venerdì 27 giugno 2008

Chiuso per Gods of Metal e satanismi vari

Cari Clienti,

oggi pomeriggio e tutto il giorno di domani, il negozio resterà chiuso causa GODS OF METAL.


Festival imperdibile quest'anno, mi capirete se non potrò cambiarvi le pile, ma il metal ha sempre la precedenza sulle pile.


Quindi fra un'ora chiudo il negozio e vado a Bologna - ci vado in treno e mi muoverò coi mezzi, con la speranza di incontrare il controllore KingFreak (e mostrargli il mio documento di viaggio timbrato!) - e poi per tre giorni del metallo fuso si riverserà nelle mie orecchie. Mi hanno detto che sul blog Musica Metal ci saranno aggiornamenti dal vivo dal festival, se volete vedere che diavolo sto combinando con Slayer, Iron Maiden, etc.


Ne approfitto allora anche per mostrare uno scontrino fiscale MOLTO METAL che mi era uscito un paio di settimane fa. Non è uno scontrino fiscale, per l'esattezza, ma un azzeramento quotidiano, la somma degli scontrini battuti in un giorno. Eccovelo:





Insomma è stato un giorno di incassi buoni (più che buoni!), ho battuto 28 scontrini per un totale di... 666 euro!

SEISEISEI!

SIX! SIX! SIX! The Number Of The Beast!


E' stato sicuramente opera di Satana, insomma, se ho incassato così tanto... (e per i qualunquisti, occhio a dire "Oh ma allora questo è ricco, ha guadagnato 666 euro!" - questo è l'incasso, mica il profitto...).


Beh, buon weekend a tutti!

martedì 24 giugno 2008

Lunedì + FBI

Come è scritto qui accanto nelle "regole", il Lunedì il negozio rimane chiuso. Son quasi dieci anni che c'è il negozio, la gente dovrebbe saperlo...

Ieri per mia sfortuna dovevano passare due rappresentanti di una ditta di orologi, per controllare delle cose tipo l'esposizione della merce, importanza data al prodotto, e statistiche inutili simili, ho dovuto aprire il negozio nel pomeriggio. Fortunatamente l'incontro era "su appuntamento", quindi ho aperto alle 17.00, sperando per le 17.45 di aver finito.

Quindi: arrivo alle 16.55, parcheggio davanti al negozio, apro il portone per parcheggiare, e subito un passante mi si avvicina e:


"Apre?"

"NO, è il giorno di chiusura"


tanto lo so cosa voleva, non avevo voglia di tirar su e prendere una pila da cambiare. E poi ti pare che un negozio apre alle 5 del pomeriggio, normalmente??? Ma vattene va.


Apro dieci minuti dopo (così se il passante malfidente stava a vedere se aprivo, aveva il tempo di vedere che in effetti non aprivo). Dopo poco entra il primo "cliente abusivo". Pila da lasciare, per mercoledì, ok. Poi una pila + impermeabilità da cambiare. Lascia, ok. Io mi son già rotto le palle di servire clienti per le pile il lunedì, finchè non arriva una che mi fa storie perchè deve lasciare la pila fino a mercoledì, l'altra volta gliel'ho fatta per il giorno dopo, e io a spiegare che il tecnico il lunedì non viene perchè di solito siamo chiusi, e bla bla bla e bla bla bla. Nel contempo mi chiamano i rappresentanti dicendo che sono in ritardo di mezz'oretta, allora decido che ne ho avuto abbastanza, tiro giù di nuovo temporaneamente la saracinesca ed esco a prendere un gelato. Appena esco dal portone, due vecchie mi assalgono:


"Ma come mai è chiuso?"

"Perchè oggi è il giorno di chiusura settimanale"

"Perchè lei è in giro allora?"

"Perchè parcheggio la moto in cortile e poi vado in giro a godermi il mio giorno di libertà, se è consentito."

"Peccato, già che passavamo volevamo lasciare delle pile da cambiare. Gliele possiamo dare lo stesso così in mano?"

"Mi spiace signora deve ripassare domani"


E che due palle, ora non posso nemmeno entrare e uscire dal portone... figurati se mi metto a prendere le pile "al volo" senza ricevuta, fuori orario di negozio e nel mio giorno libero. Vecchie: fottetevi.


Vabbè alla fine sono venuti i rappresentanti, han preso appunti, fatto domande, se ne sono andati, e immediatamente ho richiuso il negozio e son scappato a casa.


AGGIORNAMENTO FBI di stamattina.

Primo cliente della settimana, ecco FBI in completo kaki, pantaloni e giacca di lino, fa la sua solita scenetta di farsi vedere gli orologi, poi mi dice che l'aumento di stipendio che aspettava per giugno è slittato a luglio, settimana prossima avrà in mano i soldi e passerà sicuramente a prendere gli orologi, anzi non settimana prossima perchè sarà impegnato in un evento sportivo automobilistico, ci vedremo due settimane per l'acquisto allora.

Sìsì ok come no, ti aspetto caro FBI, ma la prossima volta impegnati di più a sparar una nuova cazzata, i lettori di questo blog vogliono qualcosa di originale, non "un aumento di stipendio e una corsa di auto"...

sabato 21 giugno 2008

Fai-Da-Te Suunto

Partiamo dal presupposto che io sono a favore, anzi incoraggio, il fai-da-te per il cambio pila, perchè in 8 casi su 10 porta a risultati esilaranti, tipo rotture di vetri, casse, anse, circuiti interni dell'orologio, quindi per me sono risate e soldi incassati per la riparazione, e a volte anche la soddisfazione di metter lì un sorriso del tipo "te l'avevo detto, se me l'avessi lasciato per il giorno dopo, sarebbe costato 5 euro e via, ma per te era tutto facile, e adesso guardati qui cosa hai fatto!". Se il fai da te va a buon fine, per me sono 5 euro di guadagno in meno, ma un cliente in meno che mi fa menate per la pila subito, il conteggio è in pari, fidatevi.


Ci sono anche ditte che incitano al fai da te, ad esempio l'ottima Suunto finlandese, fra le caratteristiche di ogni orologio, indica (lo prendo dal sito ufficiale)


- Batteria sostituibile dall'utente


E in effetti, sul retro il vano-batteria ha una chiusura come uno Swatch, si svita facilmente. Però è tutto di plastica, quindi devi stare accorto nell'inserire la monetina per far leva e girare. Poi bisogna avere a portata di mano la pila giusta, che è un po' particolare, e insomma molto spesso comunque l'utente viene a farmela cambiare qui, anzichè arrischiarsi lui, e io ai Suunto, come agli Swatch, la pila la cambio subito. Ma se lui è convinto di riuscirci da solo, benvenga! Ecco come si presenta una chiusura nuova della Suunto.





Ok, ecco il genio di turno che oggi viene con un orologio (neanche comprato da me, tra l'altro) in queste condizioni:





SPANATO è dir poco. Non c'è spazio per far leva per aprire il vano batteria, il genio ha insistito nel voler forzare e ha rovinato tutto. Glielo faccio notare, che è uno dei Suunto messi peggio che io abbia mai visto, che farò il possibile per aprirlo ma non garantisco nulla, che avrebbe dovuto fermarsi prima, quando vedeva che la cassa non gli si apriva. Insomma gli tendo una mano, gli dico che la situazione è grave ma io la posso recuperare. E lui anzichè ringraziare che fa? Si incazza perchè il lavoro non glielo faccio subito.


Gli spiego che innanzi tutto proverò ad aprire la cassa sfruttando il poco di plastica che ha lasciato intatta, ma vengo interrotto dal genio che mi fa notare che "probabilmente basta fare due buchini con un trapanino e poi far leva con quelli". Lo guardo con una faccia del tipo "cazzo dici?", ma dalla mia bocca esce solo la frase "E le sembra una cosa semplice?", secondo lui sì, è solo che lui non ha "il trapanino" sennò l'avrebbe fatto lui.


Gli dico che probabilmente alla fine andrà così, farò i buchi, ma è un processo di precisione e lungo, non lo posso fare col negozio aperto e la gente che entra. Lui si inquieta, tra l'altro tira anche fuori dalla tasca l'asso nella manica, un copribatteria di ricambio che si è fatto mandare dalla Suunto, e dice che lui il pezzo di ricambio ce l'ha già, io devo solo aprire l'orologio. Questo implica anche, sicuramente, che lui non vorrebbe pagare niente, visto che il pezzo di ricambio ce l'ha. E' come andare dal meccanico con una marmitta nuova nel baule e dirgli "Uè ciccio, smontami la marmitta, io quella nuova ce l'ho già, tanto ci metti niente, ti offro un caffè casomai".


Io dopo quattro minuti di ste menate inizio a trattarlo male sul serio, lui si incaponisce, alla fine cede e mi lascia l'orologio, perchè tanto non aveva scelta. Se avesse evitato di fare tutte ste parole e avesse ceduto subito, saremmo stati tutti più felici. Ma ammettere i propri errori con serenità + una cosa dura, per i cretini.


E tanto il lavoro me lo paga 5 euro: 0,01 euro per il lavoro, 4,99 euro per il supplemento rottura di palle. E sto pure facendo sconti.


LA MORALE DI QUESTA STORIA E': quando hai fatto una cazzata e sei con l'acqua alla gola, cerca di non fare lo stronzo, perchè il negoziante è il tuo ultimo amico, e non è saggio farlo incazzare.

giovedì 19 giugno 2008

Il vizietto

Una signora si fa vedere gli orologi di marca X. La marca X è un'ottima e famosa marca, e in questo momento è scontata al 50% (costano la metà del prezzo di cartellino!), perchè non teniamo più quella marca e la ditta ci ha detto di fare una svendita per liberarci delle rimanenze.

L'orologio costava 200, diviso due fa 100 euro. E' un bel modello, costa la metà, a lei piace, sulla vetrina c'è scritto enorme "SCONTO 50%", gliel'ho sottolineato almeno due volte "E' scontato, costa la metà, è una bella offerta effettivamente".


Lei è quasi convinta nel prenderlo, ma dalla sua bocca escono le fatidiche parole

"Ma un po' di arrotondamento me lo può fare?"


Risposta gelida

"Sinceramente no, l'orologio è già scontato del 50%"


Lei si è offesa e alla fine l'orologio non l'ha comprato.


Lascio a voi i commenti... prima o poi a qualcuno faccio passare a schiaffi il vizietto di mercanteggiare e continuare a tenere in punta di lingua la parola "Sconticino". In un caso come questo, poi, è semplicemente una assurdità.

martedì 17 giugno 2008

Rain Woman

Vecchia deve cambiare il cinturino del suo orologio. Ha su un cinturino di pelle e vuole metterlo in gomma perchè lo usa per le faccende domestiche e se si bagna, la gomma non ha problemi. Ok.


Tiro fuori il raccoglitore di cinturini in gomma. Le mostro quelli adatti alla larghezza del suo orologio, li tiro fuori, lei fa una faccia schifata. Io faccio finta di niente e continuo a esporre. Mi chiede se ci sono altri modelli, ce ne sono altri, glieli mostro. Alla fine vengo messo a conoscenza del GRANDE PROBLEMA che affligge la signora.


"Ma questi cinturini hanno troppi buchi!"


La guardo allibito perchè è la prima volta che sento una "lamentela" del genere, stare a guardare e contare i buchi in cui si infila la fibbia, che poi sono cinturini di lunghezza standard, non è che cambia niente. Non so bene cosa dire ed esco con una espressione di sufficienza del tipo "Eh, ma son tutti così" (sottotesto: "Ma che razzo dici vecchia?!?!?!"). Le faccio vedere il cinturino di pelle che ha su l'orologio in questo momento, che anche quello "ha tanti buchini". Lei dice che sicuramente quello in gomma ne ha di più e stan proprio male tutti quei buchi nel cinturino.


Allora si fa vedere quelli in pelle, le piacciono, ma sono meno pratici. Però quello in gomma con tutti quei buchi non si può vedere proprio. Ma la pelle non a voleva più voleva la gomma. E poi la gomma costa 8.50 contro i 10 della pelle. E però la gomma ha troppi buchi e non le piacciono.


A' autistica! A' dustin hoffman! A' rain woman! Le smetti di contare sti ca**o di buchi e scegli?!?!!?


Alla fine tra l'altro per curiosità li ho contati: 7 la pelle, 8 la gomma. Chiaro che hanno un aspetto diverso, la gomma che sembra pelle non l'hanno ancora inventata. Quello di gomma ha i buchi che partono un po' più in alto, e conseguentemente finiscono un po' più in alto. Vi metto la foto qui sotto. Ditemi voi se è il caso di crearsi paranoie.


Lei si è presa la gomma, ma è uscita borbottando. Forse sottovoce ripeteva il mantra "4, 8, 15, 16, 23, 42. Che vada sull'isola di Lost.




Per chi ha visto il film Clerks, direi che questa si colloca perfettamente insieme al tizio che controllava la sfericità delle uova.


PS: dò il benvenuto ai nuovi "colleghi di blog", lavoratori vessati da clienti fuori di testa - Pazza Arredatrice, la Business Promoter "a disposizione 24 ore su 24", la cassiera del cinema. Uniamoci e sparliamo! ;)

sabato 14 giugno 2008

Urlare nuoce gravemente

A volte si tratta di usare il cervello: se tu cliente pensi di essere dalla parte del giusto, che bisogno c'è di alzare la voce e buttare lì insinuazioni? Hai un diritto, il negoziante lo deve far rispettare, non c'è bisogno di scaldarsi, le cose si metteranno bene per te.

Se però urli e rompi immotivatamente, passi dalla parte del torto, e il negoziante fa di tutto per sgambettarti. Ricordatelo.


Esempio.

Stamattina arriva un signore con due svegliette digitali, costo 15 euro, comprate una in Settembre 2007, l'altra in Gennaio 2008. Entrambe hanno garanzia di due anni. Quella comprata in Settembre mi era già ripassata fra le mani, aveva probabilmente la pila scarica e gliel'ho cambiata senza nessun costo (e, sì, l'ho cambiata subito perchè le svegliette sono una cosa veloce). Ora mi torna con quella sveglia e anche con l'altra, in effetti presentano i sintomi della batteria scarica (se schiacci la luce, si affievolisce e/o sparisce il quadrante per qualche secondo). Allora ok, ci sarà un problema che fa scaricare le pile più velocemente, nessun problema, le mando al centro assistenza e le cambiano. Te le danno nuove, lo dico al cliente, di solito sono felici di avere una cosa nuova dopo che l'hanno usata per un anno.

Questo no. Inizia a dire che è incredibile che dopo un anno di vita (e sei mesi l'altra) debbano già andare in assistenza, e che adesso perderà tempo ad aspettarle, e come farà a svegliarsi la mattina senza due sveglie, e bla bla e bla bla. La voce si alza sempre più, al punto che sono proprio costretto a dirgli "Guardi che non è il caso di scaldarsi" (cosa che se dicessero a me, mi umilierebbe da morire). Gli ripeto che gliele cambieranno con un modello uguale ma NUOVO, quindi non avrà nemmeno una cosa aggiustata, ma proprio nuova di pacca. E allora lui pur di rompere, insiste che dovrà aspettare. Gli dico che andiamo al laboratorio una volta ogni dieci giorni, che altri negozi ci vanno una al mese se va bene, si tratta solo di avere pazienza. Alla fine se ne va ancora inviperito, come se fosse il mio unico cliente e come se avessi dovuto chiudere il negozio ora, e andare a Milano in laboratorio apposta per lui, e tornare dopo 5-6 minuti con le sveglie nuove.


Ma sapete l'ironia della storia qual è? E' che spesso, quando il cliente è gentile e io ho disponibilità in negozio, io le sveglie le cambio al volo con quelle che ho in negozio, gli dò quelle che ho lì nuove, e quelle in garanzia me le faccio cambiare e poi me le tengo io da rimettere in vendita. Insomma è una cosa istantanea e il cliente è felice. Ma solo se è gentile, e se saprebbe apprezzare e dirmi grazie per questa gentilezza (nessuno mi obbliga a cambiargli al volo le cose, la procedura è, ovviamente, passare dal centro assistenza, aspettare, e poi dare le sveglie che ci dà il centro assistenza).


La morale della storia è che se fai lo stronzo, da stronzo verrai trattato. Anche se hai ragione. Mantenete sempre un tono cordiale ma deciso, nell'esporre i vostri problemi, e vedrete che chi sta dall'altra parte del bancone vi verrà incontro.


(Vedi anche: "mai alzare la voce se sei un abusivo su un pullman, del mio amico KingFreak - la legge è la stessa, se alzi la voce, perdi).

giovedì 12 giugno 2008

96 Anni

Ore 15.30.12 secondi (insomma 12 secondi dopo aver aperto il negozio) entra un vecchio con bastone. Uno vecchio tanto, eh. Indovinate, deve cambiare la pila. E' fortunato, è uno Swatch e glielo posso fare subito. Sistemo, tutto ok, paga, transazione veloce. Mentre prende il resto, mi dice di salutare mio nonno da parte sua, che erano compagni di scuola. Mio nonno ha 96 anni, il signore qui pure, suppongo.


Quindi penso di aver appena servito il cliente più anziano mai entrato in questo negozio. E mi chiedo: ma cosa ho, emetto un ferormone che attira gli anziani? Per carità, il signore di cui ho appena parlato non ha rotto le scatole nè niente, ma io non vedo mai ultranovantenni in giro per negozi, e in generale, vedo pochi vecchi in giro per negozi, centri commerciali, etc. Vengono tutti solo da me? E' una tappa fissa, una sorta di pellegrinaggio per stare in salute? E chi riesce a farmi sclerare chiedendomi con insistenza della pila subito, vince un anno di vita in più?


Vi ricordo, e non sto scherzando, che l'età media dei miei clienti si aggira sui 65 anni. Questo vuol dire che se entra una ventenne (e capiterà 3 volte alla settimana), subito dopo avrò quattro clienti sui 75 anni, per riequlibrare il tutto. Questo mi causa problemi con l'ordine della merce, non posso comprare cose troppo "moderne" perchè poi non le vedono / non gli piacciono.

E in generale, mi piacerebbe vedere ogni tanto una faccia senza rughe! Il mio negozio è moderno, ha aperto da otto anni, tutti mobili nuovi, non è uno di quei posti "antichi" in cui i giovani non vogliono mettere piede per paura di incontrare dei matusa.


Mah. 96 anni. Complimenti a lui, ma se ci penso un po' mi deprimo. O mi perplimo, perlomeno.

mercoledì 11 giugno 2008

Pubblicità occulta

Come sapranno i lettori più fedeli di questo blog, una notte a settimana metto su la divisa e faccio un turno sull'ambulanza. Ora seguitemi in questo piccolo sillogismo (in realtà è fallace, ma vabbè): l'ambulanza la usano più frequentemente i vecchi; molti vecchi vengono nel mio negozio; da qui consegue che: prima o poi porterò sull'ambulanza un mio cliente anziano (anche perchè onestamente, e seriamente, penso ormai di essere entrato in contatto con il 95% della popolazione over-70 della mia città - e dell'altro 5%, quelli chiusi negli ospizi che non possono uscire a farsi cambiare la pila subito, se ne occupa il mio amico Viga).


Ecco, stanotte mi chiamano per una tizia sui settanta che ha una colica renale... appena arrivo in casa vengo assalito dal figlio che in pieno "Rolando-style" (il vecchissimo personaggio di Aldo di aldogiovanniegiacomo) mi dice "Non ci posso credereeeeeee! Ma lei è quello dell'orologeriaaaaaa!". Questo mentre io cercavo di capire cosa avesse la madre e perchè urlasse così tanto. Poi mi avvicino meglio alla madre e lei anzichè spiegarmi perchè aveva dolore, mi dice "Oh ma lei è quello dell'orologeria, vengo sempre da lei!" e allora io, mentre le provo la pressione: "Ah sono contento che è una cliente!" e lei: "Sìsì vengo sempre a cambiare le pile" e io penso "Mmm, che cliente squisita, addirittura viene a cambiare le pile, non ha nemmeno mai comprato un orologio... scommetto che le pile le vuole subito... e io ho la sua vita nelle mie mani! Finalmente uno dei miei desideri è stato esaurito!".


Poi ok, essendo un gran professionista, in realtà l'ho calmata, ho comunicato i suoi parametri, e l'abbiamo portata in ospedale dove hanno diagnosticato, appunto, una colica renale. Mentre eravamo sull'ambulanza la tizia mi fa: "Dottore se mi fa passare questo dolore, poi vengo subito in negozio a comprare un bell'orologio".


Beh che dire: allora ok, speriamo che alla vecchia il male passi in fretta, e che veramente venga a comprarsi un "bell'orologio" come segno di grazia ricevuta.

Mi piace questa sorta di viral marketing, associare la mia faccia a chi fa sentire bene la gente, e convincerli che se comprano un orologio da me e non vengono mai più a cambiarsi le pile subito, staranno meglio per sempre. Nuove frontiere della pubblicità occulta!

sabato 7 giugno 2008

Ubriachezza poco molesta

Ore 16.00 circa: entra in negozio un tizio sulla sessantina, dice che ha bisogno di un orologio, che il suo vecchio si è rotto, vuole stare sotto i cento euro. Nessun problema.

Solo che mentre mi avvicino a lui per mostrargli i modelli che abbiamo, sento che puzza di vino peggio delle cantine della franciacorta, ma proprio un odore intenso come lo si può ottenere solo permanendo in una bella osteria a bere vino per due-tre ore di fila. Mi passa un po' la voglia di servirlo perchè, guardandolo meglio, vedo l'occhio un po' pallato... insomma mi sa che è bello ciucco, anche se fa di tutto per non mostrarlo.

Ma vabbè, ormai sono in ballo, non mi tiro indietro, gli mostro qualche orologio, lui li guarda attentamente e poi ne punta uno da 65 euro, lo prova, gli piace, non fa storie (anche se ogni volta che apre bocca, rischio di ubriacarmi io). Mi chiede se può pagarmi con un assegno.

Ora, gli assegni li accetto a discrezione, per cifre del genere è ok, se è una cifra grossa devo fare prima dei controlli, gli assegni son spesso una rottura e purtroppo sono il mezzo più rischioso da accettare come pagamento, le truffe son dietro l'angolo. Comunque, il tizio tira fuori la carta d'identità, lo controllo, tutto a posto, mi faccia l'assegno. Mentre me lo compila, entra un altro tizio per cambiare la pila - non fa storie, me la lascia, ma io un minuto e mezzo mi ci distraggo... torno dal primo cliente, e lo trovo che sta ancora scrivendo a fatica l'importo in lettere SESSANTACInnnn... temo si stia addormentando con la penna in mano, boh, ma alla fine ce la fa, scusandosi pure se ci ha messo un po', ma ha lasciato gli occhiali a casa e non riusciva a vedere dove era arrivato a scrivere, con le cifre. Uhm, ok.

Dò un'occhiata sommaria, è tutto a posto, timbro la garanzia dell'orologio, gli faccio lo scontrino, e tanti saluti. Alla fine la transazione è andata liscia.




Poi vado a compilare il modulo per versare gli assegni in banca, e noto una piccolissima discrepanza nella compilazione:







Sondaggio fra gentili lettori:

CHE FACCIO, INCASSO LA CIFRA COSI' COME SCRITTA? :)




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Ps: in realtà questo fatto è avvenuto a inizio settimana, ne parlo adesso perchè si è concluso senza problemi, avendo scritto i dati del signore per l'assegno, l'ho rintracciato, l'ho chiamato la mattina dopo e gli ho detto di ripassare per fare un altro assegno. Lui alla fine ha pagato cash, l'assegno l'abbiamo stracciato, ma forse sarebbe meglio non andare in giro ubriachi con un libretto di assegni in tasca, la prossima volta! ;)

giovedì 5 giugno 2008

Habemus FBI

Dopo vari tentativi di "catturarlo", finalmente sono riuscito a registrare la voce di uno dei personaggi preferiti dai lettori di questo blog: FBI (per le sue avventure passate, clicca qui).

Purtroppo da qualche tempo ha un po' perso il suo smalto da cazzaro (genialate come dire che è controllato dall'Fbi, o che detiene il brevetto della modifica del motore a scoppio usata in formula 1, o che è un ricercatore cileno che vive in italia con fondi americani, non le tira fuori più), ma almeno potete sentire un suo classico, "i fondi stanno per arrivare, passo fra pochi giorni a comprare sti 1000 euro di orologi". Son due anni, che i fondi devono arrivare, e lui ogni tanto passa a farsi rivedere gli orologi!

Beh, ecco, cliccate sul tasto play e godetevi la sua voce, e la mia disperazione (gli dò anche corda, in realtà...).


martedì 3 giugno 2008

Mrs Magoo

Al via una nuova settimana di assurdità! :)


Ore 9.15, viene una signora sui 65 anni che deve ritirare un orologio.

Purtroppo però non era una questione di pila scarica, e il costo della riparazione sarebbe superiore all'acquisto di un modello nuovo simile.


La signora quindi decide di comprarsi un orologio nuovo (miracolo! senza lamentarsi!), ma c'è un inghippo: sta tizia è mezza cecata e non può scegliere il nuovo orologio senza vederlo bene. Al che scatta la richiesta:


"Scusi non ci vedo molto e ho lasciato a casa gli occhiali, lei non è che ha qui qualche occhiale, qualche lente che posso mettere davanti agli occhi così almeno vedo un po' i vari modelli di orologi?"


Beh, no, ovviamente non ho nessuna lente da prestarle, visto che vendo orologi e non occhiali. Alla fine la signora è tenace e l'orologio se lo prende lo stesso seguendo i miei consigli, per fortuna. Ma secondo me lei non ha ancora bene idea di che cosa abbia comprato, se le ore sono romane o arabe. Io ne ho consigliato uno con dei numeri scritti enormi, così anche senza occhiali FORSE li vede...