mercoledì 14 febbraio 2024

Esempi di Spazzatura

Il mio post precedente sugli orologi-spazzatura ha scatenato un interessante dibattito, che mi ha anche fatto sentire un po' meglio grazie al motto "mal comune, mezzo gaudio" perché allora non sta succedendo solo a me: la quantità di orologi senza valore che stanno venendo ritrovati in antichi cassetti o nei garage si sta moltiplicando a vista d'occhio. Che fenomeno strano e triste.

Alcuni (non orologiai) forse non hanno compreso lo stato di alcuni di questi orologi portati "per una valutazione" "per metterli a posto ma solo se costa poco", e quindi una foto vale mille parole, mille spiegazioni per far capire che sì, forse in teoria l'orologio sarebbe aggiustabile, ma esteriormente non sarà mai come prima e in ogni caso "non costa poco".

Ecco degli esempi a caso, fotografati nel mio laboratorio nelle ultime settimane. Sì, gli "orrori" tendo a fotografarli tutti, poi finisce che me ne dimentico e non uso le foto qui sul blog - di solito posto solo le cose schifose, non le cose irreparabili.

Primo esempio. Orologio che se è stato pagato 6 euro da nuovo, è già stato un furto. L'orologio però non è nuovo, la cassa si è scolorita mostrando il colore dell'ottone, la ghiera è graffiata e bloccata in posizione sbagliata. Vuole cambiare la pila e il cinturino. Gli dico che non ne vale la pena, a essere sinceri. La pila ok, ma il cinturino costerà il triplo del valore dell'orologio, diciamo che se ne compra due di questi orologi con il valore del cinturino. Niente, il cliente non accetta il consiglio dell'orologiaio truffaldino che fa di tutto per NON cambiare il cinturino e NON guadagnare soldi. Cambio la pila (sperando che non funzionasse, ma funziona), cambio il cinturino. Il cliente torna dopo una settimana dicendo che l'orologio ritarda. Gli dico che ci sarà un problema con il movimento, io gliel'ho consegnato funzionante con la pila nuova, se poi sorgono altri problemi non posso saperlo, mi offro di togliere la pila e magari la potrà usare in un altro orologio. Ma il cliente si lamenta perché ha anche cambiato il cinturino e l'ha usato poco. Usato poco non vuol dire "nuovo", non posso ritirare il cinturino, io glielo avevo detto di non cambiarlo. Alla fine, stizzito, lascia qui da buttare orologio e cinturino. Contento lui.


Secondo esempio. "L'ho trovato nel cassetto dei miei genitori, non so da quanti anni fosse lì, mi piacerebbe usarlo".

Orologio senza valore particolare, diciamo sui 120 euro. Lo prendo in mano, la cassa è smangiata dall'ossido, ci sono proprio dei buchi verdi. Lo faccio notare, aggiungendo che se quello è l'esterno, chissà com'è l'interno, probabilmente non funzionerà. Ma niente, il cliente insiste.

Lo apro, il movimento è in buone condizioni esteriori, la pila non ha rilasciato acido, ma comunque l'orologio non funziona. Che sorpresa. Il problema è che poi il fondello non tornava più a bloccarsi sulla cassa, visto che la cassa era tutta ossidata. E' stato un problema farlo capire al cliente che se mi porta un oggetto mezzo disastrato, può anche darsi che non si riesca a ripristinarlo nelle stesse pessime condizioni. Polemiche, litigate, solito sangue marcio per nulla.

A posteriori, mi dò la colpa per aver accettato anche solo di farmelo lasciare per controllarlo, ma spesso finisce che accetto di dare un'occhiata per farli smettere di piangere e lamentarsi che non possono più indossare un orologio che non sapevano nemmeno esistesse. Se accettassero la mia prima valutazione da esperto senza dover piangere e far polemiche, si vivrebbe meglio.

Terzo esempio. Orologio ritrovato insieme ad altri 5-6 che mi ha portato tutti insieme. L'orologio funziona e lo trova bellissimo, vorrebbe mettere a posto il cinturino. Le consiglio di andare da chi si occupa di pelle e pelletteria per farlo incollare. In pratica la parte a ore 6 del cinturino si è tutta scollata, si è rotta l'anima in plastica all'interno, e sulla parte a ore 12 il cinturino è tutto graffiato/usurato. Però vuole metterlo a posto, non vuole comprare un nuovo cinturino.
Spoiler: no, non troverà un negozio di pelletteria per aggiustarlo. E se lo trovasse, spenderebbe il triplo del valore dell'orologio.
Gli altri 5-6 orologi che aveva portato insieme a questo? Un paio di orologi a carica manuale "ma basta cambiare la pila", e altre stupidate. Che bel ritrovamento, la signora.

Quarto esempio. Questo in realtà non è un orologio da pochi soldi, MA mi è stato portato con il quadrante con evidenti segni di umidità residua e le lancette arrugginite. Ho detto subito che l'orologio era chiaro che avesse preso acqua, ma la risposta è stata una cosa tipo "ma no, l'ultima volta l'ha usato mio padre 10 anni fa e poi l'ha messo via, impossibile che si sia bagnato, sarà solo da far ripartire".

Certo, impossibile che si sia bagnato. Al punto che l'intero movimento è arrugginito. Il colore arancione non è un vezzo del produttore, ma il risultato di un decennio di acqua lasciata nell'orologio.
Referto: immondizia (costosa). Avrei potuto arrivare alla conclusione anche senza aprire l'orologio.

****
Potrei andare avanti per giorni, con questi esempi. Riempire questo blog di foto di orologi ridotti malissimo ma che il cliente reputa di enorme valore, senza ascoltare i miei consigli. Stamattina la mamma di un mio ex compagno di scuola mi ha portato 6 Swatch "che ha trovato in garage". Alcuni senza tappini per la pila, uno con il cinturino in plastica cotto e disintegrato. Su 6 orologi, uno solo andava. Ma io ho lavorato su 6, e sono stato pagato per 1.

E' un continuo, un flusso che è diventato assurdo, che compromette tutto il resto del tempo che dovrei dedicare a seguire il negozio. Che situazione di merda.

Ringrazio il commentatore anonimo che ha coniato il termine "accanimento terapeutico orologiero". Un termine perfetto, poetico, un'ottima descrizione della realtà. Anzi, chiudo con la sua frase intera:
"L'accanimento terapeutico orologiero sta peggiorando, lasciateli riposare in pace e compratevi un cazzo di orologio decente."

Parole sante.

11 commenti:

  1. qui devo fare ammenda anche io.
    è morto da poco mio padre e ho portato dall'oroloiaio un suo vecchio orologio, in discrete condizioni, per fargli cambiare il vetro e lucidare il bracciale.
    però è un oroloigio decente, e se mi chiedesse anche una bella cifra li spenderei senza fiatare.

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    1. Innanzi tutto, mi spiace per il tuo lutto.
      Riguardo l'orologio, sono sicuro che se l'orologiaio ti avesse detto "guardi, è in condizioni disastrose, non è riparabile e/o non lo si può riportare a condizioni decenti", ci avresti almeno riflettuto su.
      Non ne faccio una questione di soldi o convenienza: si possono spendere 80 euro di revisione su un orologio che nuovo ne costa 80. Se però è disastrato anche esteriormente, se non è riparabile in generale... purtroppo bisogna accettarlo.

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  2. Ma zio cancan, quel movimento è un lemania 5100!!!!
    https://watchbase.com/lemania/caliber/5100

    madooooo che incazzamento
    Mi sarei messo a piangere a vedere quello sfacelo in diretta.

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    1. Mi spiace averlo messo nella categoria "spazzatura", però quel preciso movimento in quelle condizioni sì, ha l'unico futuro di finire nella spazzatura. Mi spiace non aver fotografato anche il quadrante: come descritto nel post, era evidente guardando il quadrante, che quell'orologio era stato allagato e poi messo via senza mai aprirlo. E' questo che intendo: perché non fidarsi del mio giudizio esperto, prima ancora di farmi aprire l'orologio e trovare l'orrore della ruggine?

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  3. Grazie per la citazione!
    Ora anche la crociata dei no-quartz può capire che di che immondizia stiamo parlando, sia quarzi che meccanici!

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    1. Certo, 2 quarzi semplicemente invecchiati e uno splendido meccanico che è stato recuperato dopo aver passato 20 in un relitto in fondo al mare.

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  4. Come ti capisco…
    Ma le avvisaglie di questo calo della vendita di orologi e nella qualità dei clienti si erano avuto anche pre-covid.
    Personalmente ho riconvertito il negozio in fashion jewelry, nel mio negozio adesso il prezzo massimo è di 100€, sia in gioielli che orologi. Rimasto solo il servizio cambio batteria, oramai anche io mi sono convertito al “vien pronto il giorno dopo”. Mi sono trovato a un bivio e a fare una boutique di lusso, ho preferito fare una “bancarella che fa soldi” . A breve aprirò il secondo punto vendita.
    Per quanto concerne le riparazioni, insieme ad un altro amico anche lui orologiaio e che ha fatto il mio stesso cambiamento, abbiamo aperto un laboratorio insieme(attrezzato coi controcazzi) dove facciamo assistenza solo all’alto di gamma(abbiamo vari concessionari che si servono da noi) non aperto al pubblico, solo ad operatori del settore.
    Ti auguro di trovare la tua via, nei momenti così si riesce a trovare sbocchi inaspettati.

    P.s sono Orologiaio frustrato 2, anche se non ho più un blog ti seguo sempre…

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    1. Complimenti per la scelta, non facile ma sensata, di puntare sul ricarico anzichè sulla classica gioielleria/orologeria a prezzi più alti ma ricarico basso.
      Al contrario hai saltato a piè pari il laboratorio "classico" puntando tutto sull'alto di gamma.
      Una fotografia della società attuale, con fascia media impoverita e fascia alta sempre più ricca!
      Mi permetto, se possibile, di chiederti la zona d'italia, quanti abitanti fa la tua città e se è zona turistica?
      Grazie!

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    2. Provincia di Napoli.(non vado oltre)…

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    3. Orologiaio Frustrato 2, che piacere trovarti di nuovo - ricordavo ancora che fossi della zona di Napoli, e che la situazione non fosse rosea. Invece l'hai trasformata in una buona situazione, complimenti!
      Io non so cosa farò (in realtà leggendo i commenti che ho lasciato negli ultimi 2 post, credo che lo sappia anche io cosa farò), una conversione di quel tipo non riesco a immaginarla. E tu apri addirittura un secondo punto vendita, è una bella notizia!
      Se posso entrare nello specifico e personale, ho una curiosità a riguardo: perché aprirlo, un secondo punto vendita? Ci saranno altri introiti, ma anche altre spese. Sarà che io non ho budget per fare niente di niente, sarà che non ho personale, e soprattutto sono un timoroso a fare investimenti, ma se avessi un punto vendita che funziona, mi terrei quello e sarei contento del funzionamento. Mi sento svenire a pensare di gestire (dall'esterno, non potendo essere presente) un altro punto vendita, con altre spese, altri dipendenti... quello è un mio limite, puntare "a cavarmela" e non riuscire a espandermi.

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    4. Orofrust mi fa piacere che ti ricordi.
      Riguardo la tua ultima affermazione, posso risponderti con un vecchio detto napoletano che dice “Chi ten paura, nun s cocc’ che femm’n bell” che tradotto sarebbe “Chi tiene paura non va a letto con le belle donne”.
      Discorso del secondo punto vendita è tutto una questione di tasse( per farla molto molto breve). Per fare determinate cose , ci vogliono professionisti (nel mio caso commercialista) con le palle cubiche e che costano un occhio della testa. Per il personale, beh all’inizio ho faticato un po’ a trovarne , ma detto sinceramente basta pagarli il giusto, poi gli metti degli obiettivi e al raggiungimento i benefit sono loro.
      Discorso che nel lungo termine mi ha dato dei benefici ottimi. Per dirti l’ultima commessa che ho preso lavorava in un centro commerciale per un noto brand di gioielli, 20km ogni mattina per andare a lavoro, 8ore da contratto (che non erano mai 8) per la metà dei soldi che prende da me. Ne ho 3 che fanno rotazione e altre 3 che cominceranno fine marzo nel nuovo store(in un altra zona ovviamente) affiancate da mia moglie.
      È l’evoluzione, bisogna reinventarsi. Più che gioiellerie, siamo diventati ferramenta per tutto l’ acciaio che vendiamo, ma alla fine è il risultato che conta. Come già detto in precedenza, la pandemia personalmente mi ha aiutato un sacco; rallentare tutto per mettere a fuoco la migliore strategia da applicare e ripartire a cannone.
      Vabbè ti ho fatto una capa di chiacchiere, un abbraccio virtuale.
      Mai mollare, chiusa una porta si apre un portone.

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