, non ci sono problemi, lo faccio ri-controllare.

Il tecnico lo apre, lo controlla di nuovo, e poi lo tiene sotto osservazione per 10 giorni, prima di ridarmelo: l'orologio non perde nemmeno un minuto alla settimana. Perfetto.
Consegno al cliente, torna dopo 4 giorni: "ritarda terribilmente".
L'anziano, che non ha molto da fare nella vita, ha tenuto un diario dei problemi dell'orologio. Me li legge, dal foglietto dattiloscritto:

- al polso funziona. dopo 2 ore che non lo indosso, si ferma.
- con 40 giri di carica, riparte, ma dopo poco si ferma.
- di notte si ferma.


Mmm. Gli spiego che questo è un orologio automatico, funziona con il movimento, non a carica. Caricarlo con 40 giri probabilmente lo rompe, piuttosto che farlo funzionare: esiste una funzione di carica, ma giusto per avviarlo, non serve caricarlo per 40 giri.
Non capisce una parola di quel che gli dico, si incanta su "Sì, però non funziona".
Me lo lascia ancora.

Faccio ri-aprire, lo teniamo sulla macchina che simula il movimento (gira 12 ore, e 12 sta ferma per simulare la notte): funziona.
Lo restituisco.

Torna. Mi spiega che siccome aveva problemi a girare la corona per caricarlo, ha inventato uno strumento che blocca la corona e la fa girare (??? andiamo bene...???), e comunque non funziona.
"Signore, l'ho già detto varie volte, non serve caricare questo orologio, è un orologio automatico e va indossato."
"Ma io lo indosso!"
"Sempre?"
"Lo prendo su, lo carico, lo metto al polso, faccio un giro e ora di sera quando lo metto giù, si ferma."
"Innanzi tutto, le ho già detto che non serve caricarlo. Poi, purtroppo devo immaginare che non faccia un giro abbastanza lungo."
"Io comunque lo indosso anche di notte, e non va"
"Chiariamo i termini, allora: ok, sto dicendo che va indossato, ma è sottointeso che va indossato e che ci si debba muovere, mentre lo indossa. Un orologio automatico funziona CON-IL-MOVIMENTO. Serve muoversi. Se lo tiene indosso mentre dorme, non si carica."
"Infatti la mattina è sempre fermo."
"Se si muovesse abbastanza durante il giorno, terrebbe la carica anche durante la notte, ma temo che sia proprio qui il problema."
"Però quando lo carico, parte."
"Sì, una carica anche di pochi giri, serve per avviarlo e regolare l'ora, ma se lo carica anche tantissimo, non serve a niente. Deve indossarlo e fare movimento."
"Non funziona"

La discussione è andata avanti ancora un po', i toni si sono un po' accesi perchè a me ripetere le stesse cose per 5 volte dà fastidio, e visto che non mi faceva terminare le frasi, perchè voleva avere ragione lui e ha anche iniziato a parlarmi di come si comportava lui sul lavoro.
Niente, me l'ha lasciato ancora. Io da questa storia non so come uscire. I soldi indietro non voglio darglieli (non li ha nemmeno chiesti, al momento), perchè l'orologio funziona. E' lui che, boh, con l'età si è dimenticato come funziona. Io non ci posso fare niente...