martedì 27 dicembre 2011

Euforia Natalizia

Sì, è finito il periodo delle vendite di Natale. E' stato veramente soddisfacente: innanzi tutto, nonostante tutto quello che leggo sui giornali, il periodo natalizio nel mio negozio si è chiuso con il segno + rispetto agli incassi 2010.
E' un + 3%, ma di fronte a perdite medie nel settore intorno al -25%, direi che è un bel risultato. Inoltre ho ridotto per Dicembre le spese del 20%, e per Gennaio del 50% rispetto al Gennaio scorso. Quindi, posso essere fottutamente soddisfatto di come ho lavorato.

E' stato molto euforizzante anche, soprattutto, avere un aiutante in negozio. In questo periodo di vendite c'era il triplo del lavoro da fare, ma con una persona che si occupava di pile/lamentele sulle pile/ritiro delle pile/menate sulle pile/cambio cinturini, io mi sono sentito come se avessi lavorato la metà, la sera non ero mai stressato come lo sono per il resto dell'anno.

Ecco, il resto dell'anno inizia oggi, 27 dicembre: non ho più la persona che mi dà una mano (il resto dell'anno non posso permettermela, per quanto i miei conti siano a posto), e infatti, dopo due minuti dall'apertura del negozio... DRIIIIN. Suonano alla porta. Una tizia vuole una pila subito. Alla fine non me lo lascia nemmeno, l'orologio. Sono bruscamente tornato alla dura realtà.
Anche perchè dopo altri 5 minuti, un'altra tipa mi ha lasciato l'orologio, per la pila per domani. E mi ha chiamato un'altra, per sapere se eravamo aperti. Sento il livello di stress che torna a salire...
(Mentre scrivevo questo pezzo, è entrato un vecchio che voleva un perno sistemato subito. Non l'ha lasciato, domattina parte. Partono tutti, tranne me!)

Tirando le somme:

Sono contento del Natale 2011? Eccavolo, sì. Sarei un ingrato a dire il contrario, mi è andata di lusso rispetto alla media della 'concorrenza'. Sono contentissimo.

Sono contento del lavoro svolto? Sì, eccome. Ci so fare, con ste cose. Merito della fortuna, ma anche del duro lavoro svolto giorno per giorno, e di una pianificazione attenta.

Sono contento del mio lavoro quotidiano? No, ancora no. Ma si tira avanti, non è che ci siano molte scelte.
Per un mese di euforia, ce ne sono 10 (Agosto lo conto poco) di battaglia campale quotidiana, di soddisfazioni scarse e di frustrazione totale ad avere a che fare con gente veramente infima. Ma è un lavoro. E un lavoro che paga. Quindi per ora, me lo tengo ancora stretto, sognando un giorno di avere abbastanza soldi per poter pagare un aiuto permanente, magari. Non sogno di smettere di lavorare (sì ok, pure quello!), ma semplicemente di avere un aiuto. Chissà.

lunedì 12 dicembre 2011

Cioccolato

Un paio di informazioni di servizio, prima di arrivare al post 'vero'!


- Grazie a tutti per l'avviso che Splinder sta per chiudere. Ho salvato tutto già da settimane, e appena mi verrà la voglia, aprirò un nuovo blog da un'altra parte (penso blogger.com, a meno che non abbiate sentito di particolari problemi legati a questa piattaforma), e vi avviserò.



- No, questo blog non ha "già chiuso". Sono stato molto molto molto impegnato, e fino a fine dicembre continuerò ad esserlo. La stagione natalizia sta andando abbastanza bene, di certo incasso meno dell'anno scorso, ma siccome ho anche speso meno rispetto all'anno scorso, il bilancio alla fine quadrerà.



Ecco, finiti i messaggi di servizio, passiamo a parlare di me.



Sono stato ad una festa e mi hanno regalato questo.





E' un fighissimo orologio di cioccolato! E' veramente perfetto!
Ad occhio, direi che è modellato su un Bulova Accutron.



Deviazione professionale: le lancette sono però sfasate, la lancetta delle ore è troppo avanti per segnare i 7 minuti primi! Bisogna mandarlo in assistenza!



Deviazione professionale da McGyver: MA LA PILA COME SI CAMBIA? Sapete, non trovavo l'apertura per la pila, quindi l'orologio me lo sono mangiato! E ancora non sono riuscito a trovare la pila! Domani vado a rigurgitarlo a qualche orologiaio e spero mi possa aiutare lui...

giovedì 17 novembre 2011

Le Comiche

Sto dando il resto ad una signora che ha ritirato un orologio per pila. Mentre le porgo il resto, alla porta arriva una di quelle clienti che ignora l'enorme cartello SUONARE e pensa che basti spingere con forza una porta blindata (scuotendo più volte la maniglia), per aprirla.
Mentre ancora sta scuotendo, la signora davanti a me ha finito e si dirige alla porta, quindi prendo due piccioni con una fava, e schiaccio il tasto per aprire la porta. Così una esce e l'altra entra. Semplice.


Purtroppo però la furbona all'esterno stava continuando a spingere, quando è scattata la serratura per aprire: il risultato è che alla sua nuova "carica", la porta si è aperta e lei è finita addosso alla cliente che stava per uscire, e quasi cascavano per terra entrambe.



Io ho fatto partire il LOLcopter e me ne sono fregato della lite verbale che ne è seguita.





NB: l'operazione di sfondamento della porta mentre la tipa ritirava il resto dal banco, sarà andata avanti 3-4 secondi, è stata veloce come gag comica!

giovedì 27 ottobre 2011

Karma

Tizio (massì diciamolo, ancora una volta ben oltre i 70), ci mette almeno 90 secondi per trovare in quale delle 3.000 tasche del suo impermeabile ha l'orologio. Io lo osservo con sguardo spento, tanto so già cosa chiederà.

Alla fine dalla tasca interna in basso, tira fuori un bell'orologio cinese.

"Mi cambia la pila?"
"Sì, me lo deve lasciare, viene pronto per domattina."
"No non posso!"
"Ehh, pazienza allora, è un lavoro che fa il tecnico la sera, e viene pronto per domani, se può lasciarlo."
"No, ho fretta, andrò da qualche altra parte."
"Nessun problema!"

Prende l'orologio, lo rimette nella tasca interna. Solo che sbaglia mira, e lo abbandona non nella tasca, ma fuori dalla tasca. Volo di circa un metro, e TRACK, vetro rotto per terra.

"Sì è rotto!"
"Mi spiace!"
"Lo riparate?"
"Costa meno comprarlo nuovo, un orologio così."
"Peccato"

Ecco cosa succede a scatenare le mie maledizioni mentali.

A me di tutta questa vicenda spiace che ho dovuto poi pulire i vetri da terra. Uff.

martedì 18 ottobre 2011

pwn3d

La scena è questa: una signora arriva davanti alla porta del negozio, e spinge la porta per far entrare la signora che è con lei e che spinge un passeggino. Quindi, la signora spinge la porta per aprirla completamente, e prima che la tipa col passeggino inizi a entrare, con un balzo felino si butta nel negozio una terza signora, per nulla agilissima ultraottantenne, che prende dentro nel mini-gradino all'ingresso e che solo per miracolo rimane in piedi.

La colpa, ovviamente, non è nè della sua fretta, nè nella sua goffaggine dovuta all'età. La colpa deve essere mia e del negozio. Infatti, senza nemmeno salutarmi, aggredisce subito...

"Ma quel gradino lì è pericoloso!"
"Lo so signora, è per questo che c'è scritto enorme sulla porta 'Attenzione al gradino'"
"Non l'ho letto! Ma dove!"
(Interviene da dietro la signora che teneva aperta la porta.)
"Se magari avesse spinto lei la porta anzichè saltare dentro mentre la tenevo aperta per la mia amica, l'avrebbe letto! E comunque, tocca a me lo stesso."

Azzo. Presa in giro con cortesia da me, e totalmente sbeffeggiata dall'altra cliente. Adoro queste scene!

Poi, ovviamente aveva fretta di essere servita per prima, per farsi cambiare un cinturino, eh. Roba che se ci metti 3 minuti in più, rischi di morire, soprattutto quando sei un pensionato con la giornata da riempire.

_______
PS sondaggistico: ma se scrivo pwn3d come titolo, voi lettori sgamati lo sapete, vero, che è il gergo figo di internet per dire il classico vecchio "sbiancata"? su, non fatemi gli umarèll pure voi, state al passo col gergo!

martedì 11 ottobre 2011

Ahhh, ecco!

Come già ribadito in altri post, sulla saracinesca del negozio c'è una scritta ENORME che recita:

ORARI APERTURA
MATTINA: 9.30 - 12.30
POMERIGGIO: 15.30 - 19.30
Lunedì Chiuso


Io spesso sono in negozio una ventina di minuti prima dell'apertura, a sistemare cose e genericamente a farmi i fatti miei.

Alle 15.28 di Martedì suona il telefono. Una bella voce profonda mi chiede.

"Buongiorno, vorrei sapere a che ora aprite oggi."
"Alle 15.30!"
"Benissimo, l'aspetto qui fuori."

Ovviamente non mi fiondo ad aprire, attendo che passino 120 secondi, quando l'orologio radiocontrollato mi dice che sono le 15.30, tiro su la saracinesca, e intanto mi chiedo: ma se è qui fuori dalla porta, non avrà letto gli orari? Che cosa mi ha chiamato a fare, due minuti prima? Capisco due minuti dopo, ma... ok che ci sono le telefonate gratis, con certi contratti di cellulari, ma... BOH?

Poi, mentre lentamente la saracinesca si alza, vedo due piedi già a 10 centimetri dalla porta.
Smadonno, ovviamente.
Poi, la saracinesca va sempre più su, e rivela un completo molto elegante.
Pantaloni blu con striscia rossa al lato. Giacca con gli stessi colori.

Aaaah, écco. Spiegato tutto.

(nota a margine: perlomeno doveva comprare un orologio e non portarmi la classica pila-con-urgenza-che-stavo-pure-aspettando-che-aprisse. ci ha messo una mezz'ora a scegliere, ma almeno il tutore delle forze dell'ordine vestito di blu e rosso, ha speso un po' di soldi, e per questo gli sono grato!)

giovedì 25 agosto 2011

Riapertura

Ma salve... rieccomi. Non che ne avessi voglia, ma oggi si riapre.
Devo dire che probabilmente dai miei post non si capisce molto, ma sinceramente io sono una persona molto ottimista e positiva - al di fuori del lavoro.

Pensate che come un povero stronzo ottimista, mentre sistemavo le vetrine a 5 minuti della riapertura, pensavo a questo blog e dicevo: dai, che figata sarebbe scrivere che il primo cliente arriva subito e mi compra qualcosina!
Poi sono diventato più realistico e pensavo: "speriamo che almeno per 20 minuti non entri nessuno, che tanto la città è deserta e non ho voglia di lavorare duro al rientro".

Tirata su la saracinesca. Primo cliente dopo un minuto e 40 secondi. Figa la città è DESERTA, e 100 secondi dopo ho già qualcuno?!?!? E vi pare che possa essere entrato per comprare?

Ecco quindi la lista cronologica dei primi 15 clienti (entrati nell'arco di 92 minuti esatti), me li sono annotati perchè sono uno psicopatico.

1 - Una maglia rotta di un orologio con cinturino plastica dura comprato nel mio negozio, lo porterò in assistenza.

2 - pila subito non lasciata.

3 - tizio cerca una vite per una ghiera di un orologio da 3 euro, niente da fare.

4 - pila subito, non lasciata.

5 - cambio cinturino, primo incasso giornata.

6 - tizio che non sa azzerare la lancetta dei secondi del cronografo. schiaccio un bottone e via, caso risolto

7 - pila lasciata.

8 - pila lasciata.

9 - pila subito, ma alla fine lasciata.

10 - tizio mi porta tre batterie stilo chiedendomi se le smaltisco, che le deve buttare. uhm, ok.

11 - tizia con rolex falso allagato. fatti suoi.

12 - pila "che parto domattina e avrei il piacere di portarlo via". vabbè, lo lascia.

13 - tizia che ha sentito che per la pila deve lasciare. "non ha la possibilità di farlo adesso?". NO. non lasciato.

14 - consegna ups, tre scatole di cinturini prima delle ferie

15 - tizio che sapeva di dover lasciare la pila, quindi si presenta già dicendomi il cognome senza fare storie. un tipo a posto, finalmente!


Ecco. Io sono ottimista.
Però se il buongiorno si vede dal mattino... non posso credere di essere SOLO a metà della prima mattinata di lavoro, e di avere già avuto così tanti clienti, per così poca soddisfazione (18 euro di cinturino). Chissà se arriverò alla fine della giornata...

venerdì 24 giugno 2011

Isterico - 2

L'insulto pesante da un vecchio mi mancava ancora. Insulti ne ho presi, allusioni velate a quanto io sia incapace perchè non cambio le pile subito, a quanto io sia sfaccendato perchè non cambio le pile... e insomma, il problema del'umanità è di farsi cambiare la pila subito.

Vecchio sui 75 anni, io eviterei anche di dire che ha un forte accento meridionale, se non fosse che poi lui assurdamente tira fuori un discorso sul razzismo che nn c'entra niente. Sono le 9.45, e in venti minuti ho già servito otto persone, prendendo 5 pile, restituendone altre, e facendo vedere un orologio. In venti minuti. Quando servo il tizio ho appena finito con due clienti di fila, lui era in attesa in coda, dopo di lui non c'è nessuno, ma potrebbe aver capito che sono parecchio impegnato, come lavoratore...

"Buongiorno mi può cambiare la pila?"
"Certo, me lo deve lasciare, viene pronto per domani"
"Ma che dice?"
"Niente, dico che se è possibile, mi deve lasciare l'orologio e viene pronto domattina, poi lei viene a ritirarlo quando può"
"No, me lo fa subito per piacere"
"Guardi non mi occupo io di questo lavoro, io sono l'addetto alle vendite"
"Dica che non ha voglia di farlo"
"A parte che non avrei fisicamente tempo di farlo, comunque non è un mio compito e non lo faccio. Se le rompo l'orologio per farle la pila subito sarebbe contento?"
"Certo che qui al nord siete proprio chiusi di mente, se non è il vostro lavoro non lo fate"
"Mi sembra anche logico, che devo dire..."
 "Nella mia città c'è l'arte di arrangiarsi, io sono dottore ma una pila la saprei cambiare."
"Benissimo, però qui me lo deve lasciare"
"Da me lo fanno subito!"
"Vada alla sua città allora... non so che dire, o le sta bene lasciarlo o niente, non mi offendo!"
"Non ha un attrezzo per aprire le casse?"
"Non ho niente qui, è un lavoro che fa il tecnico coi suoi attrezzi"
"Insomma lei non sa fare niente"
"Quel che non so fare è un mio problema, lei non si preoccupi"

In quel momento, cede, come alla fine cedono tutti, di solito. Però questo mi aveva veramente rotto con le sue offese. E quando ha ceduto, ha comunque aggiunto un altro insulto. Quindi...

"Va bene, mi dica quanto costa cambiare la pila. Che qui da voi meglio saperlo prima, perchè chiedete un botto di soldi per tutto."
"Sa cosa? Non glielo dico quanto costa, perchè lei la pila non me la lascerà."
"No, è un mio diritto lasciarla! Mi dica quanto costa!"
"Non glielo dico, e la pila non la lascia. Mi ha insultato, mi ha voluto insegnare a fare il mio lavoro, si è anche lamentato dei prezzi prima ancora di saperli. Non ho piacere a fare un servizio a chi è prevenuto come lei, quindi per piacere la pila non me la lasci."
"Ma com'è possibile?"
"Non so, ma dico che è ora di andare, mi spiace"



Penso gli stia venendo un infarto, ma si gira e se ne va verso la porta. Quando la apre, gi gira mi urla:

"MA VEDI UN PO' STO STRONZO DI MMERDA!"

La mia unica risposta possibile, con un sorriso a 42 denti:

"Ciao, alla prossima!"

Spero di averlo turbato.

Ricordatevi, parlavamo di una pila. Se te la prendi così per una pila, vecchio mio, le tue coronarie non so quanto ti reggeranno... e buona fortuna a trovare qualcuno in zona che ti faccia la pila subito!
E se vi preoccupate per le mie, di coronarie, potrebbero essere malmesse, ma non da tizi così: in un caso così patetico, io ci rido semplicemente su, e prendo appunti per questo blog. Non mi turba minimamente una reazione del genere, mi fa solo ridere che uno possa prendersela in questo modo e insultare la gente per così poco. Una risata lo seppellirà.

martedì 21 giugno 2011

Isterico - 1

E' arrivato il periodo delle vacanze, sìsì. Nonostante la crisi, le famiglie si sentono in dovere di partire immediatamente dopo la chiusura delle scuole, e possibilmente star via 2-3 mesi. E iniziano anche le rituali seccature di chi parte il giorno dopo e non può lasciarmi l'orologio per la pila e ne fa un dramma esistenziale.

Sessantenne con moglie, deve cambiare la pila ad un orologio digitale impermeabile, mi servono tre giorni per farlo. Lui parte il giorno dopo. Si mette a urlare immediatamente, ma proprio appena gli dico la parola 'lasciare.

"Ma siamo impazziti! Ma io che cazzo devo fare dell'orologio allora, lo butto via?"

"Ma no, le ho detto che me lo deve lasciare e viene pronto fra 3 giorni, se lei parte domani, vorrà dire che lo farà sistemare nel luogo dove andrà"

"Ma se non siete capaci di farlo voi, figuriamoci al mare! Vuol dire che lo butto via!"

"Non c'è bisogno di buttarlo, casomai me lo porta quando torna e nel frattempo ne usa un altro..."

"No, finisce che lo butto perchè non mi cambia la pila!"

Niente, se ne va. La soddisfazione è che sulla porta sento la moglie che gli dice "Ma sei scemo?".

Penso che la risposta sia affermativa.
Fosse l'unico. Coming soon, fresco fresco mentre scrivevo QUESTA storia: il vecchio che mi dà dello "stronzo di merda" perchè non gli ho cambiato la pila subito.
(così imparo a scrivere di Martedì mattina, il momento peggiore per le ondate di gente che arriva e mi interrompe)

mercoledì 1 giugno 2011

Accumulazione Garantita

Una delle tecniche della comicità è quella dell'accumulazione: si mettono una in fila all'altra delle situazioni sempre più grottesche, fino ad arrivare alla battuta.

Ecco, ho appena vissuto uno di questi esempi di comicità, solo che non ho riso per niente, e pure la cliente non è che abbia capito di avermi fatto una battutona ad accumulazione...

Tizia sulla cinquantina, entra per una richiesta riguardante un orologio di una marca che tengo anche io. Orologio che costa 45 euro, ma che come tutti ha una garanzia di 2 anni.

"Salve, vorrei chiedere un'informazione. A mia figlia hanno regalato questo orologio non acquistato da voi, ma appena tirato fuori dalla scatola abbiamo visto che non funzionava. Però non c'era la garanzia, quindi lei può fare qualcosa?"

"Ehm, no, senza garanzia proprio no - guardi, la garanzia è fatta così (gliela mostro), proprio non ce l'ha?"

"Mi sembra di no, ma se ce l'avessimo sarebbe senza timbro nè data, sarebbe valida lo stesso? Non abbiamo neanche lo scontrino! Che faccio, provo comunque a portarlo a lei e prova a vedere se riesce a farci qualcosa?"

"Mmm, proverei a portarlo dove l'hanno comprato, magari si ricordano del modello venduto e anche senza garanzia lo sistemano" (come no!!!!)

La tizia era molto perplessa, aveva proprio l'aria di diffidenza di una che sa che contro ogni suo diritto costituzionale, non la vuoi aiutare. C'è addirittura odore di Striscia La Notizia ;)

In effetti non capisco perchè non le ho voluto dare una mano: un orologio non preso da noi, senza garanzia, senza scontrino fiscale, se la garanzia ci fosse sarebbe non timbrata e senza data...

Premettendo che le mie risposte sono state cortesi e sorridenti, dentro di me mi chiedevo: ma voi lettori, aspiranti comici Zelig, come avreste risposto sarcasticamente alla sua richiesta? Su, lasciatemi una battuta fulminante!

A me è venuto in mente che se le avessi chiesto l'indirizzo, forse mi avrebbe detto che abita in una casetta molto carina, senza soffitto, senza cucina, ma era bella, bella davvero, in via dei matti, numero zero. (canzoncina popolare, allo zelig tirerebbe forte l'effetto nostalgia!)

giovedì 26 maggio 2011

Perchè non me lo hai detto?

Ricordo che fra i commenti di un post recente, un lettore esprimeva la sua avversione per chi deve raccontarti 200 fatti della sua vita privata, per chiederti una cosa semplice e banale e che non richiede nessuna conoscenza pregressa.

Tipo, il cambio di un cinturino. Non è che ci sia bisogno di molte informazioni: basta sapere di che colore si vuole il nuovo cinturino. Non serve la storia del cinturino vecchio o dell'orologio.

Comunque vabbè, tanto questi parlano, parlano, ci ho fatto l'abitudine, io guardo i cinturini e non ascolto se quel cinturino vecchio lo hanno rovinato facendo il bagno in Sardegna, lavorando nell'orto o praticando il fisting.

Una signora però ha passato un limite, dicendo troppo ma non dicendo tutto...
Tizia sui 60 anni, orologio da uomo, deve cambiare il cinturino. Il cinturino è sporco lercio, ma anche a questo ho fatto l'abitudine, vedo delle cose seriamente disgustose, e mi fa ribrezzo pensare che quelle persone le indossano sul polso ogni giorno, e io le devo sfiorare in punta di dita per prendere la misura del cinturino e poi per cambiarlo.

Ok, cerchiamo un cinturino. Economico mi sottolinea, perchè l'orologio è solo un ricordo.

Spero che non mi voglia dire che ricordo è, a me basta che scelga un cinturino fra quelli da 10 euro, poi lo monto e siamo a posto.

Ma la signora il pezzo da novanta lo deve proprio calare. Alla mia indifferenza quando ha detto che era un ricordo, ha aggiunto dopo poco che era l'orologio che indossava suo figlio.
Io ancora non reagisco, però non è che io sia scemo, capisco che purtroppo il figlio è scomparso. Me ne dispiaccio, ma non so come reagire ad una notizia del genere, e intanto scegliamo il cinturino e vado a montarlo. E' tutto sporco da far schifo, puzza, ma va bene va, è un ricordo.

Torno dalla signora, le riconsegno l'orologio, lei è tutta felice e mi dice "Sì, ora potrò indossarlo come ricordo di mio figlio, lo indossava proprio durante l'incidente di moto in cui è morto".

Ancora non reagisco, ma al dolore della signora si unisce il mio ribrezzo per la situazione. Ma cazzo, mi vuoi avvisare che quella roba schifosa che sporcava il cinturino era sangue?

Forse la mia totale mancanza di reazione l'avrà schiaffeggiata moralmente abbastanza. Meglio non reagire e abbozzare un triste sorriso, che dirle esattamente quel che pensavo.
Hai detto fin troppo, signora, ma hai tralasciato la cosa fondamentale, che mi ha costretto a dovermi sterilizzare le mani con amuchina e altro, e ho dovuto fare lo stesso con il mio banchetto di lavoro.

Se mi ritenete un insensibile, pazienza. Ma io stavo lavorando, e non è previsto venire a contatto con sangue umano, mentre sono in un fottutissimo negozio di orologi.

giovedì 19 maggio 2011

Teniamolo d'occhio

Questo tecnicamente non è neanche un cliente, in tre volte che l'ho visto, non ha mai varcato la soglia del negozio. Ma capisco che è un pazzo con alte potenzialità di rompermi le scatole (e di procurare storie divertenti per voi lettori).
Uomo, sui 40 anni, look 'a posto' con giacca blu e camicia bianca, sono tre giorni che ad orari diversi (stamattina alle 9.30 appena aperto) arriva in bici, e si piazza (senza smontare dalla bici) davanti alla vetrina della Casio. E' una vetrina rotante, gira per esporre i tantissimi modelli.

Questo a quanto pare lo irrita molto, visto che la prima volta che l'ho notato, stava imprecando contro la vetrina urlando "FERMATI CAZZO!", e anche le successive volte si lamentava se si poteva fermanre "questa cazzo di rotazione". Una volta calmatosi, va in fissa davanti alla vetrina, e ad altissima voce commenta modelli e prezzi dei vari orologi. Poi se ne va via, cantando ad alto volume.

Ecco, io temo fortemente il momento in questo tizio entrerà in negozio. Quanto tempo sarà capace di farmi perdere? Quali commenti sugli orologi mi proporrà? E soprattutto, come reagirà quando gli fermerò finalmente la rotazione della vetrina?

Senza contare che, secondo le illuminate teorie del professor Lombroso, chi possiede una bicicletta è fortemente incline ad atti criminosi. La prossima volta magari da lontano cercherò di prendergli le misure del cranio e le proporzioni con la fronte. Meglio fermarli prima, questi individui ;)

martedì 26 aprile 2011

Mc 'Però me lo fai tu'

Ovvero, la storia di un tirchio che ha trovato un'idea interessante, ma che poi il lavoro dovrei farlo tutto io.

Sabato di Pasqua, tardo pomeriggio, tizio sui 70, orologio oro cinturino oro. A occhio, facciamo 3.500 euro di roba, ma direi anche di più. E' scarica la pila.

Mentre ancora attacco con il "Sì benissimo me lo deve..."

Non faccio in tempo a dire la parola maledetta, 'lasciare', che subito il tizio mi espone un ulteriore problema: si è rotta la corona, quindi è impossibile sistemare l'orario.

Mentre sto dicendo "Niente di grave, allora me lo deve..."

Non faccio in tempo a dire ancora che me lo deve lasciare, stavolta più a lungo perchè la corona la deve mettere il laboratorio, che vengo interrotto ancora.

Prosegue dicendomi che la cosa è comunque semplice, bisogna fare così: sono le 17.02, l'orologio è fermo alle ore 17.15, quindi se è possibile cambiare subito la pila e inserirla alle 17.15, il gioco è fatto.


Ecco. La voglia di ridergli in faccia era forte...

Perchè il piano era proprio diabolico.
Perchè il piano richiedeva innanzi tutto la 'pila subito'.
Perchè su un orologio da 3.500 euro la corona rotta va cambiata, punto e basta.
Perchè avrei pure dovuto lavorare cronometrato, e poi essere disponibile alle ore 17.15 a mettergli dentro la pila e richiuderlo (nel mio negozio a quell'ora di Sabato entrano in media una persona ogni 5 minuti, fare un lavoro che mi richieda anche solo 10 minuti di concentrazione è impossibile, è per questo che non eseguo nessun lavoro di riparazione / cambio pila).

Quindi bah, gli dico semplicemente che in ogni caso per la pila me lo avrebbe dovuto lasciare, e che magari se il tecnico si portava a casa l'orologio, domani alle 17.15 lo avrebbe sistemato, SE SI FOSSE RICORDATO (e magari il tecnico alle 17.15 del giorno di Pasqua ha altro da fare, e pure a Pasquetta...).

Ma no, l'orologio non me lo lascia, vuole che sia fatto subito, 'tanto è facile'. La voglia di mandarlo a cagare a quel punto è stata proprio forte... ma ho solo ribadito che me lo avrebbe dovuto lasciare.

Lui ha detto che allora se faceva in tempo (erano ormai le 17.06), magari trovava vicino un altro orologiaio che glielo avrebbe fatto entro le 17.15.

A quel punto ho capito che era un deficiente totale, gli ho caldamente consigliato di affrettarsi a trovare un altro orologiaio, e l'ho salutato.

E per inciso, alle 17.15 stavo servendo un altro cliente, quindi in ogni caso non avrei potuto compiere la missione impossibile.

martedì 19 aprile 2011

Mc Swatch-yver

Suppongo che tutti sappiate com'è fatto un orologio Swatch, il cui cambio-pila rappresenta il livello-base per tutti gli aspiranti McGyver. C'è un coperchietto con un incavo in mezzo. Basta svitare il coperchietto, e dietro si trova la pila. Si compra la pila, si richiude tutto, e ci si crede orologiai e si passa a smontare Rolex.

Viene spesso da me gente con la pila scarica in mano, e mi chiede una nuova per lo Swatch.

Oggi viene McSwatch, che mi mette sul bancone questo, e mi chiede una pila uguale a questa:


 Questo, come potrete notare dalla foto, E' UN PEZZO DI PLASTICA.
Non è una pila. E' un pezzo di plastica blu - segnatamente, è la guarnizione che alcuni modelli Swatch hanno fra il coperchietto e la pila. Non ce l'hanno tutti, quindi non affannatevi se aprite il vostro Swatch e non la trovate.

Comunque, non è una pila.

Faccio notare al cliente che quella non è la pila.

"Ma no, impossibile, era dentro all'orologio, ho svitato il coperchietto e ho portato a lei per averla nuova!"

NON-E'-UNA-PILA. Non si è accorto che c'era un ulteriore cilindretto piccolo, di colore acciaio, tendenzialmente dall'aspetto di UNA PILA?

"Ah sì, ma era sotto, pensavo fosse per il contatto. Non è questa la pila?"

Rispedito a casa, con il compito di portarmi la pila, così vediamo che numero è, e gliela dò.

Per riferimento vostro, ecco come si presenta uno Swatch aperto.


Ah sì, manca la pila :P
E la guarnizione blu è opzionale.

mercoledì 13 aprile 2011

Pinocchio

Suona il telefono.

"Buongiorno, sono un suo cliente di lunga data, ho preso da voi qualche orologio. Ecco, vorrei dirle che mi si è rotto ilpassante del cinturino di plastica del [marca di orologio che vendo], voi per caso potete sostituirlo?"

Allora, i passanti che tengono fermo il cinturino non esistono come pezzi di ricambio. Generalmente si deve cambiare il cinturino. Sì, è uno spreco uno scandalo un sopruso un abuso, ma tendenzialmente il passante si rompe dopo 2-3 anni se l'orologio è trattato bene, e ogni 2-3 anni si potrà pure investire un 15 euro di cinturino nuovo (anche perchè se si rompe il passante, vorrà anche dire che l'intero cinturino non sarà proprio nuovo...).
Detto questo, io di passanti ne ho parecchi 'di scorta', riciclati da cinturini vecchi che i clienti hanno cambiato. Se il passante era in condizioni buone, lo metto lì come scorta. Non li faccio nemmeno pagare, sono robe riciclate, ma se uno è un buon cliente, o se uno mi è simpatico, o se uno non rompe, allora posso anche mettermi a cercare il passante giusto per evitare di cambiare il cinturino. Quindi rispondo al 'cliente di lunga data che ha preso da me qualche orologio':

"Mah sì, dovrei vedere il cinturino com'è, di passanti ne abbiamo parecchi, non proprio tutti, ma di solito qualcosa si rimedia"

"Ah benissimo! Perchè avevo già chiesto in giro e mi hanno detto che i passanti non si trovano"

"Bah io qualcuno ce l'ho, provi a passare e vediamo"

"Benissimo... mi può dire dove si trova il negozio?"

"Vicino al supermercato xxx"

"Eh? E dov'é?"

"Vicino al centro... il supermercato xxx!"

"Ah sìsì, allora passerò, grazie, buongiorno."

Ho un lieve presentimento che non troverò il passante che verrà a cercare questo ottimo cliente, che non sa dove si trova il negozio.

mercoledì 6 aprile 2011

Problemi di apprendimento


Sulla saracinesca del negozio ci sono scritti belli in grande gli orari di apertura.

9.30-12.30 - 15.30-19.30 LUNEDI' CHIUSO.

E' proprio una cosa che uno non può ignorare, se ci passa davanti e il negozio è chiuso.

Oggi (Mercoledì) viene un tizio sui 65 anni, primissimo cliente alle ore 9.30 e 3 secondi.

"Finalmente vi trovo aperti!"
"Beh siamo aperti tutti i giorni come da orario..."
"Eh no! Il Lunedì sono passato ed eravate chiusi, c'era qualche problema?"
"E' il giorno di chiusura!"
"Poi sono venuto ieri alle 15, ed eravate chiusi!"
"Eh, apriamo alle 15.30!"
"Per fortuna stamattina vi ho trovati aperti!"

Quindi pure questa mattina il tizio rischiava di trovare chiuso, se fosse arrivato alle 9.00?

Quanta pazienza. Sia io (che devo confrontarmi con questa gente), sia lui, che poi doveva solo cambiare una pila e dovrà aspettare fino a domani - almeno su quello non ha fatto storie. Speriamo abbia capito gli orari...

mercoledì 30 marzo 2011

Blogroll


Erano MESI che volevo aggiornare l'elenco dei blog lavorativi che seguo. Eccoli qui... è tra l'altro l'ennesima riprova che non importa quale lavoro tu faccia: la gggente è sempre deficiente, e mira alle palle per romperle con professionalità.

Commessa Psicologa



http://commessapsicologa.splinder.com/


Sostanzialmente fa il mio stesso lavoro, in un centro commerciale. I clienti sono gli stessi...


Idraulico in Delirio



http://deliridraulicotuttofare.splinder.com/


E' nuovo del mestiere di blogger, ma conto molto sulle sue storie... ne avevo letta una in un forum e voglio saperne di più! :)


Lui e gli Utonti



http://ioegliutonti.blogspot.com/


Ha provato a spegnere e riaccendere?


Cartolaio Matto



http://ilcartolaiomatto.blogspot.com/


Vita vissuta di un cartolaio sull'orlo di una crisi di nervi


Mr. Wolf



http://sonowolfrisolvoproblemi.splinder.com/


E' wolf. Risolve problemi. Anche se spesso, non è il caso di mettersi prematuramente a farsi pompini a vicenda.


Hotel Bizarre



http://newhotelbizarre.blogspot.com/


sperando che il blogger non si offenda, ma NIENTE sarà mai come il mio amato Portiere di Notte - però le situazioni alberghiere sono cariche di roba da clerks...


Elettrodomestici :)



http://pensavofosseamore.blogspot.com


Non è aggiornato da qualche mese, ma le storie vecchie sono ottime. Sperando che torni a postare! :)


Un saluto al bigliettaio di NoTicketOnTheBus, che ha cambiato mestiere, devastato dalle rotture di palle senza fine delle persone che non timbrano il biglietto sul bus e pretendono di avere ragione.

Saluto anche I Coinquilini, che è tornato a postare qualche storia. Avanti, avanti, continua, adesso!

martedì 22 marzo 2011

La festa della donna

Il negozio apre alle 9.30, e saprete ormai tutti che odio arrivare alle 9.20 e trovare già gente fuori che mi chiede "se apro" o "a che ora apro". Sì, apro, altrimenti andrei in spiaggia anzichè aggirarmi dalle parti del negozio, e gli orari sono scritti belli grandi sulla saracinesca.
Quindi, non ero felicissimissimo di trovarmi alle 9.20 un vecchio che mi blocca chiedendomi a che ora apro. Gli dico 9.30, e risponde "No, perchè devo prendere un orologio". Mi addolcisco un attimo, di solito chi mi aspetta fuori è per una URGENTISSIMA pila.

Apro alle 9.28, e lui non entra. Boh. Arriva alle 9.35. Puzza di vino, mi sa che è andato al bar di fronte ad aspettare l'ora...

Tira fuori un orologio da 60 euro con il vetro rotto, e un po' smadonno perchè penso che in realtà voglia solo far riparare questo. E invece, apre la bocca e partono una serie di genialate...

"Allora. Mia moglie, meglio perderla che trovarla, fa sempre cadere gli orologi, io glieli regalo sempre e lei li rompe, vorrà dire qualcosa? Allora, non sto qui a riparare questo, ne prendo un altro da poco... tanto è mia moglie, non sto a spenderci troppi soldi!"

Gli mostro qualcosa di semplice sui 50-60 euro, adocchia subito un modello con cinturino in acciaio. Nel frattempo entra una donna sui 40 anni, si mette ad aspettare ma sente quel che dice il tizio.

"Massì può andare bene questo, non cerchiamo troppe pretese perchè sennò poi le donne si abituano bene! Ah, per la misura le faccio fare la strada a lei, non sistemiamolo adesso, tanto lei il pullman lo prende volentieri. Massì, poi va bene che ci siano le ore scritte belle grandi, 'sta donna è ormai mezza cecata, si sa mai che un giorno andiamo al mercato e mi scambia per qualcun altro e va a casa con un altro così me ne libero."

Io sono abbastanza indifferente a queste battutacce, e quindi forse per mostrare le sue doti di comico, va a cercare solidarietà con la donna, dicendole:

"E' vero o no, che non bisogna abituarvi bene signorine, sennò volete sempre di più da noi poveri uomini?"

La tizia ci va giù pesante:

"Quando sua moglie non ci sarà più, vedrà come le mancherà!"

Erm, cala il silenzio, io finisco di timbrare la garanzia e il tizio paga in silenzio e si allontana completamente sbiancato... io me la rido sotto i baffi, anche se devo dire che questa volta non so proprio da che parte stavo, lo spiritosone offensivo o la tizia che si è offesa ed è andata giù pesante?

In ogni caso, adoro i litigi fra clienti!
E la tizia, aveva bisogno di una pila, ca-va-sans-dire.

mercoledì 2 marzo 2011

Risvegli

Se non fosse che ho un cuore di pietra e una pietra nel cervello, forse questa storia dovrebbe commuovermi, o farmi capire qualcosa.

Entra una signora, sui 65 anni. Ha in mano un orologio digitale.

(-In grassetto c'è la sua frase, pronunciata tutta intera e tutto di seguito. Fra parentesi i miei pensieri 'in tempo reale', mentre il discorso si dipanava. Potete prima leggere la frase intera per capire dove va a parare il discorso, e poi i miei pensieri!-)

"Buongiorno, mi scusi avrei bisogno di un favore..."
(ommadonna, chi esordisce così di solito vuole la Luna)

"...mio marito è andato in coma qualche tempo fa..."
(eh?!?!? poverino!)

"...adesso si è svegliato, ma non si ricorda più niente..."
(ottimo per il marito, ma io cosa c'entro?)

"...non si ricorda nemmeno come si mette a posto l'ora di questo orologio..."
(ah, ok. spesso non se lo ricorda nemmeno la gente che l'ha appena comprato)

"...però si ricorda che veniva sempre da lei per cambiare le pile, mi ha detto di provare a venire qui a chiederle se mi può spiegare come si mette a posto!"
(ok, è una domanda semplicissima, pensavo peggio).

Insomma, passo 3-4 minuti a cercare di spiegare a questa tizia quali sono i tre tasti da schiacciare per cambiare l'ora all'orologio digitale. Quando esce, ho l'impressione che a metà strada avrà dimenticato tutto.
Gli orologi digitali, o li 'vivi' o 'non li vivi'. Se non ne capisci niente, è impossibile imparare a memoria la semplice sequenza "tasto in alto a sinistra schiacciato per 5 secondi, quando lampeggiano le cifre schiacciare il tasto in basso a sinistra per selezionare cosa cambiare, e poi il tasto in basso a destra per cambiare".
Comunque, la tizia mi ha ringraziato alla quarta volta che le mostravo la sequenza e, poveretta, ha ribadito che il marito ha ormai pochissima memoria di come funzionavano le cose prima dell'incidente.

Dicevo: se non fosse che ho un cuore di pietra e una pietra nel cervello, forse questa storia dovrebbe commuovermi, o farmi capire qualcosa.
E invece la mia riflessione è: passerò alla storia come "quello che cambiava le pile?". Bell'apporto, all'umanità. Bel modo di ricordarsi di me. Quello che cambiava le pile. Fortuna che ci sono io - come recita lo slogan qui accanto, odio gli stupidi, aiuto i deboli, e dagli invasori forse vi difenderò.

(che, tra l'altro, io li PRENDO e li RESTITUISCO gli orologi per le pile, chi le cambia rimane pure nell'ombra, se mai il mio tecnico leggerà questo blog, sarà più amareggiato di me!!!)

Ma in realtà portiamoci avanti con la tristezza: mi spiace se uno dei neuroni rimasti sani di quell'uomo, è sprecato per ricordarsi di me che cambio le pile, anzichè ricordarsi di qualcosa di più interessante. Sarà stato uno di quelli che era sempre fuori dal negozio ad aspettarmi venti minuti prima dell'apertura, pur di essere il primo a farsi cambiare la pila.
E l'orologio digitale non era di una delle marche che vendo io. Chi ha orecchie per intendere...

mercoledì 23 febbraio 2011

Amplifon

Se si lavora a stretto contatto con dei vecchi, una delle cose da mettere in conto è che ci sono una marea di sordi. Questo a volte genera complicazioni, che si traducono in ampie rotture di scatole - semplicemente perchè le mie semplici parole, scandite ad alta voce e lentamente, non arrivano al mittente.

Un vecchio mi porta da far aggiustare un orologio. E' un orologio costoso e complicato, devo fargli il preventivo, quindi mi faccio lasciare il numero di telefono.
Dopo qualche giorno lo chiamo. Il preventivo è di 120 euro.

- Come?!?!?!
- Sì, centoventi euro, è un orologio molto costoso e molto complicato, sistemarlo viene a costare quella cifra
- Impossibile!
- Eh, è un po' di più del normale orologio a pila, ma ha un movimento molto complicato
- Ma... seicentoventi è un furto!
- Ma che seicento venti... CENTO-VENTI!
- No, impossibile.
- Centoventi?
- E' un furto!
- Boh, la pensi come vuole, ma l'orologio costerà tipo 7.000 euro... non è che comumque centoventi sia una cifra spropositata!
- Ma come?!?!? Sono SEICENTOVENTI euro, come può dire che non è spropositata?
- Signore... CENTO venti. Uno-due-zero. CENTO venti.
- No, no, è un furto, io a questi ricatti non ci sto, mi rimandi indietro l'orologio senza sistemarlo, non voglio pagare queste cifre assurde.
- Ok, passi fra due giorni a ritirarlo.

Passa dopo due giorni. Io gelido, gli dò la busta con l'orologio, c'è su scritto il preventivo.

- Ma come centoventi?
- Eh sì, centoventi.
- Io avevo capito seicentoventi!
- L'avevo capito, che aveva capito. Io l'ho ripetuto almeno dieci volte, che era CENTO venti.
- Ah no, allora a questa cifra lo faccio sistemare. Grazie.

Gli insulti vari come ladro, disonesto, farabutto evidentemente sono gratis. Mi fa sempre piacere sentirmeli dire, grazie mille, non chiedere nemmeno scusa, mi raccomando.

mercoledì 2 febbraio 2011

Madonna della Pazienza

Era da almeno due anni che volevo postare questa foto!




Chi mi conosce lo sa, non è che io sia un tipo esattamente religioso. Ma come dire di no ad un frate che è passato in negozio (ormai anni fa!), proponendo immaginette sacre... della Madonna Della Pazienza!
Non sapevo nemmeno della sua esistenza, ma appena ho visto questo santino, ho subito sborsato una offerta libera al frate, e ho messo il foglietto prima in cassa, e poi SULLA cassa, in modo da vederlo costantemente mentre sono al lavoro.
Oddio, non so se la mia pazienza sia aumentata, ho la miccia cortissima e sono sempre pronto ad esplodere, ma diciamo che, per superstizione, mi piace pensare che senza questa Madonna, probabilmente avrei già aggredito qualche caso umano particolarmente recidivo!



Quindi, è lì sulla cassa, accanto ai maialini porta-soldi austriaci, al soldo cubano, ad una ricevuta vincente del lotto, ad un quadrifoglio irlandese...



Voi nel vostro lavoro avete portafortuna? O avete bisogno di madonne della pazienza? Posso mettervi in contatto col frate giusto, se serve... ;)

venerdì 28 gennaio 2011

Rieccomi nel 2011

Wow. Sono veramente passati due mesi dall'ultimo post?

In Dicembre sono stato impegnatissimo col lavoro (risultato: circa -25% degli incassi rispetto a dicembre 2009, in linea con tutti gli altri negozi della zona/provincia, e con il buon cuore di chi dall'alto ci dice che la crisi è finita o che non era nemmeno mai iniziata - fortuna che ho diminuito i costi e tengo ancora la testa sopra l'acqua), e non riuscivo mai a scrivere.

In Gennaio, dopo 5 giorni di pausa a cavallo di capodanno, mi sono ritrovato nella solita routine che mi ha reso apatico. Sì, portano più pile da cambiare di quante non ne ritirino. Sì, la clientela ha età media sui 75 anni. No, orologi "moderni" non se ne vendono, ormai inutile provarci a mettere in negozio roba da ggiovani.
Mi è passata un po' la voglia di far qualsiasi cosa, più che altro perchè vengo costantemente interrotto, la gente continua a entrare, io continuo ad essere da solo ad affrontare una sessantina di persone (non 'clienti') al giorno. Per dirla con una similitudine azzeccata, è da qualche mese che mi sento come uno di quei soggetti usati per gli esperimenti sulla privazione del sonno, che hanno paura ad addormentarsi perchè sanno che verranno svegliati.
Io ho paura a sedermi a scrivere qualcosa, perchè dopo 30 secondi ormai so che arriverà il DRIIIIIN del campanello ad interrompermi - e non sarà un driiiin che porta soldi, ma solo qualche caso umano o qualcuno che deve lamentarsi della 'pila subito'...

COMUNQUE, fine dello sfogo/confessione. Tendenzialmente sono una persona ottimista e non mi piace parlare di cose spiacevoli. Qualche orologio lo vendo sempre, e come ho detto, il negozio sta ancora a galla, anche se non posso permettermi nessun commesso che mi aiuti.

Sono tornato, sono pronto, c'è qui qualche post carino da scrivere. Ci sentiamo settimana prossima, e non vi preoccupate per me: tengo duro, e mi tengo stretta la mia vita FUORI dal lavoro...