martedì 7 febbraio 2012

La denuncia

Questa è una storia vecchia, molto vecchia, l'unica storia che non ho mai raccontato "in diretta" sul blog, visto che prima dovevo far passare un po' di tempo per 'sbollire', e poi non avevo voglia di parlarne perchè è quel tipo di occasione che se ci pensi dici "ma io cosa ci sto a fare, a lavorare a contatto con questa gente?".

Ma ok, son passati due anni e qualche mese (quando entra in prescrizione?), sono ancora a piede libero, e posso prendere le cose con ironia e narrarle con il dovuto distacco. Quindi, per motivi legali, sono sicuro che capirete fra le righe cosa voglio dire, quando parlo di un "simpatico vecchietto". Scusatemi anche se la storia è lunghissima, ma già che la racconto, la devo raccontare bene.

Quindi. Una mattina, un arzillo vecchietto (80 anni? 85?) arriva in bici, e mi porta un orologio per il cambio della pila. Lo avverto che per quell'orologio (venduto da me, quindi lo conosco bene, costa 135 euro, è radiocontrollato, impermeabile 200 metri) serve anche cambiare le guarnizioni e fare il test dell'impermeabilità, quindi me lo deve lasciare 4 giorni, e verrà a costare 11 euro. Non fa una piega, mi lascia il nome, prende la ricevuta, arrivederci.

Torna dopo 4 giorni con la sua splendita biciclettina. Presenta la sua ricevuta, gli dò l'orologio, gli dico il prezzo.

"Ma costa così tanto? Siamo pazzi?"
"Eh sì, l'avevo avvertita, un orologio del genere ha una chiusura particolare, ed è per questo che ha dovuto lasciarmelo qualche giorno in più e viene a costare più di un cambio pila normale, sono 11 euro"
"E' una truffa!"
"Purtroppo per orologi di quel tipo, è proprio necessario cambiare anche le guarnizioni, altrimenti rischia che appena lava le mani, si allaghi tutto, quindi costa un po' di più"
"Ma doveva dirmelo!"
"Il fatto è che l'ho avvisata, visto che lo faccio con tutti, è routine"
"E' una truffa, io questi soldi non li pago"

Allora, ok, sono stato ragionevole a farmi dire da un simpatico vecchietto che sono un truffatore, due volte, e accusare che faccio lavori senza avvisare. Alla terza volta un po' perdo la pazienza.

"Non c'è problema, se non paga, non le dò l'orologio, casomai ripassa un'altra volta!"
"Ma lei mi vuole rubare l'orologio!"
"No, solo che se non mi paga il lavoro svolto, l'orologio non glielo dò. E' il commercio."
"E' una truffa!"
"Ma è lei che non vuole pagare quello che avevamo stabilito... io che c'entro?"
"Mi vuole proprio fregare"
"Senta, facciamo dieci euro, basta che adesso la smettiamo."
"E' troppo per il cambio della pila!"
"Cambio della pila professionale, più cambio guarnizioni, test impermeabilità certificato e stampato, guardi qui."
"No!"
"Uh, va bene, che facciamo?"
"Tenga questi dieci euro, mi dia l'orologio, ma qui non verrò più!"
"Guardi, mi spiace dirlo, ma non penso sia un problema per me, se non vorrà più tornare."
"Io questo orologio l'ho preso qui quattro anni fa!"
"Ma va benissimo, la ringrazio! Però se adesso non è soddisfatto, non torni più, non è un problema."
"E' un maleducato!"
"Nemmeno questo è un problema, per me. Arrivederci?"
"Arrivederci"

Si mette l'orologio nella tasca del giubbotto, sbatte la porta, slega la sua bicicletta, e sparisce dalla vista.

Non ricordo se all'epoca di queste storie ne ridevo già o no, c'era stato un periodo in cui ci rimanevo male, ma forse due anni fa ero già bello indurito da questo lavoro, quindi probabilmente, lontano dagli occhi, lontano dal cuore, addio caro vecchietto simpaticissimo.

Invece, nemmeno 10 minuti, suonano alla porta, ed è lui, il simpatico ottantenne.
Che due palle, penso!

"Buongiorno!"
"Lei è un ladro, lo avevo detto!"
"Come?"
"Mi deve dare il mio orologio!"
"Gliel'ho dato prima, mi ha dato dieci euro anzichè undici, le ho dato orologio e scontrino... che problema c'è?"
"Lei mi ha sottratto il mio orologio!"
"No, gliel'ho dato nella busta, insieme allo scontrino."
"Non ce l'ho io, quindi me l'ha rubato lei"
"Uhm... non è che l'ha perso?"
"No, me l'ha rubato, mi deve dare un orologio nuovo."
"No, mi sa che non le devo dare niente, provi a rifare la strada e lo cerchi per terra. L'ha messo nella tasca del giubbotto, sarà caduto fuori. Anzi, aspetti che guardo qui fuori, visto che magari ha messo la busta nella tasca dove ha le chiavi della bici, e magari è caduta fuori mentre apriva il lucchetto"
"No, lei me lo ha rubato!"
"Senta... mi sto un pochino spazientando di queste accuse. Torni sulla sua strada e lo cerchi, che ci posso fare?"
"La denuncio alla polizia!"
"Sì, ok, mi denunci."
"La denuncio!"
"Se vuole... non ci posso fare niente. Non ha nessuna prova che io abbia fatto niente! Le dico che l'ha perso!"
"Vado alla polizia!"
"Senta, sa cosa facciamo? La chiamo io, la polizia, e la facciamo venire qui."

Prendo il telefono, chiamo in vivavoce il numero che mi avevano lasciato i carabinieri di quartiere per il "pronto emergenza". Beh, fortuna che non ne ho mai avuto bisogno, visto che provo tre volte, e dopo tanti squilli non rispondono.

"Lei non sta facendo il numero giusto, mi sta truffando anche qui, chiami il 113"
"Il 113 è per le emergenze, non lo chiamo."
"Allora vado alla polizia, avrà presto mie notizie."
"Ok... ma mentre va alla polizia, cerchi per terra il suo orologio!"

Sbatte la porta, e addio.

Venti minuti dopo (CAZZO! Venti! E il commissariato è a 10 minuti di bici dal negozio! Caro vecchietto simpatico e sprint, fortuna che sei in buona salute per pedalare velocissimo!) mi chiama il commissariato, mi dice che un cittadino ha sporto una denuncia per sottrazione di bene, se posso passare da loro, appena ho tempo.

Beh, chiudo tutto e vado al commissariato (in motorino ci metto 12 minuti! Si vede che in bici aveva bruciato tutti i semafori!). Non potete immaginare cosa avevo in mente mentre ci andavo, pregavo di non trovare lì anche il simpatico vecchietto, perchè non sarei stato molto gentile con lui.
Fortunatamente non c'era. Mi accoglie l'addetto alle denunce, che è tutto tranquillo.

Anzi, mi dice che in effetti devo stare tranquillo anche io, però vuole solo sapere cosa è successo. Gli ripeto l'intera scena, ribadendo che mi ricordo che l'ho visto mettere la busta con l'orologio in tasca, e che probabilmente muovendosi in bici è sparita. Sottolineo come io quell'orologio ce l'ho nuovo in negozio, e di certo non avevo bisogno di rubare un orologio da 135 euro, stra-usato e rovinato da quattro anni di usura.

Quindi, il poliziotto diventa accondiscendente verso il tizio. Mi dice che la denuncia è scritta su carta libera, ne tiene una copia in tasca il simpatico vecchietto, ma non ci sono conseguenze di nessun tipo. Mi dice che forse è un vecchietto simpatico e forse un po' frustrato e duro di comprendonio, forse era in cerca di rivincite con la vita, e verrà a mostrarmi in negozio la denuncia, per soddisfazione. Mi dice in quel caso di non reagire, casomai di sentire le sue ragioni, e di andargli incontro, magari fargli un regalino per tranquillizzarlo e chiudere qui la questione, visto che non era il caso di mettere in mezzo gli avvocati.
Ultimo consiglio del poliziotto, a cui avevo detto che avevo cercato io per primo di chiamare la polizia di quartiere per farli venire direttamente lì: il poliziotto mi ha detto che in ogni caso, per storie assurde come queste, è controproducente chiamare in negozio la polizia, perchè poi la gente vede la macchina ferma fuori, i poliziotti dentro a parlare coi clienti, poi si spargono tutti i tipi di voce, e ci si rovina la reputazione. Ecco, questo consiglio è l'unica cosa buona e interessante che ho imparato da questa esperienza, e ne faccio memoria ancora adesso.

Me ne vado, con le palle girate perchè un regalino al vecchietto, per quanto fosse simpatico e stimatissimo, non lo vorrei fare. E' il classico "italian style" per mettere a tacere le questioni (i ricatti), anche se in realtà capisco che mettersi con gli avvocati non sarebbe stato bello.

Invece il vecchietto stimatissimo non è mai tornato. Forse i miei intensi pensieri in stile "peace & love" sulla via del ritorno sono serviti a qualcosa. E forse potete immaginare cosa avevo in mente, mentre tornavo al lavoro, soprattutto quando son tornato e fuori dal negozio c'era la coda perchè mi ero assentato mezz'ora per un urgenza, come segnalato sul cartello lasciato sulla porta. Sapete quanto erano preoccupati per la mia urgenza, tutti gli altri simpaticissimi vecchietti che si lamentavano fuori dal negozio temporaneamente chiuso?
Zero.

19 commenti:

  1. Capisco perché ti ci sia voluto del tempo per fartela 'passare'.
    Un'accusa così pessima e assurda è davvero fastidiosa.
    Che poi non capisco: per un vecchio orologio, mettere in mezzo un avvocato... Capisco il principio, io sono per le questioni di principio, ma fintanto che non ci lasci cifre irragionevoli.
    Tutta la mia solidarietà!

    RispondiElimina
  2. Non ci sono parole. O meglio, ce ne sarebbero troppe. Queste cose mi fanno ribollire il sangue. E questi vecchietti che pensano solo ed esclusivamente a se stessi, senza alcuna (alcuna) considerazione per gli altri mi fanno paura: alcuni saranno anche rimbecilliti, ma che persone sono state per tutta la vita?

    RispondiElimina
  3. Non potevi usare il video della videosorveglianza? almeno lo mettevi davanti la cruda e vera realtà, che lui è un simpatio vecchietto.

    RispondiElimina
  4. secondo me il vecchietto avrebbe continuato ad accusare anche vedendo il video della videosorveglianza.
    ne sono straconvinta.se uno è pazzo e convinto che tu lo stia fregando ne rimane convinto anche davanti ad un video. anzi, probabilmente avrebbe iniziato ad accusarti di aver manomesso le immagini grazie ad un qualche congnegno degno dei kgb.

    durpes

    RispondiElimina
  5. Il video della sorveglianza l'avrei usato eventualmente davanti agli avvocati. Stavo in una botte di ferro comunque, visto che il signore, in mano, non aveva niente: la ricevuta per ritirare l'orologio me l'aveva consegnata e l'avevo buttata via, non trovava più lo scontrino (e ci credo, era insieme all'orologio). Insomma, una denuncia fatta così era l'equivalente di andare a denunciare un negozio in cui non sei nemmeno mai entrato.

    RispondiElimina
  6. Ti stimo, caro Orologiaio. Anzi, la mia è vera e propria ammirazione. Ammirazione per la tua disumana (e intendo dire che proprio non è umana) pazienza, non solo di fronte alle piccole/grandi magagne di ogni giorno, ma anche davanti ad un vecchio squilibrato che vaneggia di furti e denunce. Come fai a resistere alla tentazione di fare il giro del bancone e di colpire in faccia il cliente di turno?
    Ammiro la tua impassibilità, davvero.

    Davide

    RispondiElimina
  7. Per esperienza personale?
    Sei stato fortunato che non ti hanno fatto firmare una dichiarazione in cui, in italiano, ti chiami fuori dalla vicenda ma che in legalese ti dichiara colpevole.

    RispondiElimina
  8. La prescrizione è di tre anni. Però se non ti hanno richiamato per ufficializzare il verbale e notificarti qualcosa, probabilmente il tutto è stato archiviato. Casomai ti costituisci parte civile in quanto minaccie, insulti, calunnie etc etc che son ben più gravi e si prescrive... mi sembra in 6 anni. Percui ridici su alla grande. ];-) mal che ti vada, vorrà dire che un quinto della pensione de nonnetto la incasserai tu :-)


    ~

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, non mi hanno nemmeno chiesto il nome, per dirti quanto era informale. Hanno preso il numero di telefono dalle pagine gialle, per contattarmi, e l'ipotetica denuncia era a nome dell'orologeria - che non porta il mio nome. Non sanno manco come mi chiamo, quindi spero che l'archiviazione sia avvenuta direttamente tramite trita-documenti ;)

      Elimina
  9. Tutta colpa della Legge Basaglia...

    RispondiElimina
  10. Acci! Fino ad ora pensavo che eri un po' duro con questi vecchietti, ma ora capisco! Capperi! Oh, se hai ragioni da vendere!
    Laperfezionestanca

    RispondiElimina
  11. Un plauso alla tua enorme pazienza e un vaff*****o a 'sta gente che non ha di meglio da fare che andare a rompere le scatole a chi lavora onestamente e si fa i fatti propri. Fossi stato al tuo posto l'avrei defenestrato dopo 3 minuti, altro che accondiscendenza!

    RispondiElimina
  12. Digli al vecchietto che in Francia cambiare una pila, sul momento, costa almeno 6 €.E spesso senza ricevuta. Tanto per.
    Dopo dice: "signora mia, povera Italia", io da tempo dico povero mondo... Ah, grazie per il link, ma non è proprio lavorativo il mio blog!

    RispondiElimina
  13. Certo che ce n'è di gente che ha tempo da perdere... e comunque concordo con Medo: non c'è bisogno di andare in Francia per spendere praticamente altrettanto per una pila. Anzi, vuoi la verità? Considerato il costo della batteria e tutto il lavoro attorno... sarò strana io ma 11 € mi sembrano più che onesti! Se invece di inalberarsi per sta cosa fosse stato più attento a dove ficcava l'oggetto della discordia mentre usciva, non sarebbe successo niente...

    RispondiElimina
  14. assurdo! meno male che noi al bar abbiamo le telecamere, sennò addio

    RispondiElimina
  15. Probabilmente qualcuno ha trovato l'orologio del vecchio con la ricevuta, lo ha rintracciato e quello ha deciso di sprofondare per la vergona.
    Oppure mister simpatia ha trovato qualcuno che non è riuscito a mantenere la calma come te lo ha fatto nuovo così si è scordato dell'orologio avendo altro a cui pensare.

    Comunque sia complimenti per la pazienza.

    RispondiElimina
  16. Ma mioddio! Io questo tizio l'avrei denunciato a mia volta per calunnie, come minimo. E' davvero assurdo, e purtroppo di gente così ce n'è parecchia in giro. Non capisco se è l'età a farli rimbecillire o se sono sempre stati così...

    RispondiElimina
  17. Ciao gemello del settentrione.

    Due mesi fa da me è venuta una vecchia (uso questo termine, per le persone con un cervello la definizione è "persona anziana o matura"), per ritirare il suo vecchio Citizen impossibile da riparare.

    "Signora, è un pò di tempo che abbiamo questo orologio, giusto?"

    "No, ve l'ho lasciato SOLO qualche mese fa"

    Mese? Magari. Me lo aveva lasciato tre anni fa.

    Continua e tieni duro.

    RispondiElimina
  18. Una vera istigazione alla violenza! E' comprensibilissimo che ci sia voluto del tempo per sbollirla!

    Fa tornare alla mente una situazione simile in albergo dove dei clienti avevano accusato la donna delle pulizie del furto di un cellulare (a memoria un vecchio Nokia) e si erano recati alla Polizia.

    A ricostruire i fatti appariva comunque abbastanza chiaro che, se anziché un semplice smarrimento ci fosse stato davvero un furto, questo doveva essere avvenuto per forza di cose tra i clienti stessi (era un gruppetto di "amici").

    Anche in questo caso la cosa é caduta nell'oblio.

    RispondiElimina