martedì 22 marzo 2011

La festa della donna

Il negozio apre alle 9.30, e saprete ormai tutti che odio arrivare alle 9.20 e trovare già gente fuori che mi chiede "se apro" o "a che ora apro". Sì, apro, altrimenti andrei in spiaggia anzichè aggirarmi dalle parti del negozio, e gli orari sono scritti belli grandi sulla saracinesca.
Quindi, non ero felicissimissimo di trovarmi alle 9.20 un vecchio che mi blocca chiedendomi a che ora apro. Gli dico 9.30, e risponde "No, perchè devo prendere un orologio". Mi addolcisco un attimo, di solito chi mi aspetta fuori è per una URGENTISSIMA pila.

Apro alle 9.28, e lui non entra. Boh. Arriva alle 9.35. Puzza di vino, mi sa che è andato al bar di fronte ad aspettare l'ora...

Tira fuori un orologio da 60 euro con il vetro rotto, e un po' smadonno perchè penso che in realtà voglia solo far riparare questo. E invece, apre la bocca e partono una serie di genialate...

"Allora. Mia moglie, meglio perderla che trovarla, fa sempre cadere gli orologi, io glieli regalo sempre e lei li rompe, vorrà dire qualcosa? Allora, non sto qui a riparare questo, ne prendo un altro da poco... tanto è mia moglie, non sto a spenderci troppi soldi!"

Gli mostro qualcosa di semplice sui 50-60 euro, adocchia subito un modello con cinturino in acciaio. Nel frattempo entra una donna sui 40 anni, si mette ad aspettare ma sente quel che dice il tizio.

"Massì può andare bene questo, non cerchiamo troppe pretese perchè sennò poi le donne si abituano bene! Ah, per la misura le faccio fare la strada a lei, non sistemiamolo adesso, tanto lei il pullman lo prende volentieri. Massì, poi va bene che ci siano le ore scritte belle grandi, 'sta donna è ormai mezza cecata, si sa mai che un giorno andiamo al mercato e mi scambia per qualcun altro e va a casa con un altro così me ne libero."

Io sono abbastanza indifferente a queste battutacce, e quindi forse per mostrare le sue doti di comico, va a cercare solidarietà con la donna, dicendole:

"E' vero o no, che non bisogna abituarvi bene signorine, sennò volete sempre di più da noi poveri uomini?"

La tizia ci va giù pesante:

"Quando sua moglie non ci sarà più, vedrà come le mancherà!"

Erm, cala il silenzio, io finisco di timbrare la garanzia e il tizio paga in silenzio e si allontana completamente sbiancato... io me la rido sotto i baffi, anche se devo dire che questa volta non so proprio da che parte stavo, lo spiritosone offensivo o la tizia che si è offesa ed è andata giù pesante?

In ogni caso, adoro i litigi fra clienti!
E la tizia, aveva bisogno di una pila, ca-va-sans-dire.

6 commenti:

  1. A me il cliente spiritosono ha fatto ridere, anche se sono una donna :D Però ovviamente sentendo il suo tono avrei potuto avere un'altra reazione.
    La risposta della tizia è veramente agghiacciante, soprattutto detta a un vecchietto! Che cazzimma! :D

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  2. questo vecchio è un genio,digli che venga pure nel mio negozio.Peraltro vicino ho anche un bar,sarebbe il mio compagnio fedelissimo di bianchini e battutacce-acce-acce!
    Da me i clienti non litigano e per fortuna,perlopiù siamo in un'atmosfera tipo Hair e figlideifiorieggiamo alla grande"

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  3. standing ovation per la signora. che poi sto tizio simpaticone sarà uno di quelli che senza moglie non è nemmeno in grado di allacciarsi le scarpe.

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  4. Cooofondatrice della Associazione " La Voce delle Donne" non posso che compiacermi della battuta della cliente. Ma mi sorge un dubbio...perchè dovrebbe morire la moglie? E quel pallore....














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