venerdì 14 dicembre 2018

Delirio sponsorizzato

Viene un tizio con un orologio per cambiare la pila. Gli chiedo il nome, me lo dice, e mentre lo scrivo sulla ricevuta inizia a commentare:

"Le ho lasciato il mio vero nome, ma avrei anche potuto lasciare Pinco Pallino e per lei non cambia niente, giusto?
Che poi Pinco Pallino non è un nome esistente, è il nome di una persona che si è troppo fidata, ha abbassato le difese ed è stato pugnalato alle spalle dai parenti.
Grazie a Dio che mi sono svegliato stamattina, ringrazio anche l'acqua Sant'Antonio, che è quella che beveva la mia povera mamma"


Si fa il segno della croce e si batte il pugno sul petto tre volte, poi accende altissima la musica nelle cuffie, ed esce.

Mi rimane il dubbio: ma l'acqua Sant'Antonio quindi fa bene, o no? Che ipotesi dobbiamo trarre, da un esempio come questo?

giovedì 6 dicembre 2018

Gesù Bambino

L'altro giorno, viene una donna con il figlio di circa 10 anni, il cui orologio "regalato da poco" (non di una marca che vendo io) non funziona. Le dico che proveremo a vedere se è solo una questione di pila scarica.

Tornano oggi, madre e figlio di circa 10 anni. L'orologio ancora non funziona, la madre tira fuori ancora la storia del fatto che è stato regalato lo scorso Natale (praticamente 12 mesi fa, "da poco" nell'ottica dei clienti), e che insomma è strano che non funzioni.
A quel punto, io suggerisco che se è stato regalato 12 mesi fa, se sanno dove è stato comprato è meglio portarlo da loro per assistenza in garanzia.
La madre si irrigidisce tutta, mi lancia occhiate e inizia a dire "No, l'ha portato Gesù Bambino, non si sa da dove li prenda", continuando a indicare il figlio. Di circa 10 anni. Che sicuramente sarà arrivato a 10 anni senza comprendere il concetto di "dove è stato preso un regalo di Natale".

Vabbè, ho rovinato Gesù Bambino a un bambino. Buon Dicembre a tutti.

giovedì 29 novembre 2018

Satispay in negozio

Da inizio Settembre, sono un negozio affiliato a Satispay - mi sono iscritto (completamente gratis) per provare ad acchiappare clientela giovane, e per vedere di abbattere i costi dei tizi che vogliono pagare la pila con la carta di credito.

Se, leggendo il blog, avete un'idea chiara di come sia la mia clientela, la cosa fa già ridere così. E in effetti non ho molto altro da dire: in tre mesi netti, non ho fatto UNA transazione con Satispay, nonostante abbia la invitante vetrofania sulla porta, sia indicizzato e geotaggato nella app, e tutto.
Niente, nessuna richiesta. Lavoro in un paese di vecchi, non c'è niente da fare.
Fortunatamente non ho costi, l'app è sempre pronta ad essere avviata, in attesa di provarci, a caricare addirittura 5 euro sul conto...

Sconfortante. Tutto qui - e non è colpa nè mia, nè di Satispay, ma della gente che gira nella mia zona.
Oggi parte una promozione interessantissima, per la quale se si usa questo metodo di pagamento di Venerdì, il cliente otterrà indietro il 20% della spesa. Si chiama "cashback", è tutto a spese di Satispay, per me sarebbe una cosa fantastica, un bel modo di incrementare le vendita da chi ne sa. Devo esporre un cartello con su tutti questi termini, "cashback satispay" e la scritta "ricevi un rimborso immediato", io temo già le orde di vecchi che pretenderanno il 20% di soldi indietro pagandomi in contanti o con la postepay, e le infinite discussioni con gente che non ha idea di cosa sia "una app".

(Riassumendo per chi non conoscesse Satispay, è un sistema di pagamento via app -di una azienda italiana-, per chi paga non ci sono costi, per chi riceve un pagamento è gratis entro i 10 euro, e con una tariffa fissa di 20 centesimi per qualsiasi importo sopra i 10 euro. Lo vedo come una alternativa molto più interessante alle carte di credito, sia per chi paga che per chi riceve, io credo in una tecnologia del genere... ma la mia clientela a quanto pare no)

mercoledì 31 ottobre 2018

Coincidenza astrale

Ieri, 30 Ottobre, giusto in tempo per Halloween, si è realizzata una congiuntura astrale divertentissima - ma al contempo sfigatissima.
Ad un certo punto nella oziosa mattinata, si è palesato un REDIVIVO GINO PILOTINO (scrivevo solo 3 mesi fa: "penso siano un 4-5 anni che non lo vedo. Era tornato in negozio qualche volta, per cambiare dei cinturini, ma non dava più i segni di squilibrio denotati nelle sue prime apparizioni. E' un altro per il quale mi piace pensare che abbiano trovato il dosaggio giusto per le medicine"). Non lo vedevo veramente da un 4 anni, è tornato chiamandomi per nome (mannaggia a lui, odio chi mi chiama per nome, e mannaggia a me che gliel'ho detto, ma purtroppo di solito "a domanda rispondo" - anche se come regola di base, chi in negozio mi chiede il nome si qualifica già come caso clinico, a livello più o meno patologico). Doveva accorciare un cinturino, di un orologio comprato da un'altra parte. Che gran bell'affare, avere di nuovo a che fare con Gino Pilotino.
Insomma, gli accorcio l'orologio, lui inizia a farmi una marea di domande su alcuni orologi nuovi che ho in negozio - diciamo che mi è sembrato un po' migliorato rispetto ai suoi comportamenti di anni fa, ma rimane una persona veramente pesante con la quale interagire.
Arriviamo al momento del pagamento, e alla porta, dietro di lui... SI PALESA RAMBO! Di quest'altro rincoglionito, personaggio storico, dicevo sempre tre mesi fa: "[mesi fa] ho ricominciato a vederlo spessissimo in giro per la città, ma proprio ovunque, a passeggiare con l'aria di chi deve tirar sera. Poi ha iniziato a passare due volte al giorno a vedere la vetrina della Casio, il suo vecchio amore di quando entrava in negozio".
Ovviamente si piazza davanti alla vetrina Casio a vedere gli orologi.

Io un team-up del genere non l'avevo visto nemmeno negli Avengers, due rompicoglioni storici contemporaneamente - temevo che anche Rambo entrasse in negozio, per mandarmi in corto-circuito il cervello, ma invece ha fatto la sua solita routine di guardare e andare via. Ma mentre lui guardava, e mentre Gino Pilotino cercava i soldi... ho estratto il telefono e scattato una foto.

Mentre scattavo, pensavo ai lettori affezionati, ma al contempo sapevo che non avrei potuto condividerla. Però la voglia era troppa... beh, ecco qui, pesantemente censurata, praticamente non vuol dire niente a nessuno, ma la versione originale me la metterò come sfondo al desktop qui al lavoro.


Ho anche un gustoso (ovvero TRAGICO) bonus, in realtà: Rambo è poi tornato alle 15.30 (primo cliente del pomeriggio, appena aperta la saracinesca), ed è entrato! Con il cambio dell'ora solare, l'orologio digitale era a posto, ma era misteriosamente passato dalla visualizzazione a 24 ore, a quella a 12. Insomma, aveva toccato tasti a caso, sballando questa opzione. Mezzo secondo e ho risolto, e lui è uscito. Per fortuna.

mercoledì 3 ottobre 2018

L'orologio da 16 euro

In negozio, ho una linea di orologi da 16 euro. Sono orologi carini, digitali, tutti in gomma. "Fanno vetrina", ma in linea teorica potrei anche farne a meno: quando vennero lanciati, 5 anni fa, in Luglio ne vendetti 120, e in tutto l'anno i numeri furono importanti al punto da fare una differenza. Ora ne vendo 7-8 al mese, niente di che. E ovviamente, il target dell'azienda produttrice è fra i 7 e i 30 anni, l'età media di chi li acquista qui è intorno ai 50, con picchi sui 70 e addirittura il vecchio fascista.

In ogni caso, non perdiamo di vista il fatto fondamentale: sono orologi da 16 euro. Sono fatti bene, resistenti, e hanno garanzia di due anni. Se c'è un problema, vieni qui e cambio direttamente l'orologio.

Detto questo, l'1 Settembre suona il telefono. Voce di vecchia.

"Pronto? Finalmente siete aperti!"

"Sì, abbiamo aperto 4 giorni fa!"
"E' tutto Agosto che vi chiamo!"
"Sì, siamo stati chiusi per ferie, adesso abbiamo riaperto."
"Per fortuna, vi ho cercato a lungo!"
"Sì, ha bisogno?"
"Guardi, a fine Luglio mi hanno regalato un orologio XXX, ma dopo pochi giorni non funzionava."
"Non c'è problema, lo porti pure con la garanzia e lo sostituiamo"
"Abito un po' lontano per portarlo, sono di [paese a 15 km da me]"
"Non so, veda lei, la garanzia è di due anni, anche se me lo porta fra un mese va bene lo stesso."
"E' che è un regalo e mi spiace non metterlo"
"Sì, me lo porti quando è comoda e lo sostituiamo subito"
"E' stato un peccato, perchè l'ho portato al mare e si è rotto subito e sono rimasta senza orologio."
"Capisco il disagio, venga qui e lo cambiamo."
"Verrò fra qualche giorno, perchè abito lontano e devo venire in treno e ecc ecc ecc ecc [una barcata di cazzi suoi dei quali non mi frega niente]"
"D'accordo, l'aspetto!"
(In realtà spero che il treno deragli facendo una sola vittima e zero feriti, ho seguito le notizie di cronaca locale, ma niente)

Dopo una decina di giorni, arriva. Circa 70 anni.
"Buongiorno, sono la signora che ha chiamato che ha problemi con questo orologio, ecco la garanzia"
"Benissimo, sostituiamo subito il movimento!"
"Sa che disagio mi ha provocato, la rottura di questo orologio proprio in Agosto, mentre eravate chiusi?"
"Comprendo signora, fortunatamente ora mettiamo tutto a posto."
"Siete stati chiusi a lungo! Chiamavo tutti i giorni!"
"E' Agosto, la città era letterlmente vuota, non siamo località turistica..."
"Poi son dovuta venire qui in treno!"
"Ehhh..."
"Quasi dovrebbe pagarmi il biglietto del treno, per venire qui!"
"Mi spiace che la sua amica le abbia fatto questo regalo venendo così lontano, ma almeno adesso le cose ono sistemate, guardi, mentre parlava ho già messo il movimento nuovo e funziona perfettamente."
"Spero non sia difettoso, come orologio!"
"Ne vendo a dozzine, e raramente ci sono problemi, purtroppo è successo a lei, ma abbiamo risolto senza costi"
"A parte il costo del treno ed il tempo che ci ho messo."

Ora, ricordatevi:
TUTTO-QUESTO-TUTTE-QUESTE-PAROLE-PER-UN-FOTTUTO-OROLOGIO-DA-16-FOTTUTISSIMI-EURO.

Se sei un adulto, puoi anche fare un calcolo costi/benefici, se devi spendere soldi per prendere un treno e farti aggiustare un orologio da 16 euro. Se decidi legittimamente di farlo, almeno non rompere le palle al prossimo.

mercoledì 29 agosto 2018

Gesù sul petto


Son tornato ieri al lavoro. In realtà non so se è stata una scelta saggia - un po' a sorpresa, la metà della città è ancora chiusa, e le strade deserte. Molti riapriranno il 4 Settembre, a me pare un po' tardi, ma probabilmente son scemo io a tornare al lavoro troppo presto.

In ogni caso, devo riferire di una cosa avvenuta in vacanza. Sono andato in campeggio al mare, a circa 400 km dal negozio, senza mai pensare nemmeno un giorno al lavoro - vero relax.
L'ultimissimo giorno, esco dalle docce comuni (ognuno ha il suo box ovviamente, non sono COSI' comuni), in ciabatte e a petto nudo, e quasi mi scontro con un tizio sudamericano in attesa del suo turno per la doccia.

"Ciao!"
(mmm... boh ok, in tanti in campeggio si danno del tu) "Ciao!"
"Sei di xxx?"
(aiuto come fa a saperlo?) "Sì..."
"Vendi orologi?"
(occazz0)"Sì..."
"Ciao, sono un cliente, ti ho riconosciuto subito!"
"Ahhh, sì, scusa così a petto nudo non è che ci si riconosce subito!"

Descrizione cliente sudamericano di cui non ricordo la presenza in negozio (ma la mia politica aziendale, lo sapete, è quella di non riconoscere mai nessuno): alto quanto me, capelli rasati, muscolosissimo, CON UN GESU' ENORME CROCEFISSO TATUATO SUL PETTO, altri simboli religiosi sui bicipiti.

"Che strano vedersi qui!"
"Ehhh, a volte le coincidenze, veramente divertente!"
"Dai, ci vediamo quando torniamo in città"
"Purtroppo io sto tornando proprio a casa oggi pomeriggio!"
"Io sono arrivato tre giorni fa, ti avevo visto in spiaggia ma non ero sicuro che eri tu, buon rientro allora, io sto qui ancora dieci giorni."
"Buona vacanza, ci vediamo in città!"

Il dramma è che ovviamente mi sono già scordato la sua faccia, ho questo tipo di problema. Lo riconoscerei soltanto se si presentasse in negozio a petto nudo, temo.

In realtà è stato un incontro pure simpatico e inaspettato - ha parlato della mia professione solo per riconoscermi, ma non ha iniziato a dire come fanno tutti che ha una pila da portarmi, ha un braccialetto rotto, ha questo e quello. Quindi, è una persona che conosco dal lavoro, che non si è sentito in dovere di parlarmi del lavoro. Così ci si comporta. Se torna e lo riconosco, uno sconto è garantito.

E questo è tutto il tempo che ho dedicato a pensare al negozio, durante le vacanze.

mercoledì 11 luglio 2018

Aggiornamento personaggi storici


E' ora di tirar fuori i pezzi grossi, per chi segue il blog da anni. FBI, Rambo, Lo Stalker. E' tempo di aggiornarvi, perchè due sono ancora molto attivi - non sono più eclatanti come una volta, quando passano mi svuotano la pazienza, ma al contempo non mi gratificano nemmeno nel raccontarmi puttanate stratosferiche. Quindi, ecco un riassunto di quel che hanno fatto negli ultimi anni, anche se poi non ne scrivevo perchè appunto c'era poco da scriverne.
Per rinfrescarvi la memoria, per ogni nome c'è il link cliccabile verso il passato...

FBI: ecco, qui in tanti saranno tristi. Non lo vedo da almeno 5 anni, penso. Non so che fine abbia fatto. Io son felice di non vederlo, e se vogliamo fare gli ottimisti, probabilmente la sua missione sotto copertura in Italia è finita, un team d'estrazione è venuto a prenderlo e ora è tornato a vivere felice a Quantico, pronto ad una nuova missione.

RAMBO: questo, non l'ho visto per un paio d'anni. Poi ho iniziato a vederlo spessissimo in giro per la città, ma proprio ovunque, a passeggiare con l'aria di chi deve tirar sera. Poi ha iniziato a passare due volte al giorno a vedere la vetrina della Casio, il suo vecchio amore di quando entrava in negozio. Per fortuna, questa sua routine durata un paio d'anni, non prevedeva l'ingresso in negozio, e a me andava benissimo così.
Poi un giorno è entrato. Non ha fatto molte storie, ha comprato un Casio (ovviamente NON con la bussola, che all'epoca sembrava essere la sua unica priorità, alla quale legava tutte le sue fantasiose storie di sopravvivenza al mare e in montagna).
Poi, ha ripreso la sua routine di passare e guardare la vetrina. Ogni tanto, entra per farsi sistemare l'orologio. Che regolarmente è PERFETTO. A me pare che mi prenda proprio in giro, ad esempio settimana scorsa è entrato per farsi sistemare l'orario sulle 24 ore. Io lo sistemo (perchè ricordiamoci che nel mio negozio, l'assistenza al cliente è obbligatoria per l'intera vita del cliente, anche su orologi da 30 euro), lui si lamenta che così legge che sono le 16, gli dico qual è il problema, e dice che preferisce vedere che sono le 4. E allora ok, riportiamolo sulle 12 ore. Ma quindi, cosa è entrato a fare?
A perdere tempo, probabilmente, visto che in ogni caso io continuo a vederlo in giro a camminare per tutta la città, a qualsiasi ora del giorno.

LO STALKER: questo, in realtà, non penso che in molti lo ricordino. Gli avevo dedicato un solo post, ormai 9 anni fa (rileggetelo, per favi un'idea). Ma in questi 9 anni, sarà tornato una trentina di volte, in momenti molto raggruppati, proprio come farebbe un serial killer che rimane silente per anni, poi ha un periodo di crisi in cui colpisce spessissimo, e poi torna nell'anonimato. Ecco, questo è il modus operandi dello stalker.
Sparisce per mesi e mesi, poi torna per comprare un orologio. Lo viene a vedere una volta, e sta in negozio almeno 90 minuti. Poi torna dopo 2-3 giorni per dare un acconto, rimane in negozio (sempre solo guardando le vetrine, parlando poco), 90-120 minuti. Poi, dopo qualche giorno, viene a prenderlo: almeno un'altra ora e mezza. Puntualmente, il giorno dopo viene ad accorciare meglio l'orologio. Un paio d'ore partono di nuovo. E se mi va male, dopo una settimana viene per qualche aggiornamento, e non è che poi vada via dopo 3 minuti di comunicazioni.
Non ho mai parlato di questo tizio, perchè veramente mi svuota averci a che fare, e voglio dimenticarlo non appena esce dal negozio. Provate a pensare di essere in un negozio piccolo, dover servire dozzine di persone, e avere un tizio che si aggira silente. Peggio ancora quando non ci sono persone, e lui sta lì, guarda le vetrine, mi tiene impegnato perchè non è che posso andare nel retro a lavorare su altro, devo comunque seguirlo. Poi apre bocca, parla un casino di cose tecniche.
Il negozio, la mattina, sta aperto tre ore e mezza. Quando c'è lui, spesso sta metà del tempo qui. E' un'infinità di tempo. E' inquietante, oltre che stressante e stancante.
Dei tre "personaggi storico", è l'unico che compra, e compra anche cose mediamente costose. Solo che, se facciamo un calcolo di quante ore ci metto per una singola transazione (una DECINA di ore!), non ne vale la pena. Di quei soldi potrei fare a meno, ne godrei in salute.

giovedì 14 giugno 2018

Ricerca clienti

Questo capita a fagiolo per festeggiare la GDPR, nuova normativa per la privacy.
Tizio, circa 80 anni. Deve lasciare l'orologio per un preventivo.

"Mi lasci nome e numero di telefono, e le faccio sapere fra qualche giorno"
"Il nome è xxx, il numero non me lo ricordo, comunque abito in via Italia al numero 4, mi trova di sicuro sulla pagine bianche, prenda il numero da lì, sono l'unico con questo nome ad abitare lì"

Grazie eh.

(per la cronaca, sì, l'ho fatto, ci ho messo più a scrivere questo veloce post di lamentela, che a trovare suo numero - è solo una questione di principio)

(PS - no, non ditemi NIENTE riguardo la nuova normativa privacy, non fatemi domande, non menzionatela mai)

venerdì 8 giugno 2018

Il TecnoImbecille

Tizio, sui 30 anni, ha in mano un orologio oggettivamente complicato per apertura e chiusura, visto che ha una cassa ovale.
Mentre aspetta il suo turno, lo vedo che traffica con la cassa. Mmm. Poi:

"Buongiorno, avrei bisogno di aprire questo orologio per cambiare la pila, potrebbe aiutarmi?"
"Sì, per la pila me lo deve lasciare, è pronto da domani mattina"
"No, ma la pila la cambio io, solo non riesco ad aprirlo"

E mentre parla, con l'unghia cerca di tirar su il fondello.

"In ogni caso me lo dovrebbe lasciare, è una cosa di cui si occupa il tecnico, non io. Ma poi se lo aprissi e basta, probabilmente non riuscirebbe a chiuderlo."
"Vabbè, allora mi dia solo la pila comunque, poi per aprire e chiudere mi arrangio."
"Non so che pila ci sia dentro, dovrei aprirlo per vedere che pila è, ce ne sono almeno una dozzina di modeli diversi."
"Aspetti che provo ancora io ad aprirlo, così vediamo per la pila."

Io mi metto a servire un'altra persona, e intanto lui tira fuori lo smartphone e mi chiede "su YouTube ci sarà un tutorial?"
"Ehhh... non lo so, immagino di sì, ci sono istruzioni per tutto, ma penso ci sia bisogno di strumenti adatti."
"Ok cerco un po'"

Sento che ad un certo punto parte un video, poi lo blocca.
Naviga ancora un po', inizia a chiedermi se ho in vendita certi strumenti per il cambio pile come "coltellini da orologiaio" o "kit di cacciaviti". Sta evidentemente navigando su pagine a casaccio, come questo capolavoro che ho trovato a posteriori (ma viste le domande, sarebbe anche potuto essere questo qui, mi sarebbe piaciuto sentirmi chiedere anche di una "pallina di gomma specifica per fondelli a vite").

Guarda un altro video, mi chiede se gli posso dare un coltellino.
Dato.
Stando in piedi, senza appoggiarsi, cerca di far leva sul fondello per alzarlo.
Inizia a rigare il fondello.
Ci riprova.
Gli sfugge il coltellino, e fa una riga più profonda su tutta la cassa.

Io lo guardo con la coda dell'occhio, non voglio dargli soddisfazione.
Ad un certo punto dice:
"Non ho gli strumenti adatti, tornerò un'altra volta."

E se ne va così, senza che io possa ringraziarlo per la scenetta bellissima.


venerdì 1 giugno 2018

Estate 2018

1 Giugno, siamo ormai in clima estivo.
Quel clima che porta i clienti a togliersi dal polso l'orologio e consegnartelo direttamente in mano - meglio se sotto nascondono qualche gustoso segreto come questo.


Il dramma, ovviamente, avviene fra il momento in cui sei costretto a prendere in mano questo schifo, e quando finalmente puoi metterti i guanti.
Poi io riconsegno con i guanti, per mandare un messaggio subliminale.

Benvenuta, Estate.

mercoledì 2 maggio 2018

Ma questo da dove esce?


"Ma questo da dove ca**o esce?"
E' questa la domanda che mi pongo, quando alzo la testa per vedere chi ha suonato alla porta del negozio e attende che gli apra. E' un tizio sugli 80 anni, con un bomber nero, jeans, ed un cappellino nero di lana con una enorme toppa di una croce celtica. Mi chiedo da dove esca perchè, veramente, io un personaggio così in città non l'avevo mai visto - e data la mia conoscenza di anziani e freak, è una cosa strana.
L'altro pensiero mentre, sigh, gli apro, è: "Ma ora come mi rapporto a questo individuo? E cosa vorrà?".

Entra. Ha visto in vetrina degli orologi a led che gli interessano molto. Sono questi - in genere dovrebbero avere un target fra gli 8 e i 28 anni, ma si sa che nel mio negozio persone sotto i 45 anni non entrano, e la media dell'età è sui 70. Anzi, uno di questi orologi l'ho venduto ad una novantenne, l'anno scorso, quindi non sono stupito della richiesta.
Richiesta, tra l'altro, molto forbita ed educata. Insomma: "saluta sempre ed è gentile con tutti", sto tizio.

Glielo mostro, gli mostro come funziona, e mi chiede se può provare a indossarlo. Certo.
Per metterlo al polso, tira su la manica del bomber e scopre la chicca: un polsino rosso con una bella croce celtica ricamata su. Evviva.

L'orologio/braccialetto gli sta, mi fa un paio di domande, e lo compra.
Tutto gentilissimo, all'insegna delle buone maniere.

La cosa mi ha turbato, comunque. Com'è possibile che una persona giri così? Gli è permesso solo perchè è vecchio?
E soprattutto, mi sono sentito sotto un dilemma. Avrei dovuto trattarlo come lui vorrebbe trattare tante persone? Avrei dovuto rifiutarmi di servirlo, magari anche solo di aprirgli? Di certo persone come lui ne servo di continuo, ma senza saperlo. Ma invece con uno che orgogliosamente gira con un segno di odio in fronte, cosa dovrei fare?
Per me non sono "cazzate" - ok, non mi sento "complice" di nulla perchè non è che sia avvenuta chissà quale transazione, ma se questa fosse la nuova norma, io come reagirei? Son domande che mi pongo, anche perchè i futuri distopici ed impossibili di qualche decennio fa, ora non sembrano tanto distopici...

giovedì 26 aprile 2018

Sdoganamento

In tema (ed in ritardo) con il 25 Aprile, ho da qualche giorno questo post "politico" da scrivere, sono stato indeciso sul come porlo perchè da una parte, per molti, sarà una questione stupida. Ma pensandoci bene, non è una cosa stupida, per me, e quindi ho voglia di parlarne. Se perdo qualche lettore, pazienza - ma quello che sto per raccontare mi ha lasciato turbato.

E' venuto un paio di settimane fa un rappresentante di orologi, di un distributore mediamente conosciuto. In ogni caso non ho bisogno di nuove marche in negozio, ma volevo sapere quanto costavano gli orologi dell'Aeronautica Italiana, visto che me ne passano molti per le mani per le pile. Mi mostra il catalogo, qualche modello, ok, preso nota, sono ben oltre il target del mio negozio, fine della storia.
Il rappresentante però è un bravo rappresentante, non molla il colpo e mi dice che, su una fascia di prezzo lievemente inferiore, ha un altro marchio: la Decima Mas.
Non faccio in tempo a chiedermi se ho capito bene, che lui tira fuori un paio di modelli ed il catalogo. Tutti belli griffati, una bella X sul quadrante, innegabilmente commemorativi della Decima Mas.

Io non avevo nemmeno idea che si vendessero ufficialmente, pensavo che la roba legata al fascismo fosse relegata al negozietto di Predappio o altri locali di nostalgici.
Sì, ok, non venitemi a raccontare che comunque prima del fascismo era un reparto marittimo fantastico, e che anche durante la guerra hanno fatto delle cose buone, perchè è la solita storia della "svastica che in realtà è il simbolo antico del sole, e non c'è niente di male a tatuarsela". In un mondo teorico, sì, avete ragione. Nel mondo in cui c'è stato il fascismo, no, avete torto. Sono diventati simboli estremamente negativi, non ci sono vie di mezzo: portare al polso un orologio della X-Mas ti qualifica mooooolto politicamente.

E' per questo che ho chiuso ancora più in fretta le trattative: niente orologi da quel rappresentante. Non troverete cose per nostalgici, dalle mie parti.

giovedì 22 marzo 2018

Genio della finanza

Era da un bel po' di tempo che non avevo contestazioni sul prezzo delle pile, e ora (dopo l'episodio del post precedente), arriva un altro caso, che parte dalle stesse basi di "io so quanto costa una pila". Meno concitato, ma altrettanto cretino. In realtà qui è stata una contestazione preventiva, ma il tizio era pacato e ho risposto a tutto.

"Devo cambiare la pila, quanto costa?"
"Sono 5 euro, e viene pronto per domani"
"Ma non le pare un po' troppo, 5 euro?"
"E' il prezzo che chiediamo noi, quindi veda lei se l'orologio ne vale la pena"
"E' che io so che le pile costano molto meno."
"Però non c'è solo il prezzo della pila, ma anche tutta la manodopera ad aprire l'orologio, e tutto il resto."
"Ma quanto ci metterà? Finisce che pago 60 euro all'ora, se ci mette 5 minuti"
"Ci mette anche meno di 5 minuti, ma perchè il nostro tecnico è bravo. Paga anche la sua capacità, il corso che ha fatto, gli strumenti che usa..."
"Sicuramente questo corso e questi attrezzi li avrà presi anni fa, li avrà ammortizzati ormai."
RIMANGO SENZA PAROLE (se non un mentale "Ma allora vaffanculo pure te")
"Onestamente sono le regole del commercio, chi sa si fa pagare. Veda lei insomma cosa fare"
"Niente, vado da un'altra parte"
"Ok buongiorno"

Questo è quel che succede quando si vogliono dare risposte coerenti a qualcuno che non ragiona. A questo punto, avrei potuto rispondere alla prima domanda con un Vaffanculo come nel post precedente, e me la sarei cavata più velocemente con questo genio della finanza.

venerdì 9 marzo 2018

Esagerare

Tizio, 75-80 anni, in mano la ricevuta per ritirare un orologio.
"Buongiorno, devo ritirare questo orologio di mia moglie"
"Perfetto, ecco qui, è già a posto sull'ora, era proprio solo la pila da cambiare, sono cinque euro"
"Come cinque?"
"Sì, cinque euro, è la pila, grazie"
"Ma stiamo scherzando?"
"No, è il costo del cambio della pila, probabilmente poi sua moglie già lo sapeva"
"Siete degli approfittatori!"
"Bah, la pensi come vuole, sono sempre cinque euro" (mi son messo subito sulla difensiva, perchè tanto lo sapevo che ragionare non sarebbe servito a niente)
"Vi approfittate che sapete fare questa cosa, e chiedete prezzi assurdi"
"Sarebbero le basi del commercio, far pagare per una cosa che io so fare e lei no"
"Ma io conosco i prezzi delle pile, siete dei ladri"
"La pensi come vuole, adesso mi dia i cinque euro e siamo a posto"
Mi dà una banconota da 20 euro.
"Le posso dare in moneta tre euro, che mi pare il prezzo giusto"
"No, le dò il resto di 15 euro e siamo a posto così, non mi serve la moneta, grazie"
"Non voglio pagare 5 euro, faccia 4"
"Non vedo perchè dovrei farlo. Soprattutto se intanto mi sta insultando."
"Approfittatori maledetti!"
"Ok, ecco il resto"
"Non tornerò più in questo negozio"
"L'avevo intuito. Magari sua moglie vuole tornare?"
"Poi non lamentatevi se i marocchini vi rubano il lavoro!"
"MA VAFFANCULO"

Ecco, sì, quello che ha esagerato, in questa storia, sono io. Non avrei dovuto mandarlo esplicitamente affanculo, è una cosa di cui mi sono pentito perchè raramente perdo così le staffe. Lui si è preso male, mi ha detto "Eh no, aspetti, io non ho usato parolacce", gli ho risposto che me l'ha tirta fuori lui di bocca, e che era meglio se se ne fosse andato, grazie mille e cordiali saluti.

A ripensarci però: ma vaffanculo. Ma come si ragiona con uno che dalla seconda frase ti insulta, che continua a insultarti, e che tira fuori argomenti totalmente a caso?
Era praticamente la personificazione del troll di internet, quello che sbraita insulti a caso perchè tanto è internet. Solo che era qui, davanti a me, e secondo me il semplice rispondergli con un vaffanculo l'ha steso. Che godimento, vedere la sua faccia stupita.
E spero che, come bonus, la moglie a casa si sia incazzata con lui, scoprendo della scenata. (E' già successo qualche volta, che venisse un coniuge a far polemiche su cose che non lo riguardavano e che mettevano in imbarazzo l'altro)

martedì 6 marzo 2018

La prima cliente dell'anno

Ho il 50% di sangue napoletano - con esso, ho ereditato anche un bel po' di scaramanzie e credenze popolari varie. Da italiano, però, alle credenze credo solo quando mi fanno comodo e non sono a me avverse. Non sono come un mio zio, che praticamente il 13 di ogni mese si comportava come un ebreo il giorno del Shabbat (se possibile, evitava di fare affari, ad esempio!).
Fra le cose che mi sono state tramandate, c'è questa (mega-maschilista): se la prima persona che incroci l'1 Gennaio è un uomo, sarà un anno fortunato. Se è una donna, boh, sarà un anno normale?
Ho traslato questa credenza anche con il negozio. Mi pare che negli ultimi anni, sia SEMPRE stata una donna la prima cliente dell'anno.
Ma quest'anno, una cliente speciale.
E' lì che mi aspetta, il 5 Gennaio, alle 9.25 è già fuori dal negozio. Sospirando, apro.

"Buongiorno, io penso di aver lasciato qui un Rolex qualche tempo fa, per caso è qui?"
"Non so, ha una ricevuta signora?"
"No, non mi pare, è che è passato tanto tempo, non saprei dove cercare una ricevuta, non le basta il nome?"
"Insomma, stiamo parlando di un Rolex, la ricevuta è una cosa delicata. Comunque, che nome avrebbe lasciato?"
"Penso xxx. Oppure è venuta mia figlia, yyy."
-guardo. niente.-
"Qui non ho niente con quel nome."
"Ma guardi che potrebbero essere passati 5-6 mesi, me ne sono ricordata solo durante le vacanze, che avevo bisogno del Rolex e non l'ho trovato, e penso sia qui."
"In linea generale so quali orologi preziosi rimangono qui da tempo, e un Rolex non penso proprio che lo abbiamo. Comunque lo cerco negli arretrati in cassaforte, e la richiamerò, mi dia il numero."
"No, lei cerchi, poi ripasso io, grazie."

Mai più vista.
Insomma, iniziamo bene.

(Mi scuso se è un po' grottesco scrivere di una cosa di esattamente due mesi fa... avevo bisogno di sbloccarmi, ora spero di riprendere con gli aggiornamenti più costanti!)

giovedì 15 febbraio 2018

Tutto ok


Dannazione, non scrivo post da fin troppo tempo.
E' che... ero rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!

Che dire - non ho giustificazioni particolari per l'assenza di scrittura. Va tutto bene, Dicembre è stato alla pari dell'anno precedente (o lievemente migliore), me la sto cavando.
Non ci sono state cose clamorose di cui parlare, in queste settimane: o ho visto quasi tutto, o i clienti si sono dati una calmata, o me la sono data io. Forse è questa, la chiave: la merda è sempre uguale, ma ho perso pure la spinta per lamentarmene. Sempre pile subito, sempre orologi sporchi, sempre bugie fantasiose per coprire verità delle quali non mi frega niente. Non vorrei passare io, per il lamentoso che sta a segnalare facezie, e quindi scrivo meno...

Rimedierò nei prossimi giorni, e mi scuso per l'attesa (sempre che a qualcuno importi!)