giovedì 31 luglio 2014

31 Luglio 2013

E' passato un anno esatto, volevo scrivere questa cosa lo scorso Settembre ma non ero dell'umore giusto e non volevo sbagliare le parole, fra il troppo incazzato e il patetico.

Il 31 Luglio dell'anno scorso è venuta a mancare una persona a me molto vicina. Non è stata una cosa inaspettata, ero pronto a rimandare le mie vacanze nell'attesa del triste evento, che però è avvenuto Giovedì 31 Luglio 2013. Avevo trascorso le ultime pause pranzo vicino a lei, cercando di dare conforto, e poi alle 15.30 via a farmi rompere il cazzo da gente che era interessata subito alla pila subito che dovevano partire. Non è colpa loro, ovviamente, anche se magari un po' di gentilezza, in generale, nella vita non guasta mai. Ma c'è proprio esigenza di tutto e subito, per le pile e le vacanze. Anche se hai il doppio degli anni della persona che per me stava scomparendo, e quindi sei tecnicamente "un vecchio", l'importante è che tu vada in vacanza sereno e con la pila cambiata subito.

Comunque, il 31 Luglio è successo l'inevitabile, di pomeriggio. Ho subito chiuso il negozio. E la cosa che ancora oggi mi sconvolge è che insieme alla tristezza per l'evento, il mio pensiero era "cazzo adesso mi inculeranno perchè devono tutti andare in vacanza e io gli sto sequestrando l'orologio".
Quindi, il giorno dopo sono stato costretto ad aprire, di Venerdì. E il Sabato ho aperto prima del funerale un'ora, e poi tutto il pomeriggio.
Ovviamente c'era il cartello "chiuso per lutto" e gli orari e giorni di riapertura, ma sapete come è andata a finire, quando poi ho riaperto a Settembre?

E' finita che cazzo, mi hanno inculato perchè tutti sono partiti per le vacanze e io ho chiuso per lutto due mezze giornate, e gli ho sequestrato l'orologio.
Ho avuto almeno una decina di discussioni a riguardo, muro contro muro... ma poi era quasi tutta gente anziana, a farmi le scene perchè sono andati in vacanza senza orologio. Immagino il disagio provocato.

Il senso di questo post è un grosso vaffanculo a tutti quelli che vengono qui sul blog, leggono i post, credono che io sia un insensibile, che maltratto gli anziani, che non ho passione per il lavoro...
Non arrivo a dire che "ho sacrificato tutto per il negozio", ma come commentiamo il fatto che io non possa farmi un weekend via perchè il Sabato lavoro, il fatto che per strada mi fermino chiedendomi a che ora apre il negozio perchè devono cambiare una pila (mai per comprare...), il fatto che io non possa chiudere per lutto perchè si è vicini alle vacanze e la gente ha delle esigenze di beni primari come la pila dell'orologio.

Io lavoro tutto il giorno tutti i giorni a contatto con gente priva di sensibilità, priva di cervello, a cui tutto è dovuto. Voi che criticate, che lavoro fate? Che gente vedete in giro? Quanta gente vedete in un giorno?
Beh, io intanto sono ancora qui. Vado avanti perchè sono bravo in quello che faccio, anche se lo faccio solo per lavoro e non per "passione". La passione la riservo alle persone a cui tengo, non al lavoro.
Per tutto il resto, c'è questo blog. Per sfogare me e intrattenere voi.

giovedì 17 luglio 2014

Maglia Rosa

Arriva un ragazzo in bici.
Suona alla porta stando seduto sulla bici. Iniziamo bene...

Apro. Si sporge dentro stando sulla bici.

"Salve, posso entrare con la bici?"
"Mmm, come?"
"Posso entrare in bici?"
"No, temo di no, non ci stiamo io lei e la bici..."
"E' che ha un certo valore e non mi piace lasciarla in giro."
"Non ha la catena?"
"No, non giro con la catena, negli altri negozi mi fanno entrare in bici."

(come no!)

"Eh... mi spiace, ma anche per motivi di sicurezza mi sa che la bici deve lasciarla fuori."
"Allora niente, arrivederci."

Arrivederci, campione. La maglia rosa delle assurdità è tutta tua.

martedì 8 luglio 2014

Faccia = chiappe


Tizia, mi porta un orologio di marca che vendo io, fra i modelli più costosi tra l'altro. Impermeabile, resistentissimo, bello solido.
"Sono cadute le lancette" - ovviamente da sole, eh. Che il padreterno si diverte, a fare questi scherzi.

Insomma mi dice che sono cadute le lancette ma che per fortuna è ancora in garanzia. Io, preparando il foglio di accettazione dell'orologio, inizio a premettere che bisogna sentire cosa dice il centro assistenza, riguardo la garanzia: coprono difetti di fabbrica, ma le lancette probabilmente si saranno staccate per un colpo che ha preso.
Inizia la classica manfrina (che non sto nemmeno a riportarvi, tanto è banale e noiosa) del "ma no cosa dice / guardi che sono attentissima / non ha preso nessun colpo / è difettoso l'orologio e insomma".
Io replico con frasi generiche, tanto in caso non sia una cosa in garanzia se la vede direttamente il centro assistenza, con casi del genere. Ripeto solo che mi diranno loro.

Poi tira fuori la garanzia. Scade fra 5 giorni. Due anni di garanzia, e l'orologio "difettoso" si difetta "da solo" a 5 giorni dalla scadenza. Curioso, ma non mi interessa molto: la mia attenzione è attirata dal timbro sulla garanzia.
Non è il mio, ma di un punto vendita orologi in franchising a circa 100 metri dal mio negozio.

Non temo la concorrenza, quel punto vendita avrà un/decimo della mia scelta sugli orologi di quella marca, e comunque so di stare in un libero mercato, la gente faccia quel che vuole. Basta che non rompa le palle a me. E portarmi un orologio preso a 100 metri da me, con potenziali rotture di palle, è appunto una cosa che non deve accadere.
Le faccio notare che sarebbe meglio portarlo al punto vendita dove l'ha comprato, visto che è a 100 metri da me.

"Eh ma loro non sono una orologeria, magari ci vuole più tempo per mandare in assistenza una cosa, io so che voi siete molto veloci..."


Faccia = chiappe.

E comunque l'ho convinta ad andare dove l'ha comprato, resistendo all'impulso di esplicarle la somiglianza appunto fra un culo ed un volto, il suo.

Dai i soldi agli altri e vuoi assistenza gratuita (potenzialmente con contorno di rottura di scatole) da me. No, no e no.