martedì 27 aprile 2010

Capire quel che si vuole

Tizio elegante. Mi mette sul bancone un Rolex falso, falsissimo, di quelli da 30 euro dal marocchino. Mi spiega che ha preso un colpo e si è staccato uno degli indici fosforescenti, insomma uno dei pallini che indicano le ore, e vorrebbe metterlo a posto.
Gli dico che mi spiace, ma agli orologi falsi non facciamo assistenza di alcun tipo.
Ribatte / riflette ad alta voce:



"Ah, quindi il tecnico non è capace di farlo"
"No beh, il tecnico _sa_ fare questi lavori, che sono abbastanza elementari, ma assistenza ad orologi falsi non ne fa, lui non li vuole nemmeno toccare"
"Ma se è una cosa semplice!"
"Sì ma l'orologio non è originale, e a livello legale non posso tenere in negozio in orologio taroccato. Se avesse un Rolex vero non ci sarebbero problemi, ma un falso il nostro tecnico non lo vuole nemmeno vedere."



Mi guarda come se avesse a che fare con un cretino.



"Beh se avessi un Rolex vero andrei all'assistenza dell Rolex, no?"
"Uh, sì, mmm."
"..."
"Niente... pazienza"
"Arrivederci!"



"Arrivederci e grazie!"



Ecco, visto che il tizio interpretava come gli pareva le mie parole, spero che abbia interpretato bene che il mio "arrivederci e grazie" volesse dire precisamente "vaffanculo e non tornare".

martedì 20 aprile 2010

Rambo.

Sì, è giunto il momento di parlare di un altro "personaggio". E' da Dicembre che a volte lo nomino, ma non ne ho mai parlato approfonditamente perchè alla fin fine è venuto in negozio solo due volte, la prima in Settembre e l'altra in Dicembre, aveva tutte le caratteristiche di essere un malato mentale come FBI, ma non è tornato (per fortuna mia e sfortuna vostra).
Insomma attendevo una sua avventura fresca per raccontarvi tutto di lui, ma ormai è tempo perlomeno di spiegarvi bene chi è e cosa fa questo arzillo settantenne, che chiamerei Rambo.

L'arzillo settantenne era venuto in Settembre a chiedermi un orologio con la bussola digitale. Fin qui tutto ok, che ci crediate o no, questo tipo di orologi tira molto fra gli ultrasettantenni, forse perchè nelle loro giornate libere (ovvero sempre), amano vagare per le montagne in eccitanti escursioni.

Gli avevo mostrato un paio di modelli semplici, e lui ne ha approfittato per dirmi perchè cercava un modello con la bussola: pochi giorni prima si era trovato in macchina in un bosco in Francia, e aveva seguito qualche stradina e si era perso. Quindi, il suo ragionamento è che se avesse avuto dietro una bussola, sarebbe riuscito a tornare a casa, perchè sapeva che rispetto al confine Francia/Piemonte l'italia era a est, e quindi bastava andare sempre verso est, e si sarebbe trovato il confine.
Ecco, già questo ragionamento fa acqua da tutte le parti, ma se il cliente vuole una bussola, io gli dò una bussola.
La chicca poi arriva quando mi dice che lui il navigatore satellitare in macchina ce l'ha, però non si fida, preferirebbe la bussola.
Ripeto: questo ragionamento fa acqua da tutte le parti, ma se il cliente vuole una bussola, io gli dò una bussola.

Alla fine però, non ha comprato. Non ricordo perchè, ma mi aveva portato allo stremo delle forze, in venti minuti di chiacchierata con interesse pari a zero.

Gli avevo detto mentalmente addio.

Ma in Dicembre rieccolo. 
Si ripresenta e tira fuori esattamente la stessa storia della bussola e della Francia. Il ripetere parola per parola delle cazzate lo fa entrare direttamente nella mia categoria dei "personaggioni che i rompono le balle ma che renderanno interessante il blog".
Qui però subentra un errore umano madornale. In Dicembre c'era un amico a darmi una mano con le vendite. Il mio amico è un amante delle chiacchiere, e quindi dimostra interesse verso questa fantastica storia del vecchio perso nel bosco francese, e quindi gli dà corda (in quel momento non c'erano altri clienti). Dopo aver terminato con la storia del bosco, il mio amico gli dice che è bello in gamba (forse non ha capito che il tizio era nel bosco in macchina!!!!), e il vecchio si sente protagonista e dice che quella era una avventura da niente (perdersi in macchina è una "avventura"?).

E attacca ricordando di quando aveva 40 anni, di quando nuotava per pescare le cozze, in compagnia di amici.
Però non le pescava come fanno tutti, perchè alla fin fine anche la cozza è un essere vivente, quindi ci deve essere una sorta di caccia alla cozza, altrimenti non è giusto, ed è troppo facile andarle a staccare dagli scogli.
Quindi lui e i suoi amici aspettavano che il mare fosse burrascoso, poi si tuffavano e andavano vicino agli scogli a prender le cozze. A mani nude. Si facevano un male della madonna, ma almeno la lotta fra uomo e animale era alla pari: loro erano attaccate agli scogli ma il mare e gli scogli le difendevano.

Badate bene che ho riportato sostanzialmente il monologo parola per parola, con tanto di epiche immagini di mare in tempesta e lotta "uomo contro animale" (UNA COZZA!).

Mi mancava solo che dicesse che ai suoi tempi i fossi si saltavano per il lungo, e sarei stato a posto. Quindi, fingo di aver da riparare degli orologi e mi congedo, perchè già son passati venti minuti dal suo ingresso, e lui non dimostra interesse verso l'acquisto dell'orologio con la bussola.

Dal retro nel negozio, sento che anche il mio amico logorroico non ce la fa più, ormai dice continamente sisisisi ma non segue più il discorso, che prende altre pieghe eroiche tirando in ballo le mangiate in spiaggia dopo la pesca...

Alla fine il mio amico viene salvato dall'ingresso di un'altra cliente, e Rambo se ne va. Ovviamente senza mostrare nessuna voglia di comprare l'orologio.

Che te prendano i vietcong, Rambo! O che una cozza abbia la meglio su di te, prima o poi!


mercoledì 14 aprile 2010

Paranormal Activity

Ieri è successa una cosa inquietante. Molto inquietante.

E' tornato FBI, dopo 4 mesi che non lo vedevo.

Solo che... non è tornato-tornato.

Avevo appena finito di cercare di convincere un potenziale cliente a comprare un orologio, ci ho impiegato 35 minuti per mostrargli vita morte e miracoli di tre modelli, e alla fine "ci deve pensare" (lo rivedrò mai?), ero francamente stanco e pure un po' demoralizzato perchè alla fin fine mi ero sbattuto per niente.

Quindi, con le palline girate, vado a mettere in vetrina gli orologi che avevo tirato fuori, quando davanti alla vetrina Casio vedo... FBI! Con il suo classico impermeabile beige. Sta scrutando seriamente la vetrina Casio.
Mi vede che sto sto guardando, proprio mentre intraprendo una azione che con i nuovi regolamenti mi farebbe espellere da un campo di calcio. Probabilmente mi legge proprio i labiali, che in forma un po' colorita sottolineano come non avessi un cazzo di voglia di aver a che fare con lui, dopo che già ero stato 35 minuti a parlare per niente.

Rassegnato, finisco di mettere a posto gli orologi, non mi metto neanche a fare altro perchè tanto vale attendere che entri.

Lui guarda i Casio e fuma.

Fuma.

Finisce la sigaretta, e se ne va.

Non è a norma, come comportamento.
Ma io festeggio... un FBI in meno giova alla mia salute!

venerdì 9 aprile 2010

Stronzino

Viene una extracomunitaria (penso sia dell'Honduras), mia cliente da tanto tempo. Si porta con sè il bambino (italiano) a cui fa da babysitter, all'incirca 5 anni di età.

Entrano che sto finendo di servire un altro cliente, il bambino si guarda attorno.
Poi tocca a lei, mi saluta, mi chiama per nome, dice che mi deve lasciare un orologio per la pila.

Mentre prendo la bustina per la ricevuta, il bambino dice:
"I miei genitori qui non li porto!"

Lo ignoro.

"I miei genitori qui non li porto!"

Lei gli chiede perchè.

"Perchè NO!"

Io e lei ci facciamo due risate (io a denti stretti!), segno il nome, dò appuntamento a domani per il ritiro.

Mentre escono, ribadisce:

"I miei genitori qui non li porto!"

Non riesco a sentire il resto del discorso, forse stava per spiegare perchè non li avrebbe mai portati qui.

Oh, però, bambinello: ma fanculizzati un po', eh! ;)

(Lo dico con ironia ovviamente! però io che gli avevo fatto? Forse è rimasto turbato pure lui per la mancanza di servizio 'pila subito'? O non gli piaceva la disposizione dei mobili che non segue il Feng-Shui?)

venerdì 2 aprile 2010

Perseverare è diabolico

Non ho ancora scritto il semestrale resoconto del cambio dell'ora, momento in cui si verificano il maggior numero di incidenti con li orologi, fra chi manda in pappa il meccanismo tirando indietro le lancette nel momento sbagliato, chi svita la corona e si dimentica di riavvitarla finendo con l'allagare l'orologio, e chi ci mette troppa foga e strappa direttamente tutta la corona.
E' quest'ultimo il caso più classico: la corona è un po' dura, soprattutto per deboli mani anziane degne di Mister Burns dei Simpsons, e quindi la soluzione migliore è quella di usare una bella pinza/tenaglia, per tirar fuori la corona.



Ma prendiamo il caso di una signora sui sessant'anni che con questo metodo ha rotto...
rullo di tamburi...



non una!
rullo...
non due!
rullo...
ma TRE corone!
...applausi...





Le vittime, che vedete in foto: un orologio sui 50 euro, uno sugli 80, e... un orologio d'oro con corona a vite, sui 4.000 euro! Le diagnosi: due corone strappate, e la corona a vite slabbrata al punto che non si riavvita più. Me li ha lasciati tutti e tre da sistemare.



Ma io dico: vuoi far da solo un'operazione in effetti semplicissima, non ci riesci e rompi l'orologio. Legittimo, comprensibile e umano. Poi lo rifai, con un altro orologio che finisce rotto. Meno comprensibile. Poi ne prendi un terzo e lo rompi. Diabolico. Mah.



Comunque, la conta del campo di battaglia del cambio dell'ora conta circa 8 corone strappate, due corone a vite spanate (la corona a vite va svitata e poi tirata fuori: se si usano le pinze per tirarla fuori prima di svitarla, si rovina tutto!), un orologio a pendolo col movimento bloccato, due orologi che in coincidenza col cambio dell'ora hanno smesso di funzionare.
E poi, come "feriti con onore", una ventina di orologi che i padroni consapevoli hanno portato da me per il cambio dell'ora, per evitare di romperli. E' un servizio gratuito, ma non spargete troppo la voce...