mercoledì 30 marzo 2011

Blogroll


Erano MESI che volevo aggiornare l'elenco dei blog lavorativi che seguo. Eccoli qui... è tra l'altro l'ennesima riprova che non importa quale lavoro tu faccia: la gggente è sempre deficiente, e mira alle palle per romperle con professionalità.

Commessa Psicologa



http://commessapsicologa.splinder.com/


Sostanzialmente fa il mio stesso lavoro, in un centro commerciale. I clienti sono gli stessi...


Idraulico in Delirio



http://deliridraulicotuttofare.splinder.com/


E' nuovo del mestiere di blogger, ma conto molto sulle sue storie... ne avevo letta una in un forum e voglio saperne di più! :)


Lui e gli Utonti



http://ioegliutonti.blogspot.com/


Ha provato a spegnere e riaccendere?


Cartolaio Matto



http://ilcartolaiomatto.blogspot.com/


Vita vissuta di un cartolaio sull'orlo di una crisi di nervi


Mr. Wolf



http://sonowolfrisolvoproblemi.splinder.com/


E' wolf. Risolve problemi. Anche se spesso, non è il caso di mettersi prematuramente a farsi pompini a vicenda.


Hotel Bizarre



http://newhotelbizarre.blogspot.com/


sperando che il blogger non si offenda, ma NIENTE sarà mai come il mio amato Portiere di Notte - però le situazioni alberghiere sono cariche di roba da clerks...


Elettrodomestici :)



http://pensavofosseamore.blogspot.com


Non è aggiornato da qualche mese, ma le storie vecchie sono ottime. Sperando che torni a postare! :)


Un saluto al bigliettaio di NoTicketOnTheBus, che ha cambiato mestiere, devastato dalle rotture di palle senza fine delle persone che non timbrano il biglietto sul bus e pretendono di avere ragione.

Saluto anche I Coinquilini, che è tornato a postare qualche storia. Avanti, avanti, continua, adesso!

martedì 22 marzo 2011

La festa della donna

Il negozio apre alle 9.30, e saprete ormai tutti che odio arrivare alle 9.20 e trovare già gente fuori che mi chiede "se apro" o "a che ora apro". Sì, apro, altrimenti andrei in spiaggia anzichè aggirarmi dalle parti del negozio, e gli orari sono scritti belli grandi sulla saracinesca.
Quindi, non ero felicissimissimo di trovarmi alle 9.20 un vecchio che mi blocca chiedendomi a che ora apro. Gli dico 9.30, e risponde "No, perchè devo prendere un orologio". Mi addolcisco un attimo, di solito chi mi aspetta fuori è per una URGENTISSIMA pila.

Apro alle 9.28, e lui non entra. Boh. Arriva alle 9.35. Puzza di vino, mi sa che è andato al bar di fronte ad aspettare l'ora...

Tira fuori un orologio da 60 euro con il vetro rotto, e un po' smadonno perchè penso che in realtà voglia solo far riparare questo. E invece, apre la bocca e partono una serie di genialate...

"Allora. Mia moglie, meglio perderla che trovarla, fa sempre cadere gli orologi, io glieli regalo sempre e lei li rompe, vorrà dire qualcosa? Allora, non sto qui a riparare questo, ne prendo un altro da poco... tanto è mia moglie, non sto a spenderci troppi soldi!"

Gli mostro qualcosa di semplice sui 50-60 euro, adocchia subito un modello con cinturino in acciaio. Nel frattempo entra una donna sui 40 anni, si mette ad aspettare ma sente quel che dice il tizio.

"Massì può andare bene questo, non cerchiamo troppe pretese perchè sennò poi le donne si abituano bene! Ah, per la misura le faccio fare la strada a lei, non sistemiamolo adesso, tanto lei il pullman lo prende volentieri. Massì, poi va bene che ci siano le ore scritte belle grandi, 'sta donna è ormai mezza cecata, si sa mai che un giorno andiamo al mercato e mi scambia per qualcun altro e va a casa con un altro così me ne libero."

Io sono abbastanza indifferente a queste battutacce, e quindi forse per mostrare le sue doti di comico, va a cercare solidarietà con la donna, dicendole:

"E' vero o no, che non bisogna abituarvi bene signorine, sennò volete sempre di più da noi poveri uomini?"

La tizia ci va giù pesante:

"Quando sua moglie non ci sarà più, vedrà come le mancherà!"

Erm, cala il silenzio, io finisco di timbrare la garanzia e il tizio paga in silenzio e si allontana completamente sbiancato... io me la rido sotto i baffi, anche se devo dire che questa volta non so proprio da che parte stavo, lo spiritosone offensivo o la tizia che si è offesa ed è andata giù pesante?

In ogni caso, adoro i litigi fra clienti!
E la tizia, aveva bisogno di una pila, ca-va-sans-dire.

mercoledì 2 marzo 2011

Risvegli

Se non fosse che ho un cuore di pietra e una pietra nel cervello, forse questa storia dovrebbe commuovermi, o farmi capire qualcosa.

Entra una signora, sui 65 anni. Ha in mano un orologio digitale.

(-In grassetto c'è la sua frase, pronunciata tutta intera e tutto di seguito. Fra parentesi i miei pensieri 'in tempo reale', mentre il discorso si dipanava. Potete prima leggere la frase intera per capire dove va a parare il discorso, e poi i miei pensieri!-)

"Buongiorno, mi scusi avrei bisogno di un favore..."
(ommadonna, chi esordisce così di solito vuole la Luna)

"...mio marito è andato in coma qualche tempo fa..."
(eh?!?!? poverino!)

"...adesso si è svegliato, ma non si ricorda più niente..."
(ottimo per il marito, ma io cosa c'entro?)

"...non si ricorda nemmeno come si mette a posto l'ora di questo orologio..."
(ah, ok. spesso non se lo ricorda nemmeno la gente che l'ha appena comprato)

"...però si ricorda che veniva sempre da lei per cambiare le pile, mi ha detto di provare a venire qui a chiederle se mi può spiegare come si mette a posto!"
(ok, è una domanda semplicissima, pensavo peggio).

Insomma, passo 3-4 minuti a cercare di spiegare a questa tizia quali sono i tre tasti da schiacciare per cambiare l'ora all'orologio digitale. Quando esce, ho l'impressione che a metà strada avrà dimenticato tutto.
Gli orologi digitali, o li 'vivi' o 'non li vivi'. Se non ne capisci niente, è impossibile imparare a memoria la semplice sequenza "tasto in alto a sinistra schiacciato per 5 secondi, quando lampeggiano le cifre schiacciare il tasto in basso a sinistra per selezionare cosa cambiare, e poi il tasto in basso a destra per cambiare".
Comunque, la tizia mi ha ringraziato alla quarta volta che le mostravo la sequenza e, poveretta, ha ribadito che il marito ha ormai pochissima memoria di come funzionavano le cose prima dell'incidente.

Dicevo: se non fosse che ho un cuore di pietra e una pietra nel cervello, forse questa storia dovrebbe commuovermi, o farmi capire qualcosa.
E invece la mia riflessione è: passerò alla storia come "quello che cambiava le pile?". Bell'apporto, all'umanità. Bel modo di ricordarsi di me. Quello che cambiava le pile. Fortuna che ci sono io - come recita lo slogan qui accanto, odio gli stupidi, aiuto i deboli, e dagli invasori forse vi difenderò.

(che, tra l'altro, io li PRENDO e li RESTITUISCO gli orologi per le pile, chi le cambia rimane pure nell'ombra, se mai il mio tecnico leggerà questo blog, sarà più amareggiato di me!!!)

Ma in realtà portiamoci avanti con la tristezza: mi spiace se uno dei neuroni rimasti sani di quell'uomo, è sprecato per ricordarsi di me che cambio le pile, anzichè ricordarsi di qualcosa di più interessante. Sarà stato uno di quelli che era sempre fuori dal negozio ad aspettarmi venti minuti prima dell'apertura, pur di essere il primo a farsi cambiare la pila.
E l'orologio digitale non era di una delle marche che vendo io. Chi ha orecchie per intendere...