giovedì 29 novembre 2007

Orologi da donna per uomo.

Mi sa che i gusti della gente stanno deteriorando sempre più. Dopo il caso della signora che voleva comprare un orologio da donna per il figlioletto di 40 anni, oggi ci sono stati due casi di persone che hanno comprato orologi smaccatamente da donna, come regali da uomo!


CASO 1. Orologio Morellato con brillantini Swarowsky.





Cliente: ragazzo di etnia direi marocchina.

Entra e mi indica direttamente quello. Lo tiro fuori, se lo rigira, sembra piacergli, la fatidica domanda: "Ma questo è da uomo, vero?"

"Erm... beh sì la misura è un po' grande, ma ha tutti i brillantini, sarebbe un po' particolare da uomo..."

"A me piace moltissimo, prendo questo. E' per mio padre, ha un polso un po' grande, casomai posso portarlo per allargarlo?"

(io impallidito) "Non c'è problema"

Pagato cash e via tutto contento, gli ho fatto pure lo sconto, va.


CASO 2. Orologio Lacoste, quadrante di madreperla, ghiera rosa, cinturino bianco con cuciture rosa, 6 brillatini sulla ghiera.




Cliente: donna sui cinquant'anni.

Entra, mi indica l'orologio in vetrina, glielo mostro, se lo rigira, le piace, mi chiede: "ma questo è da uomo o da donna?"

A me pare sia evidentemente da donna, ma è un cronografo un po' grosso, pensavo fosse per lei e rispondo innocentemente "E' un unisex, come misura va anche bene da uomo, ma con i colori e tutto, è un po' più da donna forse."

"No, perchè è per mio marito che ha un braccio piuttosto magro, i cronografi grandi non li porta, questa è di misura perfetta ed è veramente bello"

L'orologio _E'_ bello, sì, ma è tutto rosa... porca miseria!

Passa qualche minuto in cui faccio di tutto per farle capire che l'orologio non me lo vedo al polso di un uomo, contro il mio interesse le mostro anche un orologio di dimensioni simili della Vagary che costa un/terzo del Lacoste, ma niente da fare.

La mia ultima domanda: "Ma suo marito è una persona molto sportiva?"

Nel senso, questa estate ho visto un sacco di gente al mare che si aggirava con Lacoste Rosa, golfini color pesca sulle spalle... magari il tizio frequenta uno Yacht club e per l'alta società è normale indossare cose del genere.

Comunque, pagato con carta di credito e via contenta.


Io sono allucinato!!! :)

giovedì 22 novembre 2007

A volte ritornano

Oddio che giornatina. Per me un po' stressante, per voi lettori buona, perchè vi riporto in vita ben TRE personaggi di post passati. Son venuti tutti e tre oggi... aiuto.

In ordine cronologico (cliccate sul nome per vedere l'avventura precedente!)


1. La tizia della questione di vita o di morte

E' tornata la tizia che ha bisogno delle sveglie rumorosissime per essere sicura di svegliarsi in tempo per portare la madre in dialisi. Di sveglie rumorosissime con campana ne ha già comprate due, ma evidentemente ne ha bisogno una terza. Peccato che io oggi non ne avessi, le ho finite e sto aspettando che arrivino. Lo sguardo nei suoi era del tipo "ma tu così uccidi mia madre". Lo sguardo nei miei occhi era "ommadonna ancora sta qui, speriamo vada via al più presto". Purtroppo, invece, la rivedrò presto, quando mi arriveranno le sveglie.


2. la signora-zombie di Lunedì

Incredibile ma vero, ma è tornata, alla fine! La signora impellicciata del post qui sotto, che si era attaccata al campanello! L'ho riconosciuta e ne ero intimorito. In effetti lei ha pure detto "Mi scusi per Lunedì, pensavo foste aperti". In quel momento ho avuto un attimo di imbarazzo: cosa dovevo dirle, che non avevo voglia di aprirle? Dirle la verità, che Lunedì è chiuso e che non mi si devono rompere le palle? Alla fine ho optato per un goffo "Eh, il Lunedì siamo chiusi, e se io sono a lavorare nel retro del negozio, il campanello non si sente". Ah e poi indovinate di cosa aveva urgenza urgentissima? UNA PILA. Oh yeah.


3. Il signore sordomuto che vuole la pila subito

Alle 19.23, quando già stavo pensando alla chiusura, arriva il tizio. Devo sottolineare che dalla volta precedente che avevo riportato (31 ottobre), è passato altre due volte con SEMPRE la stessa pantomima: mi chiede a gesti di cambiare la pila subito, io dico che mi deve lasciare l'orologio fino al giorno dopo, lui mi mima che non ci vuole una mazza a cambiare una pila, io gli URLO che me lo deve lasciare per il giorno dopo, lui mi fa segno di scriverglielo che non ha capito bene, io oggi non avevo voglia di scrivermi CHE ME LO DEVE LASCIARE PER IL GIORNO DOPO e questo concetto gliel'ho urlato scandendo bene le parole. Alla fine mi dice "Eh ma mi fa tornare indietro per prenderlo, così?". Oh volpe, se me lo avessi lasciato la volta precedente, stavolta te lo saresti ripreso e avresti l'orologio funzionante. Invece no, sono almeno 22 giorni che se ne va in giro con l'orologio scarico al polso, pur di non lasciarmelo per una fottutissima notte.


lunedì 19 novembre 2007

Attacco di ZOMBIE!!!!!

Avete visto il film "Zombie", quello storico di Romero? Vi ricorderete che c'era una spiegazione (e quindi un sottotesto socio-politico interessantissimo) nel fatto che gli zombie assaltassero il centro commerciale: uno dei ricordi maggiori di quando erano in vita, una abitudine radicata, era passare tutto il giorno in quei cesso di posti. Ok, premessa finita.


Oggi è Lunedì, mio giorno di chiusura. Devo sistemare una quintalata ci cinturini arrivati (prezzarli, sistemarli nei raccoglitori per misura, prezzo, colore, etc), sono venuto in negozio perchè non avevo altro da fare a casa, e mentre ascolto la musica, sistemo i cinturini. E siccome sono nel retro del negozio, tiro su le saracinesche con le sole luci della vetrina accese, così chi passa si guarda la vetrina e magari si fa un pensierino per un acquisto. Le luci interne del negozio sono irrevocabilmente spente: dentro E' BUIO. Come se non bastasse, c'è girato il cartellino chiuso, e non si muove una mosca. Ho anche tirato la porta che separa il resto dal negozio, così nessuno mi vede e si illude che qualcuno gli apra.


Orbene, ecco il risultato di 90 minuti a lavorare così: quattro persone hanno suonato, di cui una ha appiccicato le mani al vetro per vedere se davvero dentro non c'era nessuno. Ma la quinta persona mi ha traumatizzato. Donna impellicciata (io la vedo, lei no, miracoli dei sistemi di sicurezza), suona. Io non la filo nemmeno. Dopo 30 secondi suona di nuovo. Giro la testa per vedere chi è il pirla. Non mi muovo. Dopo un minuto immobile davanti alla porta, suona di nuovo, questa volta una bella scampanellata lunga. Me ne frego. 30 secondi e torna all'attacco, suonando il campanello ogni 2-3 secondi: drin drin drin driiiiiin drin drin. Ci riprova dopo un po': DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN. Poi ha uno sclero totale, passa un minuto a fare drin drin drin drin drin drin, evidentemente incazzata. Io inizio a inquietarmi, fortunatamente lei se ne va. Vi assicuro che ha passato almeno cinque minuti della sua vita a suonare un campanello di un negozio evidentemente chiuso. La cosa mi turba molto.


PS: breaking news: mentre scrivevo sto aggiornamento in diretta, uno (il sesto cretino) ha suonato due volte. Aiuto... ora chiudo e scappo, me la sto facendo sotto con sti pazzi in giro, e nella via non c'è nessuno (il Lunedì son tutti chiusi nella mia via).

mercoledì 14 novembre 2007

Gusti da donna per orologi da uomo

"Devo regalare un orologio a mio figlio di 40 anni, lo vorrei con il cinturino in acciaio, più o meno sui 100 euro"

No problem, ce ne sono molti su quel prezzo. Gliene faccio vedere di stupendi, di citizen e morellato. "Sono troppo grandi". Sottolineo che è la misura classica da uomo, gliene mostro altri. Sono troppo grandi. Son già stanco e le dico allora di dare un'occhiata lei, per vedere se ne trova uno della dimensione giusta.

Guarda per un 5 minuti in negozio e poi inizia a indicare.


(vagary smaccatamente da donna) "E' da uomo?" "No, è veramente piccolo, sta bene solo su donna"


(vagary ancora più smaccatamente da donna, in più dorato) "Questo?" "Da donna."


Torna sui citizen che le avevo fatto vedere prima. Ci sono le misure da uomo e da donna. Da uomo gliela avevo fatto vedere prima. Punta il dito accanto. "Questo potrebbe andare?" "Erm, è la misura da donna."


Alla fine trova un citizen che le piace anche se è troppo grande. Lo sta per acquistare, poi punta su un fossil fatto a braccialetto. "Ma questo non è più carino?" "E' DA DONNA!"

"Eh uffa, ma tutti quelli che piacciono a me sono da donna!"


Quando si fa un regalo, bisogna mettersi dal punto di vista di chi lo riceve... il regalo è per l'altra persone, non per sè stessi! Sta "attempata signora egocentrica" proprio non la voleva capire.

Che angoscia!


In allegato: la foto del secondo vagary :)

martedì 13 novembre 2007

Analfabetismo o cretineria?


Per entrare nel negozio c'è un gradino di tre centimetri verso il basso. Visto che la gente continuava ad inciampiarci (uscendo dal negozio), per evitare denunce all'ammericana (che se uno cade è ovviamente colpa mia), ho messo un cartello "Attenzione al gradino" all'interno della porta - e sicome è meglio abbondare che deficere, ho messo lo stesso cartello anche all'esterno, così che uno non si sloghi la caviglia con questo dislivello di tre centimetri. Questo comporta che una marea di persone simpatiche entrino commentando "Ah, ma il gradino è all'interno, ahaha". Non so cosa ci sia da ridere, ma vabbè.


Fatto sta che:


Oggi arriva una ragazza sui 25 anni. Entrando nel negozio mette il piede lungo e quasi cade. Sta in piedi con un "WOOOPS" seguito da "E dire che c'è anche scritto, di stare attenti al gradino!". Io faccio la mia risatina nervosa come a dire "Se sei imbecille non è colpa mia".

Facciamo la nostra transazione, poi lei tutta contenta va verso la porta, e.... "WOOOPS". Inciampa sul gradino anche uscendo! E mi saluta dicendo "E dire che c'è scritto anche dentro, di stare attenti al gradino!".


Eh, appunto. Non sai leggere, hai la memoria corta, o sei cretina proprio? Basta che non ti fai male, eh!

sabato 10 novembre 2007

Orologeria di Quartiere

Ecco cosa succede a cercare di simpatizzare col cliente e dargli corda un minimo. Dialogo riportato pari pari. Riporto anche i convenevoli perchè ovviamente non va mai bene che la pila sia pronta il giorno dopo, ma il punto è un altro...


"Allora, sì, per la pila mi deve lasciare l'orologio fino a domani mattina."

"Ah, non me lo fa subito?"

"No mi spiace, è una cosa che fa il tecnico la sera, e vuole me lo deve lasciare e viene pronto per domattina"

"Ma io abito nel quartiere xxx, mi è scomodo venire in centro tutti i giorni"

"Beh ma può anche passare dopodomani, non deve venire per forza domattina"

"Sì ma dal quartiere xxx servono due pullman per venire in centro"

"Eh, lo so, anche io sono del quartiere xxx, anche se di solito vengo al lavoro in moto"

"Ah, è di xxx? Ma allora non potrebbe portarmi l'orologio domani sera? Magari ci troviamo al McDonald's, così non deve stare a cercare la via, mi farebbe un gran favore."

"No mi spiace, non facciamo consegne a domicilio, e poi domani sera vado a un concerto."

"Vabbè ok, allora passerò fra tre-quattro giorni a ritirarlo."


E finalmente! Figuriamoci se incontro una cliente dopo il lavoro, per ricevere un pagamento di 5 euro. Alle 19.30 io stacco, e fanculo tutti!

martedì 6 novembre 2007

CASIO: il lapsus rivelatore?

Signorina sui 40. Piacente.


"Buongiorno, vorrei vedere un cazzo di quelli che ci sono in vetrina"


Trascorrono 3 secondi di gelo, in cui lei pensa "Ma davvero ho detto cazzo anzichè casio, o mi sono confusa?", e in cui io mi mordo la lingua cercando di fingee che sia tutto ok.


Alla fine optiamo per il "ah no, non è successo veramente", lei vede il suo orologio casio e se lo compra pure. Chissà per farci che ;)