lunedì 29 dicembre 2014

La magia di Natale.

Scusatemi, non scrivo da un po', immagino di dover scrivere due righe prima che qualcuno mandi i coccodrilli e gli avvoltoi.
Semplicemente, sono stato come sempre preso dal lavoro dicembrino, che porta due conseguenze: zero tempo per stare online (l'ultima settimana non accendevo nemmeno più il computer), e al contempo un drastico calo dei casi umani.
Mi stupisco ogni anno: gli ultimi 10 giorni chi entra nel negozio si trasforma quasi sempre in "cliente", e non in generico "perditempo", è una magia di Natale fantastica.

Come scrive Antani Comics, "Di solito, questo, oltre ad essere un ottimo momento per stare con la famiglia, è anche una stupenda occasione di riflessione: l'anno sta per finire, e si avvicina il momento di bilanci e scelte per il futuro. Per chi ha una attività, questo è un momento particolarmente delicato."

Com'è stato per me, Dicembre?
Non mi posso lamentare, tutto qui. Partito lentissimo, forse addirittura inferiore ad un mese "normale", ma poi è cresciuto dopo il 15, quando sono arrivate le tredicesime. Mi lamenterei molto meno se la maggior parte dell'incasso non fosse stata devoluta ad Equitalia proprio oggi, ma vabbè.

Guardo al 2015 con nuove sfide da vincere. Auguri a tutti!

giovedì 13 novembre 2014

Trappola per Umarèll

(Per chi non fosse aggiornato sul gergo di Bologna e Internet, l'Umarèll è un anziano, preferibilmente quello che con le mani dietro la schiena guarda i lavori in corso. La parola è dialetto bolognese, ma ormai è "copyright" del blog di Danilo Masotti, da cui è anche stato tratto un libro che ho qui in negozio, con dedica a tener duro con umarèll e orologi.)

Ieri mattina nel cancello di fronte al mio negozio hanno iniziato dei piccoli lavori per rifare l'impianto elettrico della casa. In pratica, tre operai hanno aperto un buco di 2 metri per 2.
IMMEDIATAMENTE il cancello è stato presidiato da umarèll, che nonostante la pioggia hanno iniziato ad affluire, con ombrello e UNA mano dietro la schiena. Ma seriamente, questi spuntano come funghi? Si è sparsa la voce che nella mia via c'è un buco e ci sono operai?

E la cosa bella? L'ho vista alle 15.30, quando ho riaperto il negozio. Me la ridevo perchè c'erano tre umarèll che guardavano il buco. Tirata su la saracinesca del negozio, due dei tre sono entrati in negozio (per cambiare un cinturino). In pratica, i lavori in corso erano intrattenimento per vecchi.
E stamattina uguale: anzi, uno stando impalato davanti alla buca mi impediva il parcheggio nel mio cancello, gli ho fin dovuto suonare perchè proprio non si accorgeva, che una macchina stava facendo manovra e rischiava di investirlo.
E poi, appena aperto il negozio, voilà: era un mio cliente, in attesa di entrare.

Inoltre, è da ieri che ne vedo che escono dal negozio e prima di andar via buttano un occhio.

Quanto mi piacerebbe mettermi accanto alla buca, e al primo anziano che in negozio mi fa girare le palle, dare un calcio sul petto urlando
QUESTA. E'. OROLOGERIAAAAAAAAAAAAAAAAA
e vederlo finire nel buco tanto bramato, per controllare meglio se gli operai han fatto bene il proprio lavoro.

Quindi secondo voi cosa sarebbe meglio per il mio lavoro, sperare che ci siano sempre lavori in corso nella via, così i vecchi arrivano, guardano il loro spettacolo gratis, e poi decidono per la botta di vita di cambiare cinturino o pila?

mercoledì 29 ottobre 2014

Livello Zero


In pausa pranzo sono andato a fare delle commissioni, rientro in negozio alle 15.20. Mentre parcheggio il motorino, noto che un uomo sta pisciando sulle piante accanto alla porta del negozio. Ma proprio a 5 centimetri dalla porta del negozio chiuso.

Prima di proseguire, rileggete la frase qui e provate a immaginare i miei pensieri nel vedere una scena così edificante.

"Scusi ma cosa fa?"
"Eh sì, mi scappava"
(nb: ha ancora il pene fuori e sta ancora pisciando mentre risponde)
"Sì ma ci sono dei bar, guardi uno è qui di fronte"
"Ma che ne so io dei bar"
"Cazzo ma è qua di fronte."
"Senta ma io ho settantasette anni, se mi scappa mi scappa"
"Ma sta scherzando? Vada subito via, cazzo"
"Se tutti in Italia fossero come lei, l'Italia sarebbe un posto migliore e tutto funzionerebbe bene"
"Ah. Adesso la smette?"
"Ma lei non sa i cani cosa ci fanno su queste piante"
"I cani sono cani, e comunque mi arrabbio anche con i padroni che fanno pisciare sulla porta del mio negozio. VADA."

Sto lì a guardarlo mentre tira su la cerniera e se ne va (e rifletto su 'sta roba sull'Italia che andrebbe meglio se la gente si incazzasse verso chi piscia... non sapeva nemmeno fare populismo).

Parcheggio il motorino nel cortile interno, mentalmente conto che si sono fatte le 15.26 e non faccio in tempo ad uscire dalla porta di servizio con l'annaffiatoio per lavar via la piscia che intanto sta colando tutta davanti all'ingresso nel negozio. Vabbè, non c'era in giro nessuno, tiro su la saracinesca e poi magari faccio in tempo a riempire l'innaffiatoio e uscire direttamente dalla port...

RIIIING.

Ecco, alle 15.30.02 secondi arriva il primo cliente.

#]@ %$**çé
Ohccazzo.

E' il cretino che stava pisciando.
Non gli apro, non ho voglia di discutere ancora sui diritti di chi può pisciare e dove.
Però suona di nuovo, vabbè, casomai il tribunale mi darà le attenuanti generiche per il delitto.

Entra, io non saluto.

"Oh, ma è lei. Non doveva arrabbiarsi così, sono un cliente. Devo cambiare la pila."
"No, la pila nn gliela cambio, non si è nemmeno lavato le mani dopo aver pisciato sulle piante davanti alla mia porta."
"Ma io devo cambiare la pila"
"E io non gliela cambio. Ora esca e attenzione alla piscia davanti alla porta."
"Ma"
"Oh. Via."

Ma vi rendete conto.
VI RENDETE CONTO.
Livello zero dell'umanità. Zero. Zero vergogna, zero... boh, zero.

venerdì 10 ottobre 2014

I nuovi 10 euro


Come sicuramente saprete, da settimana scorsa la zecca europea ha messo in circolazione le nuove banconote da 10 euro. Simili alle precedenti, poco più piccole, un po' più arancioni. Niente di strano.
Ma questo ha scatenato il panico nella popolazione, con una sequenza di casi umani passati anche dal mio negozio.

CLIENTE 1 (la collezionista)

Donna, entra così, a caso. Non è una "cliente", mette solo la testa dentro e ha solo una domanda da fare.

"Buongiorno, avete per caso nuove banconote da 10 euro? Ho sentito che sono uscite, magari voi che vi fate dare i soldi dalla banca le avete già? Vorrei vederle, vi lascio un 10 euro vecchio!"

(in realtà ne avevo una appena appena consegnata, ma le ho detto di no e se n'è andata... non diamo confidenza ai pazzi, per favore.)

CLIENTE 2 (il comico affarista)

"Quanto le devo? 12 euro? Guardi qui, ho la nuova banconota da 10 euro, mi fa uno sconto se le dò questa? E' una rarità, al momento!"

(gli mostro che ne ho già alcune nel cassetto ormai... son 12 euro, su, grazie)


CLIENTE 3 (la sospettosa)

Alla fine di una vendita.

Io: "Ecco signora, le dò come resto 10 euro nuovi, una rarità!" (sì, per un attimo ero stato colto anche io dal virus della simpatia, perdonatemi)

Signora: "Ma sono vere? Che non ne ho ancora viste, non si sa mai è il momento migliore per dare quelle false! Come mi assicura che sono vere?"

Io: "Me le ha date la banca, vorrei sperare siano vere."

Signora: "Nono, se ne ha di vecchie per favore mi dia quelle vecchie, che sono più sicura e al mercato le accettano."

Figuriamoci cosa succederà quando a breve le banconote nuove saranno le 20 e 50 euro...

martedì 30 settembre 2014

Azzurro, il cinturino è troppo azzurro e lungo...

Quarantenne modaiola passa settimana scorsa con una domanda semplice semplice:
"Buongiorno, devo cambiare il cinturino del mio orologio, non ho qui l'orologio, ma è azzurro, ne avete di azzurri?"

"Certo, ovviamente dipende dalla misura, comunque ho almeno 6-7 sfumature di azzurro, non ci sono problemi."

Torna oggi con l'orologio. Ed è vero: ci sono 6-7 sfumature di azzurro fra i miei cinturini di ricambio. Il problema è che non c'è la sfumatura perfettamente identica a quella che aveva in mente lei.

E LA COLPA E' MIA.

Segue una sequela di lamentele inutili sulla linea piagnucolosa "Ma lei mi aveva detto che non ci sono problemi" "Ma sono venuta apposta" "ma questo non è il colore giusto che speravo"...

Io ripetevo che alla domanda "avete cinturini azzurri", la risposta è affermativa, ma se lei entra a chiedere senza l'orologio in mano, io non posso prevedere di quale sfumatura ha bisogno.
E comunque, in zona (non solo nel mio paese, ma scommetto anche in parecchi limitrofi) sfido gli altri negozi ad avere più cinturini di me e più sfumature di azzurro di me.

Quindi, carissima piagnina che dai la colpa a me e sei uscita dal negozio maledicendomi "per il tempo perso", ti auguro una buona ricerca, della sfumatura perfetta per il tuo orologio...


Un consiglio ai lettori: se dovete chiedere qualcosa riguardo ad un oggetto, è meglio se l'oggetto ve lo portate dietro, che a parlare in linea teorica si finisce sempre male.

martedì 9 settembre 2014

Maria Antonietta

65 anni, forse 70
Vestita rosso sgargiante, compresi capelli rossissimi.
Un paio di anelli d'oro vistosi, un anello con pietra (finta) ENORME. Borsa chic di Krizia.
Tutta chic.

Poi mi lascia questo orologio per la pila.


Complimenti alla pulizia, che segue la filosofia di Regina Maria Antonietta, che se si mette un po' di profumo si è puliti.

Per gli appassionati di cronaca, non l'ho nemmeno aperto, tanto per l'orologio che era (da 5 euro dai cinesi), 99 su 100 non era un problema di pila. Quando le ho detto che lo sporco bloccava la cassa e non si poteva aprire, manco ha battuto ciglio. Io mi vergognerei da matti, ma mi chiedo se la gente è sorda, stupida, o se capisce solo quel che vuole capire.

mercoledì 3 settembre 2014

Statistiche sulla riapertura

In effetti, questo è un post "di servizio", per i curiosi che vogliono sapere come girano le cose. Non ci sono aneddoti interessanti... se siete alla ricerca dei classici freak, ci sentiamo al prossimo aggiornamento ;)

Lasciamoci andare ai freddi numeri del primo giorno di apertura.

Persone entrate: 81
Pile lasciate: 72
Persone "ah no me ne vado voglio la pila subito": 2
Cinturini cambiati: 14
Orologi venduti: 2 (un casio vintage e un altro di primissimo prezzo)
Pile lasciate prima dell'Estate e ritirate: solo 2.
Rompipalle: 0. ZERO!
Incasso: soddisfacente

Analizziamo i dati. La cosa fondamentale è che ci sono stati zero rompipalle, zero menate, zero polemiche. E' un miracolo.

Gli 81 clienti sono poco sopra la norma (ormai in un giorno medio entrano un 55-65 persone).

Le 72 pile sono un nuovo record, che batte (di poco) il record di 68 del primo giorno di riapertura del 2013. Sono una quantità incredibile, schiacciante. Dopo 40 ho iniziato a prenderle per due giorni dopo, per evitare di uccidere il tecnico, ma ora abbiamo già un arretrato di 32 pile - praticamente i primi di oggi le avranno per domani, poi si va già a due giorni. Forse rientreremo in pari lavorando domenica e lunedì sulle pile, ma il ritmo DEVE calare al più presto, assestandosi sulle 35 di media del resto dell'anno (che già sono il triplo rispetto alla media dei miei colleghi della zona - anche il quintuplo in effetti).
Per quanto sia bello far soldi (e sai che soldi, con le pile...), questi sono ritmi insostenibili, per una persona che lavora da sola in un negozio, e per un tecnico che da solo la sera deve sorbirsi tutte le pile (no, niente morali o consigli su come gestire il mio negozio: per costi e impegni al momento questa è ancora l'unica soluzione possibile).

I cinturini sono una delizia: in pochi minuti di lavoro c'è un incasso soddisfacente, sono sempre contento quando ne cambio un po'.

I ritiri delle pile pre-estate sono troppo pochi: vuol dire che entro domattina avrò oltre 100 orologi nel cassetto - anzi, nei cassetti, che ormai ho dovuto far spazio per le buste.

Che dire. Troppa gente. Incasso ok (per rispondere anche ad un commento ricevuto ieri, su queste pagine -e nella vita- non mi sono MAI lamentato degli incassi, almeno da 5 anni a questa parte, da quando ho raddrizzato la rotta delle vendite).
Però ieri sera sono tornato a casa rincoglionito, ho mangiato, visto 25 minuti di Waterworld e poi sono andato a dormire.
Questo vuol dire "vivere per il lavoro", e questo non mi deve succedere. Il lavoro deve solo servirmi per vivere, per fare altro.
Ma la stanchezza di ieri la imputo al fatto che mi ero abituato ad altri ritmi di vita, che comprendevano 3-4 ore immerso nel mare ogni giorno...

martedì 2 settembre 2014

Soluzione quiz e nuovo quiz-riapertura


Ok, oggi ho ripreso con il lavoro. Ho deciso di riaprire per la prima volta in Settembre, non mi era mai successo di tornare al lavoro in questo mese! Poi, di solito apro il Sabato ma quest'anno cadeva nel giorno del mio compleanno e come maxi-regalo ho deciso di non avere a che fare con orde di assatanati che attendevano da 3 settimane di portarmi la loro pila. E' stato un regalo piacevolissimo.

Che qualcuno me la mandi buona.

Rispondiamo al quiz lasciato prima delle vacanze: quanti orologi mi sono rimasti non ritirati nel cassetto prima della pausa estiva?

Contati stamattina in presenza del notaio: sono "solo" 46, divisi in 33 "normali" e ben 13 "pila e impermeabilità", che magari servivano per l'estate, boh.

Ma ripartiamo con un nuovo quiz: quanti clienti avrò in questo primo giorno di riapertura? Ma soprattutto, quante pile mi porteranno?
Riuscirò (SPERO DI NO) a battere il record dell'anno scorso di 68 orologi?
(bonus: se volete azzardare anche una stima sulle vendite di questo primo giorno... diciamo che la stima di "zero" di solito è appropriata)

Sono anche così buono e ottimista da darvi un indizio appena raccolto:

8 orologi nei primi 15 minuti
7 clienti primi 15 minuti

Ne ho fino alle 19.30... vediamo un po'.

giovedì 7 agosto 2014

Il Tormentone dell'Estate (bonus: il quiz dell'Estate!)


Giovedì 7 Agosto, fra due giorni vado in ferie.
E' da Martedì della scorsa settimana (29 Luglio) che a chiunque mi lascia una pila dico: "Può venire a prenderla da domani, poi venga quando è comodo, ma faccia attenzione che il 9 Agosto chiudo".

Comunicazione secca, efficace, che volutamente omette "chiudo per ferie" per evitare i fenomeni del cabaret che devono sempre dire "ahh, ha fatto i soldi, eh, si va in vacanza!".

Eppure, questa comunicazione secca, porta ad un enorme malinteso e al tormentone dell'estate 2014 (non mi era MAI successo prima che mi facessero una domanda del genere).

"Può venire a prenderla da domani, poi venga quando è comodo, ma faccia attenzione che il 9 Agosto chiudo".

Risposte ottenute da clienti diversi:
"Per sempre?"
"Ma poi non riapre più?"
"Mi spiace... ma riapre in una zona meno costosa?"
"Chiude completamente?"

E via così, per un totale di otto volte, a cui sono seguite otto toccate di palle scaramantiche.

Ma io dico, cazzo santo, è il 5 Agosto, ti dico "chiudo sabato", possibile che tu, testa vuota, non vada a pensare al contesto, al fatto che in Agosto i piccoli commercianti chiudono (soprattutto in cittadine non turistiche), al fatto che posso andare in ferie anche io, e vai subito a pensare al peggio, alla tragedia, alla chiusura totale...
Bah, oh, si saranno cotti il cervello.

E ORA, IL QUIZ DELL'ESTATE

Cari lettori, provate a indovinare il numero di pile che Sabato sera mi saranno rimaste nel cassetto, non consegnate a gente che non ha ascoltato il mio avviso di chiusura, o che le ha lasciate qui da così tanto tempo che di chiusura ancora nemmeno parlavo.
Vi dico che al momento, Giovedì pomeriggio, ce n'è una quantità preoccupante, ad occhio direi 40.
Provate a immedesimarvi nella clientela, e ditemi in quanti andranno in vacanza senza orologio! :)

Intanto, io auguro Buona Estate a tutti, che per ora qui ho finito. CHIUDO! ;)

giovedì 31 luglio 2014

31 Luglio 2013

E' passato un anno esatto, volevo scrivere questa cosa lo scorso Settembre ma non ero dell'umore giusto e non volevo sbagliare le parole, fra il troppo incazzato e il patetico.

Il 31 Luglio dell'anno scorso è venuta a mancare una persona a me molto vicina. Non è stata una cosa inaspettata, ero pronto a rimandare le mie vacanze nell'attesa del triste evento, che però è avvenuto Giovedì 31 Luglio 2013. Avevo trascorso le ultime pause pranzo vicino a lei, cercando di dare conforto, e poi alle 15.30 via a farmi rompere il cazzo da gente che era interessata subito alla pila subito che dovevano partire. Non è colpa loro, ovviamente, anche se magari un po' di gentilezza, in generale, nella vita non guasta mai. Ma c'è proprio esigenza di tutto e subito, per le pile e le vacanze. Anche se hai il doppio degli anni della persona che per me stava scomparendo, e quindi sei tecnicamente "un vecchio", l'importante è che tu vada in vacanza sereno e con la pila cambiata subito.

Comunque, il 31 Luglio è successo l'inevitabile, di pomeriggio. Ho subito chiuso il negozio. E la cosa che ancora oggi mi sconvolge è che insieme alla tristezza per l'evento, il mio pensiero era "cazzo adesso mi inculeranno perchè devono tutti andare in vacanza e io gli sto sequestrando l'orologio".
Quindi, il giorno dopo sono stato costretto ad aprire, di Venerdì. E il Sabato ho aperto prima del funerale un'ora, e poi tutto il pomeriggio.
Ovviamente c'era il cartello "chiuso per lutto" e gli orari e giorni di riapertura, ma sapete come è andata a finire, quando poi ho riaperto a Settembre?

E' finita che cazzo, mi hanno inculato perchè tutti sono partiti per le vacanze e io ho chiuso per lutto due mezze giornate, e gli ho sequestrato l'orologio.
Ho avuto almeno una decina di discussioni a riguardo, muro contro muro... ma poi era quasi tutta gente anziana, a farmi le scene perchè sono andati in vacanza senza orologio. Immagino il disagio provocato.

Il senso di questo post è un grosso vaffanculo a tutti quelli che vengono qui sul blog, leggono i post, credono che io sia un insensibile, che maltratto gli anziani, che non ho passione per il lavoro...
Non arrivo a dire che "ho sacrificato tutto per il negozio", ma come commentiamo il fatto che io non possa farmi un weekend via perchè il Sabato lavoro, il fatto che per strada mi fermino chiedendomi a che ora apre il negozio perchè devono cambiare una pila (mai per comprare...), il fatto che io non possa chiudere per lutto perchè si è vicini alle vacanze e la gente ha delle esigenze di beni primari come la pila dell'orologio.

Io lavoro tutto il giorno tutti i giorni a contatto con gente priva di sensibilità, priva di cervello, a cui tutto è dovuto. Voi che criticate, che lavoro fate? Che gente vedete in giro? Quanta gente vedete in un giorno?
Beh, io intanto sono ancora qui. Vado avanti perchè sono bravo in quello che faccio, anche se lo faccio solo per lavoro e non per "passione". La passione la riservo alle persone a cui tengo, non al lavoro.
Per tutto il resto, c'è questo blog. Per sfogare me e intrattenere voi.

giovedì 17 luglio 2014

Maglia Rosa

Arriva un ragazzo in bici.
Suona alla porta stando seduto sulla bici. Iniziamo bene...

Apro. Si sporge dentro stando sulla bici.

"Salve, posso entrare con la bici?"
"Mmm, come?"
"Posso entrare in bici?"
"No, temo di no, non ci stiamo io lei e la bici..."
"E' che ha un certo valore e non mi piace lasciarla in giro."
"Non ha la catena?"
"No, non giro con la catena, negli altri negozi mi fanno entrare in bici."

(come no!)

"Eh... mi spiace, ma anche per motivi di sicurezza mi sa che la bici deve lasciarla fuori."
"Allora niente, arrivederci."

Arrivederci, campione. La maglia rosa delle assurdità è tutta tua.

martedì 8 luglio 2014

Faccia = chiappe


Tizia, mi porta un orologio di marca che vendo io, fra i modelli più costosi tra l'altro. Impermeabile, resistentissimo, bello solido.
"Sono cadute le lancette" - ovviamente da sole, eh. Che il padreterno si diverte, a fare questi scherzi.

Insomma mi dice che sono cadute le lancette ma che per fortuna è ancora in garanzia. Io, preparando il foglio di accettazione dell'orologio, inizio a premettere che bisogna sentire cosa dice il centro assistenza, riguardo la garanzia: coprono difetti di fabbrica, ma le lancette probabilmente si saranno staccate per un colpo che ha preso.
Inizia la classica manfrina (che non sto nemmeno a riportarvi, tanto è banale e noiosa) del "ma no cosa dice / guardi che sono attentissima / non ha preso nessun colpo / è difettoso l'orologio e insomma".
Io replico con frasi generiche, tanto in caso non sia una cosa in garanzia se la vede direttamente il centro assistenza, con casi del genere. Ripeto solo che mi diranno loro.

Poi tira fuori la garanzia. Scade fra 5 giorni. Due anni di garanzia, e l'orologio "difettoso" si difetta "da solo" a 5 giorni dalla scadenza. Curioso, ma non mi interessa molto: la mia attenzione è attirata dal timbro sulla garanzia.
Non è il mio, ma di un punto vendita orologi in franchising a circa 100 metri dal mio negozio.

Non temo la concorrenza, quel punto vendita avrà un/decimo della mia scelta sugli orologi di quella marca, e comunque so di stare in un libero mercato, la gente faccia quel che vuole. Basta che non rompa le palle a me. E portarmi un orologio preso a 100 metri da me, con potenziali rotture di palle, è appunto una cosa che non deve accadere.
Le faccio notare che sarebbe meglio portarlo al punto vendita dove l'ha comprato, visto che è a 100 metri da me.

"Eh ma loro non sono una orologeria, magari ci vuole più tempo per mandare in assistenza una cosa, io so che voi siete molto veloci..."


Faccia = chiappe.

E comunque l'ho convinta ad andare dove l'ha comprato, resistendo all'impulso di esplicarle la somiglianza appunto fra un culo ed un volto, il suo.

Dai i soldi agli altri e vuoi assistenza gratuita (potenzialmente con contorno di rottura di scatole) da me. No, no e no.

giovedì 19 giugno 2014

La Corona

Mentre in Spagna si festeggia il nuovo re, anche io ho una storia fresca fresca legata ad una corona. La corona del re del cazzo e della merda (cit. per soli veri appassionati di cinema).

Allora.

C'è un cliente a cui ho cambiato la corona dell'orologio. Il laboratorio ovviamente restituisce sempre la parte sostituita, sia perchè tanto non se ne fa niente, sia perchè è corretto restituire tutto, sia per evitare storie con i clienti che pensano che gli stai rubando una corona rotta (storie di vita vissuta, sì).
Comunque, questo cliente è super-ok, mi dice di buttar via tutto che tanto non se ne fa niente, paga e se ne va, indossando direttamente l'orologio e lasciando sul bancone la busta della riparazione e la corona vagante.

Arriva immediatamente dopo (entra mentre esce l'altro) un altro cliente, che deve ritirare un orologio per la pila. Mi dà la ricevuta, nessun problema, orologio funziona, appoggio sul bancone la busta, gli faccio vedere che l'orologio è sull'ora giusta, tutti felici.
Mentre tira fuori i soldi, nota sul bancone la corona dell'orologio precedente, abbandonata lì pronta da buttare.

"Ma è mia quella?"
"Cos... ah, la corona! No, è dell'orologio del signore precedente"
"A me sembra la mia!"
"No guardi, se vede il suo orologio, la corona è perfettamente al suo posto."
"Non è che me l'ha cambiata?"
"No, e perchè dovrei?"
"Non so, è la mia originale sull'orologio?"

(orologio da circa 90 euro, roba proprio che la corona vale miliardi e vale la pena di rubargli la corona originale...)

"Sì, sull'orologio c'è la sua corona, visto che non l'abbiamo nemmeno toccata. La corona qui l'ha lasciata da buttar via il signore che è uscito prima di lei, che aveva rotto la corona."
"Ma perchè l'ha lasciata?"
"Perchè è rotta e gliela abbiamo cambiata."
"Ma casomai posso prenderla io?"
"Lei o il cestino, a me cambia poco, prenda pure."

Niente, ha pagato ed è andato via convinto che gli avessi complottato alle spalle, per sostituirgli e poi regalargli la corona.

martedì 10 giugno 2014

Benvenuta, Estate!


Ovvero, il momento dell'anno in cui è semplicemente meraviglioso vedere un vecchio che arriva in bici tutto sudato, ci mette tre ore a chiudere il lucchetto, poi entra ancora tutto sudato, si toglie l'orologio al polso e mi dice che deve cambiare il cinturino.



Ed eccomi qui, alle prese con il suddetto orologio e il suddetto cinturino freschissimo. Ho messo i guanti in lattice perchè la cosa è invivibile (e io la vivo 3-4 volte al giorno).

Guardate, non vedo l'ora che sto internet attivi la funzione in odorama, perchè sono veramente delle fragranze che vorrei condividere con voi tutti. Possibilmente da abbinare alla puzza di sudore che rimane in negozio dopo un cliente su due.

giovedì 29 maggio 2014

Critico criticatrutto

(avevo cercato titoli alternativi per questo post, alla fine sono andato sul "troppo simpatico del Drive In", più che altro perchè se intitolassi tutti i post "solito coglione" non si capirebbe più niente, sul blog...)

Il mio negozio è una orologeria "pura". Non c'è altro, soprattutto non è una 'oreficeria' - le due cose sono spesso collegate, ma non qui.
Però il mio tecnico di laboratorio ha un orafo molto molto fidato e veramente bravo, e ogni tanto (raramente) mi rivolgo a lui per problemi legati a casse o bracciali di orologi d'oro. Lo faccio solo in quei casi, e comunque a discrezione - per saldare una catenina o un braccialetto, mando da altre parti, perchè di gioielli e preziosi non me ne voglio occupare.

Quindi. Un giorno viene un tizio, diciamo sui 65 anni, con un orologio cassa oro e con bracciale oro. E' un bracciale particolare, sembra una catena, è ad anelloni, tutto d'oro. Una tamarrata incredibile dal valore di tipo 5000 euro, a cui una nipotina si è aggrappata e col suo dolce peso ha strappato ben due degli anelloni.
Ok, decido di accettare il lavoro per la saldatura.

E' pronto la settimana, il tizio torna.
Sono 18 euro, per un lavoro meraviglioso.

"18 euro per una saldatura?"
"Sì... è per due saldature, però - gli anelli rotti erano due."
"Ma cosa ci vuole?"
"Ci vuole il cannello, il gas, ci vuole perizia nel raddrizzare i monconi, ci vuole l'occhio per un buon lavoro."
"Mi faccia vedere."

Ora, se in un lavoro di saldatura NON si vede la saldatura, vuol dire che è stato fatto un lavoro della madonna.

"Ma non si vede neanche la saldatura!"

(lo prendo come un complimento?)

"Ma non sembra nemmeno che ha fatto il lavoro!"
"Scusi, ma se mi ha portato il bracciale rotto in due punti e ora è saldato e non si vede nemmeno il punto di rottura, direi che il lavoro l'han fatto."
"Mah, se lo dice lei."
"..."

Poi, continuando a far passare la mano sulle maglie, trova il punto della saldatura.

"Ah è qui!"
"Mmm, sì."
"Ma si sente!"
"Sì, è una saldatura. Alla fin fine il pezzo era rotto e l'abbiamo aggiustato proprio bene. Mi pare un buon lavoro..."

Oh, niente, con uno così non si può ragionare oltre. Ho chiesto di nuovo i soldi e arrivederci. Il tutto per 18 euro su un orologio contenente tipo un etto d'oro...

Ed ecco perchè mi tengo lontano dall'oro e dalle sue riparazioni.

giovedì 15 maggio 2014

Falsario

Viene un tizio, 50 anni circa. Ha un Cartier falso, proprio di quelli con le viti disegnate sul fondello al posto delle viti vere, e un pezzo di plastica al posto della pietra preziosa sulla corona.
Dice che l'orologio non funziona e lo vorrebbe mettere a posto. Gli dico che purtroppo non lo posso aiutare, perchè gli orologi falsi sono fatti così, vanno finchè vanno, ma poi se hanno problemi non vale la spesa metterli a posto... e in ogni caso il mio laboratorio non tratta orologi falsi.
Ecco il simpatico siparietto che ne segue.


"Falso? Ma cosa vuol dire che è falso?"
"Che questo non è un Cartier vero"
"Ma perchè falso?"
"Lei ha pagato 4000 euro per questo orologio?"
"No, ma scherza?"
"Ecco, allora è un falso - un orologio del genere non costa 10 euro..."
"Però non è un falso, l'orologio funziona"
"Sì certo che funziona, ma non è un Cartier."
"Però le lancette girano... non sono false!"

In quel momento ho capito: questa anima candida non aveva mai sentito parlare di contraffazione, di tarocchi, di copie di marche famose... lui pensava che un orologio falso fosse un orologio con il quadrante disegnato, insomma finto!

Mmm... LOL.

mercoledì 30 aprile 2014

Priorita' nella vita

Premessa: non credo al 99% delle storie che mi raccontano i clienti, quando si tratta di chiedere per il cambio-pila immediato. Certe son patetiche, certe son fantasiose, certe sono puttanate inverosimili.
Ma, per puro divertimento, supponiamo che quella che mi è stata raccontata ieri sia vera.

Signora, boh, sui 60 anni.

"Buongiorno devo cambiare la pila a questo orologio."
"Sì, nessun problema, me lo deve lasciare ed è pronto domattina."
"Ahhh, non subito?"
"No, mi spiace."
"E' che domani devo andare in ospedale per un ricovero per angioplastica, e devo star dentro una decina di giorni."
"Ahhh... però purtroppo proprio non posso farglilea subito."
"Mmm va bene, la lascio, magari prima di entrare in ospedale riesco a passare."

E la lascia.
Perchè far cambiare la pila all'orologio è proprio la priorità numero uno, quando ci si sta per fare inserire un palloncino nelle vene e si finirà nel dolore in ospedale...

martedì 15 aprile 2014

114

C'era una volta, un orologiaio con tantissimo lavoro relativo alle pile. Si faceva lasciare gli orologi bisognosi di cambio-pila, la gente li ritirava il giorno dopo o al massimo poco dopo. In attesa di essere ritirate, le buste degli orologi stavano in un cassetto, in ordine alfabetico.
Un giorno, l'orologiaio scoprì che il cassetto non bastava più a contenerle: per sette lunghi anni il giro di pile era stato alto, ma fra ritirare e lasciare il cassetto era riuscito a contenerle tutte. Un anno fa, l'orologiaio si ritrovò a dover sgombrare un altro cassetto sotto al precedente, per far posto agli orologi "dalla P alla Z". E ok, fu un vago segno di sconfitta, tutti questi orologi a cui cambiare le pile, tutto sto casino per una manciata di euro.

Oggi, il secondo cassetto non si chiude più, e il primo sta esplodendo.
L'orologiaio pazientissimo decide di contare gli orologi non ritirati. Non le buste, ma il totale di orologi.

Beh, sono 114.
Centoquattordici fottutissime pile cambiate e non ritirate, alcune sono qui da settimane, altre da boh. Altre sono semplicemente in buste di 5-6 orologi per volta, che il proprietario ha deciso di cambiarle tutte insieme intasando il lavoro di chi cambia le pile e lo spazio nel cassetto, e si può sperare che le ritiri oggi o domani.

114, per un totale di 85 buste per la precisione. Di questi 85, quanti saranno quelli che "ah no mi serve subito", "ah senza orologio muoio", "vi prego mi faccia un'eccezione"?
E poi bon, si dimenticano dell'esistenza del loro orologio, che piange al buio in un cassetto, insieme a 113 altri suoi simili.

Che triste storia, il cui unico lieto fine sarebbe quello finanziario, quando i clienti verranno a ritirare le pile. Ma quando?

ps ed nb: ai furbi che suggeriscono "ma facendole subito non ti risparmieresti tutto sto casino?" rispondo cordialmente "NO", e sorrido dall'altra parte della canna del fucile che punto virtualmente....
Prego astenersi nei commenti buonisti e/o invidiosi del lavoro dato dalle pile e dai lautissimi guadagni collegati. Grazie.

mercoledì 12 marzo 2014

Riaprire è un po' morire

Il pomeriggio il negozio riapre alle 15.30. Fino a quel momento sono libero di fare i fatti miei, e ieri mi richiedevano che uscissi per una commissione alle 14.50 e rientrassi al pelo. In realtà sono rientrato alle 15.20.
Quando sono uscito alle 14.50 c'era una signora che guardava la vetrina aperta del negozio.
Quando sono tornato alle 15.20 la stessa signora era immobile dall'altra parte della strada, guardando fissa la saracinesca chiusa del negozio. Quella saracinesca su cui c'è scritto "Orario apertura: 9.30-12.30 15.30-19.30".

Apro alle 15.30 in punto, nemmeno il tempo di tirare su fino alla fine la saracinesca e la tizia suona per entrare. Sì, un attimo cazzo... ok entra.

La accolgo facendo finta di non sapere che è stata 40 minuti immobile, anzichè almeno farsi un giro nel grazioso centro del paesello.
Ma tanto ci pensa lei, con una lamentela assurda (uno pensa sempre di aver sentito tutte le lamentele assurde, ma poi si tocca sempre un nuovo fondo...).

"Certo che aprite proprio puntuali!"
"Eh, quando si può!" (pensavo fosse un complimento, di solito aprire puntuali è un pregio... ma il tono astioso con cui me l'ha detto mi faceva temere il peggio)
"Neanche due minuti prima, proprio come un orologio svizzero eh!"
"Eh sì, c'è proprio scritto, apertura 15.30!"
"Tanto io aspettavo da un'ora fuori... non poteva aprire prima?"
"Ma c'è scritto 15.30... apro alle 15.30."
"Vabbè, vabbè, devo ritirare un orologio."

Poi non ha più rotto le scatole con questa storia, ma vi pare che io debba sentirmi rimproverare il fatto che apro in orario, anzichè prevedere che fuori c'è qualcuno che non sa nemmeno leggere gli orari del negozio?

martedì 4 marzo 2014

Spiderman

L'orologio morso da un ragno radioattivo ha subìto una mutazione e produce ragnatele.


...oppure il nostro spiderman è solo l'ennesimo zozzone. Bleah.

giovedì 20 febbraio 2014

La Replica

Tizio mai visto, sui 45 anni, ha un Rolex falso, di quelli che si vede da distanza che è un falso. Gli si è staccato il rotore del movimento automatico da quattro soldi.
Me lo piazza in mano, ma gli dico:

"Mi spiace, ma non possiamo fare assistenza su orologi falsi."
"Ma come? Perchè?"
"Perchè legalmente non possiamo tenere orologi falsi in negozio, e poi in casi come questo in cui si è rotto il movimento, mi sa che costa più sistemarlo che comprarne uno nuovo. Con gli orologi falsi è così... vanno finchè vanno, poi non si aggiustano..."
"Ma questo non è un falso, è una REPLICA!"
"Una replica è sempre un falso, putroppo..."
"Ma le pare che se avessi un Rolex vero, lo porterei da lei?"
"Ecco, allora non mi porti niente e siamo a posto, no?"

Andato via tutto indignato per il nostro servizio assistenza che non si occupa di orologi falsi.

La domanda è sempre la stessa: ma che bisogno c'è di diventare aggressivi e offendere? Dimostri ancor di più di essere un pezzente morale: non solo hai un Rolex finto al polso, ma pure ti offendi se te lo fanno notare.

martedì 11 febbraio 2014

Orologi a carica di luce

Visti le mie mille seccature legate al cambio pila nel mio negozio, in molti qui nei commenti mi dicono "ma ora esistono gli orologi a carica di luce, sei salvo!".

See... salvo un cazzo.

Voglio innanzi tutto chiarire che i Citizen Eco-Drive (che appunto funzionano con la luce, sia artificiale che solare) sono fra gli orologi che più vendo nel mio negozio. Hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo, fanno tanta pubblicità quindi spesso il potenziale cliente entra in negozio con già una conoscenza su quel che cerca.
E poi sì, funzionano senza pila e questo attira in molti, è una cosa che funziona veramente bene, io stesso ne porto uno al polso e in 3 anni non ha mai avuto problemi, anche quando lo sostituisco con il mio orologio automatico. Sono felice al 100% di vendere Citizen, è un'ottima marca e lavorativamente mi dà soddisfazioni.

Detto questo, mi preme assicurare che quando vendo un orologio del genere spiego sempre, sempre, sempre, che funziona con la luce "se si indossa ogni giorno è sempre al massimo della carica, ma anche se non lo mette per due mesi l'orologio va avanti uguale". Poi sottolineo che "la riserva di carica è di 5 mesi: se lo si mette via carico al massimo, può stare 5 mesi al buio e continua ad andare". Poi c'è sempre il genio che chiede "ma allora di notte continua a funzionare?", o lo spiritoso che mi chiede se si ferma quando il cielo è nuvoloso e piove. Ma tralasciamo...

Quindi, il cliente è totalmente informato del funzionamento, di solito escono belli felici di questa tecnologia.

Il problema è che poi queste persone o si dimenticano di quel che gli dico, o si rincoglioniscono semplicemente, o che ne so.

Il fatto è che ogni settimana che il Signore ha creato, almeno due persone mi portano un eco-drive chiedendo di cambiare la pila. Quando pazientemente faccio notare che sono orologi a carica di luce, ergo non hanno la pila, i clienti cascano dalle nuvole, è un fioccare di facce stupite, di "eh? ma come? ma io...! ah!" seguiti da varie storie di come dovrebbero funzionare orologi solari in condizioni critiche, tipo 2 anni in cassetta di sicurezza, 15 anni dalla comunione in un cassetto, oppure "in una vetrinetta che ogni tanto la luce la prende" (non avete idea di quante persone, a quanto pare, tengono i loro orologi "in vetrinette che ogni tanto prendono la luce", boh, è una casistica elevata!).

Ormai ho l'abitudine in questi casi di farmi lasciare l'orologio e di metterlo io sotto carica (ovvero: alla luce, dietro le finestre), perchè le facce stupite e gli "eh? ma come?" proseguono anche mentre dico che appunto basta metterli bene sul balcone o dietro la finestra e in mezza giornata ripartiranno. Non capiscono proprio il concetto di "carica solare", nei rari casi in cui si portano via l'orologio per caricarlo loro, dopo 3 ore me lo riportano lamentandosi che ancora non funziona.

Morale della favola, parte 1: per me, la perdita di tempo a servire il cliente è uguale a quella impiegata per farmi lasciare e poi restituire un orologio per la pila, solo che in questo caso non ci guadagno mezzo euro.

Morale della favola, parte 2: tenendo conto che in media vendo una dozzina di eco-drive al mese, e che ogni settimana mi arrivano 2-3 di questi furboni (di mezza età, anziani, ma pure giovani - non ci sono differenze) che non hanno idea di come funziona l'orologio, io mi chiedo: ma quanto sono rincoglioniti, nel mio paese?

Morale della favola, parte 3: see, salvo un cazzo. Datemi le pile da cambiare, a sto punto...

giovedì 6 febbraio 2014

The watch of the beast

In quanto metallaro, sono molto sensibile ai 'problemi del 666'.
No, niente di satanico... ma nel mondo del metal la cifra 666 rappresenta uno stile di vita - se non capite quel che dico, vuol dire che non ascoltate la musica giusta, potete anche passare oltre.

Quindi, mi fa molto piacere scoprire che qualche designer di orologi ha nascosto in un orologio 'normale e coloratissimo' il marchio della bestia...


Niente, questo non è un post di rabbia o lamentele, ne siete stupiti?
E' solo un saluto a chi ascolta "la musica giusta". Con tanto di playlist per rilassarvi.







martedì 21 gennaio 2014

Una sporca lamentela


Tizio sui 65 anni, deve cambiare una pila. Nessun problema per lasciarmela.
Il problema è subito dopo.

Mentre scrivo il suo nome sulla ricevuta, mi dice (già in tono a metà fra l'aggressivo e il saccente) che però ha una lamentela sul cinturino, che aveva preso da noi.

Non ho bisogno di vedere meglio il cinturino, lo sento dall'odore e dal malaugurato contatto che ho avuto con esso: è marcio. Ma proprio da far schifo.
La lamentela?

"Dica alla [famosa marca di cinturini] che i suoi cinturini non valgono niente."
"Sì?"
"Sì, questo cinturino è durato solo tre anni, guardi come è ridotto."

Eh già. SOLO tre anni. Per 15 euro di cinturino. Dura SOLO tre anni. E ci scommetto che non lo toglie MAI, nè per dormire nè per fare la doccia. Sono tre anni pieni.

"Mah, direi che tre anni sono piuttosto sufficienti, per un cinturino, spesso durano anche meno..." (suggerendo che le persone di solito lo cambiano quando puzza troppo o inizia a rompersi, non quando è marcio - ma tanto il suggerimento non viene colto...)
"Anche meno di tre anni?!?!? Non comprerò mai più un cinturino di questa marca, glielo dica!"
"Ma no, faccia una cosa: faccia una foto al cinturino ed esponga la sua lamentela, dicendo proprio che è durato tre anni, mandi il tutto alla ditta e vedrà che risponderanno sicuramente!"

Non penso che il tizio lo farà (mi sarebbe piaciuto lo facesse!), ma siccome comunque poi ho avuto fra le mani l'orologio, una delicata foto per stomaci forti l'ho fatta io.


Me lo immagino, l'addetto PR fighetto della ditta, a ricevere la lamentela che il cinturino dura SOLO tre anni, ed in allegato questa visione dell'orrore.

venerdì 10 gennaio 2014

Amici di amici

Tizia sui 70 anni, deve lasciare una pila, nessun problema.

"Che nome segno sulla ricevuta?"
"Segni Enza, perchè sono amica di Enza xxxx, una sua vecchia cliente"

A parte che non ho nessuna idea di chi sia Enza xxx, ma in ogni caso: perchè lasciare il nome di una tua amica, supposta mia cliente? Quali vantaggi può avere questo atto?

Se era un tentativo di avere uno sconto (su un cambio pila...), è il tentativo più goffo mai visto.

BOH.

martedì 7 gennaio 2014

Greenwich 2014


Quello che vedete qui è il mio piede (e più sotto, la mia mano: di più non mostro!).
Sta schiacciando il meridiano zero, quello di Greenwich, dove il 2 Gennaio sono andato a sincronizzare il mio orologio con il GMT, Greenwich Mean Time. Così ora il mio orologio è a posto.


Già che ero in presenza dell'orologio-zero, ho pregato il dio degli orologi che tutti quelli venduti da me vadano bene ora e sempre nei secoli dei secoli, e che le pile messe nel mio negozio durino 7-10 anni in modo da non doverle cambiare troppo spesso.

E che nel 2014 nessuno mi rompa i c*gli*ni, lavorativamente parlando.

Amen.