mercoledì 29 ottobre 2014

Livello Zero


In pausa pranzo sono andato a fare delle commissioni, rientro in negozio alle 15.20. Mentre parcheggio il motorino, noto che un uomo sta pisciando sulle piante accanto alla porta del negozio. Ma proprio a 5 centimetri dalla porta del negozio chiuso.

Prima di proseguire, rileggete la frase qui e provate a immaginare i miei pensieri nel vedere una scena così edificante.

"Scusi ma cosa fa?"
"Eh sì, mi scappava"
(nb: ha ancora il pene fuori e sta ancora pisciando mentre risponde)
"Sì ma ci sono dei bar, guardi uno è qui di fronte"
"Ma che ne so io dei bar"
"Cazzo ma è qua di fronte."
"Senta ma io ho settantasette anni, se mi scappa mi scappa"
"Ma sta scherzando? Vada subito via, cazzo"
"Se tutti in Italia fossero come lei, l'Italia sarebbe un posto migliore e tutto funzionerebbe bene"
"Ah. Adesso la smette?"
"Ma lei non sa i cani cosa ci fanno su queste piante"
"I cani sono cani, e comunque mi arrabbio anche con i padroni che fanno pisciare sulla porta del mio negozio. VADA."

Sto lì a guardarlo mentre tira su la cerniera e se ne va (e rifletto su 'sta roba sull'Italia che andrebbe meglio se la gente si incazzasse verso chi piscia... non sapeva nemmeno fare populismo).

Parcheggio il motorino nel cortile interno, mentalmente conto che si sono fatte le 15.26 e non faccio in tempo ad uscire dalla porta di servizio con l'annaffiatoio per lavar via la piscia che intanto sta colando tutta davanti all'ingresso nel negozio. Vabbè, non c'era in giro nessuno, tiro su la saracinesca e poi magari faccio in tempo a riempire l'innaffiatoio e uscire direttamente dalla port...

RIIIING.

Ecco, alle 15.30.02 secondi arriva il primo cliente.

#]@ %$**çé
Ohccazzo.

E' il cretino che stava pisciando.
Non gli apro, non ho voglia di discutere ancora sui diritti di chi può pisciare e dove.
Però suona di nuovo, vabbè, casomai il tribunale mi darà le attenuanti generiche per il delitto.

Entra, io non saluto.

"Oh, ma è lei. Non doveva arrabbiarsi così, sono un cliente. Devo cambiare la pila."
"No, la pila nn gliela cambio, non si è nemmeno lavato le mani dopo aver pisciato sulle piante davanti alla mia porta."
"Ma io devo cambiare la pila"
"E io non gliela cambio. Ora esca e attenzione alla piscia davanti alla porta."
"Ma"
"Oh. Via."

Ma vi rendete conto.
VI RENDETE CONTO.
Livello zero dell'umanità. Zero. Zero vergogna, zero... boh, zero.

venerdì 10 ottobre 2014

I nuovi 10 euro


Come sicuramente saprete, da settimana scorsa la zecca europea ha messo in circolazione le nuove banconote da 10 euro. Simili alle precedenti, poco più piccole, un po' più arancioni. Niente di strano.
Ma questo ha scatenato il panico nella popolazione, con una sequenza di casi umani passati anche dal mio negozio.

CLIENTE 1 (la collezionista)

Donna, entra così, a caso. Non è una "cliente", mette solo la testa dentro e ha solo una domanda da fare.

"Buongiorno, avete per caso nuove banconote da 10 euro? Ho sentito che sono uscite, magari voi che vi fate dare i soldi dalla banca le avete già? Vorrei vederle, vi lascio un 10 euro vecchio!"

(in realtà ne avevo una appena appena consegnata, ma le ho detto di no e se n'è andata... non diamo confidenza ai pazzi, per favore.)

CLIENTE 2 (il comico affarista)

"Quanto le devo? 12 euro? Guardi qui, ho la nuova banconota da 10 euro, mi fa uno sconto se le dò questa? E' una rarità, al momento!"

(gli mostro che ne ho già alcune nel cassetto ormai... son 12 euro, su, grazie)


CLIENTE 3 (la sospettosa)

Alla fine di una vendita.

Io: "Ecco signora, le dò come resto 10 euro nuovi, una rarità!" (sì, per un attimo ero stato colto anche io dal virus della simpatia, perdonatemi)

Signora: "Ma sono vere? Che non ne ho ancora viste, non si sa mai è il momento migliore per dare quelle false! Come mi assicura che sono vere?"

Io: "Me le ha date la banca, vorrei sperare siano vere."

Signora: "Nono, se ne ha di vecchie per favore mi dia quelle vecchie, che sono più sicura e al mercato le accettano."

Figuriamoci cosa succederà quando a breve le banconote nuove saranno le 20 e 50 euro...