Questa è la versione estesa della storia della terza tizia di cui parlavo nel post precedente.
Entra, ha in mano un orologio con cinturino in pelle, di una marca che non tengo. Vuole assolutamente e categoricamente un cinturino originale di quella marca. Il cinturino è un coccodrillo marrone "gold", per la cronaca.
"Mi spiace, ma se cerca proprio il suo originale, non tengo la marca, deve andare da un rivenditore."
"E' che io cerco proprio il suo originale."
"Sì, appunto, io non avendo questa marca non posso avere i ricambi originali, quindi deve trovare un rivenditore."
"Sìsì, mi interessa l'originale"
(questo è il momento in cui i miei testicoli cadono, ma decido di mantenere il sorriso e andare avanti - credo che in molti avrebbero troncato qui la discussione)
"Guardi, quel cinturino è uno standard, io ce l'ho uguale ma di marca Morellato, un classico di ricambio, al massimo si può scambiare la fibbia e mettere la sua originale, viene praticamente identico al suo con anche la fibbia originale."
"Però non è l'originale."
"No, ovviamente non c'è scritta sulla pelle la marca."
"Me lo faccia vedere."
Lo mostro: è veramente identico.
"Non sembra male, ma preferisco l'originale."
"D'accordo, allora deve proprio cercare in un negozio che venda quella marca."
"Casomai tornerò, se non lo trovo."
"Benissimo."
...
"Senta, già che sono qui, potrebbe cambiarmi 50 euro? Devo pagare il parcheggio."
(decido di essere gentile: davvero non mi costa niente)
"Sì, me li dia."
Prendo, con l'unghia controllo ci sia la zigrinatura e guardo l'ologramma, mentre le dò le spalle e non mi vede - controllo non sia una truffa, insomma. Poi prendo dalla cassa 1 banconota da 20 e 3 da 10.
"Ecco qui."
"Grazie."
Ecco. Prende in mano i soldi, e li conta. Sono quattro banconote, non serve nemmeno contarle: basta il colpo d'occhio, sono 3 da 10 e 1 da 20. Mi innervosisco, ma ho deciso che voglio mandarla via mantenendo la calma. E qui... LI CONTA DI NUOVO.
A VOCE ALTA.
"10, 20, 30, e 20 che fa 50."
Mi ringrazia e tutto, io non le rispondo più, le apro la porta e non la saluto. Ho trovato questo gesto di una maleducazione incredibile. Non si fidava del commerciante truffatore che le dava il cambio sbagliato? Voleva vedere se io le stavo dando banconote false, quando ero io ad essermi assunto il rischio di prendere un 50 euro così, solo per fare un favore.
Tutto questo, unito all'impossibilità di capire il concetto che il cinturino originale non lo potevo avere. Solo un'altra, ennesima grande mente che entra nel mio negozio, uscendone senza avermi lasciato un euro.