giovedì 28 gennaio 2010

Mondo Naif

A volte viene gente che mi fa pensare... pensare a dove vivano, cosa facciano, che visione abbiano del mondo. O semplicemente, se sono cretini, naif, o pensano di essere furbetti ma in effetti son cretini.



Tizio sui 60 anni, entra con in mano un orologio con cassa e bracciale in oro.

"Salve, sono andato in pensione in Dicembre e mi hanno regalato questo orologio d'oro. Ho visto che voi tenete questa marca..."



(ho capito in questo istante che stavo per addentrarmi in un mondo di rotture di balle)

"...ecco, mi chiedevo se magari mi può cambiare l'orologio, io avrei preferito un Tissot automatico!"

"Ehm, mi spiace, ma semplicemente, non possiamo cambiare oggetti non comprati da noi, e inoltre non teniamo i Tissot, al di là di tutto."


"Ahhhh... no, è che vedendo che avete proprio in vetrina questa marca di orologi, pensavo li poteste cambiare!"

"Non si possono cambiare oggetti comprati da un'altra parte, senza scontrino, senza niente..."


"Ma io volevo un Tissot!"

"Non so cosa dire, provi a chiedere nel negozio dove l'hanno preso, io di certo non posso farci niente."


"Ma l'hanno preso in una città a 30 chilometri da qui! E non so l'indirizzo!"

"Eh... boh deve chiedere" (mi sono ufficialmente rotto le palle, per la mia regola del "Odio ripetere tre volte la stessa cosa, soprattutto quando la cosa si riduce a un chiaro e semplice NO, VAI VIA")

"Ma ormai sono in pensione, non posso andare in ditta a chiedere dove l'hanno preso. E sulla garanzia non c'è scritto niente."



Tira fuori la garanzia e ancora una volta mi stupisco dell'incompetenza di colleghi. Sulla garanzia c'è scritto: "Nomedellacitta - data di acquisto".
Non c'è un timbro, una referenza dell'orologio, il nome del posto dove è stato preso... questa garanzia a tutti gli effetti è carta straccia, ma figuriamoci se lo vado a dire a un tizio così. Fatti suoi.



"Eh, non è che la garanzia aiuti molto in effetti. Boh, deve chiedere..."


"Ma lei non può fare un'eccezione?"

"Francamente no. E poi non vendo i Tissot"


"Ma almeno mi sa dire quanto può costare?"

"Non ne ho idea, non vendo quel modello"
In realtà lo so benissimo, 3.200 euro. Ma non lo dico al primo passante che viene... soprattutto se mi sta rompendo le scatole.

"..."

"...bene dai, provi a cercare in quella città i rivenditori. La saluto!"




Mamma mia che peso. Sette volte gli ho dovuto dire che non potevo aiutarlo. Poi, una volta quando ti regalava l'orologio la ditta, ne eri felicissimo, era un ricordo... no, ora lo devi cambiare con qualcos'altro.
Non scrivete, nei commenti, che magari era un ladro che doveva ricettare una cosa rubata... perchè sarebbe sinceramente ancora più patetico di quanto già non fosse al naturale, la storia. Non cercate dietrologie nella storia, racconti di povertà, o cose simili: era solo un baby-pensionato cretino.

lunedì 25 gennaio 2010

Sandra e Raimondo

Sabato è venuta una fenomenale coppia comica... direi un Sandra e Raimondo Vianello dei poveri! :)



Coppia sui 50 anni, cercano un orologio con numeri belli grossi per la mamma di lei. Troviamo in circa 90 secondi quello che fa al caso loro, perfetto.
Mentre timbro la garanzia dico: "Ecco, questa è la garanzia che vale due anni", e la donna dice, con tono piatto: "Due anni? Uff, non so se ci arriverà mia mamma, alla fine dei due anni".



E già lì... boh, la mamma è sua, le può augurare quel che vuole, abbozzo un "Ma no dai", ma sono bello imbarazzato!



Dopo mi assicuro che l'ora sull'orologio sia giusta, e poi dico "Benissimo, ho sistemato anche l'ora" e l'uomo commenta: "L'ora del decesso!"
La moglie si prende male, gli dà di gomito e dice "Guarda che stai parlando di tua suocera!", e lui si giustifica: "Ma anche tu hai fatto una battuta sulla morte!" "No, stai zitto!".



Ok, passiamo al pagamento. Il tizio tira fuori il portafoglio e inizia:
"Oh cazzo! Ma porca puttana dov'è la carta di credito? Cazzo ma dove l'ho messa, no porca puttana non l'avrò lasciata dal benzinaio!"
La moglie commenta: "Non trovi la carta?!?!? Ok che tu non perdi le balle solo perchè le hai attaccate."




LOL... che coppia fantastica! Gente ben strana, eh! All'ultima battuta facevo fatica a non scoppiare a ridere, mentre passavo la carta di credito DI LEI nel pos per il pagamento! ;)

giovedì 21 gennaio 2010

Stupido ma sincero

Arriva un tizio con un Casio digitale impermeabile 200 metri, deve cambiare la pila, lo avviso che quando si apre un orologio del genere, va poi richiuso cambiando le guarnizioni e facendo il test dll'impermeabilità con la apposita macchina. Questo in pratica vuol dire che l'orologio deve lasciarmelo 5 giorni, e costa un po' di più della pila pila normale. (sono cinque giorni perchè la costosa macchina dell'impermeabilità io non ce l'ho, quindi lo devo far fare in laboratorio)



Cinque giorni per l'arzillo settantenne sono troppi, io faccio spallucce e dico che è così, poi si lamenta pure sul prezzo, gli dico di nuovo che è così e non ci posso far molto, però se decide di andare da altre parti dove la pila gliela fanno subito, gli consiglio di controllare che gli facciano l'impermeabilità (visto che poi gli orologi chiusi male e allagati me li vedo portare QUI, non so perchè non vanno a lamentarsi con chi ha commesso l'errore). Chiudo con un "io lavoro così, le chiedo un giorno in più ma son sicuro che il lavoro è fatto bene, ma se vuole andare da altre parti dove rischia che le facciano un lavoro subito ma fatto male, vada pure"



E lui bello bello:
"Sìsì, preferisco fatto male ma subito, che ho fretta!"



Oh, contento lui...
Non si può nemmeno dire "sti giovani d'oggi vogliono tutto e subito", visto che la sua gioventù è stata nell'anteguerra...

venerdì 15 gennaio 2010

La faccia da culo

La mia famiglia aveva un conto presso una banca a 100 metri dal negozio. Aveva un conto mio nonno, uno mia zia, uno il negozio di mio nonno, uno il mio negozio. C'era gente che ci conosceva, tutto andava bene. Poi le fusioni fra banche, cazzi e mazzi, alla fin fine han cambiato tutto, è il prezzo del mondo moderno.



Fatto stà che il direttore si è comportato da vero figlio di puttana con me, nel 2006, appena morto mio padre. Il giorno dopo la morte mi ha chiamato parlandomi del fatto che dovevo rientrare _subito_ di un bel mutuo del negozio. L'ho mandato a cagare. Alla fine ho pagato, tranquillo che i soldi te li avrei dati, dilazionati (come richiede un mutuo dopotutto).



Doo due anni ho scoperto che il cretino aveva fatto un casino con l'assicurazione sulla vita legata al conto corrente (che sostanzialmente in caso di morte del contraente, estingue il debito restante del mutuo). Con quella banca, era una assicurazione obbligatoria. Vuol dire che chiunque l'aveva. Penso che un direttore dovrebbe saperlo. Invece non mi ha detto niente, non saprò mai se per malizia o stupidità, e quindi mi son trovato a ripagare tutto il mutuo, 11.000 euro, e vi assicuro che non è stata una cosa facile, alcuni mesi non prendevo il mio stipendio, pur di pagare la rata del mutuo. Io non ne sapevo niente (il conto era di mio padre, non mio!), l'ho scoperto che erano decorsi tutti i termini per richiedere la polizza, mi sono rivolto alla banca, all'avvocato, ma niente, le clausole erano nero su bianco in piccolo nella pagina in basso di un foglio che io non ho mai visto nè firmato. La banca si parava il culo, anche se so che hanno rivoltato il direttore come un calzino per sta storia.
Quindi sto cretino mi è costato 11.000 euro. E a tutto questo, si aggiungeva una gran dose di arroganza e telefonatine minatorie se l'1 di ogni mese sul conto del negozio non c'erano soldi a sufficienza per pagare la rata del mutuo, e per tre volte ho pagato 200 euro di multa per aver pagato il mutuo con 3 giorni di ritardo.
Insomma, sto figlio di puttana l'ho odiato a lungo, finchè non ho capito che semplicemente non valeva nemmeno la pena rigargli la macchina. Gli ho tirato il culo tramite lamentela formale per ogni cazzata che faceva, due volte è venuta la vicedirettrice a scusarsi o chiedere spiegazioni (mi aveva fatto un casino coi soldi mandando in rosso il conto... aveva fatto tutto lui, scambiando la parola versamento per la parola bonifico!).
E allora ho tolto tutti i conti dalla sua banca. Conti di negozi, conti personali, mio nonno aveva il conto lì da 80 anni. Non gli han nemmeno telefonato per sapere come mai lo chiudeva. Ma la botta l'han sentita, ne son sicuro - anche perchè apposta avevamo fatto il "trasloco facile" quindi sapevano benissimo che andavamo su un'altra banca.
Le due volte che ho incrociato il cretino per strada, lui guardava dall'altra parte, e io gli passavo vicino e gli auguravo buongiorno. Niente di meglio che mostrarsi superiori.



Ecco, questo il quadro della faccia di culo.
Stamattina chi viene in negozio come niente fosse, per farsi cambiare la pila?



Dite che è poco etico fargliela pagare 11.000 euro?
Tenendo anche conto che ha osato dire "Ah, non me la può fare subito?"



Io onestamente, se avessi avuto un minimo di dignità, avrei fatto anche 50 km pur di cambiare la pila da un'altra parte ed evitarmi. Ma vabbè. Dignità, che parola strana.

martedì 12 gennaio 2010

Il 2010

Ebbene sì, dopo un ponte lunghissimo di festività varie, in cui io ero aperto ma la gente "giusta" era ancora in vacanza, direi che posso considerare oggi il primo giorno vero di anno lavorativo 2010. In realtà sono stato aperto anche il 2, 5, 7, 8, 9... ma con scarsi risultati, son tutti in giro alla ricerca di saldi. O alla ricerca di chi cambia le pile.

Qualche collega in zona con l'anno nuovo ha purtroppo chiuso - io invece non mi lamento, come dicevo nel post precedente, ho addirittura un sostanzioso segno + davanti agli incassi del 2009 rispetto a quelli 2008, un vero miracolo.

Ecco, però qualche collega ha chiuso, e verrà ancora più gente per le pile. L'ho notato sabato: solo nella mattina, ho preso 21 pile, nel pomeriggio ho perso il conto, anche se in realtà è venuta pochissima gente. E dire che sabato, fino a un paio d'anni fa, era il giorno in cui prendevo meno pile (tipo 10!), sia perchè c'era in giro gente a comprare e non per i servizi, sia perchè alcuni scappavano inorriditi al pensiero di dovermi lasciare le pile per ben 3 giorni (da sabato a martedì, essendo chiuso nei due giorni in mezzo). Ma ormai niente riesce a dissuadere il popolo delle pile. E allora facciamole, ok, ma per il giorno dopo. E non avete idea di che lavoraccio ci sia dietro, al farle. Ma d'accordo, tiriamo avanti in attesa di qualcuno che sia un compratore.



Desideri del nuovo anno:



- Usare meno il blog (nel senso che sarebbe mio desiderio avere meno clienti cerebrolesi che mi fanno sclerare, questo blog è uno sfogo, mica un passatempo per farm due risate...)



- Essere più tollerante (verso gli anziani, verso i clienti dal 50esimo quotidiano in poi, verso le pile subito, verso chi fa finta di essere ottimo cliente amicone di tutti e mi chiede di mio padre, perchè ormai mio padre è morto 4 anni fa e mi sa che non sei sto gran cliente e amico, se non te ne sei accorto)



Sono due desideri semplici.

Temo saranno disattesi.

Benvenuto, 2010... da sti primi giorni di lavoro puzzi un po' di 2009, ma va bene così. Che tanto poi il 2012 è vicino ;)