mercoledì 23 gennaio 2019

Aggiornamento su una Vecchia Stronza

Ore 19.40, sto uscendo con la macchina dal parcheggio del negozio. Scendo dalla macchina per chiudere il cancello, fa freddissimo ed è buio. Mentre rientro in macchina, sento una voce dell'oltretomba che dice:

"Guarda che ti vedo, che sei uno stronzo"

Mi guardo in giro, più che altro per capire con chi stesse parlando, non pensavo ce l'avesse con me. L'unica persona in giro è una vecchia impellicciata.
La guardo bene e mi ricordo della voce. Rispondo: "Ma se ne vada via, va!" e me ne vado in macchina.

La tizia è stata descritta in un post del Dicembre 2016: è il secondo caso umano del quale potete leggere cliccando qui.
Non l'avevo più vista, sta stronza ultraottantenne, da quell'episodio.
Mi duole che il mio augurio ("Terrò d'occhio gli avvisi mortuari") non abbia fatto effetto, a oltre due anni di distanza (a proposito: vola il tempo! Pensavo fosse una storiaccia molto più recente, quando mi son messo a cercarla).

Comunque, che persona di merda devi essere, per portare rancore per una cosa in cui tu avevi torto, e insultarmi a casaccio se mi vedi per strada. Se fosse stata un giovane di 40 anni mi sarei forse preoccupato, ma visto che è lei, mi preoccuperò solo di continuare a controllare gli avvisi mortuari.

martedì 8 gennaio 2019

Un nuovo pazzo all'orizzonte

29 Dicembre.
Tizio vestito bene, sui 65 anni, onestamente non ricordo di averlo mai visto prima, mi saluta tutto amichevole. E' venuto per dirmi che il 22 Dicembre, sette giorni fa, aveva trovato fuori dal mio negozio un paio di guanti e li aveva appoggiati al davanzale proprio accanto alla mia porta d'ingresso. Mi chiede se li avevo ritirati io, se era passato qualcuno a chiederli. Gli dico che sì, li avevo messi in negozio e sono ancora lì. Mi chiede se glieli posso dare, visto che passati 7 giorni se una cosa smarrita non è reclamata, diventa di chi la trova.
Io già lo bollo come mezzo matto, ma dei guanti non mi frega niente, se li prenda pure (valore commerciale circa 5 euro al mercato). Se si levasse dalle palle subito, sarebbe già degno di finire su questo blog come "curiosità", ma siamo in realtà solo all'inizio.

Inizia a dirmi che ho proprio un bel negozio, lui abita in un'altra città e non aveva mai visto questo negozio, era in zona per Natale e aveva trovato i guanti e visto la vetrina, ho delle cose interessanti. Mi chiede subito un paio di modelli in vetrina, mostrandosi anche abbastanza competente sulle loro funzioni - onestamente, pensavo uno dei due lo comprasse, ma "non ho dietro abbastanza soldi, tornerò".
Ok.

Poi inizia a guardare TUTTE le decorazioni del negozio, sia quelle natalizie che quelle normali, chiedendomi cosa sono e se sono in vendita. Pezzo-per-pezzo.
Luce con su scritto "Buon Natale"? Non è in vendita.
Movimento di orologio disassemblato e sotto resina? Non è in vendita. ("L'ha fatto lei?" No, l'ho comprato. "Non ha le competenze per farlo?" No, onestamente no.)
Mini-casco motociclistico usato come espositore nella vetrina di una marca sportiva? Non è in vendita.
Alberello di Natale in feltro? Non è in vendita.
Mini-presepio regalatomi da una associazione? Non è in vendita. ("Proviene dall'Africa?" Non ne ho idea. "Io sono stato volontario in Africa, mi pare il loro stile". Ah.)
Cartello pubblicitario della Citizen? Non è in vendita e penso proprio che tu mi stia prendendo per il culo. Ma che cazzo chiede, uno, se è in vendita un cartello con su un orologio?

Si passa poi agli orologi: di ogni marca mi chiede di vederne un paio - io tiro fuori il paio indicato, dopo che li guarda li rimetto via immediatamente, perchè comunque di un tipo così mi fido poco e non vorrei mi rubasse qualcosa. E' un atteggiamento sgarbato, metter via subito mentre ancora si sa valutando l'acquisto, ma volevo mandare proprio un messaggio negativo, per far capire che non era più molto il benvenuto.
Sta cosa va avanti per TUTTE le marche, almeno mezz'ora. Mi chiede che sconto faccio ("Posso fare un minimo arrotondamento, ma non è che ci siano sconti particolari"; "Da altre parti spesso mi fanno il 20-25% in meno" - SEE, BUONANOTTE proprio...).
Ad un certo punto si innamora di un orologio di plastica da 35 euro, tira fuori i soldi e se lo compra. Garanzia, scontrino, a posto.
Mi chiede un biglietto da visita. Poi me ne chiede un altro, perchè così uno lo tiene nel portafogli, l'altro in macchina in caso di emergenza.
(IN-CASO-DI-EMERGENZA?!?!?)

Penso che il supplizio sia finito, siamo già intorno ai 60 minuti di permanenza in negozio.
Ah, altro dettaglio: ovviamente mentre seguivo lui, in un'ora saranno venute una decina di persone, che servivo mentre lui andava in secondo piano. Quando uscivano, lui le salutava e augurava buon anno a tutti.

Dicevo: penso che, con il fondamentale acquisto di 35 euro, la cosa sia chiusa.
Invece no, dice che vorrebbe cambiare il cinturino dell'orologio che ha al polso. Tiro fuori il raccoglitore, con circa 100 modelli per la sua misura. Li guarda uno per uno. Ne tira fuori una manciata, li prova accanto al suo orologio, per ognuno fa commenti su come gli starebbero con questo o quel completo.
Alla fine ne sceglie uno (21 euro), lo monto.
Continua a far parole su parole su parole, esce all'orario di chiusura, 12.30 in punto. Totale permanenza nel negozio: un'ora e quarantacinque.

Io in casi come questi mi chiedo se non può essere un lettore di questo blog, che sia venuto per prendermi segretamente per il culo. Dopo tutti questi anni, ancora non mi abituo al pensiero che ci sia in giro gente di questo tipo, per la quale è normale stare in un negozio quasi due ore e pensare di essere "un buon cliente" perchè hai speso 55 euro per due oggetti.
Quindi, se tu leggi questo blog e sei questo tizio, ciao. E vattene affanculo, grazie.