giovedì 10 agosto 2017

Analfabetismo Funzionale, sempre


Se mi leggete da un po', saprete quanto mi dia sui nervi l'analfabetismo funzionale. O la semplice deficienza delle persone.
Quando devo scrivere un cartello, cerco di usare meno parole possibili e le più semplici possibili, perchè già dopo la terza immagino che il cretino medio vada in confusione.

Quest'anno chiuderò per ferie il negozio la sera di Venerdì 11. In tanti arrivano a Sabato, è naturale, e capisco la mia sia una scelta inconsueta, ma Sabato pomeriggio io parto per luoghi sconosciuti, e quindi chiudo il Venerdì. Data questa scelta, per evitare ai clienti di venire il Sabato e cadere dal pero e piangere per l'orologio sequestrato, è dal 25 Luglio (!!!) che ho affisso in vetrina (anzi, sulla vetrina e sulla porta) un semplice cartello:

CHIUSO PER FERIE
da
SABATO 12 (compreso)

Poi a tutti i clienti ho ribadito che Venerdì sera chiudo, eppure a un giorno dalla chiusura ho almeno una quarantina di orologi che mi rimarranno qui tutta l'Estate.

Ma ciò di cui voglio parlare è un commento sentito un pomeriggio mentre tornavo al lavoro, con la saracinesca della vetrina alzata. Era il 26 Luglio. Passano due tizie, mentre io armeggio con il portone per parcheggiare il motorino:

"Oh, ma hai visto? E' già chiuso per ferie!"
"Ehhh, e chissà quando poi torna al lavoro! Le fa belle lunghe"

E con il sonoro vaffanculo (interno) a ste tizie che non riuscivano a comprendere il significato di 7 parole, di cui due preposizioni e un numero, auguro una buona pausa a tutti.

A presto (purtroppo...).

venerdì 4 agosto 2017

Change Battery (or die tryin')

Come FORSE avrete sentito, stiamo vivendo giorni più caldi dell'Estate. Oggi arrivo sul posto di lavoro alle 9.22. Sì, noto che c'è una vecchia seduta su una sedia in mezzo alla strada, ma me ne disinteresso.
Solo che mentre apro il portone, il barista di fronte a me dice "Ciao P, ti sto intrattenendo una cliente, che in attesa della tua apertura ha avuto un calo di pressione."
Il mio "Davvero, grazie, che bello" probabilmente gela l'intera via.

E infatti, alle 9.30 e 2 secondi entra la vecchiarda. Chiede una sedia, gliela porgo. Respira a fatica, ma riesce a dirmi cosa succede: deve cambiare una pila.

Ovviamente.

Ma vale la pena rischiare la vita per una pila del cazzo? In generale, vale la pena uscire in questi giorni, se hai 90 anni? Non ascolti i consigli di Studio Aperto?

Eppure, pensate. Non ditelo a nessuno. Visto che tanto doveva stare seduta per riprendersi, e siccome non c'era nessuno, le ho cambiato la pila subito. Non la volevo davvero sulla coscienza. Questo probabilmente salverà la mia anima immortale per la buona azione, ma condannerà il mio corpo ad atroce fatiche quando la vecchia andrà in giro a raccontare che, sì, faccio le pile subito. Non ditelo a nessuno.