venerdì 23 dicembre 2016

Premio Grinch 2016


Ovvero, lo stronzo del Natale.
22 Dicembre, tizio sui 35 anni mi porta un orologio (prezzo approssimativo 50 euro), con il fondello aperto.

"Salve, ieri ho fatto cambiare la pila in un altro posto e oggi mi si è aperto il fondello, forse era chiuso male, me lo può chiudere?"

Ora, non so se l'ho già scritto tempo fa, ma da un paio d'anni ho preso la decisione che anche per queste cazzate, mi faccio lasciare l'orologio e mi faccio pagare (1 o 2 euro, dipende da come mi gira). E' finito il tempo in cui la gente va da altre parti, le altre parti fan casini, e io devo risolvere tutto, subito e gratis. Quindi:

"Sì, non c'è problema, me lo lasci per domani"

Me lo lascia senza problemi, probabilmente capisce che fortuna ha, nel trovare un negozio che gli sistema un problema per l'antivigilia di Natale.

Torna il giorno dopo, oggi.
Il tecnico ha scritto sulla busta:

Fondello chiuso, ma manca il fermo del movimento. 2 euro.

Inoltre, tirando fuori l'orologio dalla busta, mi accorgo che l'orologio non funziona. Quindi dico al cliente che ok, il fondello l'abbiamo chiuso, ma siccome ci aveva portato l'orologio senza il fermo del movimento (un pezzo di plastica che tiene fermo il movimento dentro la cassa - ce l'hanno quasi tutti gli orologi a pila, soprattutto quelli meno costosi), se si tocca la corona il movimento balla nella cassa e inoltre si è fermato l'orologio.

"Ma il fermo dov'è?"
"Deve chiederlo a chi le ha cambiato la pila e non è neanche stato capace di chiudere il fondello"
"Ma voi lo potete procurare?"
"No, deve chiedere ad un centro assistenza"
"Mmm, ok"
"Comunque guardi, non mi paghi niente anche se il tecnico ha segnato 2 euro, perchè poi l'orologio non funziona e mi spiace farle pagare soldi per niente."
"Ok, mmm, grazie."

Ok.
Torna dopo un paio d'ore, 5 minuti prima dell'orario di chiusura, negozio vuoto. Ha in mano l'orologio, a cui hanno di nuovo aperto il fondello ed è pure senza pila.

"Buongiorno, ci ho pensato su e sono andato da chi mi ha cambiato la pila, e mi hanno detto che il pezzo lo avete perso voi."
"Ma neanche per sogno. Magari l'ha perso lei quando le è caduto il fondello, ma di sicuro qui è arrivato senza il fermo."
"L'altro negozio mi ha detto che lo avete perso voi."
"Non so chi sia l'altro negozio, ma se non sono nemmeno stati capaci di chiudere un fondello, io non so se magari l'han perso loro, il fermo."
"Come facciamo?"
"Non so, deve chiedere all'altro negozio di cercare il fermo, se ce l'hanno loro, magari è caduto per terra. Altrimenti deve andare dal concessionario."
"No, me lo ha perso lei."
"No, noi abbiamo chiuso il fondello e fatto notare che mancava, il fermo. Se lo avessimo perso, avremmo magari fatto finta di niente. Ma poi ce ne vuole, per perdersi un pezzo di plastica grande come una moneta da 2 euro... bisogna proprio essere incapaci."
"Mi avete rotto l'orologio!"
"Scusi, ma lei mi ha portato un orologio tutto aperto, ha chiesto di chiudere la cassa, e noi l'abbiamo chiusa. Dovrebbe chiedere all'altro negozio, cosa hanno fatto, oltre a non chiudere bene la cassa. Se si è aperto, è colpa loro, non nostra."
"Ma lo sa che una cosa del genere sarebbe da denuncia?"
"Sì, denuncia dell'altro negozio magari, io non so cosa vuole da me."
"Se non l'hanno mai denunciata è perchè è fortunato."
"Non mi hanno mai denunciato perchè lavoro bene"
"Ma mi ha rotto l'orologio!"
"No, lei mi ha portato l'orologio aperto, l'ha aperto qualcun altro che non sono io ed è stato così incompetente da non saperlo chiudere, quindi cosa ne so io se le hanno anche perso il fermo e rotto l'orologio? Cioè mi dica chiaramente: ma perchè viene a rompere le palle a me?"
"Perchè mi ha rotto l'orologio lei!"
"Senta, se porta una macchina dall'elettrauto, e la macchina ha un finestrino rotto, ma chiede di cambiare una lampadina, poi non si lamenta con l'elettrauto perchè le ridà la macchina senza il finestrino."
"Ma cosa c'entra? Se il finestrino è rotto me lo ripara!"
"Senta, ma mi spiega perchè, se ha fatto cambiare la pila da un'altra parte, poi ha portato A ME il fondello da chiudere? Perchè non è andato da chi le ha causato il problema?"
"Perchè passavo di qui."
"Bella roba, spero non passi più. La prossima volta che uno le fa un lavoro da cane, perdendo un pezzo di orologio e non sapendo chiudere il fondello, vada a lamentarsi con lui, non con me che non c'entro niente."
"Ma l'orologio funzionava!"

"Senta, basta. Se la risolva con chi ha messo le mani sull'orologio all'inizio, non con me. Io.Non.C'entro.Niente. Basta così. Arrivederci"
"Le farò pessima pubblicità."
"Faccia quel che vuole. Ora basta, buona giornata e Buon Natale!"

"zkksskzzzz" (rumore di lui che blatera mentre esce dalla porta che ho aperto, mentre sto già chiudendo la saracinesca che sono passati 2 minuti dall'orario di chiusura)

Sinceramente, il regalo di Natale è stato che questo coglione sia entrato in un momento in cui non c'era nessuno, perchè una discussione così lunga e furiosa non avrei potuto gestirla nel mezzo della folla natalizia.
Pensate come son ridotto, se son contento di aver potuto mandare affanculo un coglione senza testimoni. Mai una gioia... Buon Natale.

sabato 17 dicembre 2016

Il sole che sorge per i miei clienti

Lo sapete tutti, il sole sorge solamente PER VOI. Non esiste nessun altro, fosse per gli altri il sole non sorgerebbe, siete voi il centro dell'universo. Nient'altro conta, tutti sono al vostro servizio, soprattutto in un affollatissimo Sabato 17 Dicembre, penultimo weekend prima di Natale (giorno in cui, sì, ho un aiuto in negozio altrimenti non ce la farei proprio).
Alcuni casi della giornata.

1 - Negozio pieno, veramente pieno. Tanto tanto. Tizio deve ritirare un orologio (della suocera) a cui ha fatto cambiare la pila. Cosa velocissima, perfetto, l'orologio funziona, tutto ok. MA - deve cambiare il cinturino. E' un cinturino di dimensione lunga, mi dice che lo vuole ancora più lungo. Io guardo il cinturino, e vedo che è allacciato al buco più stretto. Gli dico che forse lo vuole più CORTO, perchè quello già lungo lo stringe al massimo, e forse le dà fastidio che rimanga tutto un pezzo in più. No, lui dice che lo vuole ancora più lungo. Chiedo se la suocera ha un polso enorme, perchè ancora più lungo dell'XL è una cosa da lottatori di wrestling.
Va in panico, chiama la moglie. La moglie lo tiene al telefono per tutte le questioni relative al resto dello shopping natalizio, non gli fa mettere giù il telefono, io sono mooolto spazientito. E alla fine conferma che lo vuole più lungo.
Ok, fate come volete. Scemo io a cercare di vendere la cosa giusta, non una cazzata sbagliata.

2 - Tizia, oltre gli 80 anni, che deve ritirare un orologio da parete a cui ha fatto cambiare il movimento. Tizia: cammeo ENORME, roba da migliaia di euro. Quattro bracciali d'oro al polso. Pelliccia nera. Quando mi aveva lasciato l'orologio da parete (stima costo orologio: 35 euro), aveva insistito per lasciare la sua pila, così non cambiavo la pila (del Carrefour) e non gliela facevo pagare.
Lo ritira, ci sono altri due clienti in negozio. Mi chiede di darle prova che abbiamo cambiato il movimento. Le dico che prima l'orologio non funzionava, ora funziona, direi che sia una prova lampante. Mi dice che secondo lei lo abbiamo solo aggiustato e non sostituito, il movimento. Le dico che quei movimenti si sostituiscono e non si riparano. E se anche fosse, anche la riparazione costa.
Non ci crederete, ma la tipa prende l'orologio ed esce. La inseguo, le chiedo (visto che la via è vuota) cosa cazzo crede di fare. Lei dice che chiamerà la polizia, le dico di fare pure ma deve venire dentro nel negozio, o se vuole uscire deve pagare. La trascino dentro... i due clienti dentro sono un po' turbati. Devo dire che se non ci fossero stati loro, sarebbe finita proprio in altro modo.
Dopo 3 minuti che mentre servo gli altri clienti questa rincoglionita CERCA di chiamare la polizia (le dico anche di fare il 113, per il pronto intervento, che usciranno subito, ma lei non ci riesce) decido che ne ho abbastanza e la sbatto fuori. Mentre la caccio fuori, le dico che i 15 euro che mi sta rubando, li spenderà prestissimo in medicine, e se ripassa le dò anche una mano, ad aver bisogno di medicine. E che si vergogni, stronza.
Cristo che soddisfazione dare della stronza ad una vecchia stronza. Terrò d'occhio gli avvisi mortuari.

3 - Ore 18.10, sono veramente ma veramente stanco. Una tizia (60 anni) mi porta l'orologio casio di suo padre. Che già suo padre con un casio... io vieterei agli over-80 di avere casio radiocontrollati, carica solare, altimetro e bussola.
Comunque, ha rotto un pulsante. Devo farle fare un preventivo.
Dice che nell'attesa vuole prendere un orologio di scorta uguale. Le dico che quell'orologio è uno dei più costosi, circa 350 euro. Lei non vuole spendere così tanto, e allora inizia a guardare tutti gli altri - nessuno ha le STESSE caratteristiche.
O è radiocontrollato. O a carica solare. O ha l'altimetro, semplice da 90 euro, senza radiocontrollo nè carica solare. Non capisce il cristo di concetto che se lo vuoi radiocontrollato, carica solare, altimetro, barometro, alla fine costa esattamente come l'altro.
Si incanta su 4 modelli.
"Questo è a carica solare?"
"No, questo è radiocontrollato."
"Ma questo radiocontrollato ha l'altimetro?"
"No, è solo radiocontrollato."
"Con l'altimetro ha solo altimetro?"
"Sì."
"Niente radiocontrollo?"
"Signora, io direi di aspettare il preventivo per sapere cosa viene a costare sistemare l'altro, che è più bello."
"Sì ma intanto prendo un altro"
"Ma a suo padre serve ancora l'altimetro?"
"Non so, magari la carica solare. E' questo quello a carica solare?"
"No, è questo."

*** ***** la tizia non aveva idea di che cazzo stesse parlando, mi faceva un loop di domande, io continuavo a dire di aspettare sto stracazzo di preventivo. Alla fine (12 minuti delle stesse 7 domande), la convinco a levarsi dai coglioni.

Buono spirito natalizio a tutti.


sabato 10 dicembre 2016

Dilatazione del tempo nel decadimento dei cinturini

Tizio, deve cambiare il cinturino. Toglie dal polso un orologio (stima prezzo, circa 350 euro) con cinturino di plastica che fa VO-MI-TA-RE. Incrostato di sporco anche all'esterno, tutto screpolato, rotto in due punti.

"Mi è durato pochissimo però!"
"Quanto?"
"Un paio d'anni"
"Per un cinturino di plastica è una durata media, soprattutto se lo tiene su sempre."
"Sì, lo tengo su sempre perchè così evito di sforzare la chiusura e di romperlo!
Io per la paura di romperlo mentre lo tolgo, lo tengo su sempre - dormo, mangio, faccio la doccia... non lo tolgo mai."


Quindi il concetto di "usura" non lo sfiora neanche... e due anni "sono pochi".

Come sempre, rifletto su quanto sia relativo il concetto di tempo di molte persone, soprattutto se rapportato ai 14 euro di un cinturino da cambiare addirittura ogni due anni. E' così poco tempo, due anni.

giovedì 3 novembre 2016

Testa dura, Testa di...

Viene un tizio (sui 50 anni, aspetto normale) con un orologio a cui manca il fondello. Nel movimento c'è ancora la pila.

"Salve, ho perso la pila, devo cambiarla."
"No, ha perso il fondello, non la pila, ed è un po' un problema se non ha il fondello."
"No, ho solo bisogno della pila."
"Guardi, la pila è all'interno del movimento, non ne ha bisogno. A me pare che qui manchi il fondello, ed è un problema perchè io non ce l'ho di ricambio."
"Io parlo della pila, quella grande che copre tutto."
"Non c'è nessuna pila, la parte che copre tutto è un pezzo d'acciaio e si chiama fondello. Le manca quello. Guardi, la pila c'è, è lì."
"Ma a me serve la pila grande, quella che è tenuta su con un magnete!"

(digressione: un magnete su un movimento di orologio è una PESSIMA IDEA)

"Guardi, non so cosa dirle, io le ripeto che a questo orologio manca un fondello, non la pila."
"Ma l'orologio non funziona, perchè manca la pila."

(a questo punto, vi assicuro, ho dovuto trattenermi dal bestemmiare. ma proprio una bestemmia dura da frustrazione assoluta, eh)

"No. La pila c'è. Se l'orologio non funziona, sarà anche che se lo indossa senza fondello, è bastato che sudasse un po' e magari l'umidità ha rovinato il movimento, oppure ha direttamente perso qualche pezzo del movimento..."
"Ma qui manca solo la pila grande!"
"Senta. Basta. Vada in un altro negozio a cercare questa supposta pila. Io non ce l'ho."
"Ma scusi, io volevo portare soldi, volevo comprare una pila."
"Cerchi da altre parti, senza problemi."

Ancora adesso, scrivendo, la voglia di bestemmiare davanti a tanta ottusità permane.
Ma perchè stracazzo devi pretendere di avere ragione, davanti ad uno che quelle cose le tratta di professione e ti dice che stai sbagliando?
E' uscito ancora pensando di avere ragione e di avere perso la pila, *#@ ##@]%&

***Nota 1*** Ogni orologio ha il suo fondello, non c'è un "fondello di ricambio universale". Sono cose che stanno su a pressione, quindi deve essere del diametro giusto, dello spessore giusto... O vai da un rivenditore di quella marca di orologio (e spesso ti cambiano tutta la cassa, non solo il fondello), o non hai scelta. Perdere il fondello è una delle cose peggiori che può capitare, a chi ha un orologio. Una corona si cambia, un vetro anche, sui cinturini si può lavorare, ma il fondello devi trovarlo uguale. Il fondello tendenzialmente non è un pezzo di ricambio facile da trovare.

***Nota 2*** Non gli ho proposto di cambiare la pila e vedere se almeno l'orologio avrebbe funzionato, perchè in ogni caso un orologio senza fondello ha vita breve - sempre che non fosse GIA' rotto, visto che evidentemente lo portava senza fondello da qualche giorno. Insomma avrei solo perso tempo, e tanto non lo avrei fatto felice perchè anche se l'orologio fosse ripartito, per lui non avrei cambiato comunque "la pila grande che chiude tutto".

martedì 25 ottobre 2016

Datemi una leva, e vi solleverò il mondo

Signora, sui 65 anni.
Orologio con cassa in oro, sugli 800-1000 euro vista la marca.

"L'orologio si è fermato, e volevo vedere se è un orologio a pila. Non sono riuscita ad aprirlo, ma secondo me non è a pila."

Non che non ci abbia provato, ad aprirlo, la signora. Con gran risultati.


Preso atto che con il suo cacciavite non riusciva ad aprire la cassa, dopo averla tutta rigata, ha pensato bene di provare a far leva sulla ghiera decorativa in oro. Sputtanandola per sempre.

E dire che la scritta "Quartz" era scritta piuttosto chiara, sul quadrante. Quindi sì, era a pila.
E dire anche, che se avesse aguzzato la vista, avrebbe visto che c'era un "invito" per aprire la cassa, una piccola sporgenza dove far leva, non sui lati ma mimetizzata vicino al cinturino, ad ore 6.

A me a rivedere le foto, viene un po' da piangere. O da ridere.

mercoledì 28 settembre 2016

Ai confini della Realtà


Sicuramente molti dei miei clienti arrivano da "una regione tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le luminose vette del sapere", ma oggi sento io di essere finito in una zona ai Confini Della Realtà, con questa sveglia digitale (vecchissima) a cui stavo cambiando la pila:


La cosa pazzesca?
Il fatto che anche dopo aver tolto la pila, ha continuato a segnare le 18:62 per qualche minuto, totalmente privo di alimentazione...

martedì 20 settembre 2016

Lunedì chiuso

Lunedì, giorno di chiusura settimanale. Martedì, giorno di morte.

Quarantenne spiritoso che deve cambiare il cinturino:

"Mannaggia, non sapevo che il Lunedì foste chiusi, son venuto dalla stazione (tipo 800 metri a piedi), vi ho trovati chiusi, quante maledizioni vi ho mandato."
"Eh sì, il Lunedì è giorno di chiusura..."
"Massì, dite che non vi piace lavorare, siete chiusi il Lunedì, il pomeriggio aprite alle tre e mezza.."
"Ok, i cinturini sono questi."

Sapete quanto autocontrollo ci vuole a non prendere a calci in culo gente così?
Tipo, tu che sei un gran lavoratore, che cazzo ci facevi in giro Lunedì pomeriggio, e pure il Martedì alle 10 di mattina? Sono tutti gran lavoratori con il sudore degli altri? O solo comici falliti? Semplicemente, non potrebbero farsi i fatti loro, o contare fino a dieci prima di parlare, riflettendo che magari uno il Lunedì:
1 - ha una vita privata
2 - si vuole rilassare
3 - deve fare tutte le commissioni legate al negozio

Comunque, grazie per avermi onorato dei tuoi 14 euro di cinturino. Le maledizioni che mi hai mandato Lunedì "perchè non avevo voglia di lavorare", spero seguano il famoso detto "Quello che vuoi per me, il doppio lo auguro a te". Son generoso e te ne auguro anche il triplo.

mercoledì 14 settembre 2016

Lezione di civiltà

Da quando ho riaperto dopo le ferie estive, qui è un inferno, la media ormai si è spostata sui 60-70 clienti al giorno, con 30-35 pile almeno e punte di 45 il Martedì.
Questo per dire che ho costantemente un bordello colossale in negozio, io lavoro come un mulo e non guardo nemmeno chi ho davanti, figuriamoci se tengo conto di chi è entrato prima di qualcun altro.

L'altro giorno avevo 6 persone in attesa, mentre stavo mostrando i cinturini di ricambio. La cliente sceglie, io monto il cinturino, poi passo al cliente successivo, esce la cliente del cinturino, entra un'altra, e così via: non riesco a svuotare il negozio, e continuamente ci sono 5-6-7 persone che lo affollano (non è un negozio grosso). Io chiedo spesso "a chi tocca", se ci sono tre persone buttate maleducatamente tutte insieme sul bancone, mi affido non tanto alla loro intelligenza, non tanto al loro senso civico, ma ad un minimo di praticità nel ricordarsi a chi tocca.

Ad un certo punto tocca a una tizia che mi dà una ricevuta per ritirare un orologio, mentre la servo vedo un'altra tizia che stizzita torna verso la porta, mi chiede di aprire che torna dopo. Ok, uno in meno a far casino in negozio.

La tizia torna alle 12.28, mentre sto per chiudere. Le apro, il negozio è finalmente vuoto. La tizia, va detto, è una gran bella donna, vestita scollata, visioni rare in questo negozio frequentato al 90% da vecchi. Peccato che, vecchi o giovani, facciano sempre tutti cagare.

"Buongiorno"
"Buongiorno, sono passata a dirle che prima ha fatto passare davanti a me una signora e non si fa così"
"Uh... non so, pensavo toccasse alla signora"
"Senta io non sono qui a farmi prendere in giro, l'ha fatta passare davanti anche se toccava a me!"
"Ma io non so nemmeno chi fosse, c'era un bel po' di gente, se non dice niente lei, io servo chi mi trovo davanti"
"Comunque volevo comprare un orologio, ma siccome lei è un maleducato, mi rivolgerò da un'altra parte"
"Mi spiace, arrivederci"

Ma vaffanculo va. Magari la prossima volta anzichè fare sto casino, fai la persona "civile" e dici "scusi signora, ma tocca a me". Se stai zitta, te ne vai e poi torni a far la paladina dei diritti civili di sto cazzo, sarai sempre una che in un posto solo deve andare.
Perchè comunque so che posso guardarmi con serenità allo specchio, mi spacco veramente il culo con questo lavoro per guadagnarmi ogni singolo euro, e non ho bisogno di nessuno che mi faccia la predica su come ci si comporta davanti ad un branco di incivili.

(tanto la storia dell'orologio secondo me era una cazzata, voleva solo farmi una ripicca da scuola media e cercare di farmi piangere chiedendo scusa...)

giovedì 1 settembre 2016

I freddi numeri del rientro


Mercoledì 31 Agosto, primo giorno di riapertura.

Persone entrate: 72
Orologi lasciati per pila per il giorno dopo: 49
Orologi NON lasciati: 1
Orologi lasciati ma non era la pila e il tecnico ha solo perso tempo: 12
Orologi per pila lasciati prima delle ferie e ritirati: 0
Orologi nel cassetto da prima delle ferie in attesa di ritiro: 38
Possibilità che nei DUE cassetti delle pile da ritirare ci stiano pure le buste di oggi: zero. Dovrò usare una cestina supplementare.
Orologi nuovi venduti: 1
Pile vendute sfuse "tanto me lo faccio io a casa": 2

Visto che poi mi si accusa di essere polemico e lamentoso, lascio qui solo i dati, sottolineando ancora una volta come io sia da solo in negozio, e che fra questi dati ce n'è uno che (assurdamente!) mi ha (quasi) rilassato, mentre uno che un po' il sangue alla testa me lo manda.
A voi scoprire quali sono.

Buon rientro lavorativo a tutti.

martedì 19 luglio 2016

Il feticista

Entra tizio (accompagnato da una tizia, che non aprirà mai parola neanche per salutare), sono intorno ai 40 anni. Ha un orologio di buona marca, costerà sui 350 euro, deve cambiare il cinturino, mi chiede se ho "una buona scelta di cinturini in pelle".

Certo, ne ho almeno 100 per ogni misura, di cinturini. Tiro fuori i DUE raccoglitori per la sua misura, gli dico che vanno tutti bene, può scegliere quello che preferisce come colore e fattura.

Mi chiede ancora se sono di pelle, gli mostro i settori in pelle e cuoio, tralasciando quelli in nylon e gomma.

Inizia ad accarezzarli tutti, uno per uno, fa pelo e contropelo. Poi ne tira fuori uno e lo annusa. Due sniffate. Lo rimette via.
Ne tira fuori altri due, uno lo annusa a fondo ma lo rimette via (male tra l'altro, a testa in giù, ma son cose a cui sono abituato, poi con pazienza finita la vendita rimetto tutto a posto), l'altro lo tiene in mano e se lo rigira mentre cambia il raccoglitore. Ne accarezza ancora qualcuno, poi torna al primo, lo tira fuori, lo accarezza e sceglie quello.

Almeno ha comprato, ecco, altrimenti l'avrei visto come la versione orologistica di un puttan tour.

giovedì 7 luglio 2016

Il tuttologo

Questo me lo segno qui, che promette "bene" nel caso torni: o è un fuori di testa perditempo, o è un compratore seriale (ovviamente io pendo per la prima ipotesi, eh). E' un tizio normale, sui 45 anni, vestito elegante.

"Buonasera, vorrei sapere se fate assistenza su orologi Tissot."
"Sì certo nessun problema, vediamo cosa succede"
"Non ce l'ho qui, è solo per sapere se vi causa problemi fare assistenza Tissot"
"No, nessun problema, me lo porti e vediamo, facciamo un preventivo."
"Molto bene! Poi un'altra cosa, ho un rolex che mi hanno comprato in Cina, ho perso una vite, ce l'avete?"
"No, purtroppo quelle viti sono come quelle dei Rolex originali e io non le ho"
"Nessun problema. Poi questi Citizen che avete, sono quelli a carica solare?"
"Sì, tutti i Citizen ormai sono Eco-Drive, tutti quelli che vede in negozio funzionano con la luce."
"Molto molto bene. E orologi da tasca?"
"Sì, sono lì alle sue spalle, ce n'è di tutti i tipi."
"Ah, molto bene, allora porterò il Tissot."
"Grazie, arrivederci!"

Sulla porta:

"Ah, ma avete anche Casio, sono i migliori per gli orologi digitali, vero? O c'è qualche marca che adesso è meglio per i digitali?"

Mi son sentito come a scuola quando venivo interrogato a raffica con domande casuali.

mercoledì 22 giugno 2016

(Semi)Addio ad alcuni profondimetri antichi


Possessori di profondimetri Citizen antichi, aprite bene le orecchie.
Non-possessori, leggete comunque, che il finale è "da blog" - le prime righe invece potete saltarle...

Comunicazione di servizio: è con estremo rammarico che il centro assistenza Citizen mi ha comunicato che il primissimo modello di Aqualand 1, il profondimetro classicissimo JP2004, è ormai fuori produzione da talmente tanto tempo, che non ci sono più non solo i pezzi di ricambio ma anche le guarnizioni sagomate. Ergo, quando si scaricheranno le pile, non sarà più possibile richiuderlo ermeticamente per utilizzarlo ancora come profondimetro.

OH MIO DIO, E ORA?
E ora, niente: se usavate questo modello per fare immersioni, quando si scaricherà la pila dovrete pensare di cambiare orologio. Il suo successore (identico in tutto, ma con sensore migliore e cassa in titanio) è il JP2000, è sempre in vendita e funziona benissimo e ha tutte le parti di ricambio disponibili.
Se usavate questo orologio solo come orologio perchè vi piace la forma, per voi non cambia niente. L'orologio continuerà a funzionare uguale, perchè la pila ovviamente si può cambiare.

ATTENZIONE, ripeto: da ormai 10 anni viene venduto il modello JP2000, che fisicamente è identico e funziona benissimo e ha tutte le parti di ricambio disponibili. Esternamente è praticamente uguale a quello di prima, ma dentro è diverso, a partire da circuito e guarnizioni.

COME RICONOSCERE SE IL VOSTRO PROFONDIMETRO JP E' "NUOVO" o "VECCHIO"
Si vede immediatamente dal fondello: quelli vecchi erano sagomati, tenuti fermi da sei viti. Quelli nuovi hanno un fondello a vite.
Il problema di cui sto parlando, è relativo solo ai modelli sagomati. Prendete il vostro orologio, giratelo: se ha il fondello tenuto fermo da viti, ci sono cattive notizie pr voi.
Ecco, vi ho anche fatto uno schema.



Perchè vi dico tutto questo, visto che da sempre dico che il blog non parla "di" orologi e orologeria?

Innanzi tutto perchè dai, per una volta in dieci anni cercherò di essere utile alla comunità orologiaia e di appassionati di orologi.
Ma soprattutto, perchè ovviamente questo provocherà pianti, urla, tragedie disumane, e tutta la colpa ricadrà su di me.

Anzi ne ho già avuto una riprova: mi ha chiamato l'ultima persona a cui sono riuscito a far fare la pila e la pressurizzazione, per sapere se era pronto.

"Sì, è pronto!"
"Quanto le devo portare?"
"Sono 40 euro"
"COSA?!?"
"L'avevo avvisata, che era una chiusura speciale per mantenere l'impermeabilità subacquea e che sarebbe costato questa cifra, che è più del solito."
"Ma no!"
"Sì guardi, lo dico a tutti perchè costa di più e avviso prima. Anzi, poi si consideri fortunato perchè lei è l'ultimo cliente a cui ho potuto dare questo servizio, perchè da oggi non ci sono più le guarnizioni per impermeabilizzarlo e non posso più farlo."
"EH? Ma allora a saperlo non l'avrei fatto!"
"Guardi, come l'ha messo a posto ora, dura almeno un paio d'anni, almeno se lo gode ancora anzichè dover cambiare orologio"
"Sì ma fra due anni poi cosa farò?"

FRA DUE ANNI MAGARI MUORI.
Ok?

E' questa la riconoscenza che mi merito, sempre. E questo era quello a cui davo la BUONA notizia. Pensate a cosa succederà quando dovrò dare la brutta notizia che quei modelli non posso più garantirli per sub.
Vi terrò aggiornati, se sopravviverò e non finirò in galera.

Nota Bene: se il vostro orologiaio di quartiere ha ancora in casa le guarnizioni sagomate, bene. Se le trovate importate su Ebay, bene. Se trovate chi vi sa garantire ancora la pressurizzazione per profondità, bene. Se il vostro centro assistenza regionale le ha ancora, bene (ma finiranno, fidatevi). Va TUTTO BENE, l'importante è che non scriviate nei commenti "ma che dici, stai mentendo".
Riporto le parole esatte del centro assistenza Citizen della mia regione, e non è che loro fossero contenti della cosa, mi hanno detto che questo tipo di impermeabilizzazione portava loro circa metà degli incassi per riparazioni, quindi non penso mi stiano mentendo per qualche complotto, credetemi che alla Citizen (almeno al centro assistenza ufficiale) sono meno contenti di me e dei clienti.
Io la responsabilità di mandare qualcuno a fare immersioni con un orologio che potrebbe guastarsi a 50 metri sott'acqua non la prendo. Se trovate chi ancora ve lo aggiusta, molto bene!

Al funerale di questo orologio (ripeto: QUELLO VECCHIO, se li comprate ora sono tutti con il fondello nuovo) dedico a casaccio una canzone che stavo per puro caso ascoltando l'altro giorno, e che per puro caso ho notato (con tragica deformazione professionale) che ad un certo punto un protagonista indossa proprio questo orologio.


Non è un "product placement", perchè dura circa 0.5 secondi e soprattutto il cinturino è modificato e non è quello originale... segno che era proprio l'orologio dell'attore del videoclip. Che, forse, potrebbe lanciarsi in letterali sceneggiate napoletane nello scoprire questa infausta notizia.



(Sì, vi stupirà scoprire che non ho problemi con il dialetto napoletano, anche stretto: ho guardato senza problemi Gomorra senza sottotitoli, e in effetti dopo il finale della seconda stagione, in cui si parla tanto di Secondigliano, mi è tornato in mente questo video)

martedì 14 giugno 2016

L'enorme problema degli orologi a carica solare

Lo dico subito: gli orologi a carica solare (non sto a dire la marca, ma la sapete tutti) sono gli orologi che vendo di più nel mio negozio, e sembra che in generale in Italia siano fra i modelli più venduti.
Però, gli orologi a carica solare hanno un enorme problema: per andare, devono prendere la luce. Nemmeno tutti i giorni, hanno una riserva di carica di circa 4 mesi (tenendomi basso), quindi se anche li mettete via per un mese, li troverete che vanno ancora.
Se li mettete in un cassetto per due anni, si scaricheranno. E la colpa ovviamente sarà tutta mia, per motivi misteriosi.

Quindi, almeno 2-3-4 volte a settimana, mi trovo a fare il discorsetto al cliente che piange e poi mi accusa perchè "l'orologio comprato tre anni fa e che non uso mai, non funziona". Il discorsetto consiste nel convincerli che un orologio a carica solare, ha bisogno di luce per andare.
Spesso mi guardano come se li stessi prendendo in giro, spesso ho idea che non capiscano di cosa sto parlando, raramente afferrano il concetto così difficile.

Ma oggi, il capolavoro. Il genio, che mi ha illustrato l'ulteriore problema degli orologi a carica solare. Ecco il dialogo.

"Signora, se dice che questo orologio lo indossa raramente, non c'è problema: basta che un paio di volte al mese lo tira fuori dal cassetto e lo mette dietro la finestra, prende un po' di luce del sole e si carica per un altro mese."
"Eh, ma se lo lascio fuori si riempie di polvere."

Ecco, il problema degli orologi a carica solare. Si "riempiono" di polvere.

(di indossarli neanche se ne parla, ovviamente!)

giovedì 9 giugno 2016

Odio i Mercoledì

Mercoledì, giorno di mercato vicino al mio negozio. L'intera cittadina, e 100 limitrofe, si riversano in zona. Si riversano poi nel mio negozio, al 90% per cambiare le pile, ed un 10% per spendere dei soldi.
Questo è uno scatto del bancone del negozio (nella parte dove tengo la cassa, ma comunque vicino al pubblico) alle 11.20 di ieri mattina (Mercoledì 8 Giugno), a due ore dall'apertura. 25 scontrini battuti, almeno 40 persone servite in due ore, nemmeno il tempo di portare nel retro gli orologi presi per cambiare le pile (sono già 19, per la cronaca), e nemmeno per buttare via la plastica di una confezione. O, ad un certo punto, di mettere via i soldi.



Non chiedetemi perchè non scrivo... in realtà odio i Mercoledì, ma anche ogni giorno in cui tiro su la saracinesca del negozio e ho a che fare con le persone. Senza eccezioni.

giovedì 14 aprile 2016

Pausa pranzo - buon appetito!

Son le 12.22 di Giovedì, vi pubblico un qualcosina per favorirvi l'appetito, perchè anche se scrivo poco ultimamente, io vi voglio bene.


Non penso ci sia altro da aggiungere, se non BUON APPETITO.
Dopotutto, il cliente non ha detto niente: una scusa, una parola di imbarazzo quando sono andato a riportargli l'orologio indossando ancora i guanti...

giovedì 24 marzo 2016

Leggere attentamente le avvertenze - 2


Fra la Top 3 delle cose che odio, è l'analfabetismo funzionale legato all'arroganza. Se la vita non ti ha dato opportunità di studiare non è un problema, se l'ultimo libro che hai letto è stato il primo di Fabio Volo 10 anni fa son problemi tuoi, se hai problemi a comprendere semplici testi scritti forse è un problema quando scegli chi vai a votare... ma in ogni caso, la cosa fondamentale (come sempre) è non rompere le palle A ME. A me proprio no, grazie.

Eppure, c'è una correlazione diretta fra analfabetismo di ritorno e arroganza. E' anche il motivo per cui odio Facebook e l'internet intero, più o meno ;)

Caso in questione:

Sto facendo vedere dei cinturini ad una signora, sta scegliendo il colore quando entra un'altra signora. Entra, saluta e subito si avvicina per parlarmi (quando è evidente che sto servendo un'altra persona). Insomma passa davanti alla tizia che stava scegliendo...

"Buongiorno senta, io ho preso questo orologio a carica solare tre anni fa, ma spesso non funziona, è difettoso, la lancetta dei secondi va a scatti e poi si ferma, poi riparte"

"Guardi, è proprio una caratteristica di questi orologi, un buon modo per segnalare che c'è poca carica solare rimasta: la lancetta scatta ogni tre secondi, per dire che va messo sotto la luce"

"Ma mi sembra una cosa impossibile che funzioni in questo modo, secondo me è difettoso"

"Che devo dirle, è fatto così, c'è anche scritto nelle istruzioni, non è un difetto"

"Assolutamente NO! Guardi, ho letto tutte le istruzioni per capire se questo difetto è una cosa che può succedere, ma non c'è scritto niente"

"Cosa le devo dire, saprò bene come son fatti questi orologi, e poi di sicuro nelle istruzioni c'è scritto"

"Le assicuro di no, le ho lette della prima all'ultima pagina e non si parla di questo difetto delle lancette, si vede che è rotto"

"Va bene, comunque: se mi lascia l'orologio un paio di giorni li controllo e le dico"

Alla fine lo ha lasciato, io l'ho messo sotto il sole per due giorni e filava tutto liscio. Quando è venuta a prenderlo, mentre le dicevo che appunto c'era solo bisogno di mettere l'orologio sotto al sole per dargli carica, le ho aperto il libretto delle istruzioni.


E niente, non è nemmeno incapacità di leggere, ma anche incapacità di guardare le figure, siamo scesi anche un gradino più in basso. L'importante è rimanere belli arroganti, però!

giovedì 11 febbraio 2016

Leggere attentamente le avvertenze - 1

A volte (ok, sempre) mi lamento del fatto che se la gente leggesse le istruzioni degli orologi (mediamente) complicati, molte persone eviterebbero di venire in negozio con piagnistei o lamentele "perchè l'orologio non funziona". Ovviamente poi, c'è gente che esagera dall'altra parte.

La Varta è una ditta che produce batterie, ma anche cose elettroniche come torce e sveglie e cose simili. Fine della premessa.

Giorno 1.
Viene una signora, sulla sessantina d'anni. Mi dice che ha bisogno di una pila 2025 della Varta. Io le dico che non tengo quella marca di pile, ma ho le Energizer, che sono anche meglio. Lei dice che ha assolutamente bisogno delle Varta, ringrazia e se ne va.
Quell'assolutamente mi incuriosisce, ma non c'è abbastanza materiale per un post sul blog, e dimentico la questione...

Giorno 2.
Torna la tizia e mi chiede se non posso procurargliela, la pila della Varta. Le dico di no, io posso avere solo Energizer, ribadisco anche che sono migliori come qualità. Lei dice che però ha proprio bisogno della Varta, perchè deve metterla in una sveglia della Varta e nelle istruzioni ha letto che serve una pila 2025 della Varta, altrimenti si rischiano cortocircuiti e incendi.
Mmm, ok, che le devo dire, la Varta non ce l'ho comunque.

Giorno 3.
Torna la tizia con il libretto di istruzioni, perchè mi ero dimostrato scettico. Mi fa leggere il passaggio incriminato e veramente c'è scritto che si consiglia di usare pile Varta 2025 per evitare cortocircuiti e incendi.
Io spiego che probabilmente si riferiscono all'usare il voltaggio giusto ed il modello giusto di pila (2025), ma che la marca è ininfluente. Mentalmente, apprezzo il guerrilla marketing della Varta, che obbliga la gente a usare solo le sue pile, con minacce subliminali.
Eppure niente, la tizia ha paura di rimanere arsa viva e non compra la mia pila.

Io ne ho piene le palle, nel frattempo. Tre visite per due euro mettono alla prova la mia pazienza.

Giorno 4.
La tizia torna, ribadisce per l'ennesima volta che sta cercando ovunque ma nessuno tiene le pile Varta. E allora proverà a prendere una delle mie pile.
Sembra che le tremino le mani quando mi dà le monete per pagare la pila, va via timorosa.

E insomma, ora rimarrò nell'angoscia di leggere nella cronaca locale di un misterioso incendio scaturito da una radiosveglia.
In ogni caso, immagino che la prima notte della signora con la nuova batteria sia stata completamente insonne... questo mi solleva un po' il morale.

giovedì 28 gennaio 2016

MacGyver Spaccatutto



(non è che il mio post precedente fosse "finale"... è solo che ho avuto moltissimo da fare, ma ho una serie di storie pazzesche da raccontare, devo solo trovare il tempo di scriverle, in attesa che la tecnologia consenta di collegare la tastiera al cervello e scrivere automaticamente quello che penso alla velocità della luce)

Era da un po' che non documentavo delle cose degne di MacGyver. Certo, ne vedo spesso di casse rigate o cazzatone clamorose commesse da chi "ma tanto è facile lo faccio io", ma questo forse è uno dei casi peggiori... è quasi un peccato sia accaduto su un orologio da pochi soldi, avrei goduto di più fosse successo a qualcosa di costosissimo.

Andiamo al caso.

Entra una signora, mi dice che il figlio voleva cambiarle la pila e le ha rotto il vetro, vorrebbe sostituirlo.
Ora, io la signora la conosco e conosco il figlio, che fa l'idraulico. Vorrei sapere quale dei suoi attrezzi ha usato sull'orologio, visto che non ha "solo" rotto il vetro.




Dico alla signora che non solo ha rotto il vetro, ma ha anche staccato un pezzo di quadrante (dalla foto non si vede molto, ma mancava un pezzetto, nella foto si vede solo che il quadrante è staccato rispetto alla cassa), mentre taccio su quanto cavolo ha rigato la cassa (la foto è im-pie-to-sa). Insomma le dico che l'orologio costa 30 euro circa, fra cambiare il vetro e sistemare (se si può) il quadrante spenderebbe la stessa cifra, non vale la pena.

E quindi, la chicca:
"Ma l'orologio è in garanzia, ha meno di due anni!"

Hai voglia a farle capire che la garanzia non copre manomissioni di questo calibro... alla fine mi ha lasciato l'orologio da buttare, molto sconfortata.

martedì 12 gennaio 2016

2016, finalmente (AKA Orologiaio Origins AKA Finalmente Libero)

Esattamente dieci anni fa, esattamente questo giorno, ereditai questo negozio (attività e muri), a causa dell'improvvisa morte di mio padre.
La sua scomparsa non fu immediata, ma nei pochissimi giorni di malattia non mi disse MAI una parola relativa al negozio. Cosa avrebbe voluto che io ne facessi, cosa avrei dovuto fare se avessi preso il suo posto, quanti soldi doveva alle banche. Io all'epoca avevo tutt'altro lavoro, avevo fatto tutt'altri studi e non mi interessava minimamente lavorare in negozio, se non i 20 giorni all'anno in cui a Dicembre aiutavo con le vendite. Ma anche lì, io ero presente principalmente per prendere e ridare pile e riparazioni, in attesa che mio padre finisse una vendita e arrivasse dal cliente. Non mi interessava altro, e non imparavo un granchè - anzi in Dicembre spesso andavo a letto più tardi del solito perchè potevo permettermi di stare in negozio con metà cervello acceso, per quel che dovevo fare.

In ogni caso, nel Gennaio 2006 sono stato obbligato a questa "scelta" di lavorare in negozio "per un po'", perchè ho scoperto quasi subito che negli otto anni di attività con questo negozio, mio padre aveva accumulato oltre 80,000 euro di debiti con lo Stato e le banche. Mi spiace se qualche mio parente mai leggerà questo blog, ma questi sono i dati di fatto: mio padre di questi affari non se ne intendeva (prima si occupava, con enorme successo, di altro), ma non aveva mai detto niente che facesse intuire un problema. Soldi ne faceva abbastanza, ma ne spendeva altrettanti e poi anche di più. Era il sogno dei teorici delle finanze, però: "in caso di crisi, investi ancora più soldi! Vedrai che funziona far girare i soldi!"

80,000 euro non li avevo, da dare alle banche e allo Stato, e rischiavo che mi portassero via tutto. Dovevo lavorare in negozio per dimostrare che l'attività proseguiva, dare fiducia alle banche (che in tre mesi hanno preteso 25,000 euro, per iniziare) e poter ottenere le dilazioni delle tasse arretrate.
Con l'aiuto solo del commercialista e di mia mamma (ex commerciante), ho almeno capito che cazzo dovevo fare, nella quotidianità di un negozio. Davvero, non ne avevo idea e non so ancora adesso come ho fatto a partire e poi ingranare.

I primi due anni ho lavorato gratis, potevo permettermelo in quanto vivevo con mia madre e avevo messo via abbastanza soldi con i lavori precedenti, compreso quello che svolgevo fino al Dicembre 2005 e che ho trasformato in part-time free-lance. In quei due anni ho capito come giravano le cose, ho capito come e dove tagliare i costi, ho abbandonato alcune marche e ho cambiato un po' di cose.
Dal 2009 in poi, circa, ho messo mano alle cartelle esattoriali, ho fatto i conti. Avevo visto che nel 2016, con le dilazioni giuste, avrei finito di pagare il debito con lo Stato. Sembravano infiniti, sette anni, eppure eccomi qui.
Nel 2009, fatti bene tutti i conti (perchè quella è una cosa che so fare molto bene), mi ero detto: "Sarò legato a questo posto fino al 2016, poi avrò finito di pagare tutti i debiti con tutti e potrò decidere se vendere tutto o cosa farmene di questo lavoro".

Ebbene, il 2016 è arrivato. Con mia enorme soddisfazione, l'ho messa nel culo a tutti quelli che avevo contro. Perdonatemi l'espressione, ma è esattamente come mi sento, e come mi sono sentito in questi anni: solo contro tutti.
Contro le banche, in particolare il figlio di puttana che si era "scordato" che per sottoscrivere un mutuo con la loro banca (Cariplo, per la cronaca) era obbligatorio sottoscrivere una polizza sulla vita - quindi automaticamente con la morte di mio padre, l'assicurazione che lui aveva pagato avrebbe dovuto coprire i 25,000 euro del mutuo, ma siccome io non avevo idea di questa cosa e siccome non sapevo dove mio padre tenesse i documenti, ho dovuto pagare tutti i 25,000 euro in tre mesi, subendo anche le sue pressioni telefoniche. La banca, quando qualche mese dopo ho scoperto di questa "svista" e l'ho denunciata, ha fatto spallucce. Il figlio di puttana è morto due anni fa, per la cronaca. La filiale della sua banca ha chiuso. Cristo quanto ci godo, quando ci penso. Piccola vendetta, ma è un inizio.
Contro lo Stato, che non vorrei fare populismo ma veramente si succhia il sangue, dai negozianti. Chi non la vive questa cosa non la può comprendere, tanto "tutti i negozianti sono ladri".
Contro i clienti, che mi hanno stressato dal giorno uno - ma questo già lo sapete ;)
Contro alcuni commessi viaggiatori, che all'inizio hanno approfittato della mia scarsa preparazione e hanno contribuito a farmi spendere ancora più soldi.
Contro alcuni lettori di un blog chiamato "Clerks", aperto solamente per sfogarmi della immondizia umana con cui ho quotidianamente a che fare. Un ringraziamento invece a chi ha compreso lo spirito del blog (tendenzialmente chi ha capito è un commesso o unmisantropo, a volte un collega dalla mentalità aperta).
E via così. Al di là del commercialista e di mia mamma, non ho avuto aiuti da nessuno, in campo lavorativo. Mai. Solo il mio spirito di metterla nel culo al mondo mi ha sostenuto, e ora sono ad un passo dal raggiungere il mio obiettivo di pareggiare i conti con il passato.

Quindi, 2016, eccomi qua. I conti son quasi saldati.

Nel 2009 pensavo di pareggiare i conti e vendere tutto. Nel frattempo non ho imparato ad amare questo lavoro, come vorrebbero i film più banali. Anzi, probabilmente la mia "passione" si è ancora più spenta. Eufemisticamente, posso dire che non mi interessa granchè degli orologi, e non mi interessa il lavoro a contatto con la gente (sto usando EUFEMISMI ENORMI).

Nel 2009 la famosa "crisi economica" stava solo iniziando, o non se ne conosceva la portata. La gente poteva avere un lavoro, cambiare lavoro, pensare a fare soldi facendo un lavoro. Ora chi ha un lavoro se lo tiene, anche se lo odia.

Quindi che dobbiamo fare. E' un lavoro. Me lo tengo. Se questo fosse un film, sarebbe un film di rivincita sul mondo ma con finale agrodolce, l'eroe che si incammina al tramonto verso un domani che sarà uguale a ieri.
Me lo tengo, ma almeno l'ho messa nel culo a tutti gli altri. Nessuno ci avrebbe scommesso, ma ce l'ho fatta.

Fanculo, me lo tengo. In attesa del famoso "cinese con la valigetta con un milione in contanti per rilevare l'attività". Io ci spero sempre, e non avrei tante remore. Vi posterei la mia foto da un paradiso tropicale, posterei anche l'indirizzo del negozio per far pubblicità a chi l'ha acquistato per un milione di euro.
Brindiamo ad un 2016 di sogni da realizzare, quindi!

NB: nel primo commento qui sotto, un paio di considerazioni ulteriori, ma mi sentivo che il post doveva chiudersi qui