sabato 21 dicembre 2019

Il mio spirito natalizio

Venerdì sera, 20 Dicembre. Arriva un tizio, sui 50 anni, cerca un orologio, mi mostra la foto sul telefono.
Sì, ce l'ho in negozio, ottimo, che bello, potrò incassare ben 45 euro.
Ecco, no, il problema è il prezzo. Mi chiede se c'è uno sconto, gli dico che su questi modelli non è che ci sia questo gran margine, posso fare 43 euro ma non molto di più.
Lui mi fa vedere che su internet l'ha trovato in vendita a 22 euro. Gli rispondo "beh, bene, sono contento".

Nota tecnica: 22 euro è meno di quello che pago io quell'orologio. Potrei prendere in considerazione di comprarlo da quel sito e venderlo al suo prezzo originale, ci guadagnerei anche rispetto al prenderlo dal distributore ufficiale. Come fanno a fare quei prezzi? E chi lo sa.

Dice che lo comprerebbe su internet ma non gli arriva entro Lunedì e a lui serve Lunedì. Penso che allora cederà e lo comprerà. E invece no: dice che farà ancora un giro per vedere se lo trova a meno, e casomai tornerà.

Saluto, arrivederci, grazie.

Uscito il tizio, tolgo quell'orologio dall'esposizione. Lo rimetterò in vendita da Gennaio. Se il tizio dovesse tornare per prenderlo, "mi spiace ma l'ho venduto proprio un'ora fa", e si fotta la sua fretta.
Le vendite natalizie stanno andando male (direi un 40% in meno rispetto all'anno scorso, che già era 30% in meno di due anni fa), ma non ho davvero bisogno di sentirmi l'ultima ruota di scorta del carro, con gente maleducata che cerca lo sconto a tutti i costi dicendoti che in realtà non vorrebbe comprare da te, nonostante sia lei in condizione di bisogno veloce di quell'oggetto.
L'orologio non è più in vendita, al massimo ci perderò circa 18 euro di guadagno. Le cose stanno andando male, ma mi posso ancora permettere di essere il Grinch, con chi non ha il pudore di pesare le parole e di tenere per sè i suoi diabolici piani di risparmio.

****AGGIORNAMENTO***
Il tizio è tornato. Non Lunedì 23 Dicembre, ma Martedì 24. All'ultimo secondo. "Peccato" che no, il modello che cercava ormai purtroppo l'ho venduto a qualcun altro. Peccato veramente. Gli ho augurato i miei più servili auguri per un distinto Natale ed uno spettabile Anno Nuovo.
Il 27 Dicembre, alla riapertura del negozio, l'orologio è tornato in vetrina :)

giovedì 7 novembre 2019

Il Collezionista

C'è un cliente che ormai penso venga da almeno 4 anni - non so perchè non ne ho mai parlato, perchè è decisamente un caso clinico. Oggi è passato, ed è ora di farlo finire nel blog.

Ha circa 60 anni, arriva sempre con un sacchetto contenente tutta la sua collezione di orologi - otto, per la precisione - contenuti in bustine da riparazione che gli ho fornito negli anni, visto che ho cambiato la pila a tutti gli orologi. Nessuno degli orologi è mai stato comprato da me.
Viene ogni 2-3 mesi, e con la calma di chi non ha niente da fare per tutto il giorno, tira fuori tutti gli orologi da tutte le bustine, li mette sul bancone e mi chiede di guardare se le ore sono giuste, e di mettere a posto i datari. Io devo prendere ogni orologio, tirar fuori la corona, mettere a posto la data, e rimetterlo giù. Per. Otto. Orologi.

Un lavoro che potrebbe tranquillamente farsi a casa sua, da solo, senza rompere le palle a me.

Il tutto nel nome di "io glieli porto tutti, così se qualcuno si è fermato glielo lascio per la pila".
Avete capito, che bel guadagno ci potrei fare, se un orologio ogni due anni me lo lascia per la pila, e nel frattempo quell'orologio l'ho visto 10 volte, sistemandogli ora e data quando serve?

Questo fa sempre parte del motto implicito "in questo negozio la garanzia e l'assistenza gratuita sono OBBLIGATORIE a vita, dopo un semplice cambio pila".

venerdì 18 ottobre 2019

Andare di Fretta

Come sempre, uno pensa di aver catalogato tutta la stupidità umana, e invece arriva la domanda più idiota ed inutile del decennio.

Negozio vuoto, entra un tizio sui 50.

"Buongiorno, visto che c'è il negozio vuoto, avrei una domanda da fare."
"Dica!"
"Io passo qui davanti sempre di fretta, sono una persona che ha sempre i minuti contati. A breve dovrò sostituire la pila del mio orologio e so che bisogna lasciarvelo, volevo chiederle se quando verrò a lasciarlo, posso passare davanti a tutti per evitare di perdere tempo solo per una ricevuta."

La mia temperatura corporea è salita di 12 gradi, per evitare di urlargli in faccia cosa volesse da me e dalla mia vita.

"Guardi, il negozio è spesso pieno, dovrebbe chiedere agli eventuali clienti, se può passare avanti, io non posso abbandonare un cliente, non posso prevedere quanta gente ci sarà quando lei passerà."
"Ah, non fate questo tipo di servizio?"
"Temo di no"
"Mi spiace, arrivederci"

Più ci penso, più mi sento trascinare nel baratro dell'imbecillità.

mercoledì 9 ottobre 2019

Lamentela Sudata

Tizio sui 35 anni, mi ha portato da cambiare una pila, nessun problema.
Mentre gli dò la ricevuta, aggiunge:

"Senta, prima dell'Estate avevo comprato qui un cinturino di pelle, ma puzza tantissimo"
"Mmm, se è di pelle, è possibile che se ha sudato molto abbia assorbito il sudore, e un po' di cattivo odore ci può essere"
"Ma cosa si può fare?"
"Se è di pelle c'è poco da fare, non si può lavare come quelli in nylon..."
"Ma io l'ho preso qui"
"Capisco, ma purtroppo a cambiare i cinturini prima dell'Estate, c'è il rischio che il sudore li rovini"
"Avrebbe potuto dirmelo, che poi puzza di sudore"
"Purtroppo non posso sapere la quantità e qualità della sudorazione di tutti i clienti, non è che tutti i cinturini si rovinano"
"Quindi non è in garanzia?"
"No, purtroppo no"

La garanzia, voleva. Contro gli odori emessi dal suo corpo. Mi devo sempre trattenere dall'urlare in faccia alla gente quel che penso veramente di loro.

venerdì 27 settembre 2019

Il colpo di scena

Suonano alla porta, entra una coppia - lui saluta, lei fa solo un sorriso. L'uomo dice che deve cambiare cinturino, la donna gli si mette accanto mentre lui guarda i vari modelli. Non lo aiuta a scegliere, ma si guarda tutti i modelli e sembra approvare la scelta finale.
Io vado di là per montare il cinturino, mentre lo sto montando suonano alla porta, apro ed entra una signora che si mette a guardare le vetrine.

Finisco il lavoro, dò l'orologio all'uomo, che per sbaglio dà una gomitata alla moglie mentre estrae il portafoglio (la moglie gli era incollata addosso, praticamente). Faccio lo scontrino, gli dò il resto, guardo lui e la moglie, li saluto e rivolgo il mio sguardo verso la signora entrata, le dico "Buongiorno!", pronto a servirla.

Al quel punto, la tizia accanto all'uomo dice, seccatissima:
"Scusi, ma tocca a me!"
"Ah... scusi, ma non siete insieme?"
"No, no, non conosco questo signore."

GLI SEI STATA INCOLLATA DAL MOMENTO IN CUI SIETE ENTRATI, ALLORA SEI UNA STALKER PSICOPATICA, PERO'!

giovedì 19 settembre 2019

La situazione di Rambo

Con il casino pre-e-post vacanze estive, non ho avuto molto tempo e/o voglia di scrivere. Ora la voglia mi tornerà, perchè non scrivere mi fa male (non parlo solo di scrivere su questo blog), ma prima che torni a esporre le miserie umane che passano dal mio negozio (che sarebbe un negozio di orologi, non un consultorio/nosocomio/manicomio/prontosoccorso), voglio dare un aggiornamento su Rambo. Avviso che non è un aggiornamento particolarmente piacevole, non sapevo se scriverne o no, ma alla fin fine è un personaggio storico del negozio (che ok, se non fosse mai entrato sarebbe stato meglio, al di là delle risate a mie spese), e vi "devo" questo aggiornamento.

Riassunti su Rambo: è apparso per la prima volta nel Dicembre 2009, tornato poi a Settembre 2010, poi ogni tanto passava in negozio, nel 2015 è arrivato con un orologio non comprato da me (lo trovate nei commenti), e nel 2018 si era meritato un aggiornamento

Vi consiglio di leggere (o ripassare) la sua storia nei link qui sopra, riporto un passaggio dall'ultimo aggiornamento del 2018:

[ogni giorno passa davanti alla vetrina almeno due volte, ma spesso anche quattro. la guarda, poi prosegue nei suoi giri] Ogni tanto, entra per farsi sistemare l'orologio [...] per farsi sistemare l'orario sulle 24 ore. Io lo sistemo (perchè ricordiamoci che nel mio negozio, l'assistenza al cliente è obbligatoria per l'intera vita del cliente, anche su orologi da 30 euro), lui si lamenta che così legge che sono le 16, gli dico qual è il problema, e dice che preferisce vedere che sono le 4pm. E allora ok, riportiamolo sulle 12 ore. Ma quindi, cosa è entrato a fare?

Ecco. Questa situazione è ricominciata e intensificata verso Giugno, ogni 2-3 giorni Rambo entrava a fare questa scenetta.
Solo che ad un certo punto, diciamo a Luglio, ha iniziato a sfasare con le parole, aveva l'orologio al polso e per farmi cambiare l'ora tirava fuori il portafoglio e non sapeva più cosa voleva, ma alla fine l'obiettivo era sempre raggiunto: un giorno cambiavo le ore digitali in 24 ore, il giorno dopo in 12 ore am/pm.

Quindi, la verità ora temo sia evidente: Rambo OGGI (non dieci anni fa, che era solamente un folle perditempo) soffre di qualche tipo di demenza.
Quindi ok, ho smesso di arrabbiarmi quando arriva, e di certo non lo posso trattare male. Ha un male serio, non posso parlarne più nè prenderlo in giro.

Fine della sua storia.

A corollario, per chi magari volesse mettersi nei miei panni, potreste immaginare un negoziante che ha i suoi problemi e i suoi pensieri, oltre ad un casino di clienti da servire, e che da 10 anni viene perseguitato da un tizio che ha comprato UNA volta un orologio da 60 euro, e che ora viene un paio di volte a settimana per farselo regolare.
Porto pazienza, anche se la pazienza, proprio grazie al negozio, penso di averla esaurita circa nel 2012. Si spera nel karma.

giovedì 25 luglio 2019

Puro e semplice

Tizio, circa 50 anni, porta una pila da cambiare.

"Sì, me lo deve lasciare, è pronto domani mattina, e costa 5 euro."
"Ma di solito le pile sono gratis!"
"Er... no? Qui costano 5 euro."
"Pazienza, ok, lo lascio comunque."

Non ho indagato a fondo perchè non avevo voglia. Ma in che modo (e in che mondo) "di solito" sarebbero gratis, le pile?

(NB: sì, sono consapevole che nei negozi Swatch, agli Swatch, la pila viene cambiata gratis, avevo parlato già due anni fa di questa tecnica suicida, ma non ricade comunque nella casistica del "di solito", per richiedere un servizio in maniera gratuita da tutti)


venerdì 7 giugno 2019

Il vecchio e l'automatismo

Il problema di avere a che fare tutto il giorno con gente molto vecchia, è che prima o poi il "vecchio rincoglionito che ti causa problemi" lo trovi.
Cioè, ne ho trovati molti sulla mia strada in questi tredici anni, ma un caso che mi stia dando così tanti problemi non lo ricordo - più che altro perchè non sembra esserci una soluzione in vista.

Il caso:
Qualche mese va, un tizio sugli 80 anni mi porta un orologio automatico da sistemare. A me scoccia sempre riparare gli orologi automatici agli anziani, perchè gli automatici vanno indossati e va fatto movimento tutto il giorno, per farli funzionare - e con tutto il rispetto, tendenzialmente dopo gli 80 non è che ti fai le corsette o cammini per lavoro come a 40 anni. Sì, certo, ci sono le eccezioni, mi potete postare gli articoli dei vecchi che corrono la maratona e quel che volete - ma sono eccezioni.
Comunque, ok, gli faccio revisionare l'automatico. Lo consegno.
Dopo due giorni torna, e mi dice che non funziona.
C'è la garanzia, non ci sono problemi, lo faccio ri-controllare.

Il tecnico lo apre, lo controlla di nuovo, e poi lo tiene sotto osservazione per 10 giorni, prima di ridarmelo: l'orologio non perde nemmeno un minuto alla settimana. Perfetto.
Consegno al cliente, torna dopo 4 giorni: "ritarda terribilmente".
L'anziano, che non ha molto da fare nella vita, ha tenuto un diario dei problemi dell'orologio. Me li legge, dal foglietto dattiloscritto:

- al polso funziona. dopo 2 ore che non lo indosso, si ferma.
- con 40 giri di carica, riparte, ma dopo poco si ferma.
- di notte si ferma.


Mmm. Gli spiego che questo è un orologio automatico, funziona con il movimento, non a carica. Caricarlo con 40 giri probabilmente lo rompe, piuttosto che farlo funzionare: esiste una funzione di carica, ma giusto per avviarlo, non serve caricarlo per 40 giri.
Non capisce una parola di quel che gli dico, si incanta su "Sì, però non funziona".
Me lo lascia ancora.

Faccio ri-aprire, lo teniamo sulla macchina che simula il movimento (gira 12 ore, e 12 sta ferma per simulare la notte): funziona.
Lo restituisco.

Torna. Mi spiega che siccome aveva problemi a girare la corona per caricarlo, ha inventato uno strumento che blocca la corona e la fa girare (??? andiamo bene...???), e comunque non funziona.
"Signore, l'ho già detto varie volte, non serve caricare questo orologio, è un orologio automatico e va indossato."
"Ma io lo indosso!"
"Sempre?"
"Lo prendo su, lo carico, lo metto al polso, faccio un giro e ora di sera quando lo metto giù, si ferma."
"Innanzi tutto, le ho già detto che non serve caricarlo. Poi, purtroppo devo immaginare che non faccia un giro abbastanza lungo."
"Io comunque lo indosso anche di notte, e non va"
"Chiariamo i termini, allora: ok, sto dicendo che va indossato, ma è sottointeso che va indossato e che ci si debba muovere, mentre lo indossa. Un orologio automatico funziona CON-IL-MOVIMENTO. Serve muoversi. Se lo tiene indosso mentre dorme, non si carica."
"Infatti la mattina è sempre fermo."
"Se si muovesse abbastanza durante il giorno, terrebbe la carica anche durante la notte, ma temo che sia proprio qui il problema."
"Però quando lo carico, parte."
"Sì, una carica anche di pochi giri, serve per avviarlo e regolare l'ora, ma se lo carica anche tantissimo, non serve a niente. Deve indossarlo e fare movimento."
"Non funziona"

La discussione è andata avanti ancora un po', i toni si sono un po' accesi perchè a me ripetere le stesse cose per 5 volte dà fastidio, e visto che non mi faceva terminare le frasi, perchè voleva avere ragione lui e ha anche iniziato a parlarmi di come si comportava lui sul lavoro.
Niente, me l'ha lasciato ancora. Io da questa storia non so come uscire. I soldi indietro non voglio darglieli (non li ha nemmeno chiesti, al momento), perchè l'orologio funziona. E' lui che, boh, con l'età si è dimenticato come funziona. Io non ci posso fare niente...

venerdì 17 maggio 2019

Malattie Misteriose

Vengono madre e figlia, direi rispettivamente di 65 e 85 anni. La madre deve cambiare cinturino, lo vuole "morbido e di colore chiaro".
Impiega MOLTI minuti a scegliere, ma proprio MOLTI. Alla fine seleziona uno giallo fosforescente, un pugno nell'occhio esteticamente, mentre la figlia continuava a consigliarle cose più classiche come cinturini marrone scuro.
Ma la madre è risoluta:

"Non posso mettere i cinturini scuri perché mi fanno male agli occhi e non ci vedo per allacciarli bene"

Ok. Non indago oltre, vada per il cinturino giallo fosforescente.

mercoledì 8 maggio 2019

L'inventore

Viene un tizio, direi poco più che cinquantenne. Porta due orologi in plastica, mi dice che sono prototipi realizzati da lui, vorrebbe cambiare le pile.
Ora, posso mettere la mano sul fuoco che quei due orologi fossero semplicemente due orologi cinesi senza marca: erano i classici con cassa e cinturino in plastica trasparente, come andavano di moda 3 anni fa. Sono due modelli perfetti, quindi a meno che il tizio non abbia in casa una fabbrica di orologi, direi che no, non siano "prototipi" di niente.
Inoltre non funzionano, gli devo dare la brutta notizia quando viene a ritirarli.

Accetta la notizia senza troppi drammi (anche se dice che "erano un ricordo"), ma poi l'affermazione metafisica:

"Vorrei creare degli orologi"

(silenzio mio, poi risatina imbarazzata che vorrebbe suggerire assenso)

"Lei ha dei consigli da darmi? Cosa si vende, di questi tempi?"

Dopo un po' di silenzio, gli dico che bisognerebbe creare qualcosa che ancora non esiste, ad esempio in questi mesi stanno prendendo piede gli orologi fatti in legno, sono una cosa nuova.

"Che ne direbbe di orologi in pelle? Ma proprio tutto in pelle, anche la cassa."

Silenzio imbarazzato.

giovedì 28 marzo 2019

Antipatia a 1000

Ci sono certe persone che sembra si impegnino, a voler risultare antipatiche. O forse non si impegnano per nulla, sono stronze per natura.

Tizio, sui 50 anni, viene ieri con un foglietto per richiedere una pila: SR 41. Mi dice anche che è per un termometro digitale, ma non ne avevo bisogno perchè so che quella pila è al 99% utilizzata all'interno di termometri.
Nessun problema, vado a prenderla, gliela porgo e sottolineo:
"C'è scritto un numero diverso -392- perchè è una marca diversa, non sono numeri standard, ma la pila è esattamente quella."
Dà segno di aver capito, paga, va.

Torna oggi, infuocato dal primo secondo che apre bocca.
"Senta, ieri mi ha dato la pila sbagliata, me la deve cambiare, è più spessa e non entra nel termomemtro."
"Mah, la pila è esattamente la stessa, quindi forse la sta inserendo male."

Mi sbatte sul bancone la pila, e lo scontrino fiscale.
"Mi ha dato la misura sbagliata, è questione di millimetri ma non ci sta."
"Ha qui il termometro?"
"L'ho lasciato in macchina, lo vado a prendere."

Torna con il termometro, lo apro, c'è ancora la sua pila nell'alloggiamento.
"Vede? Si vede ad occhio che la sua è la pila sbagliata."
"Le dico che la pila è uguale a quella che c'è dentro, adesso provo a cambiarla."
"Sì ma non me lo rompa."
"No, non glielo rompo."

Tiro fuori la sua pila, metto la mia. Tempo dell'operazione: un secondo, forse un secondo e mezzo.
Accendo il termometro. Funziona.
"Ecco, sistemato, nulla di grave."
"Ahhh."

Prende in mano il termometro. Lo spegne. Lo riaccende.
Questi termometri digitali quando si accendono, mostrano per un paio di secondi tutti i numeri ed i simboli disponibili, come per azzerarsi, poi si mostrano pronti all'uso.
Fra tutti i simboli disponibili, visibili per 2 secondi, c'è anche quello della batteria scarica. Il segnale ovviamente va via quando il display è pronto alla misurazione.
"Ma mi ha dato una batteria scarica?"
"Non ho capito... come?"
"Viene fuori il segnale di batteria scarica."
"Mmm, non lo vedo, mi pare tutto a posto."
"Guardi, è lì quando si accende."

Spegne, riaccende. Riaccendendo, il display mostra tutti i segnali, compreso quello della pila.
(la foto qui non c'entra nulla, non è il termometro, è solo per capirsi)

"Viene visualizzato insieme a tutto il resto dei segnali disponibili, all'avvio, per controllare che il display sia tutto a posto."
"Mmm."
"Non so che dirle, i display funzionano così, la pila è carica."

Qui, la beffa del destino. Non so per quale stracazzo di puttana di motivo, quando i termometri digitali sono pronti all'uso, mostrano la scritta "LO". Non so nemmeno cosa voglia dire questo LO, io so che vuol dire "infilami sotto l'ascella o nel culo se sei temerario, e provati sta febbre".

"Ma vede che c'è scritto LO? Vuol dire che la batteria è scarica."
"No, se legge le istruzioni è il segnale che il termometro è pronto all'uso."

In questo momento sto veramente per perdere la pazienza, perchè un conto è essere antipatico, un altro è essere un malfidente del cazzo che mi sta facendo storie per una cosa che funziona, e che ha pagato ben 3 euro.

"Lo vuol dire batteria scarica."
"Si scrive Low, con la w doppia. In questo caso, non so cosa voglia dire Lo, ma nel termometro indica che è pronto ad essere infilato... sotto l'ascella."
("Nel culo" mi stava veramente per scappare)

"Ok. Lo proverò a casa."
"Bene, a posto."
"Lo scontrino di ieri?"
"Boh, l'avrà preso lei."
"Non mi sembra."
"Guardi, qui non c'è - l'aveva messo sul bancone ma non l'ho nemmeno guardato."
"Non l'ha messo via?"
"Cosa dovrei farmene di uno scontrino da 3 euro tutto stropicciato?"
"Ah, ce l'ho in tasca."
"Bene, arrivederci."

MA VAFFACULO, VA.
Ma. Vai. A. Fare. In. Culo.

giovedì 21 febbraio 2019

Cinturino Infinito

Ragazzo deve cambiare un cinturino in gomma che si è rotto per l'usura: vuole il ricambio originale, identico a quello che sta sostituendo.
Nessun problema, glielo procuro, una settimana ed è pronto. Viene a ritirarlo, glielo monto, lo prende in mano e lo guarda.

"Ma quindi adesso questo cinturino non si romperà più?"
"Come?"
"Questo cinturino che è il suo originale, ora non si rompe più?"
"Errrr, no, è sempre un cinturino di gomma, prima o poi con l'usura si romperà di nuovo, è uguale a quello che stiamo cambiando."
"Ah, non lo sapevo, altrimenti ne avrei messo uno di un altro tipo."

Ma io, ad uno così, cosa dovrei rispondere? Ma com'è possibile partorire una domanda del genere? Non riesco a immaginare un processo logico che possa portare a quella domanda.

giovedì 14 febbraio 2019

Vecchio Pazzo

Tizio sui 75 anni, ha in mano un orologio a carica solare di una dozzina d'anni fa. Non sta andando.
(Ovviamente il maiuscolo è per indicare che sto cretino STAVA URLANDO)

"Ha provato a metterlo al sole?"
"SENTA, CHIARIAMOCI, IO NON DEVO FARE NIENTE, L'OROLOGIO E' STATO COMPRATO QUI"
"Ehm, sì, le ho solo chiesto se, visto che è un orologio che funziona con la luce, se ha preso la luce o no"
"E' COSTATO 500 EURO, DEVE ANDARE SEMPRE!"
"Guardi, è un modello vecchio che conosco, e le posso assicurare che non è costato 500 euro, ma al di là di quello, le chiedevo solo se sa che è un orologio che funziona con la luce."
"E' SEMPRE ANDATO, SONO COSE CHE DOVETE SAPERE VOI, SE HA LA PILA SCARICA O MENO!"
"Ecco, intendevo dire che non è un orologio a pila, non è che in queste ultime settimane non l'ha indossato?"
"DEVE ANDARE!"
"Senta, ho fatto una domanda semplice, se si calma magari ci pensa su e mi può rispondere con un sì o un no, non è una cosa difficile."
"IO SO SOLO CHE L'OROLOGIO PRIMA ANDAVA"
"Ok, capito, me lo lasci che controllo io."
"No, non lo lascio"
"Ehhh..."
"Perchè lo devo lasciare?"
"Vorrei provare a caricarlo io e vedere se tiene la carica, o se ha qualche altro problema."
"No, provo io a caricarlo da solo, allora, se è così facile."
"Ok, nessun problema, arrivederci"

Figuriamoci se lo caricherà bene. Figuriamoci.

venerdì 1 febbraio 2019

Recessione Tecnica

Si parla proprio in questi giorni di recessione tecnica per l'Italia: il PIL segna valore negativo per due trimestri consecutivi, ovvero sei mesi.
E' ora di parlarvi, visto che qualcuno lo aveva chiesto, del 2018 del mio negozio.

Non ho molto da dire, posso buttare solo un dato numerico: a Dicembre 2018, paragonando con il Dicembre 2017 (io faccio i paragoni mese su mese sull'anno precedente), ho fatto -33%. Non sto a parlare di quanti euro siano, ma sono un botto di soldi, che mi avrebbero fatto comodo in questi primi mesi di 2019.
A Gennaio 2019, rispetto al Gennaio 2018, ho fatto il -10%. Sono molti meno euro rispetto al disastro di Dicembre, ma comunque son soldi che non sono entrati. Sono sicuramente in "recessione tecnica" pure io.

Da sempre, o almeno dal 2010, il mio obiettivo è "non fare meno dello stesso mese dell'anno scorso". Fin verso il 2016 la cosa ha abbastanza retto - qualche facevo di più, spesso andavo più o meno alla pari rispetto al mese di riferimento, ma dal 2017 ho iniziato a perdere mese su mese. A Dicembre 2017 ho recuperato in extremis, pareggiando (o forse facendo qualche centinaio di euro in più) rispetto al Dicembre 2016, ma il Dicembre 2018 è stata una mazzata niente male.

Me la cavo per due motivi: non devo pagare l'affitto, e come scritto a inizio 2016, ho finito di pagare TUTTE le rateizzazioni con l'Agenzia delle Entrate, quindi non avevo più scadenza mensili o trimestrali di migliaia di euro.
La fregatura è che, finite di pagare le rateizzazioni, all'improvviso sono iniziati a entrare meno soldi. Non so se era la buon'anima di mio padre a farmi arrivare i soldi giusti per non affogare nei debiti che lui aveva creato, ma anzichè avere più soldi in tasca finite le rateizzazioni, semplicemente ho iniziato ad avere gli stessi soldi di prima, giusti giusti per pagare le spese del negozio.
Se avessi un dipendente, o se dovessi pagare l'affitto, avrei chiuso tempo fa.

E' per questo che mi girano più del solito le palle, quando perdo una vendita per motivi cretini legati alla stupidità dei clienti, o quando semplicemente mi fanno perdere tempo, o quando qualche idee per svecchiare il negozio non funziona. Io tiro avanti, per ora le perdite sono notevoli, ma sono perdite di incasso, non perdite di soldi.
Mi ero promesso che se per un anno avessi perso soldi (ovvero: non prendo lo stipendio, o devo pure pagare di tasca mia per coprire dei debiti - come succedeva nei primi due anni di gestione del negozio ereditato), avrei pensato alla chiusura. Per ora non ci penso (anche perchè non è che avrei chissà quale carriera alternativa, davanti a me), ma devo stare attento ad ogni mossa che faccio.

Personalmente, continuo a sconsigliare a chiunque di aprire una attività di vendita al dettaglio, a meno che non abbia un'idea incredibile, o scopra una nicchia richiestissima nella sua città. Ho visto una marea di negozi, nelle vie vicine alla mia, aprire con i mitici "soldi del TFR", e prosciugare tutti i fondi in un paio d'anni. Stateci attenti, ragazzi.


mercoledì 23 gennaio 2019

Aggiornamento su una Vecchia Stronza

Ore 19.40, sto uscendo con la macchina dal parcheggio del negozio. Scendo dalla macchina per chiudere il cancello, fa freddissimo ed è buio. Mentre rientro in macchina, sento una voce dell'oltretomba che dice:

"Guarda che ti vedo, che sei uno stronzo"

Mi guardo in giro, più che altro per capire con chi stesse parlando, non pensavo ce l'avesse con me. L'unica persona in giro è una vecchia impellicciata.
La guardo bene e mi ricordo della voce. Rispondo: "Ma se ne vada via, va!" e me ne vado in macchina.

La tizia è stata descritta in un post del Dicembre 2016: è il secondo caso umano del quale potete leggere cliccando qui.
Non l'avevo più vista, sta stronza ultraottantenne, da quell'episodio.
Mi duole che il mio augurio ("Terrò d'occhio gli avvisi mortuari") non abbia fatto effetto, a oltre due anni di distanza (a proposito: vola il tempo! Pensavo fosse una storiaccia molto più recente, quando mi son messo a cercarla).

Comunque, che persona di merda devi essere, per portare rancore per una cosa in cui tu avevi torto, e insultarmi a casaccio se mi vedi per strada. Se fosse stata un giovane di 40 anni mi sarei forse preoccupato, ma visto che è lei, mi preoccuperò solo di continuare a controllare gli avvisi mortuari.

martedì 8 gennaio 2019

Un nuovo pazzo all'orizzonte

29 Dicembre.
Tizio vestito bene, sui 65 anni, onestamente non ricordo di averlo mai visto prima, mi saluta tutto amichevole. E' venuto per dirmi che il 22 Dicembre, sette giorni fa, aveva trovato fuori dal mio negozio un paio di guanti e li aveva appoggiati al davanzale proprio accanto alla mia porta d'ingresso. Mi chiede se li avevo ritirati io, se era passato qualcuno a chiederli. Gli dico che sì, li avevo messi in negozio e sono ancora lì. Mi chiede se glieli posso dare, visto che passati 7 giorni se una cosa smarrita non è reclamata, diventa di chi la trova.
Io già lo bollo come mezzo matto, ma dei guanti non mi frega niente, se li prenda pure (valore commerciale circa 5 euro al mercato). Se si levasse dalle palle subito, sarebbe già degno di finire su questo blog come "curiosità", ma siamo in realtà solo all'inizio.

Inizia a dirmi che ho proprio un bel negozio, lui abita in un'altra città e non aveva mai visto questo negozio, era in zona per Natale e aveva trovato i guanti e visto la vetrina, ho delle cose interessanti. Mi chiede subito un paio di modelli in vetrina, mostrandosi anche abbastanza competente sulle loro funzioni - onestamente, pensavo uno dei due lo comprasse, ma "non ho dietro abbastanza soldi, tornerò".
Ok.

Poi inizia a guardare TUTTE le decorazioni del negozio, sia quelle natalizie che quelle normali, chiedendomi cosa sono e se sono in vendita. Pezzo-per-pezzo.
Luce con su scritto "Buon Natale"? Non è in vendita.
Movimento di orologio disassemblato e sotto resina? Non è in vendita. ("L'ha fatto lei?" No, l'ho comprato. "Non ha le competenze per farlo?" No, onestamente no.)
Mini-casco motociclistico usato come espositore nella vetrina di una marca sportiva? Non è in vendita.
Alberello di Natale in feltro? Non è in vendita.
Mini-presepio regalatomi da una associazione? Non è in vendita. ("Proviene dall'Africa?" Non ne ho idea. "Io sono stato volontario in Africa, mi pare il loro stile". Ah.)
Cartello pubblicitario della Citizen? Non è in vendita e penso proprio che tu mi stia prendendo per il culo. Ma che cazzo chiede, uno, se è in vendita un cartello con su un orologio?

Si passa poi agli orologi: di ogni marca mi chiede di vederne un paio - io tiro fuori il paio indicato, dopo che li guarda li rimetto via immediatamente, perchè comunque di un tipo così mi fido poco e non vorrei mi rubasse qualcosa. E' un atteggiamento sgarbato, metter via subito mentre ancora si sa valutando l'acquisto, ma volevo mandare proprio un messaggio negativo, per far capire che non era più molto il benvenuto.
Sta cosa va avanti per TUTTE le marche, almeno mezz'ora. Mi chiede che sconto faccio ("Posso fare un minimo arrotondamento, ma non è che ci siano sconti particolari"; "Da altre parti spesso mi fanno il 20-25% in meno" - SEE, BUONANOTTE proprio...).
Ad un certo punto si innamora di un orologio di plastica da 35 euro, tira fuori i soldi e se lo compra. Garanzia, scontrino, a posto.
Mi chiede un biglietto da visita. Poi me ne chiede un altro, perchè così uno lo tiene nel portafogli, l'altro in macchina in caso di emergenza.
(IN-CASO-DI-EMERGENZA?!?!?)

Penso che il supplizio sia finito, siamo già intorno ai 60 minuti di permanenza in negozio.
Ah, altro dettaglio: ovviamente mentre seguivo lui, in un'ora saranno venute una decina di persone, che servivo mentre lui andava in secondo piano. Quando uscivano, lui le salutava e augurava buon anno a tutti.

Dicevo: penso che, con il fondamentale acquisto di 35 euro, la cosa sia chiusa.
Invece no, dice che vorrebbe cambiare il cinturino dell'orologio che ha al polso. Tiro fuori il raccoglitore, con circa 100 modelli per la sua misura. Li guarda uno per uno. Ne tira fuori una manciata, li prova accanto al suo orologio, per ognuno fa commenti su come gli starebbero con questo o quel completo.
Alla fine ne sceglie uno (21 euro), lo monto.
Continua a far parole su parole su parole, esce all'orario di chiusura, 12.30 in punto. Totale permanenza nel negozio: un'ora e quarantacinque.

Io in casi come questi mi chiedo se non può essere un lettore di questo blog, che sia venuto per prendermi segretamente per il culo. Dopo tutti questi anni, ancora non mi abituo al pensiero che ci sia in giro gente di questo tipo, per la quale è normale stare in un negozio quasi due ore e pensare di essere "un buon cliente" perchè hai speso 55 euro per due oggetti.
Quindi, se tu leggi questo blog e sei questo tizio, ciao. E vattene affanculo, grazie.